Posts Tagged ‘Federica Belleri’

:: L’uomo che resta di Marco Niro (Les Flâneurs Edizioni 2025) a cura di Federica Belleri

10 giugno 2025

Leggere un nuovo libro di Marco Niro, giornalista esperto di comunicazione ambientale, è sempre un viaggio. 

Dentro e fuori da noi, da ciò che ci circonda, dalla natura che ci ospita.

In “L’uomo che resta” l’autore ci pone davanti a tre piani temporali di narrazione dove gli esseri viventi sono costretti a fare i conti con il cambiamento. Come ho già detto, dentro e fuori da sé. Saranno in grado di gestirlo? Di averne cura? Oppure preferiranno fuggire per non affrontarlo? 

Questo libro è fatto di piccole tracce, di piccole impronte che ci conducono dal Paleolitico al futuro. Di piccoli e grandi gesti arrivati fino a noi ma anche oltre. Gesti capaci di farci aprire le braccia per stringere o di tenderle in avanti con forza per allontanare. Che cosa? Il clima. Un clima attorno al quale ruota la vita.  Un clima dapprima glaciale, poi via via sempre più torrido.  Un clima che ha bisogno di essere curato ma, da dove iniziare?

Forse da un amore giovanile o da uno scontro fra bene e male oppure ancora da una grotta che aprirà la mente allo stupore. O ancora dalla semplice parola, tramandata da un essere all’altro.

Magari un piccolo uovo nero potrebbe modificare tutto…

L’uomo che resta ha intenzione di proteggere il proprio mondo, di curarlo e di adattarsi. L’uomo che fugge forse non ha capito cosa lo aspetta. O forse sì.

La trama è molto efficace e si sente la passione e la conoscenza dell’autore per le problematiche ambientali. Senza dimenticare la cura nella caratterizzazione dei personaggi e del loro luogo di appartenenza.

Molto interessante la playlist legata a questo libro, ascoltabile attraverso Qr code.

Lettura assolutamente consigliata.

Marco Niro (1978) è giornalista e scrittore. Laureato in scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi, oltre a scrivere, si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), due libri per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022; Alice nel Paese delle Tavole Imbandite, Erickson 2024), un romanzo (Il predatore, Bottega Errante 2024) e, con il collettivo di scrittura Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, tutto è finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I Signori della Cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma. Storie degeneri, Les Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023).

Source: omaggio dell’autore.

:: Qof di Alessandro Bastasi (Arkadia Editore 2024) a cura di Federica Belleri

6 dicembre 2024

Torna in libreria Alessandro Bastasi e lo fa alla grande. Con un romanzo intimo, introspettivo, devastante.

Qof è una lettera ebraica, che significato ha?

Qof è un viaggio, distorto. Allucinante, che sconvolge. È un percorso dentro e fuori da sé, con o senza “l’altro”. È una salita faticosa per riemergere dal buio, per il protagonista che sta cercando disperatamente una sorta di equilibrio. Ma è consapevole di ciò che gli sta accadendo? Perché attorno a lui succede di tutto. Dall’episodio irrazionale a quello più  logico possibile. Al punto da farlo dubitare di ogni evento, insieme al lettore, che si pone mille e più domande. Accanto a lui compaiono personaggi che mi hanno ricordato Federico Fellini e le sue opere migliori, fatte di originalità e di ricchezze mimiche ai margini della società. Personaggi in grado di incutere timore e accogliere sguardi malevoli.

Dentro di lui, invece, convivono due anime che lottano in eterno, come Caino e Abele. Sulla sua fronte, una cicatrice apparsa improvvisamente, che ha proprio la forma “Qof”.

Alessandro Bastasi propone ai lettori una trama particolare, intensa. Che avvolge e respinge allo stesso tempo. Capace di fare dubitare e cadere nella trappola del destino, di ciascuno.

Assolutamente consigliato.

Buona lettura.

Alessandro Bastasi Nato a Treviso nel 1949. Laureato in Fisica si è trasferito a Milano dove attualmente vive. Nel passato è stato attore e autore di numerosi articoli di argomento teatrale per riviste del settore e quotidiani. Dal 1990 al 1995 ha trascorso lunghi periodi all’estero, in particolare a Mosca tra il 1990 e il 1994, e in India, Cina, Vietnam e Medio Oriente tra il 1994 e il 1995. Ha pubblicato i romanzi La gabbia criminale (2010) e Città contro (2011) con Eclissi; per Frilli ha dato alle stampe Era la Milano da bere (2016), Morte a San Siro (2017), Notturno metropolitano (2018), Milano rovente (2019), Milano e i pensieri oscuri (2020), Omicidi a Milano (2022). Per Divergenze ha pubblicato La scelta di Lazzaro (2020) e La seconda volta (2023). Suoi racconti sono presenti in varie antologie e siti letterari. Per Arkadia Editore ha pubblicato Qof (2024).

