Archive for the ‘Comunicazioni’ Category

:: Tanti auguri Santo Padre!

11 settembre 2025

Domenica, 14 settembre, Robert Francis Prevost festeggerà il suo compleanno. Compirà 70 anni, è infatti nato a Chicago, Illinois, nel 1955. Questo è il suo primo compleanno come vescovo di Roma e Papa Leone XIV. Per festeggiare questa fausta ricorrenza, augurandogli ogni bene per il suo gravoso incarico in un periodo storico estremamente difficile, segnaliamo questo bel libro per bambini a lui dedicato.

Un libretto per bambini su Papa Leone XIV scritto da Sabrina Penteriani, giornalista de L’Eco di Bergamo e direttrice di Santalessandro.org, settimanale online della Diocesi di Bergamo, e magnificamente illustrato da Matteo Merli. È raccontata la sua elezione a Papa, gli episodi più significativi e curiosi della sua vita raccontati a misura di bambino. Un libretto per fare conoscere il nuovo Papa ai bambini: il Papa della pace, dei poveri, del popolo. Un libro per bambini della scuola primaria (dai 6 anni).

Sabrina Penteriani, autrice di fiabe e racconti, è redattrice de «L’Eco di Bergamo» e direttrice di Santalessandro. org, settimanale online della Diocesi di Bergamo. È delegato vescovile per la cultura e la comunicazione della Diocesi di Bergamo.

Matteo Merli è illustratore, fumettista e cantante. Ha lavorato come illustratore e fumettista con diverse case editrici importanti.

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:: Wang Yinglin – Il Classico dei Tre Caratteri

10 settembre 2025

Il Classico dei Tre Caratteri – che viene qui presentato in questa nuova traduzione dall’antico cinese a cura di Teresa Spada – rappresenta un unicum nell’ambito della letteratura cinese: dalla metà del XIII secolo fino agli anni Cinquanta del ’900, è stato usato come “la” guida per eccellenza per iniziare i bambini allo studio della lingua e ai fondamenti della cultura nazionale.

In queste 90 Rime – costituite da versi di soli tra caratteri – si trova sia un concentrato dei valori confuciani, fondamento della cultura cinese, sia nozioni storiche sul susseguirsi delle dinastie e aneddoti esemplari di buon governo, oltre a numerosi esempi di eccellenti studenti che si sono distinti per le loro buone qualità e per la loro perseveranza nello studio.

La tradizione orale di recitare e declamare ad alta voce Il Classico dei Tre Caratteri ne assicurò la straordinaria popolarità e la sopravvivenza attraverso i secoli interrotta soltanto durante gli anni della Rivoluzione Culturale (1966-1976 ca.), sulla scia dei movimenti per il rinnovamento della letteratura e dei moti rivoluzionari studenteschi; solo nel 1984 una commissione nazionale istituita con lo scopo di recuperare e ripubblicare i testi che sono parte del patrimonio culturale del Paese, ha restituito al Classico dei Tre Caratteri il suo antico valore.

Leggere questa nuova traduzione permette di cogliere aspetti millenari della cultura cinese, apprezzando al meglio le tante sfaccettature di una società continuamente in bilico tra passato e futuro, tradizione e modernità, nazionalismo e globalizzazione.

Wang Yinglin (1223-1296), proveniente da Qingyuan (oggi Ningbo, Zhejiang) è stato un autore poliedrico, letterato ed enciclopedista della dinastia dei Song Meridionali (1127-1279). Giovanissimo, si dedicò allo studio e iniziò una brillante carriera letteraria, superando con successo tutti gli esami imperiali e divenendo Ministro dei Riti e Censore imperiale nel 1256. A lui va il merito di aver compilato alcuni dei più importanti testi didattici dell’epoca e di aver commentato numerosi classici della letteratura cinese. Dopo la caduta della dinastia Song, deluso dalla situazione politica e sociale, si ritirò nella città natale dove continuò a insegnare privatamente. Molto di quanto ha scritto è entrato nel corpus letterario dell’ortodossia di Stato anche sotto le dinastie successive.

