Edita dalla Casa Editrice Mondadori è la struggente graphic novel scritta a quattro mani da Eoin Colfer e da Andrew Donkin dal titolo “Clandestino.”
Protagonista di questa avventura di grande attualità è il piccolo Ebo, ragazzino dodicenne che vive in Ghana. Dopo che il suo adorato fratello si è visto costretto a partire per l’Europa, perché intenzionato a ritrovare ad ogni costo la sorella; il nostro piccolo eroe non ci pensa neppure un istante e in balia di forti emozioni lascia a malincuore la propria terra, deciso a ritrovarlo.
Attraverserà un deserto di sabbia e uno di acqua in un girotondo impressionanti di avventure, di malinconie o più semplicemente di insegnamenti che lo renderanno tutto ad un tratto uomo. A bordo di quel barcone fatiscente si troverà in compagnia di persone, che come lui avranno nel cuore il sogno di una vita migliore, una vita dignitosa insieme a quei cari che primi hanno dovuto affrontare l’onta dell’emigrazione forzata.
È un libro a mio avviso ad incastro dove la storia principale si amalgama in un crescente pathos con altre toccanti microstorie. Ben scritto ed appassionante forse potrebbe con una certa naturalezza raggiungere i cuori di molti ragazzi e ragazze.
Eoin (che si pronuncia “Owen”, lo sapevate?) Colfer è nato in Irlanda a Wexford, nel 1965. Ha iniziato a scrivere prestissimo, soprattutto commedie, costringendo i suoi compagni di classe a recitarle, e poi non ha più smesso: per le sue opere ha ricevuto premi e riconoscimenti, raggiungendo la notorietà internazionale grazie alla saga dedicata alle avventure di Artemis Fowl, che ha venduto milioni di copie nel mondo. Rimane un mistero il punto preciso dell’Irlanda in cui Colfer vive attualmente.
Andrew Donkin ha venduto più di otto milioni di libri per bambini, libri per adulti e graphic novel. I suoi lavori a fumetti includono Batman: Legends of the Dark Knight per la DC Comics e Doctor Who. Con Eoin Colfer ha scritto cinque adattamenti in forma di graphic novel dei libri di Eoin, tutti bestseller. Andrew ha cominciato a interessarsi al problema dei migranti e dell’asilo politico mentre scriveva la storia di sir Alfred Mehran, un uomo apolide che ha vissuto su una panchina dell’aeroporto di Parigi per anni. Ne è risultato il libro The Terminal Man. Andrew vive a Londra con la sua famiglia.
Source: libro del recensore.
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Uno dei romanzi meno conosciuti e forse poco apprezzati del vasto repertorio dannunziano è certamente Il Fuoco, manifesto esplicito della poetica del superuomo.
Mi è capitato di rileggere recentemente “La Favola Spezzata”, testo scritto da Wendy Berry edito dalla casa editrice Mondadori.
Messaggi dall’aldilà rappresenta una sorta di vademecum ideale, che raccoglie in modo preciso e dettagliato quelle leggi che sottointendono l’energia psichica e i cosiddetti talenti extrasensoriali.
Come sono organizzate le cellule del terrorismo islamico operanti in Italia? Qual è la loro funzione in ambito internazionale? Dove si concentrano i militanti e quali sono i loro contatti con i paesi musulmani? Con questo libro, Stefano Dambruoso, magistrato della procura milanese in prima linea nelle indagini sul terrorismo islamico, e il giornalista Guido Olimpio, esperto di terrorismo internazionale, ci illustrano la reale entità del pericolo e in quali direzioni si stanno muovendo gli inquirenti, quali sono le persone che contano all’interno della rete di moschee e centri di aggregazione musulmana, quali le zone a più alto rischio di attentati in questi mesi. Le indagini condotte negli ultimi anni, soprattutto dopo l’11 settembre, hanno fornito un quadro inquietante. È emersa una rete di specifiche funzioni gerarchiche e parallele, dal predicatore al reclutatore, dal finanziere al capo militare, dal responsabile dell’informazione all’addetto alle relazioni fino allo shahid, l’ultimo anello della catena. Le nazionalità sono diverse e così pure l’estrazione sociale. Diverse sono anche le sigle, intrecciate talora in un groviglio non facilmente districabile, con cambi di ruolo e di alleanze e lotte di potere interne. Un crogiuolo di forze aggreganti insieme a forze disgreganti, dove l’esaltazione massima dell’individualità rappresentata dall’attentatore suicida si affianca alla volontà di riscatto della comune radice islamica. Prende corpo un asse Milano-Bagdad, composto di elementi formati in Europa e federato con i gruppi locali mediorientali, un organismo che si muove nel segno della globalizzazione utilizzando per i suoi scopi l’informatica e la neotecnologia assieme alla strumentazione bellica più primitiva e più accessibile. Sull’altro fronte c’è il lavoro investigativo delle varie procure italiane, collegate con le procure europee, che, fra mille difficoltà, hanno compiuto grandi passi avanti negli ultimi anni. Questo libro è il diario di bordo di un ufficio giudiziario impegnato giorno per giorno contro il terrorismo.