Fonte: omaggio dell’autore.

:: Aurora di Marina Visentin (Laurana Editore 2024) a cura di Federica Belleri

26 novembre 2024

Chi è Gemma, chi è Vittorio? Chi è Aurora? Chi sono realmente i protagonisti di questa storia? Sono davvero quelli che impariamo a conoscere attraverso le parole dell’autrice o indossano una maschera? 

Queste sono solo alcune delle domande alle quali siamo chiamati a rispondere dopo aver letto questo libro. Domande complesse perché aprono scenari inquietanti, bui. La vita di Gemma, gallerista di successo, ad un certo punto si ribalta, si spezza.

 Qualcosa la sbatte al muro agendo  nell’ombra  e spaventandola.  Tutto si ribalta, si confonde e la confonde. Tutti sembrano puntarle il dito contro. Che fare, fuggire o affrontare? 

La trama è decisamente gialla con una tensione da thriller. I personaggi ruotano su se stessi cercando una spiegazione alla paura, che rasenta l’irragionevolezza. Perché non si può fuggire davanti alle proprie responsabilità, non si può incolpare gli altri per qualcosa che non li riguarda. Non ci si deve convincere di essere innocenti, perché ciascuno di noi ha un lato oscuro. Ognuno possiede un segreto. Ognuno è terrorizzato da ciò che vede o crede di vedere …

Aurora, di Marina Visentin, ci porta a Milano nel periodo natalizio. Dove i colori e gli addobbi lasciano il posto al mistero e alla crudeltà. Dove la ricerca della verità è impresa ardua, quasi impossibile. Oppure no? Magari, semplicemente, non è opportuno parlarne per evitare complicazioni. 

Ho apprezzato questo libro per la ricchezza di contenuti e l’ambientazione. L’intreccio misterioso è ben strutturato. Lo consiglio, buona lettura.

Fonte: omaggio dell’ autore.

:: Il predatore di Marco Niro (Bottega Errante Edizioni 2024) a cura di Federica Belleri

18 ottobre 2024

Ho acquistato questo romanzo in occasione di una sua presentazione e mi ha subito colpito il titolo, “Il Predatore”.

Perché un titolo di questo tipo? Cosa nasconde, cosa vuole comunicarci?

Innanzitutto è un romanzo d’esordio per Marco Niro, che ha fatto parte per diverso tempo del collettivo di scrittura Tersite Rossi.

Perciò la mia curiosità si è trasformata in ansia da lettura (presto, subito).

Detto, fatto.

Il Predatore è ambientato a Cimalta, un borgo di montagna. Apparentemente tranquillo, dove ogni giorno sembra simile a quello che lo ha preceduto. Se non fosse per il turista che, in base al trascorrere delle stagioni, è attirato sempre più dalla presenza dell’orso. Chi vorrebbe scattarsi un selfie, chi farebbe carte false per incrociarlo sul sentiero, chi desidererebbe addirittura fermarsi per guardarlo negli occhi.

E come potrebbe reagire un paese a tutto questo clamore?

Ed è solo l’inizio …

Proseguendo la lettura ho poi capito quanto amore ha dimostrato l’autore per il territorio, per la diversità in generale, per le specie da proteggere. Quanta voglia abbia di giustizia, di fare in modo che ogni evento raccontato, seppur di fantasia ma verosimile, trovi la giusta collocazione e la corretta soluzione.

Ma, perché un ma esiste, le persone raccontate in questa storia sembrano impedirglielo. Perché? Perché sono predatori, perché sono irrisolti, perché sono terrorizzati dalle loro azioni. Perché probabilmente non sanno più come riemergere dal fango nel quale sguazzano. E pure bene per giunta.

Altre riflessioni mi sono arrivate alla pancia (questa è la forza dei libri belli). Quando un “cattivo” riesce a trasformarsi in “buono”? Quando si può superare un dolore? Quando si è pronti a morire per seguire un obiettivo?

E ancora, quanto coraggio ci vuole per mantenere il punto nonostante tutto e tutti remino al contrario?

