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Il mistero delle dieci torri di Marcello Simoni (Newton Compton, 2021) a cura di Elena Romanello

24 dicembre 2021

Sono anni che Marcello Simoni porta i suoi lettori in secoli passati, considerati a torto per troppi anni come bui e ostici, e in realtà teatro di vicende appassionanti e intricate. 
Quest’anno arriva in libreria una raccolta di suoi racconti, scritti nel corso degli anni, alcuni antecedenti ai libri che l’hanno reso famoso, altri no, inediti o introvabili, in cui ritrovare luoghi e personaggi ormai nel cuore di molti o scoprire nuovi intrecci e atmosfere che, chissà, un giorno potranno essere riletti in altre vicende. Del resto, i racconti sono un genere praticato da molti autori di gialli e di libri d’avventura, partendo dagli stessi Emilio Salgari e Arthur Conan Doyle, e sono una vera prova per il talento di uno scrittore, visto che in poche pagine deve raccontare vicende che appassionino senza lo spazio di un romanzo.
Nelle pagine de Il mistero delle dieci torri si ritrovano personaggi amati e noti, come Ignazio da Toledo, alle prese con i misteri che ha dovuto svelare prima di lasciare la Palermo di Federico II fingendosi morto, o anche il suo antagonista, l’astrologus Michele Scoto, sempre in cerca di complotti da ordire. Altre storie faranno scoprire personaggi come il fratello gemello di Cosimo de’ Medici, il corsaro Khayr al-Dīn Barbarossa, uno dei pirati che Marcello Simoni ha omaggiato nel corso degli anni, il cavaliere ospitaliero Leone Strozzi e  Licio Ganello, un mago fiorentino destinato da morto a diventare l’oggetto degli studi sui cadaveri di Leonardo da Vinci.
Marcello Simoni porta in un viaggio tra terra e mare, attraverso i secoli, in luoghi lontani e affascinanti, per scoprire quello che è il suo immaginario, un immaginario in continuo divenire e molto vario e trovandosi a suo agio ovunque, dalla nascita della città etrusca di Spina alle battaglie navali con i pirati nel Mar di Levante alla fine del Cinquecento, senza dimenticare la Sicilia della corte di Federico II, le corti rinascimentali e le lagune vicino a Ferrara piene di nebbia e segreti durante il secondo dopoguerra. 
Una raccolta di racconti che verrà divorato da tutti i fan dell’autore, ma anche un modo per avvicinare nuovi lettori alle sue storie, visto che c’è chi non ha voglia magari di impegnarsi subito con una saga letteraria, e può capire però con queste storie i mondi di Marcello Simoni.

Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato numerosi bestseller tra cui la trilogia Codice Millenarius Saga e la Secretum Saga. La saga che narra le avventure di Ignazio da Toledo, l’astuto mercante di libri, ha consacrato Marcello Simoni come autore culto di thriller storici, vendendo oltre un milione e mezzo di copie.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa che ringraziamo.

Il ritorno di Jonathan Strange & il signor Norrell, a cura di Elena Romanello

17 dicembre 2021

jonathan-strange-il-signor-norrellA quindici anni di distanza dalla prima edizione italiana, e sull’onda dell’uscita del nuovo, atteso romanzo dell’autrice Susanna Clarke, Fazi editore ripropone uno degli urban fantasy più interessanti e innovativi di sempre, Jonathan Strange & il signor Norrell, in una nuova edizione.
Definito da Neil Gaiman il migliore romanzo inglese scritto negli ultimi settant’anni e definito il più grande libro fantasy uscito nel Regno Unito dai tempi di Tolkien e Lewis, Jonathan Strange & il signor Norrell porta in un’Inghilterra alternativa dell’epoca delle guerre napoleoniche, in cui è presente la magia, o meglio, si crede che sia completamente scomparsa. Ma un bel giorno, il timido e erudito signor Norrell rivela pubblicamente le sue abilità di mago, dando vita a un’ondata di entusiasmo che dilaga per tutto il paese e lo trasporta fino ai salotti dell’alta società di Londra, dove si lega ai politici e scende a patti con un gentiluomo proveniente da un regno fatato. Ma il signor Norrell non è l’unico mago presente: poco dopo emerge il giovane e audace Jonathan Strange, che prima diventa suo discepolo e poi mette in discussione tutte le sue teorie, perché è attratto dagli incantesimi e dalle magie oscure. Nel corso degli anni i due si scontreranno in maniera ancora più definitiva di quanto il loro Paese non stia facendo con Napoleone, mentre le loro ossessioni e ambizioni segrete metteranno a rischio le vite di molti e cambieranno per sempre la magia inglese e la vita.
Un long seller che è bello leggere o rileggere, da proporre innanzitutto a chi pensa che l’urban fantasy non sia capace di proporre storie interessanti e insolite, finalista al Man Booker Prize, con quattro milioni di copie vendute nel mondo in 34 Paesi diversi, un libro per chi ama il fantastico in tutte le sue sfumature, l’ucronia e il romanzo storico. Da questo romanzo è stata tratta anche una miniserie della BBC, per ora inedita, ma che speriamo arrivi presto anche in italiano, sull’onda di questa nuova edizione.