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:: Il canto dei cuori ribelli di Thrity Umrigar

6 settembre 2025

Aveva quattordici anni Smita quando con la sua famiglia ha dovuto lasciare l’India in circostanze drammatiche. Una volta al sicuro in America, ha scacciato dal cuore la nostalgia per i crepuscoli aranciati e il profumo inebriante dei cibi che il padre le comprava dai venditori ambulanti e giurato a se stessa che mai più sarebbe tornata in quei luoghi che l’avevano così profondamente ferita.
Ma anni dopo si ritrova a dover accettare con riluttanza l’incarico di coprire una storia di cronaca a Mumbai, per il suo giornale. Seguendo il caso di Meena – una giovane donna sfigurata brutalmente dai suoi fratelli e dai membri del suo villaggio per aver sposato un uomo di un’altra religione – Smita si ritrova di nuovo faccia a faccia con una società che appena fuori dallo skyline luccicante delle metropoli le pare cristallizzata in un eterno Medioevo, in cui le tradizioni hanno più valore del cuore del singolo, e con una storia che minaccia di portare alla luce tutti i dolorosi segreti del suo passato. Eppure, a poco a poco le sue difese cominciano a vacillare, i ricordi a riaffiorare e la passione a fare nuovamente breccia in lei…
Sullo sfondo di un meraviglioso Paese sospeso tra modernità e oscurantismo, in un crescendo di tensione, due donne coraggiose e diversamente ribelli si confrontano con le conseguenze di due opposti concetti di onore e di libertà, in una storia indimenticabile di tradimento, sacrificio, devozione, speranza e invincibile amore.

Thrity Umrigar è una pluripremiata autrice di bestseller, celebrata da icone come Salman Rushdie e Reese Witherspoon, e collabora con importanti testate come New York Times , Washington Post , Boston Globe . È inoltre docente di scrittura creativa e letteratura alla Case Western Reserve University. Pubblicato in dodici lingue, Il canto dei cuori ribelli è uno straordinario successo di pubblico e critica.

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:: Scrivere di Marguerite Duras

5 settembre 2025

Un testo introvabile, un libro cult per intere generazioni di scrittori: un vero e proprio testamento letterario in cui Marguerite Duras ci porta al cuore del suo immaginario, regalandoci una testimonianza unica sulla vita e la scrittura, il rapporto con i suoi libri e i film, la guerra e la solitudine.

Scrivere è urlare senza fare rumore, è solitudine, scrivere è soprattutto il dubbio. Mossa da questi pensieri, Marguerite Duras decide di ripercorrere le tracce dell’atto creativo, un atto che per lei è sempre stato ragione di vita. I cinque testi qui raccolti compongono un ritratto cangiante e frammentato, che rivela il nucleo della poetica di Duras: la passione per la parola, la meditazione sulla morte e, soprattutto, il desiderio di una purezza anelata, eppure così difficile da afferrare, perché la scrittura è emozione carnale, imprevedibilità. Intimo e militante, Scrivere è il testamento letterario di Duras. Un libro di culto, l’indagine artistica di un’autrice che fino all’ultimo interroga le ragioni che l’hanno condotta verso la pagina. E che, in un dialogo incessante con la propria sensibilità e le proprie aspirazioni, scopre un luogo dell’anima, un’attitudine, la postura esistenziale che ha riempito di senso ogni suo gesto.

Marguerite Duras (Saigon, 1914-Parigi, 1996) ha vissuto in Vietnam fino ai diciotto anni. Rientrata in Francia nel 1932, ha preso parte alla Resistenza e ha militato nel dopoguerra nelle file del Partito Comunista Francese, da cui è stata espulsa come dissidente nel 1950. È autrice di romanzi e sceneggiature, come quella di Hiroshima Mon Amour di Alain Resnais, e ha diretto numerosi film, tra cui India Song (1974) e Les enfants (1984). Con L’amante ha vinto il Premio Goncourt nel 1984.