Quanti argomenti è riuscito a trattare Marco Niro in questo noir, perché di noir si tratta. Non esistono sconti o scappatoie, non ci sono grandi spiragli di luce, i personaggi sono costruiti così bene da risultare respingenti (non tutti).

Perciò, e concludo, un noir di questa portata và letto con molta attenzione e pazienza. Vi garantisco che nulla vi sfuggirà, così come alle montagne di Cimalta non è sfuggita questa storia. Nel silenzio hanno osservato tutto, hanno ascoltato i lamenti e le urla. Hanno visto l’ingiusto e l’illegale. Ma non hanno potuto fare nulla, se non accogliere la sofferenza e affrontare l’evidenza. Come hanno fatto alcuni personaggi.

Il Predatore, un ottimo noir. Un ottimo invito alla lettura.

Marco Niro (1978), fondatore insieme a Mattia Maistri del collettivo di scrittura Tersite Rossi, è giornalista e scrittore. Laureato in Scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), un libro per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022) e, con Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, tutto è finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I Signori della Cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma. Storie degeneri, Les Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023). Il predatore (Bottega Errante 2024) è il suo romanzo d’esordio.

:: Nel modo in cui cadono le foglie di Simonetta Calosi (A Car Edizioni, 2024) a cura di Federica Belleri

13 ottobre 2024

Ho ricevuto dall’autrice il romanzo in omaggio e per me è stata una piacevole riscoperta, dopo i precedenti.

Riscoperta perché la mia città, Brescia, viene raccontata in maniera particolare.

Riscoperta, di nuovo, perché il protagonista dei libri di Simonetta è il commissario di polizia Pietro Orlandi, ritrovato con piacere dopo l’indagine precedente raccontata ne “Il mare all’incontrario”.

 Orlandi non è solo un commissario di stanza a Desenzano del Garda, è anche un uomo complicato, soggiogato dalla logica e dalle concretezza della vita. E  molto a disagio nel gestire le emozioni del presente e del suo sofferto passato. 

Ha un figlio adolescente che ha ritrovato da poco e una compagna restauratrice, Siria, dal quotidiano molto simile al suo. Lavoro, figlia liceale, le giornate da fare scorrere tra una corsa e un’altra ai piedi del Colle Cidneo di Brescia. La loro è una relazione da montagne russe …

Cosa ho trovato in questa storia? Una trama ben costruita, un paio di sotto trame da non sottovalutare, tanta ricchezza legata all’arte e alla complessità dei sentimenti. Ho trovato le vittime (sì , più di una)che hanno bisogno di giustizia, di una fine decorosa e di pace per riposare. E ancora le emozioni sprigionate dall’amore universale, che in alcuni casi divide e arriva all’odio.

Ho trovato la poesia, la musica e la bellezza di una Brescia autunnale, colorata ma umida, pulsante ma sonnacchiosa. Che bello ripercorrere le strade solcate dai personaggi, che bello rivedere il lago di Garda, che bello lasciarsi trasportare in Val di Ledro!

Insomma, una storia tutta da vivere, al di là del tono giallo.

Ve lo consiglio vivamente.

Buona lettura.

Simonetta Calosi: ha un’esperienza trentennale nel campo del restauro e dei beni culturali. L’amore per la scrittura l’ha portata a pubblicare due romanzi che da anni promuovo in librerie, biblioteche e fiere del libro, tra quest’ultime il Salone del libro di Torino.

:: Omicidio alla Garbatella di Luana Troncanetti (Fratelli Frilli Editori 2023) a cura di Federica Belleri

3 agosto 2023

Secondo caso da risolvere per l’ispettore Paolo Proietti. Che lo tocca nel profondo, perché il presunto colpevole dell’omicidio citato nel titolo, potrebbe essere il suo migliore amico-fratello Ernesto.

Ma questo è solo l’inizio, perché la trama raccontata dalla scrittrice è emozionante e non tocca solo sfumature gialle e nere, ma molto altro.

Come sempre, nei libri Frilli, viene richiesta una forte presenza del territorio e protagonisti veri. Veraci. Empatici. Emotivi.