Anime System il successo polimediale dell’animazione giapponese di Marc Steinberg (Tunué, 2020) a cura di Elena Romanello

10 dicembre 2021

anime-system-1-758x1146La collana Lapilli giganti di saggistica sul mondo dei fumetti della Tunué diretta da Marco Pellitteri presenta il saggio Anime System, il successo polimediale dell’animazione giapponese dello studioso statunitense Marc Steinberg, utile e interessante in questo momento di rinnovato interesse per i cartoni animati provenienti dal Paese del Sol levante.
Infatti, anche i media mainstream si sono accorti dell’interesse che c’è, presso le giovani generazioni e non solo, verso queste storie così lontane e così vicine, grazie anche al supporto dato alla proposta di nuovi titoli e classici ormai senza tempo da parte delle piattaforme televisive, in un fenomeno che unisce più generazioni, dagli ex ragazzini ormai adulti e a volte genitori della generazione Goldrake ai millenials.
Per capire l’importanza degli anime e della cultura ad essi legati, è interessante immergersi nelle pagine di Marc Steinberg, uno dei più accreditati studiosi dei media giapponesi, in cui si spiega che quello che si vede sul piccolo o sul grande schermo costituisce il fulcro di un sistema di connessioni tra personaggi, media, prodotti, supporti e forme di consumo. Un vero e proprio anime system, basato su una complessa polimedialità, che in Giappone è chiamata media mix.
Lo studioso racconta i punti chiave di questo fenomeno, presente, sia pure in maniera minore, anche nei Paesi in cui gli anime sono diventati popolari, Italia in testa, partendo dall’arrivo degli anime sulle televisioni del Paese del Sol levante negli anni Sessanta, che da subito colpiscono per la loro carica innovativa e estetica e per il rapporto viscerale che si crea tra il pubblico, giovanissimo ma non solo, e i personaggi.
Marc Steinberg concentra in particolare la sua attenzione su uno dei maggiori colossi editoriali e multimediali giapponesi, la Kadokawa, titolare o licenziataria di alcuni dei maggiori successi degli ultimi vent’anni, a cominciare da Neon Genesis Evangelion Cowboy Bebop.
Un libro che fornisce un quadro aggiornato dell’importanza commerciale, polimediale e culturale degli anime, utile sia per gli studiosi di media, marketing e industrie creative, che per chi mastica pane e cartoni animati giapponesi ormai da una vita, per capire meglio una passione che dalla carta e dallo schermo è diventata uno stile di vita, con prodotti e universi materiali da scoprire.

Marc Steinberg è professore associato della Concordia University, dove insegna cinema ed è direttore della Platform Lab. Il libro Anime system. Il successo polimediale dell’animazione giapponese ha vinto diversi premi internazionali.

Provenienza: pdf inviato dall’Ufficio stampa che ringraziamo.