In libreria dal 12 settembre con la nuova traduzione di Chiara Manfrinato e la prefazione di Gaia Manzini.

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:: Il rinnovo è andato a buon fine!

3 settembre 2025

Il WordPress.com Piano Personale e il dominio personalizzato per Liberi di scrivere sono stati rinnovati con successo oggi 3 settembre 2025, così il sito sarà dotato di tutti i suoi strumenti e funzionalità per un altro anno. Il prossimo rinnovo avverrà il 3 settembre 2026. Ringrazio i cinque lettori che ci hanno aiutato a coprire in parte la cifra, non è scontato, non era dovuto. Li ringrazio pubblicamente perchè è giusto. Ringrazio anche la collaboratrice che si è offerta di contribuire, ricorderò anche lei, gli amici si ricoscono nel momento del bisogno. E aiutano a superare le tempeste. Grazie a tutti, di leggerci ogni giorno, e vi ringrazio di abbonarvi al nostro blog. E’ gratuito e ricevete notifica al vostro indirizzo email ogni volta che pubblichiamo un articolo. Ogni donazione è libera e facoltativa. Se volete contribuire siete sempre in tempo, non ci arricchiremo ma terremo in vita il nostro sito. Grazie a tutti!

:: Memoria rossa di Tania Branigan dal 10 settembre

2 settembre 2025

«Bello e illuminante. La Rivoluzione culturale di Mao viene rappresentata senza trascurare tutto il dolore e l’agonia che l’hanno accompagnata.» – Margaret Atwood

Carnefici e vittime, rancori irrisolti e colpe da espiare: è il lascito della Rivoluzione culturale, il movimento che, tra il 1966 e il 1976, sradicò tradizioni millenarie e diede vita alla Cina di oggi. Un decennio in cui nessuno rimaneva a lungo innocente o colpevole e l’unica verità, volubile e incerta, era il pensiero di Mao, che regolava ogni sfaccettatura della vita quotidiana. Tania Branigan ha incontrato e intervistato decine di sopravvissuti, pronti a ricordare ciò che lo stato cinese vorrebbe rimuovere. Un avvocato che da bambino denunciò la madre, colpevole di aver criticato Mao tra le mura di casa. Un compositore di Pechino deportato, torturato e poi riabilitato. Un’anziana di Chongqing che racconta la giovinezza che non ha mai vissuto, perché è stata costretta a trasferirsi nella miseria delle campagne. Il vedovo della professoressa Bian, uccisa dalle sue studentesse nell’Agosto rosso, e Song Binbin, la sua carnefice, che fu acclamata da Mao e oggi cerca di scagionarsi. Un coro dissonante di voci che ricostruiscono il passato e illuminano il presente della Cina di Xi Jinping: un regime prospero che mantiene il controllo assoluto sui suoi sottoposti, ma oggi alla delazione preferisce telecamere e software di riconoscimento facciale. E costringe i cittadini a ignorare le macerie della storia. Ma è possibile cancellare un ricordo traumatico? È sufficiente il benessere economico per dimenticare ferite così profonde? Unendo al rigore del grande reportage l’empatia della romanziera, Branigan racconta le derive pericolose di un paese che ha seppellito il suo passato: un destino da cui nessuno può sentirsi immune, nemmeno un Occidente che non vuole vedere lo sgretolarsi dei suoi valori democratici.

Tania Branigan è una giornalista britannica. Tra le voci più importanti del Guardian per gli esteri, si è occupata a lungo di Cina, paese in cui ha vissuto sette anni come corrispondente. Suoi scritti sono apparsi anche sul Washington Post. Memoria rossa, finalista al Baillie Gifford Prize, è il suo primo libro.

