Posts Tagged ‘fantasy’

Il re che fu, il re che sarà di Terence Hanbury White (Mondadori, 2021) a cura di Elena Romanello

14 gennaio 2022

La collana Oscar Draghi presenta in unico volume la pentalogia del Ciclo del Re in eterno, una delle saghe fondanti del fantasy contemporaneo, scritta a partire dal 1938 da Terence Hanbury White, e assente da un po’ di anni dagli scaffali delle librerie.
La vicenda ricostruisce una storia senza tempo, quella di Re Artù, in una chiave comunque originale e interessante: il primo romanzo della serie, La spada nella roccia, era rivolto ad un pubblico di ragazzi, poi i toni diventano man mano più adulti, ed è noto per la trasposizione animata fatta dalla Walt Disney negli anni Sessanta.
Come è ormai abitudine, anche questo volume si distingue per la cura grafica, perfetta per immergere il lettore o la lettrice nel mondo della corte di Camelot, seguendo la crescita di Artù e dei personaggi con cui entra in contatto, a iniziare dal mago Merlino, suo mentore per tutta la vita.
I libri successivi al primo sono dai toni più adulti e complicati, ma non per questo meno interessanti: come è accaduto poi decenni dopo con la saga di Harry Potter, anche il pubblico del Ciclo del Re in eterno è cresciuto man mano che i capitoli uscivano.
Nel secondo libro, La regina dell’aria e delle tenebre Artù va incontro al suo destino dopo aver estratto la spada, e l’autore racconta la fondazione dei Cavalieri della Tavolta Rotonda, da cui però nascerà anche la caduta del sogno di Camelot.
Il terzo capitolo, Il cavaliere malcreato, è incentrato sul personaggio di Lancillotto, il campione della corte, che però si innamora di Ginevra, moglie di Artù, creando un triangolo fatale. La candela nel vento prosegue la storia con la morte di Artù per mano del suo figlio illegittimo Mordred. Il quinto libro, inedito fino ad oggi, è Il libro di Merlino, dove si concludono le vicende dei personaggi principali.
La saga di Terence Hanbury White è stata ed è fondamentale per come ha portato nell’immaginario contemporaneo uno dei miti fondanti di sempre, con uno stile di scrittura originale che mette insieme modernità e antico, per creare un ponte tra i classici dei secoli passati e l’oggi. Una storia da leggere e rileggere, nota ma raccontata con uno stile che poi ha fatto scuola per le versioni successive, come quelle di Marion Zimmer Bradley e di Mary Stewart.

Terence Hanbury White (Bombay 29 maggio 1906 – Atene 17 gennaio 1964) fu uno scrittore inglese, è noto soprattutto per la serie di romanzi Re in eterno (The Once and Future King), che rappresenta una delle più influenti opere moderne sul mito di Re Artù.
Si laureò al Queens’ College di Cambridge e per qualche tempo insegnò a Stowe, nel Buckinghamshire, per poi diventare scrittore a tempo pieno. Amava la caccia e la pesca, era un falconiere e un naturalista, e lottò tutta la vita contro i pregiudizi che lo colpirono in quanto omosessuale.
La sua opera più nota, Re in eterno è una raccolta di romanzi che reinterpretano la leggenda di Re Artù, principalmente sulla base di Le Morte d’Arthur di Thomas Malory.  I suoi romanzi introdussero alcuni elementi poi diventati fondanti dell’immaginario contemporaneo in tema, come per esempio la spada conficcata nella roccia che solo Artù riesce ad estrarre.
White scrisse altri libri, come Mistress Masham’s Repose, in cui omaggiò Jonathan Swift e i suoi Viaggi di Gulliver. Morì in viaggio, a bordo di una nave ancorata al Pireo di Atene e lì è stato sepolto.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa che ringraziamo.