Un’antologia di fantasmi per il Natale a cura di Elena Romanello

4 dicembre 2021

Oggi come oggi non si pensa di primo acchito al Natale come una festa legata alle storie di fantasmi e261216339_3466060413620688_3349053176877004012_n simili, visto che questa caratteristica è stata persa da Halloween o Samhain, un’antica festa europea e celtica tornata a casa dopo essere stata oltre oceano.
In realtà, durante il lungo regno della regina Vittoria in Inghilterra, che durò dal 1837 al 1901, le storie di fantasmi erano legate invece proprio al Natale, il momento dell’anno in cui i giorni sono più corti e le ombre più lunghe, il tempo del solstizio d’inverno.
Non è un caso, infatti,  che la più celebre storia di Natale, il Canto di Natale di Charles Dickens, più volte celebrata da vari media fino ad oggi, sia innanzitutto una storia di fantasmi e che fantasmi.
Oscar Draghi presenta in vista del prossimo Natale la preziosa antologia Il grande libro dei fantasmi di Natale, che raccoglie tutta una serie di storie composte tra fine Settecento e l’inizio del Novecento per raccontare un aspetto di questa festa tutto da riscoprire, con nomi anche famosi che si sono confrontati con il mix solstizio d’inverno, nascita di varie importanti divinità e creature che tornano dal regno dei morti in questi momenti dove luce e ombra si affiancano e dove l’atmosfera di festa porta anche malinconia e sconforto.
Gli autori e le autrici presenti in antologia sono davvero tanti, e ci sono sorprese: si va dal fondatore del romanzo storico Walter Scott all’inventore di Sherlock Holmes Arthur Conan Doyle, dall’autrice di Piccole donne, amante anche dei romanzi gotici con cui manteneva la famiglia Louisa May Alcott all’uomo dietro Peter Pan James Matthew Barrie, dalla maestra di intrecci vittoriani Elizabeth Gaskell alla fondatrice dell’horror a fosche tinte Marie Corelli, senza dimenticare i contributi dell’altrove esilarante Jerome K. Jerome, dell’esperto H. P. Lovecraft, e degli autori di classici Edith Wharton e James Joyce.
Un libro quindi esaustivo e imperdibile, per capire ancora una volta che la letteratura non è fatta di alto e  basso, ma di maestri che hanno saputo rielaborare e confrontarsi con archetipi sempiterni dell’animo umano, come la vita e la morte, e la soglia fantastica e inquietante che c’è tra le due.

Le streghe in eterno di Alix E. Harrow (Mondadori, 2021) a cura di Elena Romanello

28 novembre 2021

978880473767HIG-333x480Oscar Fantastica propone la nuova fatica di Alix E. Harrow, già autrice de Le diecimila porte di January, in cui si mescolano ancora una volta suggestioni fantasy e del fantastico con una visione alternativa della Storia reale.
Siamo di nuovo a fine Ottocento, alle prese con figure iconiche come le streghe, antesignane del femminismo per molti, nella città di New Salem, che echeggia il più celebre processo di stregoneria reale, raccontato anche da Arthur Miller in una delle sue opere più famose, e avvenuto nel 1692, pare come fenomeno di isteria collettiva.
Alix E. Harrow mette insieme le streghe con quelle che furono viste tra Otto e Novecento come il loro equivalente come sovversione, le suffragette, coloro che si battevano per garantire il diritto di voto alle donne, all’epoca negato e visto come una rivendicazione inaccettabile.
A New Salem, le sorelle Eastwood, James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna sono depositarie di un antico sapere magico, ora solo presente in filastrocche e fiabe per bambini, ma quando entrano nell’Associazione per le Donne di New Salem iniziano a chiedersi se non sia possibile trasformare il movimento delle suffragette in una congrega di streghe. Ma le persecuzioni non mancheranno e anche le conseguenze tragiche per le sorelle e per le loro adepte.
Alix E. Harrow conferma il suo talento in un romanzo interessante e intrigante, dove la narrazione delle vicende delle sorelle streghe è alternata da riletture insolite di celebri fiabe, come Hansel e GretelRaperonzolo Barbablù. Le streghe sono oggi molto popolari grazie ad un immaginario che le ha fatte cambiare rispetto alle cattive delle fiabe tradizionali, ma le protagoniste del romanzo hanno comunque una loro originalità rispetto ad altre famose e iconiche, non sono certo le sorelle Halliwell trasposte a fine Ottocento, con tutto il rispetto per questi personaggi.
Il legame tra streghe e femminismo non è nuovo ma funziona sempre, e Le streghe in eterno appassiona e coinvolge, con uno stile originale e personaggi non scontati. Del resto, gli archetipi sono sempre interessanti e eterni, ma saperli riprendere in maniera originale non è facile.