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:: E settembre è arrivato…

1 settembre 2025

Buon primo settembre, spero abbiate tutte e tutti passato buone vacanze, allora si ricomincia. Oggi a Torino piove ma questo non ci impedisce di fare programmi e migliorie. C’è una piccola novità, o meglio un esperimento: alcuni articoli saranno accessibili in anteprima solo agli abbonati. Abbonarsi è facile, e state tranquilli per ora gratuito, ma sono curiosa di vedere come funziona, e se la novità vi piace. Chi vuole sostenere il blog lo può sempre fare ma volontariamente non imporrò abbonamenti fissi. Liberi resterà sempre accessibile a tutti, questa è la filosofia per cui è nato, e cercherò di non derogare dai miei principi. Beh buona lettura, e voi abbonati fatemi sapere nei commenti se gradite la novita! Shan::

:: “Una suora all’inferno – Lettere dal carcere a Gervasia Asioli” di Gabriele Moroni e Emanuele Roncalli in libreria dal 5 settembre

1 settembre 2025
Abbiamo celle da tre posti con dentro anche nove, dieci detenuti, è disumano. Io sono per l’indulto. Ci vogliono le pene alternative, altro che carcere! Ho conosciuto brigatisti, truffatori, ladri, assassini, pedofili, rapinatori, e io assolvo tutti, buoni e cattivi. A giudicarci ci penserà Gesù nell’aldilà suor Gervasia Asioli

Bologna, 27 agosto 2025 – Chi era davvero suor Gervasia Asioli, la “suora postina” di Rebibbia, la “mamma dei detenuti”, come la chiamavano in tanti? A rispondere è il nuovo volume in uscita per Marietti1820 venerdì 5 settembre, Una suora all’inferno. Lettere dal carcere a suor Gervasia Asioli, che raccoglie un’eccezionale selezione di lettere scritte da carcerati – pluriomicidi, ex terroristi, boss mafiosi, detenuti comuni – a una religiosa radicalmente diversa da ogni stereotipo.
Curato da Gabriele Moroni ed Emanuele Roncalli, con prefazione della magistrata e deputata Simonetta Matone, il libro apre uno squarcio inedito sulla spiritualità e sull’umanità reclusa nelle celle italiane tra gli anni Settanta e i primi Duemila. Nelle lettere, spesso strazianti, a volte poetiche o intrise di sarcasmo, emerge il ritratto di una donna capace di vivere il Vangelo accanto ai più dimenticati: non giudicava, non chiedeva cosa avessero fatto. Si preoccupava solo di alleviarne le sofferenze.
Religiosa delle orsoline, insegnante in scuole d’élite, Gervasia lasciò la cattedra per dedicarsi completamente a emarginati, tossicodipendenti, rom e detenuti. Ogni sabato si recava in carcere, spesso in autostop, per portare sigarette, vangeli, parole, abbracci. E riceveva centinaia di lettere: confessioni intime, racconti di disperazione, desideri di riscatto. A volte anche solo uno sfogo.
Tra i mittenti figurano nomi che hanno segnato la cronaca giudiziaria e politica italiana: Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, Vincenzo Andraous, Gilberto Cavallini, Domenico Papalia, e molti altri. Ma accanto alle firme note ci sono le voci anonime dei “sepolti vivi” dei braccetti d’isolamento, dei carcerati di Trani, dell’Asinara, di Ariano Irpino. Dalle loro righe emerge un’umanità frantumata, in cerca di redenzione.
«Nelle lettere dei detenuti si leggono preghiere, riflessioni su Dio, sulla giustizia, sulla colpa, ma anche poesie, disegni, pensieri sulla vita fuori – spiegano i curatori Moroni e Roncalli –. Questo carteggio è il ritratto di una relazione potente tra chi ha sbagliato e chi non ha mai smesso di guardarli come persone». Una relazione fondata sulla fiducia e sulla misericordia, come testimonia una delle lettere-testamento di suor Gervasia: «Ringrazio tutti, chiedo perdono e perdono tutti. Viva simpatia e un po’ di umorismo che ci fa toccare e accettare i limiti. Credo che siamo più deficienti che cattivi: Dio ci vuol bene».
Tra i documenti più toccanti, le missive dal 41-bis, le lettere di chi ha partecipato agli scioperi della fame, i racconti dei suicidi in cella, le parole di chi ha perso tutto e trova nella religiosa l’unico appiglio. Fioravanti scrive: «Sicuramente quel ragazzo non conosceva una suora Gervasia…», dopo l’impiccagione di un giovane compagno di detenzione. E ancora: «Ogni alba che spunta è sempre una bella giornata. Anche nella peggiore delle carceri dell’uomo».
La prefazione firmata da Simonetta Matone magistrata di sorveglianza negli anni Ottanta offre uno sguardo diretto sulla relazione tra lei e suor Gervasia: «Fu lei a farmi conoscere storie estreme e drammatiche che mi hanno accompagnata per tutta la vita. Era una suora rivoluzionaria. Politicamente scorretta. Cristiana militante».
A 15 anni dalla sua morte, Una suora all’inferno restituisce voce e dignità ai detenuti e illumina la figura di una donna capace di vivere fino in fondo le parole evangeliche: “Ero carcerato e mi avete visitato”.  Il libro non è solo un documento storico e sociale, ma una testimonianza spirituale viva e scomoda, un invito a guardare oltre le sbarre.
 
