Posts Tagged ‘fantasy’

:: Libri fantasy: nel 2024 le vendite crescono del 27,1%

7 dicembre 2024

Una notizia confortante ci giunge, forse inaspettata, da Più libri più liberi, Fiera nazionale della piccola e media editoria, sembra, e lo dicono i dati, che il genere fantasy (la classificazione è quella utilizzata da NielsenIQ-GfK che raggruppa fantasy e fantascienza in un’unica categoria) sia in controtendenza e registri una crescita del ben 27,1% a valore raggiungendo i 17,666 milioni di euro, del 26% a copie superando il milione di libri venduti (1.060.000). Dunque il fantasy è un genere emergente nel mercato italiano e registra un incremento di vendite e non di poco. I dati sono stati presentati a Più libri più liberi durante l’incontro del programma professionale Libri fantasy e dove trovarli. Fenomeno che si è enunciato, durante l’incontro, è sicuramente l’ibridazione, ovvero la nascita di sottogeneri che uniscono per esempio il romance e il fantasy, allargando non di poco il parco lettori. A cui si potrà aggiungere il sottogenere che unisce il fantasy e il giallo, perchè no? Nella top 10 dei titoli più venduti secondo la classificazione di NielsenIQ-GfK, troviamo al primo e al secondo posto due volumi della saga di Rebecca Yarros edita in Italia da Sperling & Kupfer, Iron Flame al primo posto e Fourth Wing al secondo. Powerless. Potere e inganno, di L. Roberts (Newton Compton) al terzo posto, al quarto Il problema dei tre corpi, di C. Liu (Mondadori). Dal quinto al nono posto troviamo cinque classici della fantascienza e del fantasy: Fahrenheit 451, di R. Bradbury (Mondadori), La strada, di C. McCarthy (Einaudi), Dune volume 1 di F. Herbert (Fanucci), Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato di J. R. R. Tolkien (Bompiani), Dune volume 2 (Fanucci). Chiude la classifica Half a soul. Metà di un’anima di O. Atwater, (Rizzoli).​ Nessun autore italiano tra i primi 10, ricollegandoci all’articolo di qualche giorno fa, ma nonostante questo è una gran bella notizia che fa ben sperare per il futuro. La fantascienza, e il fantasy, stanno bene, e vi salutano tutti!

:: “Blue Sky e il risveglio della Magia Pura”, Joe e Grace Commoner Grace Commoner (Dialoghi) A cura di Viviana Filippini

30 settembre 2024

Metello è il ragazzino protagonista di “Blue Sky e il risveglio della Magia Pura” di Joe e Grace Commoner, edito da Dialoghi.  Metello è buono, buffo e anche un po’ impacciato e pure tanto timido. Per tutte queste ragioni il bulletto della scuola Marcus non esita prenderlo di mira come bersaglio dei suoi scherzi. Stanco dei soliti attacchi,  e dopo l’ennesimo sberleffo subito, Metello va al parco dove sta bene e in pace,  perché per lui è un luogoche lo ripara e protegge. Metello è lì intento a fare delle fotografie quando tutto cambia all’improvviso e lui si trova nel fantastico Mondo dell’Apparenza. Una dimensione nuova, sconosciuta dove il ragazzino non sa come muoversi, ma ad aiutarlo ci saranno un satiro e un paperiglio, che lo condurranno alla scoperta del mondo misterioso e purtroppo colpito da una maledizione. Solo chi riuscirà a richiamare  in vita la Magia Pura potrà riportare la pace e Metello si ritroverà ad affrontare una serie di peripezie e prove che non solo avranno conseguenze per il  Mondo dell’Apparenza , ma anche per quello del protagonista. Metello nato dalla penna del due Commoner si muove quindi in un mondo pieno di avventure e in un’atmosfera fantasy, che forse solo fantasy non è. Infatti, ad un’ attenta lettura questo personaggio narrativo contemporaneo vive un percorso che ricalca i classici passi del  “viaggio dell’eroe”, dove oltre al viaggio fisico, c’è un pellegrinaggio più profondo che porta Metello, quando è nell’altra dimensione, quella del Mondo dell’Apparenza, a vivere un percorso di  ricerca del proprio io e della comprensione delle emozioni che vivono nel proprio animo.  A tal fine “Blue Sky e il risveglio della Magia Pura” di Joe e Grace Commoner, oltre ad essere un fantasy può essere interpretato come un vero e proprio romanzo di formazione, perché tutte le avventure vissute da Metello, tutte le prove da lui superate lo porteranno ad essere un ragazzino  con maggiore fiducia in se stesso e diverso qua quello che si incontra nelle prime pagine. “Blue Sky e il risveglio della Magia Pura”  ha un doppio fine quindi, uno è quello di aiutare i giovani lettori a trovare e a far crescere la fiducia in loro stessi e, allo stesso tempo, il libro vuole aiutare i ragazzi meno fortunati di Migoli (Tanzania), luogo dove l’autore ha avuto esperienze che hanno lasciato un segno profondo in lui.