Le streghe in eterno di Alix E. Harrow (Mondadori, 2021) a cura di Elena Romanello

28 novembre 2021

978880473767HIG-333x480Oscar Fantastica propone la nuova fatica di Alix E. Harrow, già autrice de Le diecimila porte di January, in cui si mescolano ancora una volta suggestioni fantasy e del fantastico con una visione alternativa della Storia reale.
Siamo di nuovo a fine Ottocento, alle prese con figure iconiche come le streghe, antesignane del femminismo per molti, nella città di New Salem, che echeggia il più celebre processo di stregoneria reale, raccontato anche da Arthur Miller in una delle sue opere più famose, e avvenuto nel 1692, pare come fenomeno di isteria collettiva.
Alix E. Harrow mette insieme le streghe con quelle che furono viste tra Otto e Novecento come il loro equivalente come sovversione, le suffragette, coloro che si battevano per garantire il diritto di voto alle donne, all’epoca negato e visto come una rivendicazione inaccettabile.
A New Salem, le sorelle Eastwood, James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna sono depositarie di un antico sapere magico, ora solo presente in filastrocche e fiabe per bambini, ma quando entrano nell’Associazione per le Donne di New Salem iniziano a chiedersi se non sia possibile trasformare il movimento delle suffragette in una congrega di streghe. Ma le persecuzioni non mancheranno e anche le conseguenze tragiche per le sorelle e per le loro adepte.
Alix E. Harrow conferma il suo talento in un romanzo interessante e intrigante, dove la narrazione delle vicende delle sorelle streghe è alternata da riletture insolite di celebri fiabe, come Hansel e GretelRaperonzolo Barbablù. Le streghe sono oggi molto popolari grazie ad un immaginario che le ha fatte cambiare rispetto alle cattive delle fiabe tradizionali, ma le protagoniste del romanzo hanno comunque una loro originalità rispetto ad altre famose e iconiche, non sono certo le sorelle Halliwell trasposte a fine Ottocento, con tutto il rispetto per questi personaggi.
Il legame tra streghe e femminismo non è nuovo ma funziona sempre, e Le streghe in eterno appassiona e coinvolge, con uno stile originale e personaggi non scontati. Del resto, gli archetipi sono sempre interessanti e eterni, ma saperli riprendere in maniera originale non è facile.

Alix E. Harrow è nata negli Stati Uniti nel 1989. Laureata in storia, nel 2014 ha cominciato a pubblicare racconti di fantascienza, tra cui A Witch’s Guide to Escape: A Practical Compendium of Portal Fantasies che si è aggiudicato il premio Hugo 2019. Altri racconti sono stati nominati per i premi Locus, Nebula e World Fantasy. Il suo romanzo d’esordio, Le diecimila porte di January, 2020, ha ricevuto numerosi consensi.

Provenienza: libro del recensore.

Una storia di stregoneria di Chris Colfer (Rizzoli, 2021) a cura di Elena Romanello

3 ottobre 2021

Continua per Rizzoli la nuova saga Storie di magia, tra fantasy e fiabesco del prolifico Chris Colfer, con Una storia di stregoneria, seguito di Una storia di magia.
Nel capitolo precedente Brystal e i suoi amici hanno salvato i regni del loro mondo dalla minaccia della Regina dei Ghiacci, scoprendo anche la sua vera identità con cui dovranno fare i conti e sono riusciti in un’impresa ancora più difficile, far accettare la comunità magica in regni che l’avevano bandita e vista come un pericolo.
Anche per le donne e le ragazze che praticano la magia le cose vanno meglio, e certi tempi bui che Brystal ha avuto modo di conoscere sulla sua pelle sembrano ormai finiti per sempre. Ma nuove minacce possono emergere.
Un giorno all’Accademia magica arriva una strega misteriosa di nome Lady Mara, esaltando la magia nera, ancora un tabù nei Regni e cercando di reclutare delle fate per i suoi scopi. Lucy, amica di Brystal, da sempre tentennante tra bene e male, accetta di seguirla nella sua Scuola di Stregoneria rivale, scoprendo presto misteri e complotti occulti.
Lucy si trova infatti intrappolata in un complotto oscuro che minaccia di sterminare l’umanità, mentre in giro per il mondo la pace faticosamente acquisita sta per sgretolarsi e in molti ambienti sale la rabbia per la legalizzazione della magia. Anche perché dietro a tutto esiste un pericoloso e misterioso clan, la Fratellanza Virtuosa, con membri insospettabili, pronti a seminare menzogne, con lo scopo di sterminare ogni forma di vita magica, Brystal in testa.
In questo secondo capitolo, Chris Colfer conferma il talento per reinventare archetipi del fantastico e della fiaba, costruendo un mondo suggestivo in cui ci sono non pochi echi della nostra realtà, con temi come l’intolleranza, le fake news, il maschilismo, le discriminazioni, la paura per il diverso, senza retorica. Un libro rivolto ad un pubblico di giovanissimi sulla carta, ma in realtà godibile a qualsiasi età se non si è persa la voglia di fantasia, incorniciato da una splendida grafica che porta davvero in questo scontro tra streghe e fate.