Gli autori

Gabriele Moroni milanese della provincia, inviato del Giorno ha seguito molti dei più importanti avvenimenti di cronaca dagli Anni Ottanta a oggi. Ha pubblicato numerosi libri, fra cui Ustica: la tragedia e l’imbroglio (Edizioni Memoria 2004, con Sandro Bruni), Le Bestie di Satana. Voci dall’incubo (Mursia 2006), Il calcio malato. Indagini e segreti del racket delle scommesse (Mursia 2014). Ha curato l’autobiografia di Graziano Mesina Io, Mesina (Periferia 1993, con Gabriella Banda).

Emanuele Roncalli bergamasco, è stato per lunghi anni caposervizio dell’Eco di Bergamo, ha seguito dagli anni Novanta in poi i più importanti casi di cronaca nera e giudiziaria. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Natale Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) per l’intervista a Piero Nava, supertestimone dell’omicidio del magistrato Rosario Livatino. È collaboratore e commentatore di programmi Rai, Mediaset e Sky. Ha pubblicato, fra gli altri, Tutto il mondo è la mia famiglia. Lettere ai cari e risposte da cuore a cuore di Giovanni XXIII (San Paolo 2022), Santi insieme. Giovanni XXIII-Giovanni Paolo II (Cairo 2014).

:: Le meravigliose avventure della coraggiosa Yuan Jing di Shanmei

1 luglio 2025

Yuan Jing è una guerriera errante, segue la Via del Ferro, e vende l’abilità nelle arti marziali e con la spada al migliore offerente. È coraggiosa, impavida, altruista, difende i deboli dai sopprusi dei potenti ma custodisce un segreto, oscuro e pericoloso che potrebbe sgreatolare le fondamenta dell’impero.

In un’epoca remota della Cina antica seguiamo le avventure di una eroina coraggiosa che si muove in un mondo spruzzato di magia.

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:: Luci dall’Olanda: “De wraak van Vondel” di Frank van Pamelen

14 giugno 2025

Una giovane lettrice dai Paesi Bassi, Marta Sampers, ci consiglia la lettura di un adrenalinico thriller letterario pubblicato nel suo paese nel 2015 dal titolo “De wraak van Vondel” ovvero “La vendetta di Vondel” di Frank van Pamelen, titolo che da noi in Italia non è mai arrivato, ma per originalità lo vedrei bene tra i thriller esoterici della Newton Compton. Il romanzo è il primo capitolo della serie Olivier Huizinga, per ora composta da tre romanzi, questo, il secondo De Vliegende Hollander e il terzo Het derde boek.