Alix E. Harrow è nata negli Stati Uniti nel 1989. Laureata in storia, nel 2014 ha cominciato a pubblicare racconti di fantascienza, tra cui A Witch’s Guide to Escape: A Practical Compendium of Portal Fantasies che si è aggiudicato il premio Hugo 2019. Altri racconti sono stati nominati per i premi Locus, Nebula e World Fantasy. Il suo romanzo d’esordio, Le diecimila porte di January, 2020, ha ricevuto numerosi consensi.

Provenienza: libro del recensore.

Cristina di Belgioioso torna in libreria a cura di Elena Romanello

27 novembre 2021

La donna che decise il suo destino 01Neri Pozza propone nella collana di saggistica I Colibrì l’ultima fatica di Pierluigi Vercesi, dedicata ad una figura femminile chiave della Storia italiana e non e che ha trovato il giusto posto solo negli ultimi decenni: Cristina di Belgioioso.
La donna che decise il suo destino arriva oltre vent’anni dopo il libro di Arrigo Petacco e ripropone la vita da romanzo, tra mille avventure, di una nobildonna controcorrente, femminista ante litteram e protagonista di tutti i più importanti momenti della Storia del nostro Risorgimento.
Figlia del marchese Trivulzio, uno degli uomini più ricchi della Lombardia, Cristina si ribella a sedici anni ad un matrimonio combinato e sposa il principe Emilio Barbiano di Belgioioso, bello, di idee carbonare ma fedifrago. Pochi anni dopo lo lascia perché è stanca dei suoi tradimenti e va via dalla Milano asburgica, a vivere una vita fuori dalle righe.
A Parigi conosce il marchese di Lafayette, eroe della guerra d’indipendenza americana, che si innamora di lei, e inaugura un salotto frequentato da intellettuali che affascina, come Alfred De Musset,  Franz Liszt,  Heinrich Heine e Honoré de Balzac, ma il suo grande amore è lo storico e giornalista François de Mignet.
Diventa il punto di riferimento di molti esuli, fonda giornali, apre scuole per i figli dei poveri, tornando in Italia per seguire eventi come le Cinque Giornate di Milano e la Repubblica romana, dove organizza gli ospedali da campo.
I suoi viaggi la portano in Anatolia, dove organizza una fattoria popolare, e a Gerusalemme, dove rischia di morire. Per tutta la vita si dedica ai poveri, alle donne, alla libertà, finché non muore, nel 1871, centocinquant’anni fa, rimanendo fedele ai suoi ideali.
Il libro di Pier Luigi Vercesi è quindi un’ottima occasione per riscoprire una figura femminile importante della nostra Storia e della Storia di tutti, un’icona femminista con una vita che spiace che finora nessun regista abbia pensato di portare sullo schermo. Intanto, si può leggere il libro.