Chris Colfer è autore bestseller e attore premiato con un Golden Globe, è stato incluso dalla rivista Time nei TIME 100, la lista annuale delle cento persone più influenti del mondo. Ha raggiunto i primi posti nella classifica del New York Times con la saga La Terra delle Storie. Una storia di stregoneria, secondo volume della saga Storie di magia, è uscito per Rizzoli nel 2021.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa, che ringraziamo.

Un manga per i settant’anni di Alice nel Paese delle Meraviglie a cura di Elena Romanello

11 settembre 2021

Settant’anni fa usciva al cinema Alice nel Paese delle Meraviglie, lungometraggio Disney ispirato al classico di Lewis Carroll: all’epoca non ottenne il risultato sperato, fu visto come troppo sperimentale, e fu rivalutato diversi anni dopo, negli anni Sessanta, per i toni psichedelici che ispirarono tra le altre cose il film Yellow Submarine dei Beatles, e quando si capì fino in fondo la portata rivoluzionaria di questa storia.
Per festeggiare questo importante evento, perché comunque Alice nel Paese delle Meraviglie è ormai comunque un classico, Disney Planet propone in un cofanetto accattivante i due volumetti del manga di Jun Abe tratti dal film di Tim Burton del 2010, sempre prodotto dalla casa americana. Con uno stile insolito, che supera i confini tra shojo e shonen, ci si immerge in un mondo da fiaba, scoprendo tra l’altro l’importanza della figura iconica di Alice in Giappone, ispiratrice di moda e immaginario ancora oggi,  basti pensare al filone delle Gothic Lolita e non soltanto.
Del resto, Alice nel Paese delle meraviglie, in tutte le sue incarnazioni, continua ad essere una storia e un personaggio capace di parlare a più generazioni, di essere un classico e proporre sempre nuove interpretazioni, tra cinema, letteratura, musica, videoclip, spot, fumetti e animazione.

Bircàbia Orphin di Lara Berettieri (Rizzoli, 2021) a cura di Elena Romanello

19 luglio 2021

L’urban fantasy è quel sottogenere del fantasy in cui magia, stregoneria e creature sovraumane irrompono in un mondo analogo al nostro: negli anni ci sono stati diversi successi legati a queste storie, dalla saga di Twilight Harry Potter, da True Blood ai romanzi di Neil Gaiman, senza dimenticare le prove di autori e autrici italiani come Luca Tarenzi.
Rizzoli propone Bircàbia Orphin, primo possibile capitolo di una serie tutta italiana, scritta da Lara Berettieri, ed è curioso e simpatico trovare il mondo delle fate e della magia che emerge dalle strade della comunque magica Roma.
Bircàbia ha sedici anni e tanta voglia di vivere e sperimentare, come è normale a quell’età e si è trasferita a Roma, a casa dell’eccentrica Diana, per studiare al Centro Studi d’Arte e diventare un’attrice di teatro, il suo sogno da sempre. Il Centro Studi d’Arte, una scuola umana e non Hogwards in salsa amatriciana, è un posto ricco di persone interessanti e stimolanti, come la migliore amica di Bircàbia, Lùnia, aspirante artista.
La vita creativa della scuola è però solo un aspetto della vita delle due ragazze: infatti hanno una doppia identità, appartengono a stirpi magiche, in una Comunità Magica nascosta ma che influenza da sempre la vita del mondo. Tra viaggi sul bus 333 barrato verso un luogo visibile solo a chi ha i poteri, viaggi in dimore incantate, misteri da scoprire e maledizioni da superare, la vita di Bircàbia e Lùnia procede, finché non scoprono qualcosa di davvero unico, pericoloso e inquietante, su di loro, ma anche su una persona che credevano un semplice mortale, l’affascinante e talentuoso Rìon, compagno di classe di Bircàbia.
Ci sono echi di Harry Potter e dei romanzi di Chris Colfer nelle pagine di un libro avvincente, sulla carta rivolto ad un pubblico di adolescenti, ma in realtà godibile anche in età diversa, anche solo per l’idea diversa di Roma che viene fuori e per i richiami alle professioni artistiche. Un nuovo mondo fantastico, tra realtà e fantasia, per raccontare come si cresce, come si scopre il mondo, come si diventa consapevoli di ciò che si è e di ciò che si vuole fare da grandi nella vita, con il filtro del fantastico.
Tra l’altro, rispetto ad altri romanzi urban fantasy, la storia d’amore non è centrale, quello che emerge è un rapporto di grande amicizia tra due eroine che scoprono i problemi del loro mondo e di quello alternativo in cui si trovano a vivere. E anziché parlare degli affascinanti ma un po’ troppo inflazionati vampiri, la saga si incentra sulla magia e le creature incantate, più fiabesco come tema e meno frequentato malgrado il successo di Harry Potter.
Una storia originale e frizzante, per costruire un nuovo mondo in cui è bello immergersi e in cui si spera di tornare presto.