Joe Commoner ha esordito nel 2005 con la fiaba “Blue Sky e l’ingannevole Mondo dell’Apparenza”.

Grace Commoner è alla prima esperienza come scrittrice: ha conosciuto Joe nel 2017 e dal comune interesse per il genere fantasy è nata l’idea di scrivere insieme il nuovo libro della saga di Blue Sky.

Source: inviato dall’autore.

Scopriamo “Blue Sky e il risveglio della Magia Pura” con gli autori

28 aprile 2024

Metello è buono, buffo e anche un po’ impacciato, ma tanto timido. Per tutte queste ragioni il bulletto Marcus non esita prenderlo come bersaglio di scherzi. Stanco di soliti attacchi, Metello va al parco dove sta bene e in pace, ma lì accadrà qualcosa che lo cambierà per sempre. A raccontarci come è nato “Blue Sky e il risveglio della Magia Pura” (Dialoghi) ci hanno pensato Joe e Grace Commoner.

Come è nata la storia di Blue Sky e il risveglio della Magia Pura È nata quasi per caso: dopo l’uscita del primo libro nel lontano 2005 (“Blue Sky e l’ingannevole Mondo dell’Apparenza”), Joe aveva tanti appunti per la trama di un possibile sequel, ma per mancanza di tempo aveva abbandonato l’idea. Dopo molti anni, Joe ha incontrato Grace e, mentre parlava con lei del sequel che avrebbe voluto realizzare, ha risposto: “E che ci vuole? Ti aiuto io!”. Da lì è nata la storia.

Quali sono i modelli o le fonti che vi hanno ispirato? Principalmente ci siamo lasciati ispirare da “Le cronache di Narnia” per le creature parlanti e per la giovane età dei protagonisti e dallo stile bizzarro e stravagante di “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Il protagonista si chiama Metello come il protagonista del romanzo di Vasco Pratolini, è un caso o scelta voluta? È un caso. Mentre Joe scriveva il primo libro, cercava un nome per un personaggio buffo e impacciato, che poi sarebbe diventato Metello, e parlandone in famiglia la moglie raccontò che da ragazza a scuola aveva un compagno di classe con quel nome e che veniva spesso preso in giro per la sua goffaggine. Viste le somiglianze con l’idea del personaggio principale ha deciso quindi di dargli il suo nome.

Il protagonista è vittima di bullismo, come mai la scelta di un tema così delicato e attuale? Tutti i personaggi che entrano nel Mondo dell’Apparenza imparano a superare le loro insicurezze e scoprono come guardare il mondo reale con occhi diversi, affrontando ogni giorno le loro sfide personali con resilienza. Per questo libro abbiamo scelto il bullismo perché è un tema sempre molto attuale nelle scuole e abbiamo pensato che sarebbe stato bello poter aiutare i bambini e i ragazzi a comprendere come affrontarlo con consapevolezza; pensiamo che potrebbe essere una buona idea far leggere il nostro libro nelle scuole e poi usarlo come punto di partenza per condividere le nostre esperienze personali con i ragazzi e farli sentire meno soli.

Cosa rappresenta per Metello il parco dove si rifugia? Il parco è un luogo familiare a tutti noi: ci ricorda la nostra infanzia e sicuramente a molti di noi vengono in mente tanti momenti di divertimento passati insieme ai nostri amici e alla nostra famiglia. Anche per Metello il parco ha un significato molto forte però in quel capitolo della storia ha più la funzione di rifugio sicuro, un’oasi conosciuta solo a lui dove può scaricare la tensione accumulata a scuola e schiarirsi le idee.