Il ritorno de La finestra di Orfeo di Riyoko Ikeda a cura di Elena Romanello

12 novembre 2021

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J-POP alterna proposte di manga classici con altri contemporanei e in quest’ottica continua a proporre le opere di Riyoko Ikeda, per tutti l’autrice de Le rose di Versailles, meglio noto come Lady Oscar grazie all’anime, ma capace anche di raccontare altre storie trascinanti.
Una di queste è La finestra di Orfeo, già proposto a inizio Millennio da Planet Manga, in una nuova, sontuosa edizione in corso di pubblicazione, uscito originariamente tra il 1976 e il 1981, e per molti è l’opera della maturità dell’autrice, priva di siparietti comici e dove Riyoko Ikeda fa emergere il suo amore per musica, cultura, Storia, politica e melodramma.
Lo sfondo storico scelto è stavolta l’Europa dell’inizio del Novecento, tra lotte sindacali, Grande Guerra e Rivoluzione russa: la vicenda parte all’Istituto musicale St. Sebastien di Ratisbona, dove arrivano Isaak, ragazzo umile e di grande talento, e Julius, all’apparenza il rampollo di una famiglia nobile, in realtà una ragazza che si finge uomo per poter ereditare. Nella scuola gira una leggenda, chi si affaccia ad una finestra dell’edificio, detta la finestra di Orfeo, si innamorerà della prima ragazza che vedrà, ma quello sarà un amore destinato a finire in tragedia.
Julius non può far scoprire a nessuno la sua vera identità, e questo la porterà anche a commettere un crimine, mentre si innamorerà di Klaus, un ragazzo misterioso, in realtà un rivoluzionario russo in fuga dal suo Paese dove poi dovrà tornare per il compimento della Storia.
Un’opera interessante e struggente, ancora più tragica de Le rose di Versailles (vero!), in cui si mescola ancora una volta realtà e finzione, passione e dramma e in cui Riyoko Ikeda dimostra ancora una volta il suo amore per la Storia europea e i suoi fermenti, qui parlando di Marx e Lenin, ma anche dell’alta società tedesca dopo Bismark e della musica dell’epoca. L’autrice omaggia anche la cultura occidentale con le scelte grafiche, dove omaggia lo stile Liberty e Art Nouveau.
J-POP propone il manga de La finestra di Orfeo in nove volumi di oltre 350 pagine formato 15 X 21, con sovracoperta e illustrazioni a colori, un’occasione per leggere o rileggere al meglio un’opera intrigante e di grande qualità. La piattaforma Netflix ha recentemente dichiarato la sua volontà di realizzare delle serie dal vivo ispirate a manga e anime celebri, alcune sono già in linea d’arrivo o in lavorazione, non sarebbe davvero male se ci si ispirasse anche ai mondi ideati da Riyoko Ikeda, senz’altro Le rose di Versailles La finestra di Orfeo sarebbero più che papabili.
Riguardo alle opere dell’autrice, Osamu Tezuka, il padre del manga moderno, ebbe modo di dire: Le rose di Versailles è il manga che mi consigliò mia figlia di leggere e La finestra di Orfeo è il manga che io consigliai a mia figlia di leggere.

The calculating stars di Mary Robinette Kowal (Mondadori, 2021) a cura di Elena Romanello

9 novembre 2021

978880472532HIG-313x480Il rapporto tra le donne e i viaggi nello spazio è presente fin dagli albori e non solo nell’immaginario fantastico, con personaggi come il comandante Uhura di Star Trek: fu grazie ad una squadra di donne matematiche che gli Stati Uniti poterono andare in orbita prima e poi sulla Luna, come racconta il bel film Il diritto di contare, e donne che sono andate fuori dall’atmosfera, da Valentina Tereskova alla nostra Samanta Cristoforetti ce ne sono state e altre seguiranno.
L’originale romanzo di fantascienza The calculating stars, uscito per Oscar Fantastica, racconta un passato recente diverso e alternativo, una cosiddetta ucronia sulla conquista dello spazio, in cui le donne sono più coinvolte. 
In una fredda mattina della primavera del 1952, un gigantesco meteorite precipita sulla Terra e cancella buona parte della costa orientale degli Stati Uniti, a cominciare dalla capitale Washington. I danni si ripercuotono in tutto il mondo, a cominciare da uno sconvolgimento climatico che crea disastri ambientali e negli approvvigionamenti, e per gli esseri umani il destino può essere lo stesso dei dinosauri milioni di anni fa.
L’unica soluzione diventa quindi cercare una casa altrove, nello spazio, e il programma spaziale mondiale subisce una rapida accelerazione, coinvolgendo molti, e andando oltre i conflitti della Guerra fredda e i problemi razziali.
Tra le persone coinvolte c’è la voce narrante della storia, Elma York, pilota militare durante la Seconda Guerra mondiale e matematica, che viene reclutata dall’International Aerospace Coalition, che vuol portare l’uomo sulla Luna e poi oltre. Non è l’unica donna, con lei ce ne sono altre, provenienti da altri Paesi e non solo bianche, ma a loro viene chiesto, malgrado le loro competenze e il loro valore, di stare a terra e occuparsi dei calcoli.
Elma però vuole salire su una navicella spaziale e andare oltre l’atmosfera e non capisce perché solo gli uomini possano farlo: tra l’altro, mentre i progetti per trasferirsi fuori dalla Terra procedono, ci si rende conto che le donne ci vanno per dare un futuro all’umanità sulle stazioni spaziali e sui pianeti.
Elma vuole diventare la prima Donna Astronauta e nella sua battaglia spazzerà via molte delle assurde convenzioni sociali del tempo, presenti anche in quella linea temporale alternativa anche di fronte ad eventi che chiedono un rapido cambio di rotta.
Primo romanzo della serie Lady AstronautThe calculating stars è stato accolto da molti consensi, vincendo il Premio Hugo per il miglior romanzo, il Premio Nebula per il miglior romanzo, il Premio Locus per il miglior romanzo di fantascienza e il Premio Sidewise per la storia alternativa nel 2019.
The calculating stars mette bene insieme elementi sempre interessanti come il filone post apocalittico, l’ucronia e le tematiche di genere, costruendo nuovi personaggi femminili interessanti, donne di un altro passato che cercano un riscatto e un futuro affrontando l’ignoto. Un libro interessante per più generazioni, e per la ricostruzione di anni Cinquanta alternativi ma fedeli in buona parte a quelli originali e per l’originalità della vicenda raccontata, prova ormai della centralità delle donne come autrici e protagoniste nei generi del fantastico. Rispetto ad Away, epopea televisiva su una donna astronauta in un futuro prossimo, The calculating stars è più avvincente e appassionante, anche se non sarebbe male vedere Elma interpretata da Hilary Swank.