Lara Berettieri ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha lavorato per diverse compagnie teatrali come regista e artista, tra cui la storica compagnia americana Bread and Puppet Theater. Nel 2001 ha fondato la compagnia teatrale Nouvelle Lune e nell’arco di un ventennio ha progettato e realizzato dieci spettacoli teatrali portati in tournée in tutta Italia e all’estero. Ha partecipato come artista a varie esposizioni d’arte e performance, e dal 2015 insegna Discipline plastiche al Liceo Artistico. Bircàbia Òrphin è il suo primo romanzo.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa che ringraziamo.

Oscar Draghi presenta il Ciclo del Principe Corum di Michael Moorcock a cura di Elena Romanello

29 giugno 2021

978880473563HIG-333x480Dopo aver raccolto la saga di Elric di Melniboné, Oscar Draghi presenta un altro celebre ciclo narrativo di Michael Moorcock, quello del Principe Corum.
Come Elric, anche Corum è un anti eroe tragico, in un mondo senza speranza, un Vadhag, erede di una stirpe aliena longeva, priva di emozioni, dedita allo studio e alla contemplazione, che mai vorrebbe dover combattere contro qualcosa o qualcuno.
Nel mondo in cui vive Corum i Madben, gli esseri umani, feroci e schiavi delle passioni, hanno ormai sottomesso gli altri abitanti: Corum vaga cercando qualche suo simile superstite e la moglie, con cui vorrebbe perpetrare la sua stirpe, ma presto si accorge di essere l’ultimo dei Vadhag, e questo lo spingerà a cercare vendetta, venendo meno alla sua indole pacifica e meditativa.
Questa volta Michael Moorcock, mescola elementi del fantasy con altri della fantascienza, con il tema sempre attuale dell’alieno fuori posto, non più invasore ma vittima di altri, degli esseri umani, i veri cattivi, in una visione del mondo senza speranza ma molto interessante, in cui si capovolgono archetipi per nuove storie e universi da raccontare.
Mentre Elric è stato comunque riproposto negli anni varie volte, oltre ad avere avuto anche una trasposizione fumettistica, Corum è assente da parecchio dalle librerie del nostro Paese, e questa è senz’altro un’ottima occasione per recuperare un’opera interessante, che si inserisce nella narrativa di genere fantastico per un pubblico adulto. Una prova dell’autore inglese Michael Moorcock, classe 1939, considerato da decenni una delle migliori voci vivente di un genere che riesce sempre a reinventarsi e ad inventare nuovi mondi da scoprire.

La leonessa di Dordona di Enrico Orlandi e Gaia Cardinali (Tunué, 2021) a cura di Elena Romanello