Apparenza è il mondo dove, magicamente, finisce Metello e qui gli sarà dato un grande compito. Il suo percorso può essere visto come quello classico vissuto dall’eroe? Possiamo dire che l’avventura di Metello rientra nell’idea classica del “viaggio dell’eroe”, però in essa c’è anche un secondo significato: quello nel Mondo dell’Apparenza, oltre a un viaggio fisico, è soprattutto un viaggio alla ricerca di se stessi, nel quale impariamo a conoscere e comprendere le nostre emozioni.

È possibile vedere in questo romanzo fantasy anche un romanzo di formazione? Certamente. Il romanzo ha una “forma mentis” di tipo logico-matematico; infatti, cerchiamo di insegnare ai lettori una metodologia generale con cui affrontare tutti gli ostacoli della vita (e il bullismo in particolare). Sarebbe bello se i ragazzi potessero metterla in pratica e affrontare con maggiore consapevolezza tutto ciò che sta loro attorno.

Ci saranno nuove avventure per Metello? L’idea alla base della “serie nel Mondo dell’Apparenza” è che ogni libro fosse una storia a se stante con un protagonista diverso ogni volta. Questo significa che magari per Metello non ci saranno nuove avventure, ma certamente ce ne saranno per altri personaggi: nel primo libro la protagonista è stata Miriam, nel secondo Metello, nel terzo chi lo sa?

In realtà questo libro ha anche uno scopo solidale, ci racconti quale è? Volevamo scrivere una storia che aiutasse i ragazzi a far crescere la fiducia in loro stessi, ma anche scrivere un libro che allo stesso tempo aiutasse i ragazzi meno fortunati della Tanzania, dove Joe ha trascorso due brevi, ma intense esperienze, che hanno segnato in modo indelebile la sua vita.

:: La favolosa favola della fatina Scemarella, Pietro Clementi (Gallucci, 2022) A cura di Viviana Filippini

15 Maggio 2023

Nel magico mondo di Favolosia in “La favolosa favola della fatina Scemarella” di Pietro Clementi, edito da Gallucci,  le fatine nascono tutte sotto meravigliosi fiori, ma una di loro, Scemarella, nasce sotto un carciofo che può anche avere il suo fascino, ma non è di certo una rosa, o un tulipano, o un giacinto o un fiore che trovate bello. Da subito la protagonista si dimostra ben diversa da tutte le altre sue compagne perché lei, così paffutella e simpatica, è anche un po’ maldestra e a tratti sbadata. Dettagli che agli occhi degli altri la fanno apparire imperfetta e per tale ragione la chiamano “Scemarella”. La fatina, alla quale il nome è stato appiccicato addosso per volontà altrui, è la protagonista della storia fantasy che leggiamo noi ma che, allo stesso tempo, il piccolo Luciano si sente raccontare dalla mamma. Il bimbo è molto abbattuto perché, come racconta alla mamma prima di andare a letto, a scuola i suoi compagni di classe lo deridono in quanto basso di statura. La mamma decide quindi di raccontare a Luciano la storia di Scemarella, una fatina un po’ pasticciona, ma unica nel suo genere. Il libro di Pietro Clementi, autore teatrale e scrittore, fondatore della compagnia “Un teatro da favola” è un romanzo ad atmosfere fantasy nelle quali si cela anche il romanzo di formazione, perché Scemarella, che tutti tengono a debita distanza per non finire nei guai, in compagnia del suo unico e fidato amico Othello, dovrà affrontare una serie di avventure (delle vere e proprie prove) compresa la sfida con una fata cattiva, acida e perfida, per realizzare il suo sogno. Grazie a questa narrazione, la mamma di Luciano racconta al figlio sì una storia fantastica, nella quale però ci sono temi importanti e attuali come il bullismo, il body shaming  (deridere una persona per il suo aspetto fisico) che con i social media hanno preso ancora maggiore spazio, uniti anche all’accettazione di sé, dei propri pregi e difetti. “La favolosa favola della fatina Scemarella” di Pietro Clementi è una storia divertente, ma non banale, che aiuta il piccolo lettore o lettrice, a comprendere che l’essere diversi dagli altri non vuol dire essere sbagliati, ma è essere unici e con delle qualità che permettono di raggiungere importanti traguardi, come Scemarella, che scemarella non è!

Pietro Clementi (Roma, 1972) è autore teatrale, scrittore, compositore, regista e attore. Ha prodotto più di cinquanta spettacoli per bambini in cui il pubblico è coinvolto sul piano fisico, vocale ed emotivo. Nel 2015 ha fondato la Compagnia “Un teatro da favola”, che con le sue rappresentazioni per le famiglie ha battuto tutti i record di presenze a Roma e Milano.