Così è. Roma, una città implosa in mille città diverse, è alla base. Con tutte le sue contraddizioni, i milioni di dubbi ai quali non si riesce a dare una certezza che sia una. E i personaggi, le persone. Che soffrono, si schiantano contro muri armati, si sentono sconfitti, si rialzano ammaccati. Cercano una soluzione in mezzo al marasma provocato dalla vita che vivono. Donne e uomini alle prese con il dolore, le mancanze, i vuoti abissali. Le privazioni, gli strappi che il destino sembra costruire appositamente per fare male. La voglia di aggrapparsi al bordo con una mano, almeno una. Il risentimento, il rimorso. Per aver fatto o non fatto, detto o non detto. E la morte, che tutto leva in pochi istanti. Magari appositamente, magari per caso. E la forza, la forza da trovare per andare avanti. Sempre e comunque.

In un’indagine come questa i sentimenti a contrasto e le vittime o i carnefici ci accompagnano in ogni pagina. Ci aiutano a capire e a volte ci portano dove non vorremmo. 

Bellissimo libro che vi consiglio assolutamente di leggere. 

Ps: se ancora non lo avete fatto recuperate la prima storia dell’ispettore Proietti “I silenzi di Roma”.

Buona lettura!

:: Torna da me di Christian Ginepro (Bertoni Editore 2023) a cura di Federica Belleri

28 giugno 2023

Avete presente quando un attore è alla sua prima opera letteraria?

Parliamo di Christian Ginepro. Attore nella serie di Rocco Schiavone, non serve che io aggiunga altro. Ma Ginepro è molto di più. Date un’occhiata alla sua biografia. 

Ha dimostrato di saper scrivere anche molto bene. Un  libro suddiviso in atti, in scenari, in emozioni da condividere. 

Un libro denso di fatti. Una trama che tocca il cuore, l’essere coppia e l’essere una famiglia.

Come vi comportereste se improvvisamente vostro figlio non ci fosse più? Che atteggiamento avreste come padre o come madre? E le persone accanto a voi? Sareste capaci di accettare la sua morte? Di farvene in qualche modo una ragione?

Potreste riuscirci, oppure no. Magari soccombereste al dolore. Vi trovereste al buio in una stanza piccola e soffocante. O, all’opposto, in uno spazio aperto a respirare ossigeno puro.

Torna da me racconta l’amore fra genitori, la comprensione, la forza. Ma anche il giocarsi tutto, l’incomunicabilità, il terrore di precipitare.

Torna da me è un filo sottile legato alla speranza. È un gioco delle parti. È mettersi a nudo di fronte all’evidenza. È la vita e la morte. 

È tutto ciò che non si può tollerare, è un mistero dalla semplice soluzione.

Lettura davvero intensa, che vi consiglio.

Christian Ginepro nasce nel 1973 a Pesaro, Italia (ha 49 anni). Tra i suoi film come interprete, ricordiamo: Arrivano i Prof (2018).

:: Titanio di Stefano Bonazzi (Alessandro Polidoro Editore 2022) a cura di Federica Belleri

17 settembre 2022

Questo libro porta il lettore nel mondo della famiglia e degli affetti. Ma non nel senso classico del termine, bensì facendogli attraversare e toccare con mano il disagio, la paura, il male, l’orrore. Perché non tutte le famiglie sono da cartolina. Non tutte vivono nell’agio. Tante “ignorano” cosa sia il mondo fuori dal loro guscio, perché ne sono spaventate. Altrettante preferiscono rimanere chiuse e isolate o dedicarsi all’illecito perché “così si fa prima e si guadagna”. E chi ne fa le spese? Un figlio, tanti figli, troppi figli. Costretti a non conoscere, a non vivere, a non condividere. E ad accettare passivamente tutto quello che gli viene detto o proposto di fare. Ed ecco che da questa condizione emergono i mostri, i reietti, gli esclusi a prescindere. In che modo? La lettura di questo romanzo vi porterà a scoprirlo.

I toni sono abbastanza forti, l’autore non fa regali a nessuno in questo senso. Ma è anche in grado di utilizzare parole tenere, che mitigano la tensione della trama.

Titanio è una storia, una grande metafora, un importante momento di riflessione.

Bellissimo. Buona lettura.

Stefano Bonazzi è ferrarese. È grafico pubblicitario e fotografo. Si ispira all’arte surrealista. Nel 2014 pubblica il suo primo romanzo “A bocca chiusa”. Nel 2017 esce il suo secondo romanzo “L’abbandonatrice”. Alcuni suoi racconti sono stati selezionati come finalisti al premio “NebbiaGialla” negli anni 2015-2016-2017. Ha scritto in numerose antologie. Collabora con “Il Loggione Letterario” e “Satisfiction”.