20 Maggio 2021

cover_la_leonessa_di_dordona-min-566x800Oggi il fantasy è uno dei generi più amati, eppure molti appassionati non si sono accorti di averne letto gli antenati a scuola nei poemi epici, spesso più una croce che una delizia, anche se c’è chi si ispira anche a loro per nuove storie, per libri e fumetti.
La graphic novel di Tunué La leonessa di Dordona recupera i personaggi dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, in particolare quello di Bradamente, donna guerriera nella tradizione romanzesca che ha prodotto poi in altri tempi Lady Oscar, Mulan, Xena, Buffy, Ripley, Arya Stark e tutte le super eroine.
Orlando e Angelica rimangono come personaggi sullo sfondo, e verrebbe da dire meno male perché non erano così eccelsi e coinvolgenti anche nell’originale: la storia de La leonessa di Dordona è incentrata su Bradamante, fanciulla ribelle ad un matrimonio imposto, che preferisce arruolarsi con i paladini di Carlo Magno, combattendo come un uomo, fino ad innamorarsi di Ruggero, soldato della parte avversa, un amore quindi votato ad una conclusione tragica, o almeno così parrebbe.
Nelle pagine colorate a pastello ma a tratti cupe di una saga trascinante, rivive quindi in una graphic novel ispirata alla letteratura, questa volta all’epica, raccontando uno degli episodi più interessanti e più moderni dell’Orlando Furioso, la storia di una ragazza ribelle e in anticipo sui suoi tempi, più simile alle eroine della modernità che non altri personaggi stereotipati. E tra l’altro, a differenza dell’altra celebre guerriera dell’epica rinascimentale, Clorinda de La Gerusalemme liberata, ha un lieto fine alla sua storia d’amore, anche se non è bello fare spoiler sul finale della graphic novel.
Bradamente è il personaggio centrale della storia, ma al suo fianco emerge un’altra importante figura femminile, la maga Armida, archetipo di un altro filone di protagoniste attualissime, da Melisandre de Il Trono di Spade alle sorelle Halliwell, restituito in un contesto di magia e incanto antico e moderno allo stesso tempo.
La leonessa di Dordona racconta quindi l’attualità ancora oggi dei poemi epici cavallereschi e di certi loro personaggi fuori dagli schemi e si rivolge sia ad un pubblico di appassionati in cerca degli archetipi delle figure eroiche di oggi sia a chi pensa che la letteratura sia sempre tale, disegnata o scritta che sia.
Bradamante, ricordo dei libri di scuola e non solo, rivive in una luce che riprende la sua forza originale ma la porta come icona femminista attuale, con il suo motto di Fiorire o morire per trovare una strada appassionante e unica oltre gli schemi, in una vicenda senza tempo che avvince dalla prima pagina all’ultimo, come ripasso dei tempi che furono ma anche come nuova scoperta.

Enrico Orlandi ha conseguito nel 2015 la laurea all’Accademia di Belle Arti. Ha esordito con il libro Il fiore della strega, pubblicato da Tunué nella collana Tipitondi.

Gaia Cardinali, nata ad Ancona nel 1992, si diploma in Arti Applicate all’ISA di Jesi nel 2010 e inizia il corso di Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Viktoria – pubblicato con Tunué – è stato il suo primo graphic novel.

Provenienza: libro del recensore.

Il ritorno di Nessun dove di Neil Gaiman per Oscar Fantastica, a cura di Elena Romanello

12 Maggio 2021

978880473533HIG-313x480Oscar Fantastica propone in una nuova edizione quello che è ormai un classico contemporaneo, Nessundove di Neil Gaiman, con cui il già famoso autore di fumetti e graphic novel debuttò nella narrativa nel 1996, dopo aver scritto a quattro mani Good Omens con Terry Pratchett, recentemente tornato alla ribalta grazie alla serie televisiva.
Nella Londra di oggi, Richard Mayhew è un giovane uomo d’affari, una persona dalla vita prevedibile, tra le pretese del capo e i capricci della fidanzata Jessica. Un giorno, per strada, soccorre una ragazza ferita e la porta a casa sua, scoprendo grazie a lei un mondo fantastico di cui non avrebbe mai potuto sognare l’esistenza.
Sotto le affollate strade di Londra, piene di negozi, uffici e vita, esiste infatti una città parallela e antica, popolata da mostri e di santi, di assassini e di angeli, di cavalieri in armatura e fanciulle dotate di poteri magici, caduti lì da vari luoghi del mondo.
Richard inizia una vita in quel mondo, e deve imparare a cavarsela in quel mondo a tratti familiare e a tratti bizzarro, e un destino imprevisto lo attenderà, molto diverso dalla sua vita fino a quel momento.
Capostipite dell’urban fantasy contemporaneo e viaggio in un Paese delle meraviglie del nuovo Millennio, Nessundove è una scoperta o riscoperta gradita, trasposta in una graphic novel a cura di Mike Carey nel 2006, uscita anche in italiano per Planeta De Agostini e in una serie televisiva purtroppo inedita da noi, a differenza della celebre e recente American Gods.
Questa nuova edizione di Nessundove per Oscar Fantastica è impreziosita dalle immagini di Chris Riddell, poliedrico illustratore e vignettista, con uno stile tra incisioni ottocentesche e manga.

