Posts Tagged ‘Amore’

La ragazza bambù,  Edward van de Vendel (Sinnos 2022)  A cura di Viviana Filippini

5 gennaio 2023

La storia de “La ragazza bambù” di  Edward van de Vendel edita da Sinnos, recupera “Taketori monogatari” un antico racconto popolare giapponese, risalente, sembra, al X secolo, considerato il più antico esempio di narrativa nipponica, scritto in lingua giapponese tardoantica. L’autore prende la vicenda del passato e la riattualizza grazie anche alle colorate e delicate illustrazioni di Mattias De Leeuw, narrando al lettore di oggi la storia di Jie, una ragazzina trovata per caso dentro ad un canna di bambù, recisa da un tagliatore di bambù. La piccola, grande come un pollice, diventa la figlia adottiva per il tagliatore e la moglie che figli non ne hanno. Jie è bella, misteriosa, affascinante, molto legata e riconoscente a quelli che per lei sono diventati i suoi genitori. La ragazzina cresce, ma resta sempre minuta e piccola, questo non le impedisce però di fare innamorare molti giovanotti che la vorrebbero sposare. Jie, che per i suoi modi di dire, fare, pensare, sembra venire da un altro pianeta, mette in difficoltà i suoi tanti pretendenti sottoponendoli dure prove, molto difficili da portare a compimento, proprio perché come dice lei: “non può sposarsi”. Gli aspiranti fidanzati rimangono destabilizzati da ciò e dalle imprese che devono compiere, perchè a volte sono davvero ardue e irrealizzabili e poinon possono fare nulla contro la decisione di Jie, che resta ferma sulle sue posizioni, fino a quando, un giorno arriverà un giovanotto senza nome che metterà in crisi le volontà della ragazza. Lui, misterioso quanto lei (è il giovane imperatore in incognito), non demorde e con tutta la sua forza di volontà cercherà di superare le prove messe in atto dalla ragazza e le scriverà lettere su lettere per farle capire quanto grande e forte è il suo sentimento d’amore. I lettori assistono a questa emozionante vicenda al fianco di un’altra ragazzina che, quasi da un’altra dimensione, segue la vicenda amorosa di Jie, e questa ragazzina che osserva la storia di Jie, non è semplice spettatrice, ma è parte fondamentale della narrazione e della vita di Jie. “La ragazza bambù” di Edward van de Vendel è una narrazione delicata sull’amore, ma anche sull’importanza della libertà per vivere in armonia con se stessi e con il mondo circostante. Nella narrazione ci sono tanti sentimenti che vengono messi in gioco: l’amore, la tenacia, la costanza e la dedizione, ma anche l’impegno per trovare il proprio posto nel mondo, superando le avversità che la vita riserva  e mantenendo i legami con coloro che sono parte e parti fondamentali della propria esistenza. Traduzione Laura Pignatti.

Edward Van De Vendel è nato a Beesd nelle Fiandre. Da piccolo sognava di diventare un calciatore o un cantante, ma poi, proprio come suo padre e sua madre, ha cominciato a lavorare come maestro, insegnando in diverse scuole. Dopo ancora ha cominciato a scrivere per ragazzi, pubblicando decine di titoli, tra albi illustrati e romanzi per adolescenti.

Source: ricevuto dalla casa editrice Sinnos. Grazie all’ufficio stampa Sinnos.

L’amore al tempo dell’odio. Una storia sentimentale degli anni trenta, Florian Illies (Marsilio 2022) A Cura di Viviana Filippini

