
Con piacere torno a leggere un nuovo romanzo di Pierluigi Porazzi. Un thriller psicologico e serrato. Assolutamente verosimile. Ambientato a Udine. La figura principale di questa storia è Max Martini, un uomo che si risveglia in ospedale. Non sa chi è, il suo nome gli viene riferito dagli infermieri. Non ricorda nulla. Gli parlano di un gravissimo incidente d’auto dal quale è sopravvissuto per puro miracolo. Da questo momento Max sente di essere estraneo a se stesso, un velo buio lo circonda. Non ha un passato e il suo presente è in costante bilico. Impossibile per lui pensare al futuro. L’angoscia che prova è allucinante e allucinatoria. Può fidarsi di qualcuno? Può fidarsi di se stesso? Percepisce di essere molto cambiato dopo l’incidente, basandosi sulle parole di amici, donne e collaboratori. Ma chi era davvero “prima”? La vita gli sta forse regalando una seconda possibilità?La storia di Martini è un susseguirsi di colpi di scena, che mi hanno piacevolmente colpita e sorpresa. Di sospetti e bugie. Di intrighi e piani diabolici. È un viaggio nella mente e nella paura. È l’incognita quotidiana che non permette di conoscerci veramente. È la ricchezza di particolari che completano la trama senza mai appesantirla. Bellissimo libro. I miei personali complimenti all’autore. Buona lettura.
Pierluigi Porazzi, laureato in giurisprudenza, ha conseguito il titolo di avvocato e lavora presso la regione Friuli Venezia Giulia. È una delle più importanti voci del giallo italiano e per Marsilio ha pubblicato i romanzi L’ombra del falco, Nemmeno il tempo di sognare, in seguito usciti anche, rispettivamente, nelle collane “Noir Italia” (Il Sole 24 Ore) e “Il Giallo Italiano” (Il Corriere della Sera) e Azrael, premiato come miglior romanzo dell’anno nell’ambito del “Corpi Freddi Awards”. Con La Corte Editore ha già pubblicato La ragazza che chiedeva vendetta.
Fonte: omaggio dell’autore.
E’ estate, un’estate torrida, quella de 1971 a Larson, cittadina del Midwest, da cui sono partiti tanti, troppi ragazzi, per combattere quella guerra in Vietnam che sembra non finire mai e dove tutto sembra immobile.
Ci sono periodi storici che sono rimasti iconici, grazie alla finzione di romanzi e film: uno di questi è la Francia dei primi decenni del Seicento, dove il corpo dei moschettieri serviva i reali lottando contro intrighi e nemici, stranieri e interni, resa famosa da Alessandro Dumas padre e ancora amatissima oggi.
La Corte editore chiude la trilogia di Luca Buggio dedicata ai giorni dell’assedio di Torino del 1706 con La città dei santi, che racconta da un punto di vista insolito uno degli eventi più importanti della Storia europea degli ultimi secoli, capace di cambiare in maniera definitiva gli equilibri politici dell’epoca, creando nuovi regni e indebolendone altri.
Il Giappone è ormai da diversi decenni un Paese di grande attrattiva per l’immaginario occidentale, sarà per il cibo, sarà per il contrasto affascinante che c’è tra tradizione e modernità, sarà per la cultura pop rappresentata in particolare da manga e anime che ha saputo conquistare anche le giovani generazioni occidentali dagli anni Ottanta ad oggi.
La Corte editore continua a dare voce a autori e autrici italiani di vario genere, presentando una nuova saga fantasy, molto originale e insolita in un genere di solito a volte un po’ troppo ripiegato su se stesso, Adventure di Rehema Rosazza.
Torna Antonio Lanzetta, ormai affermato autore di thriller riconosciuto anche all’estero, con una nuova storia che viaggia negli abissi dell’animo umano, Le colpe della notte, legato da vari riferimenti ai due precedenti e da divorare tutto d’un fiato.
Gli appassionati l’hanno atteso in maniera spasmodica, ma finalmente è arrivato il secondo e non conclusivo capitolo della saga fantasy di Mondo in fiamme, scritta dal doppiatore e non solo Edoardo Stoppacciaro, legato a doppio filo con il mondo del fantastico, viste le sue numerose partecipazioni a serie TV e film di questo genere.
1885, Stati Uniti: un mattino sul quotidiano The Dispatch compare un articolo del direttore in cui ci si chiede a cosa servano le donne e le ragazze, se non a fare le mogli e le madri: Elizabeth Cochrane, diciott’anni, una vita passata lottando contro una difficile situazione familiare causata da uomini che hanno rovinato la vita sua, di sua madre e delle sue sorelle, scrive al giornale le sue ragioni e il suo disaccordo per un articolo sciovinista e maschilista anche a quei tempi, che non tiene conto della realtà della condizione femminile.
Con La ragazza che chiedeva vendetta (La Corte Editore, pagine 317, euro 17, 90) Pierluigi Porazzi torna sulle tracce di Alex Nero, l’ex poliziotto già protagonista di alcuni romanzi precedenti, impegnato nel duello con Azrael, il criminale incallito che in queste pagine più che mai rappresenta il volto del male.

