Il regno segreto di Philip Pullman (Salani, 2020) a cura di Elena Romanello

4 Maggio 2021

Quando, nell’ormai lontano 2000, uscì l’ultimo libro della Trilogia Queste Oscure Materie, Il cannocchiale d’ambra, sembrava la fine di un’epoca, con la conclusione, a tratti struggente e amara, di una vicenda che aveva letteralmente tenuto incollati i lettori ai libri, a cui si è ispirato un non eccelso film nel 2007 e una invece molto valida serie televisiva di questi ultimi anni.
Philip Pullman ha però deciso di tornare al mondo di Lyra, e dopo l’antefatto La belle sauvage, con Il libro segreto continua la vicenda di una delle grandi protagoniste della letteratura per ragazzi. Sono passati dieci anni da quando abbiamo salutato Lyra Belacqua, seduta su una panchina del giardino botanico della sua Oxford, separata per sempre da Will, in quello che resta uno degli addii più strazianti di sempre. 
Adesso studia all’Università, ma presto dovrà partire per un viaggio in cerca del suo daimon, Pantalaimon, che si è allontanato da lei per alcune incomprensioni, in un mondo simile al nostro con contraddizioni e rischi e con alcune peculiarietà, aiutata da Malcolm, che ne La Belle Sauvage era un ragazzino e che ora è cresciuto.
Ma la ricerca non è solo legata al daimon, ma anche ad una città nel cuore del deserto, dove forse c’è il segreto legato alla Polvere, e che attira scontri tra varie fazioni. Lyra viaggerà verso un’Asia fiabesca e pericolosa, con una serie di avventure incalzanti, che si chiudono su un finale aperto che fa aspettare con ansia il prossimo capitolo. 
Philip Pullman conferma il suo talento, tornando nel suo mondo per antonomasia e costruendo una storia avvincente, intorno ad un personaggio che è cambiato nel corso degli anni ma che ha sempre qualcosa da dire, in un microcosmo emblematico del fantastico in cui è bello immergersi ancora una volta.
Il regno segreto è un volume di oltre 704 pagine che scorre come l’acqua, senza mai stancare e annoiare, moderno e fantastico, una metafora sul significato di capire se stessi, crescere e dare un senso al mondo in cui si vive, qualsiasi esso sia. Un inno alla vita e al rapporto con gli altri e con l’altro, per tutte le età.

Philip Pullman è nato nel 1946 a Norwich, in Inghilterra. Da bambino ha vissuto in Australia e in Zimbabwe e ha studiato in Africa e in Galles. Si è laureato in Letteratura inglese a Oxford, dove vive attualmente. Ha scritto romanzi, racconti e adattamenti teatrali, per i quali ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti. Da Salani, tra gli altri, sono usciti Ero un topo, Il conte Karlstein, Lo Spaventapasseri e il suo servitore, Il ponte spezzato e la serie delle avventure di Sally Lockhart (Il rubino di fumo, L’ombra nel Nord, La tigre nel pozzo e La principessa di latta). La trilogia Queste oscure materie si apre con La bussola d’oro (Carnegie Medal e Guardian Children’s Fiction Prize), a cui seguono La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra (vincitore nel 2001 del prestigioso Whitbread Book Award). Nel 2005 Philip Pullman ha vinto il Premio Astrid Lindgren Memorial, considerato il Nobel della letteratura per ragazzi. Nel 2017 l’autore è tornato nel mondo di Lyra e delle Oscure materie con l’attesissimo Libro della Polvere.

Provenienza: libro del recensore.

Le figlie di YS di M.T. Anderson e Jo Rioux (ReBelle Edizioni, 2021) a cura di Elena Romanello