31 marzo 2022

È un viaggio indietro nel tempo quello che il lettore fa leggendo “L’amore al tempo dell’odio. Una storia sentimentale degli anni trenta” di Florian Illies, edito da Marsilio, anche se i fatti bellici di questi giorni fanno pensare a quello che sta accadendo in Ucraina. Quello fatto da Illies è un grande e lungo flashback, ma anche una esplorazione sentimentale nell’Europa degli anni Trenta che fa compiere a chi legge un vero e proprio cammino nelle vite di tanti uomini e donne che popolarono quella società del passato tra il 1929 e il 1939, all’interno della quale, piano piano, si stavano radicando quelli che sarebbero diventati poi dei regimi totalitari. Ciò che stupisce del volume (384 pagine) è che, nonostante tutti gli ostacoli, gli imprevisti, i provvedimenti che cominciarono a limitare la libertà delle persone, i protagonisti di queste vicende umane amavano e continuarono a farlo sfidando ogni intoppo, mossi da quella forza -l’amore- in grado di vincere su tutto e tutti. Pagina dopo pagina, con piccoli frammenti, Illies ci racconta la Storia in un arco temporale di un decennio, prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, attraverso pezzi di vite altrui, di personalità che nella Storia poi ci sono rimaste per il ruolo sociale, lavorativo, artistico o politico che esercitavano, ma che qui ci vengono narrate, in modo biografico, nella loro dimensione più privata e intima, quella relativa all’amore. Tra i protagonisti troviamo Picasso che compare con le diverse mogli e amanti; poi Sartre completamente rapito dal corteggiamento a Simone de Beauvoir; Thomas Mann con tutta la sua casata (figlie e figlie compresi) alle prese con relazioni di amicizia e amore che scatenarono contrasti nella famiglia. E ancora Dalì che si innamorò perdutamente di Gala, portandola via all’amico; Marlene Dietrich divisa tra la Germania e Hollywood alle prese con i suoi diversi amori e quello più grande per la figlia. Poi ci sono storie come gli amori complicati e non sempre corrisposti di Annemarie Schwarzenbach, appassionata di viaggi e di fotografia, o la storia di Gunta Stölzl prima e unica donna ad insegnare al Bauhaus, ma anche madre coraggiosa nell’allattare a scuola il figlio appena nato. Tra le tante personalità vorrei ricordare anche lui, Francis Scott Fitzgerlad con la moglie Zelda e quel loro matrimonio così complicato, doloroso minato spesso dalla malattia della donna che fu per l’autore fonte di sofferenza emotiva e spunto dei suoi capolavori letterari. “L’amore al tempo dell’odio” di Florian Illies è una vera e propria mappatura del sentimento umano nella quale ci sono tanti amori, tanti tradimenti, tante relazioni (altro che il gossip di oggi) che finirono per incomprensioni, ma anche per il diffondersi delle leggi razziali, mentre altri iniziarono nonostante la catastrofe imminente, come a evidenziare un attaccamento alla vita e al domani, capace di affrontare ogni ostacolo del vivere. Traduzione Francesco Peri.

Florian Illies (1971) è storico dell’arte. Editorialista della «Frankfurter Allgemeine Zeitung», ha diretto le pagine culturali di «Die Zeit», è tra i fondatori della rivista «Monopol» ed è stato direttore editoriale della casa editrice Rowohlt. Autore di bestseller tradotti in tutto il mondo, per Marsilio sono usciti 1913. L’anno prima della tempesta (2013, 2018 tascabile Ue), L’invenzione delle nuvole. Lettera d’amore sull’arte e la poesia (2018) e 1913. Un’altra storia (2019).

Source: richiesto all’editore. Grazie all’ufficio stampa Marsilio.

Dell’acqua e dell’amore, Brunella Caputo (Homo Scrivens, 2020) A cura di Viviana Filippini

13 giugno 2021

“Partire è sempre una fuga, spesso necessaria. Gli eventi negativi della vita ti possono travolgere, invadere e prendere il posto dei pensieri. È necessario partire, allora. La partenza riesce a sciogliere il groviglio di idee strane nella testa, sempre. È così anche adesso”. (dal racconto “Tamandaré”).

