
Alla voce ghosting la Treccani dice:
ghosting (Ghosting) s. m. inv. Comportamento di chi decide di interrompere bruscamente una relazione sentimentale e di scomparire dalla vita del partner, rendendosi irreperibile. ◆ La tecnica del ghosting, del diventare fantasmi di se stessi agli occhi dell’ex pare andare per la maggiore sia nella vita reale sia tra i vip. Di solito per “sparire” si inizia dai social network: via l’amicizia daFacebook, via le foto da Instagram e via ogni tweet che riconduca all’ormai ex. (Barbara Massaro, Panorama.it, 2 luglio 2015, ‘Società’) • La finissima arte del dileguarsi si chiama Ghosting: la persona che ami a un certo punto sparisce, fa perdere le tracce, non risponde alle chiamate, praticamente si smaterializza e con lei anche la fiducia nel rapporto. (Valentina Maran, Elle.it, 10 settembre 2015, blog Sesso).
Dall’ingl. (to) ghost (‘muoversi come un fantasma’).
A chi non è capitato di fare o subire ghosting nella sua vita? È un’esperienza molto dolorosa legata all’immaturità psicologica di chi la pratica, all’autostima, al senso di perdita e di abbandono senza una spiegazione, senza una motivazione con cui venire a patti, per chi ne è vittima.
Chi fa ghosting semplicemente scompare all’improvviso senza dare una spiegazione, dai social, smette di rispondere al telefono, a volte scompare non solo dal mondo virtuale ma anche nel mondo reale, rendendosi irreperibile e lasciando l’abbandonato afflitto da mille dubbi e sensi di colpa.
Fenomeno diffuso tra gli adulti ma anche soprattutto tra i giovani, magari alle prese con le prime esperienze sentimentali, e chi ne è vittima non prova solo dolore psicologico, ma anche fisico. Non potere contestualizzare un abbandono, sia in un rapporto amoroso che di amicizia, rende la perdita molto più ingestibile e traumatizzante.
E proprio di ghosting parla il romanzo dall’omonimo titolo scritto a quattro mani da Alessandro Perissinotto e Fabrizio Fulio Bragoni ed edito da Arya Giunti.
Un young adult contemporaneo ambientato a Torino capace di portarci in un mondo molto spesso sommerso e di difficile decifrazione.
Il “fantasma” della situazione è Khaled, un giovane tunisino a Torino per frequentare l’università, esperto informatico, intelligente, brillante che a una festa di universitari conosce Michela, un po’ più giovane, all’ultimo anno di liceo, e dall’incontro nasce una bella storia d’amore interrotta bruscamente dalla scomparsa del ragazzo.
Michela non sa darsene una ragione, una spiegazione razionale e può solo preoccuparsi temendo che gli sia successo qualcosa. Così aiutata dalla sua migliore amica Carola, e da Nicola il suo ragazzo iniziano a cercare Khaled e più indagano più i segnali sono preoccupanti.
Anche quando decidono di chiedere aiuto alla polizia sembra che finiscano in un vicolo cieco: la scomparsa viene catalogata come volontaria e ai tre amici non resta altro che continuare a seguire da soli le labili tracce che Khaled ha lasciato dietro di sé.
In una Torino labirintica, ormai molto diversa dalla Torino della Fiat delle passate generazioni, che ha imparato a diventare multietnica forse molto prima di altre città italiane, si dipana una trama gialla tra il romanzo avventuroso e la storia di formazione. Le dinamiche giovanili vengono seguite con sensibilità e attenzione rendendo la lettura utile anche agli adulti che vogliono conoscere meglio il mondo dei loro figli.
Non vi anticipo il finale né vi do indizi sulle cause della sparizione di Khaled ma posso dirvi che sarà il forte legame tra i ragazzi a portarli sulla giusta strada, perché spesso le apparenze ingannano e la realtà supera di gran lungo quello che proiettiamo con la nostra immaginazione. Valore aggiunto del romanzo i numerosi rimandi (spiegati in appendice, ma cercate di divertirvi arrivandoci da soli, io mi sono accorta che c’erano dalla anatre a Central Park di pagina n°26) a film, libri canzoni, di stampo postmodernista. E c’è anche la playlist con brani musicali da ascoltare durante la lettura.
Alessnadro Perissinotto è docente di Teorie e tecniche delle scritture all’Università di Torino. È autore di 16 romanzi tradotti in una decina di lingue e vincitori di numerosi premi letterari.
Fabrizio Fulio Bragoni appassionato di noir e di thriller, gestisce “Non solo noir”, uno dei più attivi blog sul genere poliziesco.
Source: libro inviato dall’editore. Ringraziamo l’Ufficio stampa Giunti e gli autori.