19 aprile 2021

Nel panorama vasto, rutilante ma a tratti dispersivo delle graphic novel si affaccia ReBelle Edizioni, con la traduzione di un successo dell’editoria indipendente d’oltreoceano dell’anno scorso, Le figlie di YS, realizzato a quattro mani da M. T. ( Matthew Tobin) Anderson e Jo Rioux.
La storia, sulla carta rivolta ad un pubblico young adult ma in realtà pe tutti, è ispirata ad una delle più note leggende bretoni, quella della città maledetta di YS, una sorta di Atlantide di quelle latitudini, ingoiata dall’oceano per un’oscura maledizione.
In un mondo magico fuori dal tempo, vicino ad un’età dell’oro della mitologia celtica, la regina Malgven, grande amore dalla provenienza misteriosa del re di YS, molto probabilmente una creatura marina, ha innalzato intorno alla sua città delle grandi mura che tengono tutto al sicuro, ma forse c’è anche un oscuro segreto che permette al regno di prosperare.
Dopo la sua morte, il re resta solo con le due figlie Rozenn e Dahut, destinate a prendere strade diverse: Rozenn ama vivere in mezzo alla natura con gli animali, girando per la brughiera, mentre Dahut è attratta dal potere, dagli intrighi, dalle feste e scopre man mano il prezzo per tenere YS al sicuro dal mare, il tributo che ogni giorno bisogna buttare nelle acque, un tributo che può diventare un giorno insostenibile e condannare tutti alla fine.
Nelle pagine acquarellate, con uno stile simile a quello di Noelle Stevenson e il suo Nimona, rivive un’epopea dimenticata dai più, visto che ci sono stati un paio di romanzi fantasy che l’hanno ripresa, ma nulla di paragonabile a storie inflazionate come quella di Re Artù, ma fondamentale per il folklore della Bretagna, terra celtica di mare, sabbia e rocce, sede di antiche leggende come questa.
Le figlie di YS piacerà agli amanti del fantasy, con un intreccio tra regine corrotte e maledizioni che ha in sé i semi di tante storie contemporanee, oltre a chi ama le antiche culture meno note e il mondo celtico, celebrato in questi anni da feste ed eventi purtroppo al momento in pausa.
Una storia ricca di spunti, avvincente, cruda, spietata, persa in un tempo mitico a cui piace tornare, in una nuova veste, a scoprire la sorte maledetta di una città perduta e per sempre ricordata.

M.T. Anderson è autore di diversi bestseller fantasy e young adult, in Italia gli ultimi titoli sono stati pubblicati da Rizzoli. Ha vinto il National Book Award for Young People’s Literature nel 2006 per il primo volume de La storia stupefacente di Octavian Nothing.

Jo Rioux, canadese di Ottawa, proviene dal campo dell’illustrazione per l’infanzia. Ha vinto con Cat’s Cradle il premio Joe Shuster 2013.

Provenienza: libro del recensore.

Sorcery of Thorns di Margaret Rogerson (Oscar Fantastica, 2021) a cura di Elena Romanello

11 aprile 2021
978880473508HIG-333x480

I libri che parlano di libri, raccontando avventure a volte fantastiche legati ad esse, ci sono da molto tempo ma riescono comunque ad affascinare sempre: uno dei più recenti è il fantasy autoconclusivo Sorcery of Thorns, una delle proposte di Oscar Fantastica degli ultimi mesi.
Elizabeth Scrivener è cresciuta in un mondo dove trovano spazio grandi Biblioteche, Austermeer:  questi enti hanno un ruolo preciso, diverso da quello che hanno nel nostro mondo: proteggere tutti dalle minacce della magia. In queste biblioteche infatti non ci sono libri, fumetti e giornali da prendere in prestito e consultare come in quelle nostre, ma grimori magici, che se provocati possono trasformarsi in mostri inquietanti e commettere dei crimini.
Elizabeth, che non ha mai saputo chi siano i suoi genitori e ricorda di essere vissuta nella Biblioteca fin da piccolissima, vuole diventare una guardiana, per proteggere il regno dalle minacce magiche, che presto irrompono nella sua vita.
Un giorno, infatti, per impedire un atto di sabotaggio, libera il grimorio più pericoloso della biblioteca e viene sospettata di aver commesso un crimine, anche perché muore la Guardiana di Summershall, il luogo dove è cresciuta.
L’unico suo alleato è uno stregone, che lei ha sempre visto come un nemico, Nathaniel Thorn, che deve il suo potere al demone Silas: ma presto Elizabeth capirà che i veri nemici e pericoli sono altrove, in una congiura che potrebbe distruggere il mondo intero, partendo proprio dalle Biblioteche, e che Nathaniel e Silas sono ben diversi da quello che credeva, e che in fondo vogliono le stesse cose che vuole lei.
Elizabeth capirà anche che la sua vita è molto di più di quello che pensava, con un potere che non sapeva di avere e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare, ben oltre quello che era stata la sua vita fino a quel momento e i suoi progetti di un’esistenza in mezzo ai libri.
Il potere dei libri magici per antonomasia, i grimori, non poi così presenti nell’immaginario ultimamente e in una nuova prospettiva, è al centro di una storia originale e appassionante, dove tutto si scatena in biblioteche insolite e appassionanti:  il paragone con quella di Hogwards di Harry Potter c’è, ma qui il ruolo è diverso, i libri sono veri e propri esseri viventi in potenza che possono scatenarsi. ,Gli appassionati di libri e lettura troveranno  echi  della biblioteca, leggendaria e nascosta, de Il nome della rosa di Umberto Eco e  di quella del Cimitero dei Libri dimenticati di Zafon, ma comunque nell’ambito di una storia originale e nuova.
Elizabeth è un’eroina fantasy diversa dal solito, anche nel suo essere una prescelta, ma anche i personaggi di contorno non sono da meno, a cominciare da Nathaniel e Silas, due nemici e poi amici che riprendono due archetipi, lo stregone e il demone, in chiave nuova.
Sorcery of Thorns è quindi un libro fantasy insolito, appassionante, che piacerà a chi crede nel potere dei libri, che contengono da millenni le storie di ogni genere: senz’altro, dopo averlo letto, si vedranno le biblioteche in un’ottica diversa, anche se la magia che capita nella realtà è diversa (per fortuna, i grimori non sarebbero gestibili), ma sempre magia è.
Il libro è completato dalle bellissime illustrazioni di Charlie Bowater, capaci di evocare un mondo che affascina, tra grimori, incantesimi e giochi di potere. Il libro è autoconclusivo, ma il finale lascia uno spiraglio per futuri seguiti o per la fantasia dei lettori.

