Per avvicinare i bambini e i ragazzi ai grandi classici della letteratura mondiale Gallucci Editore ha dato il via a una collana “Stelle polari” – Le grandi storie per le prime letture, libri impaginati con particolari accorgimenti che facilitano la lettura “dyslexia friendly”.
La collana racchiude due serie di titoli: Comincio a leggere indicata per bambini dai 5 ai 6 anni, con lo stampatello maiuscolo per i primi passi e Leggo da solo per bambini dai 6 ai 7 anni il testo è sia in maiuscolo che in minuscolo per i primi progressi.
Per ora sono disponibili quattro volumi illustrati: Capitani coraggiosi di Rudyard Kipling, La piccola Fadette di George Sand, Tarzan delle scimmie di Edgar R. Burroughs e Ben Hur di Lew Wallace.
Uno più bello dell’altro, da collezionare tutti, utili in verità non solo ai bambini ma anche a chi si avvicina per la prima volta alla nostra lingua e vuole fare esercizi di lettura. Le storie sono classici immortali, entrati ormai nell’immaginario comune, che ora i più piccoli potranno conoscere anche grazie coloratissime e buffe illustrazioni che ne riassumono i passaggi salienti e passo passo aiutano nella comprensione del testo.
Il primo volume Capitani coraggiosi, per bambini dai 5 ai 6 anni, raccontato da Valeria Marchionne e illustrato da Chiara Nocentini è un classico dell’avventura che ci narra la storia di un ragazzo, Harvey, dapprima viziato e prepotente ma poi in seguito a mille vicessitudini stenterete a riconoscerlo. Una storia di mare, di crescita personale e di coraggio.
Il secondo volume La piccola Fadette, per bambini dai 5 ai 6 anni, raccontato da Irma Staderini e illustrato da Valentina Belloni, è la storia di una bambina allevata dalla nonna da tutti in paese considerata una strega perchè cura le persone con le piante. Crescendo si innamora di Landry il figlio di un povero contadino ma non sarà così facile coronare il suo sogno d’amore. Una storia di intraprendenza femminile, di fiducia nei buoni sentimenti, di riscatto e che insegna a non farsi ingannare dalle prime impressioni.
Il terzo volume Tarzan delle scimmie, per bambini dai 5 ai 6 anni, raccontato da Teresa Porcella e illustrato da Barbara Bongini, è la storia di un bambino che vive nella giungla allevato da una scimmia di nome Kala. Ma un giorno, grazie ai libri, scopre il mondo degli uomini.
Infine il quarto volume Ben Hur, per bambini dai 6 ai 7 anni, raccontato da Zena Roncada e illustrato da Mattia Cerato, narra la storia di un ragazzo, nato a Gerusalemme ai tempi della nscita di Gesù, accusato ingiustamente, imprigionato e ridotto in schiavitù. Sarà lunga e piena di pericoli e avventure la strada per riconquistare la libertà.
Lee Wallace: (Brookville, Indiana, 1827 – Crawfordsville, Indiana, 1905) scrittore statunitense. Generale durante la guerra civile, fece parte della corte marziale che processò i responsabili dell’assassinio di Lincoln. La sua fama di narratore è legata a Ben Hur (1880), una complessa vicenda romanzesca ambientata all’epoca di Cristo, che s’impose come uno dei primi bestseller a soggetto storico.
Edgar R. Burroughs Dopo aver frequentato diverse scuole private si arruola nella U.S. Cavalry, per poi cimentarsi con scarsi risultati nelle professioni di minatore, poliziotto ferroviario e venditore. Burroughs arriva anche a meditare il suicidio ma fortunatamente la pubblicazione del suo primo libro nel 1912, il romanzo fantascientifico Sotto le lune di Marte, lo fa desistere. Apprezzato dal pubblico, il romanzo diventa il primo titolo del “ciclo marziano”. La fama arriva però nel 1914 quando esce Tarzan delle scimmie, primo romanzo di una lunga serie fortunata. Il personaggio dell’uomo-scimmia si impone immediatamente all’immaginazione del pubblico, così da portare lo scrittore a dedicarsi completamente al genere della letteratura popolare.