Quella di Brunella Caputo intitolata “Dell’acqua e dell’amore” edita da Homo Scrivens è una raccolta di racconti brevi. L’autrice, che vive tra l’Italia e il Brasile, crea delle storie che assumono la natura di frammenti di vita nei quali aleggia un’atmosfera dove italianità e mondo brasiliano si mescolano. Pagina dopo pagina incontriamo personaggi che sono donne a uomini di diverse età, caratterizzati da modi di dire di fare per certi aspetti diversi, ma tutti accomunati dal fatto che l’amore è l’elemento cardine attorno al quale si sviluppano le loro esistenze. I racconti brevi presenti in “Dell’acqua e dell’amore” a tratti sembrano sogni fatti dai diversi personaggi protagonisti della narrazione, mentre in altri momenti della lettura ci si rende conto che quelle visioni oniriche sono veri e propri ricordi ripescati dal passato e fatti vivere di nuovo dalla scrittura dell’autrice salernitana e dalla lettura che l’utente fa della raccolta stessa. “Dell’acqua e dell’amore” raccoglie una trentina di storie nelle quali la Caputo indaga e narra ai lettori l’amore e le sue differenti manifestazioni. L’amore è presentato come un sentimento potente in grado di andare oltre ogni confine, è qualcosa che crea gioia e, allo stesso tempo, anche dolore, ma è presente nella vita di ogni persona letteraria come lo sono i personaggi nati dalla penna della Caputo o reale.  Nel libro si alternano vicende d’amore che hanno per protagonisti uomini, donne, la famiglia, amici o luoghi ai quali si è legati sentimenti puri e sinceri. L’amore è vissuto quindi come una sorta di viaggio che si muove tra la dimensione fisico realistica e quella emotiva. Il sentimento che fa battere il cuore appare come portatore di gioie e anche di sofferenze, ma nei racconti della Caputo c’è la presenza anche di un altro importante elemento al quale l’autrice è legata fin da bambina: l’acqua. L’acqua che assume significati e forme diverse, ed è un po’ come l’amore: è qualcosa che protegge e culla, ama che a volte intimorisce. Non solo, perché l’acqua diventa anche altro, essa è la rappresentazione del respiro, del tempo in movimento, della morte e della vita che si intrecciano, e della speranza e della meta da raggiungere per sentirsi amati e protetti. Il libro contiene la prefazione di Maria Concetta Dragonetto e anche un’interessante postfazione di Erminia Pellecchia.

Brunella Caputo è nata a Salerno e vive in Italia e In Brasile. È regista teatrale, attrice, scrittrice. Scrive articoli di teatro e racconti per quotidiani salernitani. 


Source: inviato dall’editore al recensore.

“Il bacio della sirena”, intervista a Pasquale Capraro a cura di Viviana Filippini

18 aprile 2020

Cover CapraroIl bacio della sirena”, di Pasquale Capraro, edito da Augh! nel 2019, ha per protagonista Danilo, un fotografo molto provato da un storia d’amore non finita bene. Per curare la sua sofferenza emotiva, Danilo realizzerà una mostra dove le immagini scelte ripercorreranno le tappe della storia d’amore con Simona. Sarà attraverso le domande di una visitatrice che il lettore, a fianco di Danilo, ripercorrerà la storia d’amore che ha fatto tanto soffrire il fotografo. Ne abbiamo parlato con l’autore.

Benvenuto a Liberi di scrivere Pasquale. Come è nata l’idea de Il bacio della sirena?

L’idea è nata dopo aver ascoltato dalla voce della mia amica artista, alcuni suoi versi scritti: proprio come nel romanzo.

Perché hai scelto per ambientazione la città di Venezia?

L’ambientazione Venezia: come non essere ispirati? La città romantica per eccellenza.

Danilo, fa il fotografo esi innamora di Simona che dipinge. Cosa rappresenta per loro lavorare con le immagini?

L’immagine per i due protagonisti è la comunicazione. Esprimere se stessi, la propria anima, i sentimenti celati che vengono proiettati nella forma artistica.

A chi ti sei ispirato per creare i due protagonisti?

Per la scelta dei protagonisti mi sono ispirato a un mio ex collega di lavoro e alla mia amica Adriana. Poi ho voluto aggiungere anche la natura psicologica di altre conoscenze. Compreso me, naturalmente.

Danilo organizza una mostra fotografica. Ognuno degli scatti può essere visto come una delle sfaccettature del suo amore vissuto e sofferto?

Nella rassegna fotografica, Danilo sceglie i momenti più importanti della sua storia con Simona. In ogni scatto si celano emozioni diverse: tenerezza, bellezza, dolore, nostalgia, passione e quant’altro. Il bello è cosa c’è dietro l’obiettivo del fotografo. Quello che non si racconta. Ma in questo romanzo, credo di avere un po’ sollevato questo velo di mistero. Lascio al lettore la propria interpretazione.

Simona è sfuggente, cosa la tormenta e perché non riesce ad esprime nella vita, quello che mette nei dipinti?

Simona ha paura del giudizio degli altri. Ha paura di se stessa. Paura di essere scoperta. E’ una donna combattuta con i propri sentimenti. Sceglie l’immagine per specchiarsi, per rivelare artisticamente la sua natura forte e combattiva. La realtà le appare ostile. L’arte è un rifugio che ostacola il suo istinto animalesco di vita e di amore.

Sabina è un ostacolo o colei che aiuta Danilo e Simona dipanare la loro intricata matassa esistenziale?