Halloween è già passato con la sua scia di zucche intagliate, dolci speziati e favole dell’orrore, ma ciò non mi impedisce di parlare di un libro delizioso che solo incidentalmente è ambientato a Halloween. I temi che tratta sono infatti universali e narrati con così tanta delicatezza e umorismo che sarebbe un vero peccato relegare il libro in un unico periodo dell‘anno. Si intitola Mortina –Una storia che ti farà morire dal ridere, è un libro illustrato a colori di 48 pagine, con copertina cartonata e ci parla di una bambina molto speciale: una bambina zombie. Testo e illustrazioni sono della bravissima Barbara Cantini, che caratterizza le sue figure oltre che con una grande originalità di tratto, anche con una simpatia e una verve davvero contagiosa che si trasmetterà sicuramente ai piccoli e grandi lettori che sfoglieranno il libro. Sebbene consigliato dai 6 ai 9 anni, credo sia adatto a tutte le età. E avendo visto il book trailer 
Il libero lettore è colui che si lascia guidare dal capriccio, dalla sete e dalla necessità, che immergendosi in un’opera di narrativa non sta lì a interrogarsi sullo spazio che essa occupa nella storia letteraria.
Mettetevi comodi e lasciatevi prendere per mano dalla giovane e brillante Margherita. Sta per farvi conoscere un singolare personaggio, schivo e ombroso quanto basta. L’ha assunta come segretaria. Siamo nel parmense, nelle campagne che seguono le anse del Po. Saul Lovisoni è un uomo ricco di famiglia, laureato ad Harvard, famosissimo in polizia per aver risolto casi importanti e complicati; scrittore di un giallo da un milione di copie, rinchiuso in un silenzio preoccupante da qualche anno. Perché? Saul è bello, intrigante, originale. Perché scrive sui suoi taccuini neri senza più pubblicare nulla? Perché si è rifugiato in un casolare sperduto? Perché ha lasciato la polizia? Margherita lo scoprirà presto, mentre lo aiuta a sistemare la sua ricca biblioteca e l’agenzia di investigazioni appena aperta. La ragazza racconta la sua storia, fra il potere dell’energia che sprigiona e i momenti di chiusura e isolamento. La sua vita si incastra con quella della giovane donna e di Bernardo, fratello scomparso di una contessa. È il primo caso importante che Saul decide di accettare. Fin dalle prime battute capiamo che il modo di fare dell’ex poliziotto è unico, perché fa sua questa vicenda accogliendo lo stupore e la curiosità di Margherita, in un botta e risposta fatto di citazioni letterarie, colori, frasi dirette, ironiche. L’importanza della sparizione di Bernardo è la stessa che potrebbe essere legata alla trama di un libro, al modo in cui viene raccontata, a come, leggendola, si è in grado di osservare e di “sentire” i particolari. Chi è Bernardo e cosa gli è accaduto? Margherita è affascinata e intimorita dalla complessa personalità di Saul. Lui le sta insegnando a sentire il dolore, a percepire le sfumature delle parole scritte e di quelle non dette. I due si completano in modo anomalo. Lui la studia, la punzecchia, le propone imput insoliti riconducibili al caso. Discutono, litigano, si scoprono nei punti deboli, ma Saul è sempre un passo avanti a lei. Come fa?