Valerio Chiola, classe ’88, è illustratore, fumettista, autore, storyboard artist e character designer. Ha collaborato e collabora con editori nazionali e internazionali.

Source: inviato dall’editore. Grazie a Marina Fanasca e all’uffcio stampa di Gallucci editore.

Il re che fu, il re che sarà di Terence Hanbury White (Mondadori, 2021) a cura di Elena Romanello

14 gennaio 2022

La collana Oscar Draghi presenta in unico volume la pentalogia del Ciclo del Re in eterno, una delle saghe fondanti del fantasy contemporaneo, scritta a partire dal 1938 da Terence Hanbury White, e assente da un po’ di anni dagli scaffali delle librerie.
La vicenda ricostruisce una storia senza tempo, quella di Re Artù, in una chiave comunque originale e interessante: il primo romanzo della serie, La spada nella roccia, era rivolto ad un pubblico di ragazzi, poi i toni diventano man mano più adulti, ed è noto per la trasposizione animata fatta dalla Walt Disney negli anni Sessanta.
Come è ormai abitudine, anche questo volume si distingue per la cura grafica, perfetta per immergere il lettore o la lettrice nel mondo della corte di Camelot, seguendo la crescita di Artù e dei personaggi con cui entra in contatto, a iniziare dal mago Merlino, suo mentore per tutta la vita.
I libri successivi al primo sono dai toni più adulti e complicati, ma non per questo meno interessanti: come è accaduto poi decenni dopo con la saga di Harry Potter, anche il pubblico del Ciclo del Re in eterno è cresciuto man mano che i capitoli uscivano.
Nel secondo libro, La regina dell’aria e delle tenebre Artù va incontro al suo destino dopo aver estratto la spada, e l’autore racconta la fondazione dei Cavalieri della Tavolta Rotonda, da cui però nascerà anche la caduta del sogno di Camelot.
Il terzo capitolo, Il cavaliere malcreato, è incentrato sul personaggio di Lancillotto, il campione della corte, che però si innamora di Ginevra, moglie di Artù, creando un triangolo fatale. La candela nel vento prosegue la storia con la morte di Artù per mano del suo figlio illegittimo Mordred. Il quinto libro, inedito fino ad oggi, è Il libro di Merlino, dove si concludono le vicende dei personaggi principali.
La saga di Terence Hanbury White è stata ed è fondamentale per come ha portato nell’immaginario contemporaneo uno dei miti fondanti di sempre, con uno stile di scrittura originale che mette insieme modernità e antico, per creare un ponte tra i classici dei secoli passati e l’oggi. Una storia da leggere e rileggere, nota ma raccontata con uno stile che poi ha fatto scuola per le versioni successive, come quelle di Marion Zimmer Bradley e di Mary Stewart.

Terence Hanbury White (Bombay 29 maggio 1906 – Atene 17 gennaio 1964) fu uno scrittore inglese, è noto soprattutto per la serie di romanzi Re in eterno (The Once and Future King), che rappresenta una delle più influenti opere moderne sul mito di Re Artù.
Si laureò al Queens’ College di Cambridge e per qualche tempo insegnò a Stowe, nel Buckinghamshire, per poi diventare scrittore a tempo pieno. Amava la caccia e la pesca, era un falconiere e un naturalista, e lottò tutta la vita contro i pregiudizi che lo colpirono in quanto omosessuale.
La sua opera più nota, Re in eterno è una raccolta di romanzi che reinterpretano la leggenda di Re Artù, principalmente sulla base di Le Morte d’Arthur di Thomas Malory.  I suoi romanzi introdussero alcuni elementi poi diventati fondanti dell’immaginario contemporaneo in tema, come per esempio la spada conficcata nella roccia che solo Artù riesce ad estrarre.
White scrisse altri libri, come Mistress Masham’s Repose, in cui omaggiò Jonathan Swift e i suoi Viaggi di Gulliver. Morì in viaggio, a bordo di una nave ancorata al Pireo di Atene e lì è stato sepolto.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa che ringraziamo.