Mary Robinette Kowal è autrice di Ghost Talkers e delle serie “The Glamourist Histories” e “Lady Astronaut”. Presiede la Science Fiction & Fantasy Writers of America, partecipa al pluripremiato podcast Writing Excuses e ha vinto quattro premi Hugo. Ha pubblicato racconti su “Uncanny”, “Tor.com” e “Asimov’s”. Burattinaia professionista, vive a Nashville. Il suo sito è maryrobinettekowal.com.

Provenienza: libro del recensore.

La casa di cenere di Angharad Walker (Rizzoli, 2021) a cura Elena Romanello

28 ottobre 2021

5366033-9788817154314-285x424Rizzoli propone nella sua collana rivolta ai ragazzi il romanzo di una nuova voce della narrativa inglese, La casa di cenere, dai toni decisamente originali e inquietanti, tra richiami a storie classiche e contemporanee e variazioni sul tema del fantastico per giovanissimi e non solo.
Quando arriva alla Casa di Cenere, il ragazzo nuovo è in cerca di una cura per il male alla schiena che lo tormenta da tempo, e al lettore non viene svelato il suo nome. Anziché però arrivare nella solita clinica come quelle che ha già visto, il Ragazzo si trova in una dimora con le pareti di fumo ed accolto da un gruppo di ragazzi che lo ribattezzano Sol, per Solitudine.
Con questo nuovo nome, Sol scopre un microcosmo di coetanei che si chiamano Concordia o Giustizia o Bontà, una cosa a cui tengono molto. Non ci sono adulti in quella casa, solo un misterioso Direttore che echeggia nelle Regole e che tutti attendono con ansia che ritorni.
Presto Sol però capisce che quella casa non è un luogo per curarsi, visto che non si può essere malati né cercare di andarsene. Un giorno alla fine arriva il Dottore e le cose di colpo precipitano.
La casa di cenere è stato paragonato a un best seller degli ultimi anni come La casa dei bambini speciali di Miss Peregrine e ad un classico come Il signore delle mosche e come i suoi modelli è potente e inquietante, con al centro un gruppo di bambini che imparano ad interagire e a ribellarsi.

Angharad Walker è una scrittrice inglese, cresciuta in diverse basi militari in Gran Bretagna, Germania e a Cipro. Ha studiato letteratura inglese e scrittura creativa all’Università di Warwick e all’Università della California Irvine. Ora vive a Londra e si occupa di comunicazione per enti benefici. La Casa di Cenere è il suo primo romanzo.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa che ringraziamo.