Siamo ad Amsterdam, il 29 aprile 2013. Diciotto ore all’abdicazione. Nella Chiesa Vecchia viene trovato un cadavere su un epitaffio di Vondel. La polizia sostiene che sia suicidio, ma la giornalista Maaike van Reede non ci crede. Inizia a indagare e prima di rendersene conto si ritrova in un labirinto di versi poetici e riferimenti criptici. Il professor Olivier Huizinga la aiuta nella sua ricerca.

Il romanzo è dunque la storia della vendetta di Vondel, (Colonia, 17 novembre 1587 – Amsterdam, 5 febbraio 1679) il più grande poeta della storia olandese. Membro di una delle misteriose camere della retorica del XVII secolo. Insieme ad altri scrittori, poeti e artisti, lasciò il segno ad Amsterdam. Vondel e i suoi seguaci ebbero una missione nascosta. Un segreto conservato nel passato. Anzi quattro missioni. Quattro percorsi rivelatori. Quattro settori di Amsterdam. Vondel si convertì alla fede cattolica. Nell’Amsterdam del XVII secolo, era praticamente un peccato mortale. L’Alteratie del 1578, (l’Alteratie è il nome dato al cambio di potere che si verificò ad Amsterdam il 26 maggio 1578, quando il governo cattolico della città venne deposto in favore di quello protestante) aveva alterato i rapporti religiosi a tal punto che i calvinisti erano al potere. Ai cattolici era permesso riunirsi solo in segreto. Anche i retori, molti dei quali provenienti dal Brabante cattolico, venivano sempre più relegati in vecchie soffitte e buie cantine. Divulgare l’arte, renderla accessibile al popolo, uno dei principi della Nederduytse Academie, non era compito delle autorità. Il fatto che Amsterdam in seguito abbia acquisito un famoso parco pubblico, intitolato a Vondel, circondato da strade frequentate da retori, che delimita il cuore artistico dei Paesi Bassi e il cui Rijksmuseum è stato progettato da un architetto cattolico, dimostra che questo settore rappresenta la vendetta di Vondel.

Grazie a Marta possiamo sapere qualcosa in più del libro: è composto di 355 pagine e diviso in tre parti con prologo ed epilogo. Sulla trama un piccolo approfondimento. Maaike van Reede è una giovane giornalista dell’NRC Next e ha in programma un’intervista con il poeta Jan Rosveld. Poco prima dell’intervista, però, viene trovato morto nella Oude Kerk. Stranamente il poeta ha con sé i primi due versi di una poesia su un pezzo di carta e un tatuaggio con la scritta WLI. Maaike pensa che sia stato assassinato e, insieme al suo collega Thijs, va alla ricerca del resto della poesia ad Amsterdam. Con l’aiuto del professor Olivier Huizinga continuano la ricerca dei versi e saranno tante le scoperte che faranno anche riguardante la stessa Maaike, e soprattutto su un grande pericolo che incombe sullo stesso principe ereditario.

Non diremo altro della trama per evitare spoiler, ma la particolarità della storia è quella di raccontare una pagina della storia olandese sconosciuta ai più.

Frank van Pamelen (1965) è uno scrittore, poeta e cabarettista. Realizza spettacoli teatrali, presenta programmi radiofonici e ha un podcast settimanale e una rubrica radiofonica sulla lingua.

:: Le meravigliose avventure della coraggiosa Yuan Jing di Shanmei – In prenotazione!

6 giugno 2025

In uscita il 30 giugno 2025

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:: Sisma Birmania e Thailandia 2025: come aiutare

29 marzo 2025

È possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per l’emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza Myanmar” tramite:

Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111

Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474

Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013

UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119

“Caritas Italiana”, assicura don Marco Pagniello, “è in contatto con Caritas Internationalis e segue con attenzione gli sviluppi e l’evolvere dell’emergenza. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla popolazione del Myanmar e alla Chiesa locale, così duramente colpite da questa nuova tragedia”.

In alternativa si può scegliere di aiutare durante questa emergenza anche con bonifico bancario, intestato a Associazione della Croce Rossa Italiana – ODV, IBAN: IT12T0623003204000030737371 usando la causale “Emergenza Terremoto Myanmar“.