Le streghe in eterno di Alix E. Harrow (Mondadori, 2021) a cura di Elena Romanello

28 novembre 2021

978880473767HIG-333x480Oscar Fantastica propone la nuova fatica di Alix E. Harrow, già autrice de Le diecimila porte di January, in cui si mescolano ancora una volta suggestioni fantasy e del fantastico con una visione alternativa della Storia reale.
Siamo di nuovo a fine Ottocento, alle prese con figure iconiche come le streghe, antesignane del femminismo per molti, nella città di New Salem, che echeggia il più celebre processo di stregoneria reale, raccontato anche da Arthur Miller in una delle sue opere più famose, e avvenuto nel 1692, pare come fenomeno di isteria collettiva.
Alix E. Harrow mette insieme le streghe con quelle che furono viste tra Otto e Novecento come il loro equivalente come sovversione, le suffragette, coloro che si battevano per garantire il diritto di voto alle donne, all’epoca negato e visto come una rivendicazione inaccettabile.
A New Salem, le sorelle Eastwood, James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna sono depositarie di un antico sapere magico, ora solo presente in filastrocche e fiabe per bambini, ma quando entrano nell’Associazione per le Donne di New Salem iniziano a chiedersi se non sia possibile trasformare il movimento delle suffragette in una congrega di streghe. Ma le persecuzioni non mancheranno e anche le conseguenze tragiche per le sorelle e per le loro adepte.
Alix E. Harrow conferma il suo talento in un romanzo interessante e intrigante, dove la narrazione delle vicende delle sorelle streghe è alternata da riletture insolite di celebri fiabe, come Hansel e GretelRaperonzolo Barbablù. Le streghe sono oggi molto popolari grazie ad un immaginario che le ha fatte cambiare rispetto alle cattive delle fiabe tradizionali, ma le protagoniste del romanzo hanno comunque una loro originalità rispetto ad altre famose e iconiche, non sono certo le sorelle Halliwell trasposte a fine Ottocento, con tutto il rispetto per questi personaggi.
Il legame tra streghe e femminismo non è nuovo ma funziona sempre, e Le streghe in eterno appassiona e coinvolge, con uno stile originale e personaggi non scontati. Del resto, gli archetipi sono sempre interessanti e eterni, ma saperli riprendere in maniera originale non è facile.

Alix E. Harrow è nata negli Stati Uniti nel 1989. Laureata in storia, nel 2014 ha cominciato a pubblicare racconti di fantascienza, tra cui A Witch’s Guide to Escape: A Practical Compendium of Portal Fantasies che si è aggiudicato il premio Hugo 2019. Altri racconti sono stati nominati per i premi Locus, Nebula e World Fantasy. Il suo romanzo d’esordio, Le diecimila porte di January, 2020, ha ricevuto numerosi consensi.

Provenienza: libro del recensore.

Una storia di stregoneria di Chris Colfer (Rizzoli, 2021) a cura di Elena Romanello

3 ottobre 2021

Continua per Rizzoli la nuova saga Storie di magia, tra fantasy e fiabesco del prolifico Chris Colfer, con Una storia di stregoneria, seguito di Una storia di magia.
Nel capitolo precedente Brystal e i suoi amici hanno salvato i regni del loro mondo dalla minaccia della Regina dei Ghiacci, scoprendo anche la sua vera identità con cui dovranno fare i conti e sono riusciti in un’impresa ancora più difficile, far accettare la comunità magica in regni che l’avevano bandita e vista come un pericolo.
Anche per le donne e le ragazze che praticano la magia le cose vanno meglio, e certi tempi bui che Brystal ha avuto modo di conoscere sulla sua pelle sembrano ormai finiti per sempre. Ma nuove minacce possono emergere.
Un giorno all’Accademia magica arriva una strega misteriosa di nome Lady Mara, esaltando la magia nera, ancora un tabù nei Regni e cercando di reclutare delle fate per i suoi scopi. Lucy, amica di Brystal, da sempre tentennante tra bene e male, accetta di seguirla nella sua Scuola di Stregoneria rivale, scoprendo presto misteri e complotti occulti.
Lucy si trova infatti intrappolata in un complotto oscuro che minaccia di sterminare l’umanità, mentre in giro per il mondo la pace faticosamente acquisita sta per sgretolarsi e in molti ambienti sale la rabbia per la legalizzazione della magia. Anche perché dietro a tutto esiste un pericoloso e misterioso clan, la Fratellanza Virtuosa, con membri insospettabili, pronti a seminare menzogne, con lo scopo di sterminare ogni forma di vita magica, Brystal in testa.
In questo secondo capitolo, Chris Colfer conferma il talento per reinventare archetipi del fantastico e della fiaba, costruendo un mondo suggestivo in cui ci sono non pochi echi della nostra realtà, con temi come l’intolleranza, le fake news, il maschilismo, le discriminazioni, la paura per il diverso, senza retorica. Un libro rivolto ad un pubblico di giovanissimi sulla carta, ma in realtà godibile a qualsiasi età se non si è persa la voglia di fantasia, incorniciato da una splendida grafica che porta davvero in questo scontro tra streghe e fate.