Sabina è solo gelosa. Ma poi comprende la natura dell’amore. Capisce la scelta, che l’amore non è il bisogno di una possessione egoistica. Amare significa dare, donarsi, aiutare l’amica per amore.

Se facessero un film chi vedresti nei panni di Danilo, Simona e Sabina? 

Un film l’avevo già pensato durante la prima stesura anni fa. Come protagonista maschile avevo pensato a Luca Argentero. Nel ruolo di Simona, Bianca Guaccero e Serena Autieri per Sabina. Ora, mi raccomando, sarebbe bello farglielo sapere, che ci tengo tanto.

Pasquale Capraro è pittore, cantante e scrittore. Si è diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Parabita e ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Dopo aver insegnato educazione artistica per alcuni anni, ha esposto la sua arte simbolista in varie mostre. Ha pubblicato Rose del Sud (Edizioni del Grifo, 1996), con il quale ha vinto il Premio Internazionale Artistico-Letterario “Cav. Benedetto Romano”; sono stati invece editi da Cinquemarzo la prima edizione de Il bacio della sirena (2011) e i romanzi Il tessitore di stelle (2012), Garden Village (2014) e Di fiato, d’amore e vento (2016). Infine, con Astro Edizioni, ha visto la luce Maison Rouge (2017).

Doppio vetro, Halldóra Thoroddsen (Iperborea 2019) A cura di Viviana Filippini

2 gennaio 2020

20190402113954_cover-doppiovetroI vetri ci separano dal mondo esterno. I vetri ci separano anche da ciò che potrebbe farci soffrire e fin qui va anche bene, ma a volte ci allontanano anche da ciò che potrebbe essere coinvolgente per noi. “Doppio vetro”, romanzo dell’islandese Halldóra Thoroddsen edito da Iperborea, è quello che porta l’anziana protagonista a sentirsi esclusa da tutto e da quel presente diverso da lei, ma del quale vorrebbe tanto sentirsi parte. L’anziana ha una vita un po’ vuota: è vedova, i figli e i nipoti hanno le loro esistenze e lei non ha nessuno. L’unica cosa che le resta da fare per fare passare i minuti che scandiscono le giornate, è guardare fuori dai vetri del suo appartamento, per scrutare le vite degli altri.  Ha alcune amiche vero, ma il loro rapporto si riduce in sole telefonate. Poi, un giorno tutto cambia, perché la protagonista incontra un anziano chirurgo. Tra i due è subito feeling e nella mente della donna affiorano i ricordi di un amore di gioventù, perché lei quell’ uomo lo ha conosciuto, anni prima, da giovane. Lui è proprio Sverrir, il giovanotto del quale la protagonista si era invaghita un tempo. Tra i due nasce subito l’amicizia che legherà sempre più le due anime solitarie in cerca di compagnia e che porterà alla nascita di quella che sembra essere una vera e propria relazione. Tanti sono i progetti che i due mettono in atto e molti altri ancora da compiere, solo che il passare rapido del tempo e il destino (se così lo vogliamo chiamare) metteranno in crisi i piani della coppia. “Doppio vetro” è un romanzo toccante, ricco di emozioni che evidenziano il profondo attaccamento alla vita dei protagonisti e la passione amorosa che li unisce. Un sentimento vissuto con tale sincerità e candore che leggendo la loro storia, si ha la sensazione di trovarsi davanti a due adolescenti, e non a una donna e a un uomo maturi. Quello che mi ha stupito di “Doppio vetro” è la potenza del sentimento per l’amore e per la vita che hanno i due protagonisti. Vero, i loro corpi sono anziani, logorati dal tempo, ma quell’energia, quel bisogno di amore e di amare che ribolle in loro è di una potenza disarmante. L’agire dei protagonisti di “Doppio vetro” di Halldóra Thoroddsen è la dimostrazione che, nonostante le rughe e la solitudine, il desiderio di sentirsi vivi e partecipi del mondo circostante è la base di queste due solitudini, stanche di sentirsi abbandonate da tutti. Traduzione di Silvia Cosimini.

Halldóra Thoroddsen è nata nel 1950 e vive a Reykjavík. Scrittrice e poetessa, ha lavorato come insegnante, grafica e direttore dei programmi della radio islandese. Scrive poesie, racconti, sceneggiature e romanzi. In corso di pubblicazione in dieci paesi europei, “Doppio vetro” è il suo primo romanzo a essere tradotto in Italia e ha ricevuto il Premio della Letteratura Europea 2017 e il Premio della letteratura femminile islandese.