Margaret Rogerson è l’autrice dei bestseller del New York Times An Enchantment of Ravens e Sorcery of Thorns. Laureata in Antropologia culturale all’Università di Miami, quando non sta leggendo o scrivendo ama disegnare, giocare, cucinare budini e guardare più documentari di quanto non sia socialmente accettabile (secondo alcuni). Vive vicino a Cincinnati, Ohio, di fianco a un giardino pieno di colibrì e di rose. Il suo sito è margaretrogerson.com.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa che ringraziamo.

Ritorna per Mondadori la saga della Spada della verità di Terry Goodkind a cura di Elena Romanello

30 marzo 2021

Terry Goodkind, autore fantasy amato e discusso anche per le sue idee anticonformiste, è uno dei tanti nomi illustri che ci ha lasciato l’anno scorso, dopo aver dato vita alla saga della Spada della verità, una delle più lunghe degli ultimi decenni, per fortuna conclusa.
Mondadori ripropone i volumi precedenti della serie e presenta anche gli inediti, a comporre e chiudere la storia di una vita dell’autore, ambientata in un mondo dominato da un oscuro tiranno dove si incontrano il prescelto Richard Cypher, una guida forestale che scoprirà di essere ben di più, e la potente e mistica Madre Depositaria Kahlan Ammell, sotto la supervisione del mago Zedd.
Oscar Draghi presenta il primo libro delle avventure del dinamico terzetto, Darken Rahl, che contiene i romanzi La prima regola del mago La pietra delle lacrime, con cui inizia la storia, mentre Oscar Fantastica prosegue la saga con l’inedito I figli del D’Hara, seguito dell’ultimo libro uscito in italiano nel 2016, Cuore guerriero.
Il nuovo libro presenta cinque nuove avventure, dove Richard e Kahlan si troveranno a fronteggiare l’avidità insaziabile della Dea Dorata, una nuova minaccia verso il loro mondo, il potere oscuro del giuramento della strega e una frattura nel mondo dei vivi che li condurrà pericolosamente vicini a quello dei morti. Tutto questo ha come unico scopo quello di riuscire nell’impresa più importante della loro vita, salvaguardare il loro retaggio attraverso i figli del D’Hara.
Un’occasione quindi per scoprire una saga sterminata, piena di avventure e di sviluppi narrativi, dai toni adulti e spesso crudi, oltre che per completarla, andando anche oltre la non felice serie televisiva di Sam Raimi di un decennio fa, che comunque ha attirato verso questo mondo arcano e avvincente altro pubblico, sapendo che comunque è un ciclo narrativo concluso, che si inizia e si sa che si finirà di leggere, non come altri in sospeso da anni.