Chris Colfer è autore bestseller e attore premiato con un Golden Globe, è stato incluso dalla rivista Time nei TIME 100, la lista annuale delle cento persone più influenti del mondo. Ha raggiunto i primi posti nella classifica del New York Times con la saga La Terra delle Storie. Una storia di stregoneria, secondo volume della saga Storie di magia, è uscito per Rizzoli nel 2021.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa, che ringraziamo.

Un manga per i settant’anni di Alice nel Paese delle Meraviglie a cura di Elena Romanello

11 settembre 2021

Settant’anni fa usciva al cinema Alice nel Paese delle Meraviglie, lungometraggio Disney ispirato al classico di Lewis Carroll: all’epoca non ottenne il risultato sperato, fu visto come troppo sperimentale, e fu rivalutato diversi anni dopo, negli anni Sessanta, per i toni psichedelici che ispirarono tra le altre cose il film Yellow Submarine dei Beatles, e quando si capì fino in fondo la portata rivoluzionaria di questa storia.
Per festeggiare questo importante evento, perché comunque Alice nel Paese delle Meraviglie è ormai comunque un classico, Disney Planet propone in un cofanetto accattivante i due volumetti del manga di Jun Abe tratti dal film di Tim Burton del 2010, sempre prodotto dalla casa americana. Con uno stile insolito, che supera i confini tra shojo e shonen, ci si immerge in un mondo da fiaba, scoprendo tra l’altro l’importanza della figura iconica di Alice in Giappone, ispiratrice di moda e immaginario ancora oggi,  basti pensare al filone delle Gothic Lolita e non soltanto.
Del resto, Alice nel Paese delle meraviglie, in tutte le sue incarnazioni, continua ad essere una storia e un personaggio capace di parlare a più generazioni, di essere un classico e proporre sempre nuove interpretazioni, tra cinema, letteratura, musica, videoclip, spot, fumetti e animazione.

Bircàbia Orphin di Lara Berettieri (Rizzoli, 2021) a cura di Elena Romanello

19 luglio 2021

L’urban fantasy è quel sottogenere del fantasy in cui magia, stregoneria e creature sovraumane irrompono in un mondo analogo al nostro: negli anni ci sono stati diversi successi legati a queste storie, dalla saga di Twilight Harry Potter, da True Blood ai romanzi di Neil Gaiman, senza dimenticare le prove di autori e autrici italiani come Luca Tarenzi.
Rizzoli propone Bircàbia Orphin, primo possibile capitolo di una serie tutta italiana, scritta da Lara Berettieri, ed è curioso e simpatico trovare il mondo delle fate e della magia che emerge dalle strade della comunque magica Roma.
Bircàbia ha sedici anni e tanta voglia di vivere e sperimentare, come è normale a quell’età e si è trasferita a Roma, a casa dell’eccentrica Diana, per studiare al Centro Studi d’Arte e diventare un’attrice di teatro, il suo sogno da sempre. Il Centro Studi d’Arte, una scuola umana e non Hogwards in salsa amatriciana, è un posto ricco di persone interessanti e stimolanti, come la migliore amica di Bircàbia, Lùnia, aspirante artista.
La vita creativa della scuola è però solo un aspetto della vita delle due ragazze: infatti hanno una doppia identità, appartengono a stirpi magiche, in una Comunità Magica nascosta ma che influenza da sempre la vita del mondo. Tra viaggi sul bus 333 barrato verso un luogo visibile solo a chi ha i poteri, viaggi in dimore incantate, misteri da scoprire e maledizioni da superare, la vita di Bircàbia e Lùnia procede, finché non scoprono qualcosa di davvero unico, pericoloso e inquietante, su di loro, ma anche su una persona che credevano un semplice mortale, l’affascinante e talentuoso Rìon, compagno di classe di Bircàbia.
Ci sono echi di Harry Potter e dei romanzi di Chris Colfer nelle pagine di un libro avvincente, sulla carta rivolto ad un pubblico di adolescenti, ma in realtà godibile anche in età diversa, anche solo per l’idea diversa di Roma che viene fuori e per i richiami alle professioni artistiche. Un nuovo mondo fantastico, tra realtà e fantasia, per raccontare come si cresce, come si scopre il mondo, come si diventa consapevoli di ciò che si è e di ciò che si vuole fare da grandi nella vita, con il filtro del fantastico.
Tra l’altro, rispetto ad altri romanzi urban fantasy, la storia d’amore non è centrale, quello che emerge è un rapporto di grande amicizia tra due eroine che scoprono i problemi del loro mondo e di quello alternativo in cui si trovano a vivere. E anziché parlare degli affascinanti ma un po’ troppo inflazionati vampiri, la saga si incentra sulla magia e le creature incantate, più fiabesco come tema e meno frequentato malgrado il successo di Harry Potter.
Una storia originale e frizzante, per costruire un nuovo mondo in cui è bello immergersi e in cui si spera di tornare presto.