Harlock & Tochiro di Leiji Matsumoto (Associazione culturale Leiji Matsumoto, 2021) a cura di Elena Romanello

27 ottobre 2021

harlockL’Associazione culturale Leiji Matsumoto continua la sua proposta di opere inedite del maestro dei manga, con un volume corposo dedicato ai due personaggi più emblematici dell’autore, Harlock & Tochiro.
Come suggerisce il titolo, il manga è un’antologia di storie finora inedite dedicate al pirata dello spazio e al suo migliore amico, con cui si scoprono nuovi aspetti del loro rapporto e delle loro avventure. Ci sono dei manga, ma anche un romanzo illustrato e delle strisce, facendo notare quanto sia eclettico il maestro nella scelta della forma con cui raccontare le sue storie e come questi due personaggi siano una sorta di suoi alter ego su cui tornare, in contrasto con chi pensa che gli eroi dei manga siano figure usa e getta solo per vendere gadget.
Nello specifico, questa pubblicazione contiene la miniserie The Tochiro, pubblicata dall’autore sulla più importante rivista di manga esistente, Shukan Shonen Jump, con cui partecipò ad un concorso in cui erano gli stessi lettori a indicare gli autori da invitare. A seguire, c’è il romanzo Gun Frontier II, rivisitazione in chiave fantascientifica del manga western Gun Frontier e fonte di ispirazione per il film su Harlock L’Arcadia della mia giovinezza e poi un racconto a striscia, con lettura all’occidentale, allegato ai giocattoli che venivano prodotti sull’onda del successo televisivo. Si chiude con il manga storico, ambientato nell’Ottocento, San – Tengamugen – GALAXY LEGEND, con come protagonista Seishiro, un antenato di Tochiro, dove si scoprono le origini della spada del protagonista e anche di Tori-san, l’uccello amico inseparabile di lui e di Harlock.
Harlock & Tochiro è un volume imperdibile per chiunque ami Leiji Matsumoto e i suoi personaggi, in cui si scoprono tante curiosità, come il vero nome di Tochiro, come è nata la Death Shadow, che legame c’è tra le mazoniane e l’umanità, ma anche per chi vuole scoprire questo autore, a suo agio sia con i fumetti che con la narrativa. 
Un manga per nostalgici ma non solo, che si inserisce perfettamente in una visione ampia e articolata della cultura otaku e di un immaginario complesso e molto vario. Harlock & Tochiro è disponibile in fumetteria e libreria e per chi si iscrive all’Associazione culturale Leiji Matsumoto c’è un’edizione con la copertina variant.

Leiji Matsumoto nasce come Akira Matsumoto nel 1938 a Kurume e inizia a disegnare fumetti fin da giovanissimo, vincendo un premio per gli esordienti della rivista Manga Shonen con Le avventure di un’ape. Ottiene i primi successi con Sexaroid Il mondo quadrimensionale e nel 1972 vince il premio Cultura della Kodansha. Le sue opere più famose sono La Corazzata spaziale YamatoCapitan Harlock Galaxy Express 999, trasposte anche in animazione e amate anche all’estero. Il suo personaggio iconico è Capitan Harlock che torna in varie avventure e storie sia in manga che in anime.
Leiji Matsumoto è anche presidente dell’Associazione Giovani Esploratori dello Spazio e della Conferenza Nazionale delle Organizzazioni giovanili e nel 2012 è stato insignito dell’Ordre des Arts et des Lettres dal governo francese.

Provenienza: libro del recensore.

Il ritorno de La città incantata di Sachiko Kashibawa, a cura di Elena Romanello

15 ottobre 2021

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Kappalab continua a proporre libri che hanno in qualche modo a che fare con l’animazione giapponese, ripresentando dopo alcuni anni il romanzo La città incantata di Sachiko Kashibawa, già noto come Il meraviglioso paese oltre la nebbia, in una nuova edizione.
Come suggerisce il titolo, il libro ha ispirato il maestro Hayao Miyazaki per l’omonimo film d’animazione, vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino e del Premio Oscar quale miglior film di animazione, capace di sdoganare definitivamente gli anime a livello mondiale come storie interessanti e di grande valore.
Fiaba, urban fantasy, storia su dimensioni parallele, La città incantata racconta il difficile momento in cui da bambini si scopre il mondo al di fuori dall’ambiente familiare, senza la mediazione di genitori e nonni, che sia la scuola, che sia un viaggio interiore o esteriore che si compie. Paragonato da alcuni a classici come Il mago di Oz Alice nel paese delle meraviglie,  La città incantata si rifà anche molto alle fiabe e alle leggende giapponesi, mescolando mondi e universi.
Il libro racconta la vicenda di Chihiro, che si perde in un paese all’apparenza normale, ma popolato da strani personaggi e avvolto in un’atmosfera misteriosa e irreale, dove deve imparare a vivere senza l’aiuto dei genitori, lavorando nella pensione di una misteriosa vecchia, forse strega.
Un racconto di crescita e formazione adatto ad ogni età, testimonianza di una letteratura interessante e in fondo poco nota se non nei suoi rapporti appunto con manga e anime come è quella per ragazzi e di genere fantastico presente nel Paese del Sol levante.