Burroughs ha saputo offrire storie d’avventura ed evasione a un pubblico provato dalla guerra mondiale, mescolando sapientemente nostalgia per il passato coloniale e attrazione verso il mistero. La fantascienza di Burroughs è illogica, irrealistica ed esagerata, ma con la capacità di coinvolgere e far affezionare facilmente i lettori.
Negli ultimi anni della sua vita, Edgar Rice Burroughs si dedica soprattutto alla politica. Muore nel suo ranch il 19 marzo 1950.
George Sand, pseudonimo di Amantine Aurore Lucile Dupin, più tardi baronessa Dudevant (1804 – 1876).
È una scrittrice e drammaturga francese.
Ricordata spesso per il suo anticonformismo e per le relazioni che intrattenne con lo scrittore Alfred de Musset e con il musicista Frederyk Chopin, George Sand è oggi considerata tra le autrici più importanti e prolifiche della storia della letteratura.
Tra i suoi scritti più noti, ricordiamo almeno Indiana, Lélia, La palude del diavolo, François le Champi e I maestri suonatori, il cosiddetto “ciclo campestre”. Scrisse inoltre un’autobiografia, Histoire de ma vie.
Rudyard Kipling trascorse la prima infanzia in India dove il padre, J. Lockwood Kipling, esperto d’arte e pittore egli stesso, era conservatore del museo di Lahore. Nel 1871 fu mandato in Inghilterra, a Southsea, presso una parente anziana: vi passò anni di solitudine e di infelicità, dai quali prenderà più tardi spunto per un celebre racconto, Bee bee, pecora nera (Baa, baa, black sheep, in Wee Willie Winkie…, 1888). Nel 1878 K. entrò nello United Service College di Westward Ho, Devonshire, che K. descriverà nei realistici racconti di Stalky e Soci (Stalky & Co., 1899). In India tornò nel 1882 come giornalista; è a questo periodo che risale l’assunzione dei temi e degli interessi che diventeranno caratteristici dello scrittore, come il rapporto tra i dominatori bianchi e la popolazione indigena, la funzione civilizzatrice dei britannici (il famoso «fardello dell’uomo bianco»), Le prime prove narrative: Tre soldati (Soldiers three) e Racconti dalle colline (Plain tales from the hills), entrambe apparse nel 1888, che diedero notorietà al nuovo scrittore prima ancora del suo rientro in patria nel 1889. Ma una vera popolarità K. l’ottenne con le Ballate di caserma (Barrack-room ballads, 1892), testi poetici miranti a definire il significato politico ed etico dell’azione inglese in India, ma spesso più liberamente aperti (come poi i capolavori kiplinghiani) all’esaltazione della libertà e della creatività individuale. I massimi risultati di K. si ebbero con i due Libri della giungla e specialmente con un altro romanzo, Kim (1901). I libri della giungla celano sotto le strutture della fiaba un originale impianto ideologico, che mette a fuoco il problema del rapporto dell’individuo con la società e del primato della legge morale sugli impulsi esistenzial. A tanta ampiezza tematica corrispondono soluzioni stilistiche che conciliano felicemente la scioltezza narrativa e la compattezza formale. Nel racconto, un genere coltivato lungo tutto l’arco della sua carriera, queste qualità toccano vertici assoluti, sia nelle già citate raccolte giovanili, sia in quelle della maturità. Quanto alla sua opera poetica, popolarissima fino circa agli anni Venti e poi trascurata dalla critica, rivela oggi, grazie anche alla lettura che ne diede Th.S. Eliot, notevoli pregi: il ritmo vigoroso, che riecheggia spesso le severe cadenze degli inni metodisti, l’abilità nell’uso del metro della ballata, e una sincerità nell’esprimere la propria visione degli eventi e degli uomini che non a caso provocò qualche risentimento nella regina Vittoria (La vedova a Windsor, The widow at Windsor). Da: Enciclopedia della letteratura, Garzanti 2007
Source: libri inviati dall’editore, ringraziamo Marina dell’ufficio stampa Gallucci.