Source: del recensore.

Ruggine di Francesco Vicentini Orgnani, illustrazioni di Fabiana Mascolo (Edizioni BD, 2019), a cura di Maria Anna Cingolo

16 settembre 2019

ruggineEdizioni BD torna in libreria con Ruggine, una nuova graphic novel per la collana dedicata ai giovani talenti, BD Next.
Arturo è il giovane protagonista di questa storia, un universitario appassionato di giochi di ruolo, di dame e di cavalieri, iscritto alla facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, magnificamente e fedelmente riprodotta nei disegni. Arturo condivide con il mitico re Artù il nome, ma anche l’infelice destino di tradimento: la sua fidanzata e il suo migliore amico si frequentavano alle sue spalle e ora stanno insieme. La ferita d’amore lo costringe a isolarsi dal gruppo di amici e a soffrire da solo in una prigione autocostruita; soltanto Margherita cerca in tutti i modi di distrarlo e di salvarlo dall’abisso. Quando Arturo capisce che deve tornare alla sua vita, decide di indossare un’armatura da cavaliere per proteggersi dai commenti inopportuni dei suoi amici, dai ricordi, dai sentimenti. Sentimenti vecchi e sentimenti nuovi, perché solo liberandosi di essi Artù pensa di non soffrire mai più. Da quando porta la sua protezione di ferro, il giovane viene disegnato mentre la indossa: con l’armatura fa colazione, si lava i denti, incontra i suoi amici, studia, va al cinema e in discoteca. I giorni, però, passano e il tempo agisce sul ferro arrugginendolo e rendendolo più debole, più predisposto a rompersi e a creparsi. L’armatura si usura a tal punto da non essere più un scudo sicuro in cui rifugiarsi. Come reagirà Arturo?

Ruggine disegna una storia che esiste da sempre e che continua a poter essere riproposta ancora oggi per le verità che cela e la sua modernità. I giovani autori di questo graphic novel, Vicentini Orgnani e Mascolo, la rappresentano ai nostri giorni, tra messaggi whatsapp e social network, discoteche e lezioni universitarie, privilegiando la città di Roma, il suo dialetto spontaneo e schietto, spesso ruvido e insopportabile proprio come il tradimento raccontato.
Per le sue illustrazioni Fabiana Mascolo sceglie prevalentemente colori tenui, mentre le tinte scure tiranneggiano solo nell’acme della storia, quando alcuni particolari vogliono quasi scoppiare nella tavola, per creare il contrasto urlato dal momento. Il filo narrativo è intervallato e impreziosito da bellissime pagine che raffigurano il ciclo bretone o rimandano ad esso e alla sua leggenda; sono riconoscibili da una cornicetta a decorazione medievale e in esse gradualmente le storie di Arturo e di Artù si fondono fino a diventare una.

A volte l’amore può far soffrire al punto tale che proteggersi diventa l’unico istinto che vogliamo seguire e infilarsi in un’armatura solida e brillante ci fa credere di essere finalmente al sicuro, inattaccabili. La verità, però, è un’altra: se persino il più famoso dei re leggendari continuava a sanguinare mentre ne indossava una, non c’è essere umano in grado di salvarsi dalle sofferenze del cuore, non esiste protezione duratura ed efficace per la nostra anima. Questa graphic novel ci spiega che ci si può rialzare anche dopo aver subito un colpo quasi mortale, ma che per farlo bisogna avere il coraggio di riconoscersi vulnerabili e lottare a mani nude contro i nostri fantasmi, soprattutto quelli che rappresentano noi stessi. Vinceremo.

Francesco Vicentini Orgnani nasce a Pisa nel 1992, appassionato di gioco di ruolo e di scrittura, inizia il suo percorso a indirizzo fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics di Roma. Ruggine è il suo esordio come scrittore.

Fabiana Mascolo nasce a Roma nel 1993 e si diploma alla Scuola Internazionale di Comics di Roma nel 2015. Nell’estate dello stesso anno collabora come colorista sulla serie Dato per Editoriale Aurea. Nel 2017 è disegnatrice sulla miniserie horror Caput Mundi – I mostri di Roma per Editoriale Cosmo. Ruggine è la sua prima graphic novel a colori.

Source: Copia inviata al recensore. Ringraziamo Simone Tribuzio dell’Ufficio stampa di Edizioni BD.