Lara Berettieri ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha lavorato per diverse compagnie teatrali come regista e artista, tra cui la storica compagnia americana Bread and Puppet Theater. Nel 2001 ha fondato la compagnia teatrale Nouvelle Lune e nell’arco di un ventennio ha progettato e realizzato dieci spettacoli teatrali portati in tournée in tutta Italia e all’estero. Ha partecipato come artista a varie esposizioni d’arte e performance, e dal 2015 insegna Discipline plastiche al Liceo Artistico. Bircàbia Òrphin è il suo primo romanzo.

Provenienza: omaggio dell’Ufficio stampa che ringraziamo.

Oscar Draghi presenta il Ciclo del Principe Corum di Michael Moorcock a cura di Elena Romanello

29 giugno 2021

978880473563HIG-333x480Dopo aver raccolto la saga di Elric di Melniboné, Oscar Draghi presenta un altro celebre ciclo narrativo di Michael Moorcock, quello del Principe Corum.
Come Elric, anche Corum è un anti eroe tragico, in un mondo senza speranza, un Vadhag, erede di una stirpe aliena longeva, priva di emozioni, dedita allo studio e alla contemplazione, che mai vorrebbe dover combattere contro qualcosa o qualcuno.
Nel mondo in cui vive Corum i Madben, gli esseri umani, feroci e schiavi delle passioni, hanno ormai sottomesso gli altri abitanti: Corum vaga cercando qualche suo simile superstite e la moglie, con cui vorrebbe perpetrare la sua stirpe, ma presto si accorge di essere l’ultimo dei Vadhag, e questo lo spingerà a cercare vendetta, venendo meno alla sua indole pacifica e meditativa.
Questa volta Michael Moorcock, mescola elementi del fantasy con altri della fantascienza, con il tema sempre attuale dell’alieno fuori posto, non più invasore ma vittima di altri, degli esseri umani, i veri cattivi, in una visione del mondo senza speranza ma molto interessante, in cui si capovolgono archetipi per nuove storie e universi da raccontare.
Mentre Elric è stato comunque riproposto negli anni varie volte, oltre ad avere avuto anche una trasposizione fumettistica, Corum è assente da parecchio dalle librerie del nostro Paese, e questa è senz’altro un’ottima occasione per recuperare un’opera interessante, che si inserisce nella narrativa di genere fantastico per un pubblico adulto. Una prova dell’autore inglese Michael Moorcock, classe 1939, considerato da decenni una delle migliori voci vivente di un genere che riesce sempre a reinventarsi e ad inventare nuovi mondi da scoprire.

La leonessa di Dordona di Enrico Orlandi e Gaia Cardinali (Tunué, 2021) a cura di Elena Romanello