Fonte: copia omaggio inviata dall’autore

:: Il francese di Massimo Carlotto (Mondadori 2022) a cura di Federica Belleri

4 febbraio 2022

Massimo Carlotto torna in libreria per Giallo Mondadori.

Il personaggio che ci fa conoscere è Il Francese, che gestisce una maison di donne belle e particolari. Ha un volume di affari di un certo tipo e sa sfruttare al meglio ogni occasione. Ha parole giuste da spendere al momento giusto e rappresenta la salvezza alla quale attaccarsi in caso di pericolo. Davvero è così? Davvero Il Francese ha tutto sotto controllo? Davvero è un benefattore?

A voi scoprirlo. 

Ancora una volta questa storia è ambientata nel nord est italiano. Ancora una volta la provincia è tra i protagonisti, che tutto vedono e sanno, ma non parlano facilmente. A meno che vengano pagati. In nero.

E ancora una volta l’autore ci racconta della polvere sotto al tappeto, dell’imprevisto che ribalta tutto, del ricatto legato al ricatto. Perché i cattivi non mollano, ma nemmeno le vittime lo fanno. E sono disposte a vendersi l’anima per continuare a sopravvivere. Perché la vita di certe ragazze/donne, è insignificante. È solo commercio e percentuali di incasso. Il resto non conta. Non conta lo sfruttamento e la violenza. Non contano le bugie e la recitazione. Vale solo il denaro e il sapersi destreggiare in un mare di schifezze troppo spesso ignorate da chi conta.  Tanti gli argomenti affrontati in questo libro e tante le denunce sociali. Massimo Carlotto in questo è davvero un maestro. 

Una slavina. Ecco a cosa mi ha fatto pensare questa lettura. Prevedibile, certo. Ma poco gestibile una volta arrivata a valle. O forse molto ben gestita, perché no. Dipende dal punto di osservazione.

Buona lettura. Assolutamente consigliato.

Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956 e vive a Cagliari. Scoperto dalla critica e scrittrice Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 con il romanzo Il fuggiasco, vincitore del premio del Giovedì 1996. Ha inoltre scritto altri undici romanzi: La verità dell’Alligatore, Il Mistero di Mangiabarche, Le Irregolari, Nessuna cortesia all’uscita (premio Dessì 1999 e menzione speciale della giuria premio Scerbanenco 1999), Il corriere colombiano, Arrivederci amore, ciao.

Fonte: omaggio dell’editore al recensore.

:: Aritmia di Elena Mearini (Marco Saya 2021) a cura di Federica Belleri

2 febbraio 2022

Una piccola raccolta, Aritmia. Un piccolo gioiello di sensibilità, immagini, sensazioni. Poesie che arrivano dritte al cuore e alla pancia. Che mi hanno permesso di leggere i pensieri della scrittrice e farli miei. Interpretandoli, cercando di interiorizzarli.Quanta nostalgia nelle sue parole. Quanto amore per la natura e gli animali. Quanti dubbi e criticità sugli esseri umani. Quanto affetto per chi si ama. Quanta voglia e paura di vivere … Leggetelo, ve lo consiglio.

Elena Mearini si occupa di narrativa e poesia, conduce laboratori di scrittura in comunità e centri di riabilitazione psichiatrica. Nel 2009 esce il suo primo romanzo Trecentosessanta gradi di rabbia, (Excelsior 1881) con cui vince il premio giovani lettori “Gaia di Manici-Proietti”; nel 2011 pubblica Undicesimo comandamento (Perdisa pop) con cui vince il premio Speciale UNICAM – Università di Camerino e il premio giovani lettori “Gaia di Manici-Proietti”. Nel 2015 pubblica il romanzo A testa in giù (Morellini editore) e firma due raccolte di poesie: Dilemma di una bottiglia (Forme Libere editore) e Per silenzio e voce (Marco Saya editore). Nel 2016 esce Bianca da morire (Cairo Editore).

Fonte: omaggio dell’editore al recensore.

