
Questo libro porta il lettore nel mondo della famiglia e degli affetti. Ma non nel senso classico del termine, bensì facendogli attraversare e toccare con mano il disagio, la paura, il male, l’orrore. Perché non tutte le famiglie sono da cartolina. Non tutte vivono nell’agio. Tante “ignorano” cosa sia il mondo fuori dal loro guscio, perché ne sono spaventate. Altrettante preferiscono rimanere chiuse e isolate o dedicarsi all’illecito perché “così si fa prima e si guadagna”. E chi ne fa le spese? Un figlio, tanti figli, troppi figli. Costretti a non conoscere, a non vivere, a non condividere. E ad accettare passivamente tutto quello che gli viene detto o proposto di fare. Ed ecco che da questa condizione emergono i mostri, i reietti, gli esclusi a prescindere. In che modo? La lettura di questo romanzo vi porterà a scoprirlo.
I toni sono abbastanza forti, l’autore non fa regali a nessuno in questo senso. Ma è anche in grado di utilizzare parole tenere, che mitigano la tensione della trama.
Titanio è una storia, una grande metafora, un importante momento di riflessione.
Bellissimo. Buona lettura.
Stefano Bonazzi è ferrarese. È grafico pubblicitario e fotografo. Si ispira all’arte surrealista. Nel 2014 pubblica il suo primo romanzo “A bocca chiusa”. Nel 2017 esce il suo secondo romanzo “L’abbandonatrice”. Alcuni suoi racconti sono stati selezionati come finalisti al premio “NebbiaGialla” negli anni 2015-2016-2017. Ha scritto in numerose antologie. Collabora con “Il Loggione Letterario” e “Satisfiction”.
Fonte: copia omaggio inviata dall’autore
Tag: Alessandro Polidoro Editore, Federica Belleri, letteratura italiana, Stefano Bonazzi, Titanio
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