Dice Angelica di Vittorio Macioce (Salani, 2021) a cura di Elena Romanello

9 ottobre 2021

1093121_Dice Angelica_Esec@01.inddTra le letture che si incontrano a scuola, di solito non particolarmente amate, c’è l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, con le folli avventure del paladino di Carlo Magno che perde la testa per la bellissima Angelica.
In realtà, questo e altri poemi sono gli antenati di storie modernissime, come quelle del genere fantasy e non solo, e non è un caso che negli anni critici e romanzieri si siano cimentati con loro, con toni diversi, a raccontare la loro modernità e attualità.
Il giornalista Vittorio Macioce presenta per la collana Stanze della Salani il risultato di un suo studio, tra critica e romanzesca, dell’Orlando furioso, partendo dai personaggi femminili, in particolare dalla protagonista, con Dice Angelica.
A scuola abbiamo letto tutti la sua storia, la bella per eccellenza Angelica, donna per cui i paladini di mezzo mondo impazziscono, si sfidano in duelli e battaglie, pur di averle. A differenza della guerriera Bradamente, per molti già da tempo un’antenata delle iconiche super eroine e combattenti dell’immaginario di oggi, Angelica esotica, insidiosa, motore di ogni brama, è vista come una preda o un trofeo che attende di essere conquistato. Ma nessuno si è mai chiesto se era d’accordo, se le piaceva il paladino della cristianità Orlando, se non trovasse ridicoli tutti questi maschi alpha che si sfidavano per loro.
Vittorio Macioce si è fatto tutte queste domande e per la prima volta dà voce a questa creatura tanto celebrata quanto misteriosa. Angelica è in fondo una ragazza normale, moderna, con le stesse emozioni che hanno le appartenenti all’altra metà del cielo oggi, sentirsi viva e trovare un posto nel mondo. Nello stesso tempo non ama certo essere continuamente un oggetto sessuale per gli uomini e soffre di dover interpretare un ruolo cucito addosso da altri.
L’autore racconta con gli occhi di oggi tutto ciò che la storia della letteratura ha trascurato di Angelica e delle pulsioni che la animano, facendo riscoprire una vicenda densa di riferimenti alla cultura pop contemporanea di cui è stata in fondo l’antenata, dai videogiochi al fantasy, dagli spaghetti western ai fumetti. Una vicenda dove, tra l’altro, si è parlato di un argomento attuale e scomodo come le ossessioni amorose e i guai che queste provocano ai diretti interessati e a chi sta loro vicino.
Vittorio Macioce ha lavorato su questo libro per molto tempo, confrontando i poemi cavallereschi con le tracce che sono arrivate fino ad oggi, e restituisce interesse ad un personaggio come Angelica, per molto tempo sottovalutato e visto come irritante e poco incisivo, rispetto alle più intriganti e per certi versi moderne Alcina e Bradamante.
Come fa dire l’autore alla sua ritrovata Angelica è questo:  Ero solo una ragazza che cercava la strada più breve per raggiungere il centro del mondo. Quando ci sono arrivata, lo confesso, mi sono persa. Quello che non mi hanno mai perdonato è di averli sorpresi. Sono stata inseguita da personaggi che hanno generato stirpi di eroi. I loro figli e i figli dei figli sono ancora in giro, magari con maschere e nomi diversi, ma con lo stesso stampo. Molti neppure lo sanno. A tutti ho concesso qualcosa, spesso una speranza. Non me ne vergogno. Sono uscita di scena per amore, perché un ragazzo mi ha stretto la mano, con la stessa forza con cui ci si attacca alla vita.

Vittorio Macioce, caporedattore ed editorialista del Giornale, è da anni una delle migliori penne del giornalismo culturale italiano. Tra le altre cose è il fondatore e il direttore artistico del Festival delle Storie nella Valle di Comino. Questo è il suo esordio nella narrativa.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa che ringraziamo.