:: La voce di Robert Wright di Sacha Naspini (edizioni e/o 2021) recensione a cura di Federica Belleri

24 gennaio 2022

Ho iniziato a leggere questo libro con grande attenzione e curiosità perché non so mai cosa aspettarmi da questo scrittore. Ogni volta mi sorprende con situazioni assurde e originali. Con scene sofferte e dolorose. Con parole che lanciano schiaffi. Ci è riuscito alla grande anche con la storia di Carlo Serafini, che ha una voce particolare. E la usa per doppiare un famoso attore californiano. La sua voce è davvero ascoltata e apprezzata? Lui è davvero un professionista apprezzato e ascoltato? La sua famiglia si preoccupa per lui?  I sentimenti che prova per Carlo sono sinceri o solo dettati dalla fama che lo circonda? E ancora, si può davvero dire che Carlo sia poi così famoso? O è solo un prodotto? Queste sono alcune domande che “di pancia” mi sono venute in mente durante la lettura. Queste e tante altre, legate alla morte dell’attore Robert Wright. Che in qualche modo costringe il suo doppiatore a rimanere senza qualcuno da interpretare. Senza qualcuno da far parlare… Ma chi è davvero Carlo? Cosa vuole per sé? Cosa sogna, come sta? Ha bisogno di qualcosa? Vuole raccontare la sua storia? Sacha Naspini racconta il disagio e la solitudine, i sorrisi mancati e le parole mai espresse. L’affetto e l’amore che andrebbero osservati meglio, per capirli come si deve. L’autore strizza l’occhio al cinema, a quella macchina gigantesca in grado di afferrarti al volo per poi scaraventarti al muro quando non servì più. Punta il dito sulle ombre della mente, su quanto l’uomo sia complesso e contorto. Ma anche su quanto sia semplice condurlo e manipolarlo. Credo che lo scrittore abbia toccato le giuste note e sfumature di una vita particolarmente fragile e spaventata. Appiccicata a una maschera difficile da levare. Bellissima trama. Personaggi speciali e completi in ogni capitolo. Assolutamente da leggere.

Di Sacha Naspini le Edizioni E/O hanno pubblicato Le Case del malcontento, Ossigeno, I Ca­riolanti, Nives. è tradotto o in cor­­so di traduzione in Inghilterra, Canada, Sta­ti Uni­ti, Francia, Grecia, Corea del Sud, Cina, Croazia, Russia e Spagna.

Fonte: acquisto personale del recensore.

 

:: Figlia della cenere di Ilaria Tuti (Longanesi 2021) a cura di Federica Belleri

1 ottobre 2021

Teresa cara, questi pensieri sono per te. Per il tuo essere una donna speciale, per la forza che mi hai dimostrato nelle pagine dei romanzi che la tua creatrice ha scritto. Sono per te, che hai sofferto e ancora soffri. Che stai facendo i conti con le tue fragilità e una malattia che non ti abbandonerà mai. Per te, che negli anni hai saputo costruire intorno una squadra protettiva e affidabile, nonostante agli inizi in commissariato tu sia stata ostacolata e tenuta poco in considerazione. Perché il tuo fiuto investigativo faceva e fa paura. Perché tu sai osservare la morte, sai guardarla con occhi speciali e determinazione. Perché sai cosa vuol dire provare empatia e compassione, sia con le vittime che con gli assassini. Perché conosci il baratro dove vive una mente criminale.
Teresa cara, ti rassegnerai mai al futuro che ti aspetta? Non credo. Avrai il coraggio di scendere all’inferno per poi risalire? Sicuramente, ora sei pronta per questo passo. Lo hai già fatto più volte. La Storia, potrà aiutarti. Le confidenze da fare, la necessità di una spalla alla quale appoggiarti. L’orrore da oltrepassare per forza, per far coincidere tutto con l’inizio.
Teresa cara, concludi questo doloroso percorso. Non mollare. Ormai sai che puoi contare su chi hai intorno e sai anche chi ti ha mentito pensando di farla franca. Perché tutti abbiamo un lato buio colmo di segreti e omissioni. Pure tu. Spero di ritrovarti presto. 
Splendido romanzo, che vi invito ad aprire e vivere.
Buona lettura.

Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Il secondo romanzo, Ninfa dormiente, è del 2019. Entrambi vedono come protagonisti il commissario Teresa Battaglia, uno straordinario personaggio che ha conquistato editori e lettori in tutto il mondo, e soprattutto la terra natia dell’autrice, la sua storia, i suoi misteri. Con Fiore di roccia (2020), e attraverso la voce di Agata Primus, Ilaria Tuti celebra un vero e proprio atto d’amore per le sue montagne, dando vita a una storia profonda e autentica. Nel 2021, con Luce della notte, torna alle storie di Teresa Battaglia. Del 2021 è anche la nomina di Ninfa dormiente agli Edgar Awards.

Fonte: acquisto personale del recensore.