20 Maggio 2021

cover_la_leonessa_di_dordona-min-566x800Oggi il fantasy è uno dei generi più amati, eppure molti appassionati non si sono accorti di averne letto gli antenati a scuola nei poemi epici, spesso più una croce che una delizia, anche se c’è chi si ispira anche a loro per nuove storie, per libri e fumetti.
La graphic novel di Tunué La leonessa di Dordona recupera i personaggi dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, in particolare quello di Bradamente, donna guerriera nella tradizione romanzesca che ha prodotto poi in altri tempi Lady Oscar, Mulan, Xena, Buffy, Ripley, Arya Stark e tutte le super eroine.
Orlando e Angelica rimangono come personaggi sullo sfondo, e verrebbe da dire meno male perché non erano così eccelsi e coinvolgenti anche nell’originale: la storia de La leonessa di Dordona è incentrata su Bradamante, fanciulla ribelle ad un matrimonio imposto, che preferisce arruolarsi con i paladini di Carlo Magno, combattendo come un uomo, fino ad innamorarsi di Ruggero, soldato della parte avversa, un amore quindi votato ad una conclusione tragica, o almeno così parrebbe.
Nelle pagine colorate a pastello ma a tratti cupe di una saga trascinante, rivive quindi in una graphic novel ispirata alla letteratura, questa volta all’epica, raccontando uno degli episodi più interessanti e più moderni dell’Orlando Furioso, la storia di una ragazza ribelle e in anticipo sui suoi tempi, più simile alle eroine della modernità che non altri personaggi stereotipati. E tra l’altro, a differenza dell’altra celebre guerriera dell’epica rinascimentale, Clorinda de La Gerusalemme liberata, ha un lieto fine alla sua storia d’amore, anche se non è bello fare spoiler sul finale della graphic novel.
Bradamente è il personaggio centrale della storia, ma al suo fianco emerge un’altra importante figura femminile, la maga Armida, archetipo di un altro filone di protagoniste attualissime, da Melisandre de Il Trono di Spade alle sorelle Halliwell, restituito in un contesto di magia e incanto antico e moderno allo stesso tempo.
La leonessa di Dordona racconta quindi l’attualità ancora oggi dei poemi epici cavallereschi e di certi loro personaggi fuori dagli schemi e si rivolge sia ad un pubblico di appassionati in cerca degli archetipi delle figure eroiche di oggi sia a chi pensa che la letteratura sia sempre tale, disegnata o scritta che sia.
Bradamante, ricordo dei libri di scuola e non solo, rivive in una luce che riprende la sua forza originale ma la porta come icona femminista attuale, con il suo motto di Fiorire o morire per trovare una strada appassionante e unica oltre gli schemi, in una vicenda senza tempo che avvince dalla prima pagina all’ultimo, come ripasso dei tempi che furono ma anche come nuova scoperta.

Enrico Orlandi ha conseguito nel 2015 la laurea all’Accademia di Belle Arti. Ha esordito con il libro Il fiore della strega, pubblicato da Tunué nella collana Tipitondi.

Gaia Cardinali, nata ad Ancona nel 1992, si diploma in Arti Applicate all’ISA di Jesi nel 2010 e inizia il corso di Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Viktoria – pubblicato con Tunué – è stato il suo primo graphic novel.

Provenienza: libro del recensore.

Il ritorno di Nessun dove di Neil Gaiman per Oscar Fantastica, a cura di Elena Romanello

12 Maggio 2021

978880473533HIG-313x480Oscar Fantastica propone in una nuova edizione quello che è ormai un classico contemporaneo, Nessundove di Neil Gaiman, con cui il già famoso autore di fumetti e graphic novel debuttò nella narrativa nel 1996, dopo aver scritto a quattro mani Good Omens con Terry Pratchett, recentemente tornato alla ribalta grazie alla serie televisiva.
Nella Londra di oggi, Richard Mayhew è un giovane uomo d’affari, una persona dalla vita prevedibile, tra le pretese del capo e i capricci della fidanzata Jessica. Un giorno, per strada, soccorre una ragazza ferita e la porta a casa sua, scoprendo grazie a lei un mondo fantastico di cui non avrebbe mai potuto sognare l’esistenza.
Sotto le affollate strade di Londra, piene di negozi, uffici e vita, esiste infatti una città parallela e antica, popolata da mostri e di santi, di assassini e di angeli, di cavalieri in armatura e fanciulle dotate di poteri magici, caduti lì da vari luoghi del mondo.
Richard inizia una vita in quel mondo, e deve imparare a cavarsela in quel mondo a tratti familiare e a tratti bizzarro, e un destino imprevisto lo attenderà, molto diverso dalla sua vita fino a quel momento.
Capostipite dell’urban fantasy contemporaneo e viaggio in un Paese delle meraviglie del nuovo Millennio, Nessundove è una scoperta o riscoperta gradita, trasposta in una graphic novel a cura di Mike Carey nel 2006, uscita anche in italiano per Planeta De Agostini e in una serie televisiva purtroppo inedita da noi, a differenza della celebre e recente American Gods.
Questa nuova edizione di Nessundove per Oscar Fantastica è impreziosita dalle immagini di Chris Riddell, poliedrico illustratore e vignettista, con uno stile tra incisioni ottocentesche e manga.