
Dopo due dolorosi anni di guerra lo scontro tra Russia e Ucraina sta volgendo inevitabilmente al termine.
Anche al Pentagono sanno che le perdite ucraine, nonostante il grande impegno nella loro guerra di liberazione, sono ingenti e gli aiuti internazionali iniziano a declinare. Dove si è spostato il fronte?
In che tempi stima la risoluzione del conflitto?
Attualmente, i due contendenti, si fronteggiano lungo una linea che va da sud, Odessa, fino a nord, poco distante dalla città di Belgorod. Dopo l’esaurirsi della controffensiva ucraina dello scorso maggio, l’iniziativa è in mano ai russi che stanno utilizzando le riserve.
Errori tattici sono stati commessi da entrambi gli schieramenti, quali sono i più significativi dell’esercito ucraino e di quello russo? L’esercito russo comunque avendo i canali di approvvigionamento dietro al fronte partiva inevitabilmente avvantaggiato, sicuramente questo ha contribuito all’andamento della guerra, è corretto?
Possiamo dire che gli errori di Kiev sono stati strategici. L’Ucraina costituisce uno stato cuscinetto, era impensabile che si prestasse ad alleanze con gli Stati Uniti senza che il Cremlino intervenisse. I russi hanno commesso degli errori tattici, ma dispongono di capacità produttive (nel campo degli armamenti) sconosciute a noi europei. Poi i grossi problemi nella logistica, all’inizio della guerra, sono stati in parte sanati. Ricordiamo che è solo grazie al fondamentale sostegno Occidentale che gli ucraini possono continuare a combattere.
Che probabilità reali ci sono che l’Ucraina di Zelensky ribalti la situazione e vinca la guerra con Mosca recuperando i territori perduti e i confini territoriali ante 2022? La completa dissoluzione dello stato ucraino come l’abbiamo conosciuto fino adesso, dalla fine della seconda guerra mondiale perlomeno, è il reale obiettivo di Mosca?
Non ne ha! Per Kiev ormai la guerra è perduta, c’è solo la strada della trattativa.
Il reale obiettivo di Mosca, ovvero le possibilità che ha, collima con la creazione di una zona cuscinetto lungo la sponda orientale del fiume Dnipro, altro non potrebbe fare.

Parliamo ora delle intercettazioni dei militari dell’Aeronautica tedesca diffuse dai media russi. Ma il personale militare non ha canali di sicurezza per le comunicazioni? Questa intercettazione è stata secondo lei fatta trapelare in modo strategico o c’è stata una reale falla nella sicurezza? Insomma ora Mosca può presentare all’ONU prove concrete di un coinvolgimento diretto di Germania e Gran Bretagna, paesi NATO, nella guerra in Ucraina. Che peso stima abbia questo fatto sull’andamento della guerra in termini di escalation ed estensione del conflitto?
L’Europa è coinvolta da due anni ormai. Con la fornitura di armamenti, con l’addestramento delle forze ucraine, con le sanzioni economiche. La Russia non aveva bisogno d’altro.
“Se cade l’Ucraina, veramente credo che la Nato dovrà combattere con la Russia“. E’ quanto ha detto il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin. Macron in un suo discorso mette nel conto l’invio di truppe in Ucraina, stessa cosa la Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che in un suo discorso invita a prepararsi alla guerra con la Russia. Le intercettazioni poi degli alti militari tedeschi, che tanto hanno impensierito Mosca, parlano di piani specifici per colpire il territorio russo. Se l’Ucraina viene sconfitta, la Nato farà davvero guerra alla Russia, secondo lei? O sono solo minacce per spingere Mosca ad accettare piani di pace più vantaggiosi per l’Ucraina, nonostante si trovi militarmente in vantaggio?
Si tratta di una favoletta. Prima del 24 febbraio del ’22 l’Europa aveva ottime relazioni con la Russia, per fare un esempio l’Italia aveva uno scambio nel settore alimentare pari a un miliardo di euro all’anno. Mosca non ha né i mezzi né la volontà, né tanto meno l’interesse di attaccare l’Europa occidentale. Si tratta del solito espediente di Washington finalizzato ad avvicinare ancora di più gli stati europei alla causa atlantica.
Il Rappresentante Speciale del Governo Cinese per gli Affari Eurasiatici, Li Hui, è giunto in tutta fretta a Kiev il 7 marzo 2024 per la seconda fase della sua missione diplomatica di ricerca di una soluzione politica alla crisi in Ucraina. Cosa ne pensa? Ha possibilità di riuscire? E’ possibile che il diplomatico cinese abbia proposto una resa tattica e l’avvio di negoziati di pace prima che la situazione precipiti destabilizzando ancora di più l’Ucraina, magari con la mediazione cinese?
Solo Washington può indurre l’Ucraina ad avviare negoziati con i russi.
Putin non vuole sedere a un tavolo delle trattative di pace con Zelensky. Ha una posizione in campo tale da poter pretendere davvero questa condizione? Le dimissioni di Zelensky e del suo governo, eventualmente, potrebbero essere una condizione per l’avvio di negoziati prima di una completa capitolazione ucraina?
Sicuramente potrebbero rappresentare un primo passo verso quella direzione.
Questa guerra è un reale scontro tra Occidente libero e Est del mondo autoritario? In gioco ci sono davvero le libertà fondamentali di noi occidentali come sostiene da tempo Washington?
In gioco c’è la supremazia americana sull’Europa.
A livello militare e di intelligence che vantaggi ha tratto la Cina dalla guerra in Ucraina?
Sicuramente l’Occidente non ha spiegato militarmente tutto il suo potenziale ma un indebolimento militare della Russia e di conseguenza anche degli USA fa gioco alla Cina?
Il potenziale occidentale esiste solo nella misura in cui gli americani lo vogliono esprimere. Non parlerei di un indebolimento militare degli americani, piuttosto parlerei di ulteriore perdita di credibilità.
Per alcuni bisogna solo aspettare novembre e con la possibile rielezione di Trump si potrà siglare finalmente il tanto sospirato trattato di pace con la Russia. E’ un reale scenario politico e militare?
Sempre che Zelensky non accetti la mediazione vaticana e issi una simbolica “bandiera bianca” ovvero dichiari la resa con l’onore delle armi e il sostegno nelle trattative di pace dell’Occidente magari con la promessa di entrare se non nella NATO, almeno nella Comunità europea. Anche questo è uno scenario possibile a breve, secondo lei?
Non darei eccessivi poteri al presidente americano. Zelensky è alla mercè degli americani, accetterà solo una decisione di Washington.
Grazie
Roma, 11 marzo 2024









Benvenuto Tiziano e grazie di aver accettato questa nuova intervista. Data la gravità del momento, e la difficoltà di tracciare scenari possibili una volta finita la pandemia, inizierei col chiederti una valutazione prettamente personale della situazione. In che misura secondo te cambieranno gli equilibri geopolitici e strategici una volta che l’allarme sanitario sarò rientrato? C’è un rischio reale per la tenuta democratica degli stati?
Il ruolo statunitense nel mondo è al centro dell’ultimo saggio di Luigi Bonanate dal titolo quanto mai evocativo Il destino americano (Nino Aragno Editore). Un testo singolare nella sfera delle Relazioni Internazionali che focalizza la sua attenzione nell’ambito circoscritto dell’analisi della politica estera in quanto tale di un unico soggetto, per quanto eccezionale come possono essere gli Stati Uniti d’America.























