Posts Tagged ‘San Paolo Edizioni’

:: Donne di carta di Natascia Tonelli, dal 1 marzo in libreria

23 febbraio 2023

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, le San Paolo Edizioni vanno in libreria con un volume nuovo, diverso… al femminile. Donne di carta racconta di nove protagoniste dei grandi capolavori della letteratura italiana, dalla santa alla strega, alla Beatrice di Dante, e da loro un nuovo spazio per offrire nuova dignità e nuova voce alle eroine silenziose dei grandi classici.

Le donne di carta della letteratura italiana: grandi personaggi femminili che rivendicano una considerazione diversa, meno stereotipata e meno rassegnata alle formule definitorie a uso scolastico. Beatrice, tradizionalmente vista quale rappresentazione allegorica della grazia divina, o della teologia, in questo nuovo ritratto rivela consistenza caratteriale e intellettuale e una straordinaria personalità: «grazie a una donna, Dante ottiene il permesso di soggiorno in una società anti-patriarcale». Francesca da Rimini, che la critica ci dipinge quale ingenua cultrice di romanzi d’amore, si impone invece come una donna straordinariamente colta, che dialoga alla pari col più grande dei poeti latini, Virgilio, a cui rende ripetuti omaggi letterari, e con Dante, citandone e adottandone i maestri. E poi Laura, carnalmente desiderata da un Petrarca ben più amante di quel che si creda; Fiammetta, che prende in mano la penna per raccontare lei stessa il suo triste romanzo d’amore; Lucrezia, che nella Mandragola conferisce una ben diversa sostanza a quel suo nome tanto impegnativo, sinonimo della più alta virtù muliebre; la sapida Nencia, versione rustica, scaltra e rotondetta delle innamorate eteree; Angelica, costretta alla fuga perenne dalla violenza maschile, bruta – e legittimata – anche nei più gloriosi paladini; Clorinda, fin dalla nascita vittima di successivi, ripetuti mancati riconoscimenti – identitario, di genere, di razza, di religione… –, destino tragico di inappartenenza che la condurrà alla morte; per concludere con la complessa, e in verità irredimibile, straordinariamente moderna figura della strega Armida.

Natascia Tonelli, insegna letteratura italiana all’Università degli Studi di Siena. Ha scritto di Cavalcanti, Dante, Petrarca, Boccaccio e di poesia contemporanea. Fa parte del Comitato Nazionale per le celebrazioni del settecentenario dantesco e del Comitato scientifico dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio. Condirige le riviste Per leggere e Studi Petrarcheschi. Fra i suoi libri: Fisiologia della passione. Poesia d’amore e medicina da Cavalcanti a Boccaccio (Firenze 2015); Per queste orme. Saggi sul Canzoniere (Pisa 2016); Leggere il Canzoniere (Bologna 2017). È autrice, con Simone Giusti, del corso per il triennio delle scuole superiori L’onesta brigata (Loescher 2021). È ora in corso di stampa Scrittrici del Medioevo. Un’antologia. Con scritti di: Romana Brovia, Marika Incandela, Giulia La Rosa, Francesca Latini, Tommaso Lombardi, Federico Sanguineti.

:: Dal 30 settembre in libreria: La battaglia per le coscienze di Valerio De Cesaris (San Paolo Edizioni 2022)

28 settembre 2022

Il libro racconta la “battaglia per le coscienze” tra la Chiesa cattolica e il fascismo negli anni 1924-1938, con il confronto tra due modelli educativi alternativi: quello cattolico, che Pio XI rivendicava essere preminente, difendendo il ruolo educativo dell’Azione cattolica; quello fascista, teso a inquadrare gli italiani nelle organizzazioni del regime e a farne dei “credenti”, devoti al culto del littorio. La Chiesa e il fascismo, entrambi impegnati nel tentativo di egemonizzare la vita italiana, coabitarono e collaborarono, in una sorta di pace armata, mentre ciascuno tentava di assorbire l’interlocutore nel proprio primato ideologico: la Chiesa cercò di cattolicizzare il fascismo; Mussolini, che giunse a definirsi “cattolico e anticristiano”, delineò un’ideologia che valorizzava il cattolicesimo in senso identitario, culturale e nazionale, per cercare di inglobarlo nella visione fascista dell’Italia e del suo ruolo nel mondo.

Con l’avvicinamento ideologico al nazismo e con la svolta razzista del 1938 caddero le illusioni del mondo cattolico italiano di poter cattolicizzare il fascismo, mentre Mussolini decise di “tirare dritto” sul razzismo, ignorando le proteste di Pio XI. Erano i primi segnali di uno scontro ben più drammatico che si sarebbe aperto in Europa tra lo Stato razziale e l’universalismo cristiano.

Valerio De Cesaris insegna Storia contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia. Si occupa prevalentemente di storia politica e religiosa, con particolare attenzione alla storia d’Italia, i rapporti tra cattolici ed ebrei, l’antisemitismo e il razzismo, i fenomeni migratori, la storia della Chiesa cattolica.

I suoi libri più recenti sono Vaticano, fascismo e questione razziale (Milano 2010), Spiritualmente semiti. La risposta cattolica all’antisemitismo (Milano 2017), Il grande sbarco. L’Italia e la scoperta dell’immigrazione (Milano 2018). Ha recentemente curato i volumi Il confine mediterraneo. L’Europa di fronte agli sbarchi dei migranti (Roma 2018, con E. Diodato) e L’Immigrazione in Italia da Jerry Masslo a oggi (Milano 2020, con M. Impagliazzo).

Per Edizioni San Paolo ha pubblicato Seduzione fascista (2020), primo volume di una trilogia che prosegue con questa opera.

:: Il vescovo che disse “no” a Hitler. La vita e il pensiero di Clemens August von Galen di Guenter Beaugrand (San Paolo Edizioni 2021) a cura di Giulietta Iannone

18 aprile 2022

Sotto il nazismo dissi pubblicamente, e lo dissi anche riguardo a Hitler nel ’39, quando nessuna potenza intervenne allora per ostacolare le sue mire espansionistiche: la giustizia è il fondamento dello Stato. Se la giustizia non viene ristabilita, allora il nostro popolo morirà per putrefazione interna. Oggi devo dire: se tra i popoli non viene rispettato il diritto, allora non verrà mai la pace e la giustizia tra i popoli.

Conoscevo Clemens August von Galen per l’opposizione al programma nazista anticristiano da tempo, ma non avevo mai letto una sua biografia per cui ho colto l’occasione di leggere Il vescovo che disse “no” a Hitler. La vita e il pensiero di Clemens August von Galen di Guenter Beaugrand con interesse. E ho fatto alcune considerazioni tra le quali che quest’uomo dalla mascella volitiva, lo sguardo severo, serio e forse anche duro aveva davvero una grinta e un coraggio che l’accompagnò prima, durante e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Educato in una rigida famiglia nobile cattolica, Clemens August von Galen (Dinklage, 16 marzo 1878 – Münster, 22 marzo 1946) fu un uomo dalla tempra d’acciaio che non ispirava molta simpatia ma che per il suo rigore morale e il suo non cedere a nessun compromesso va sicuramente rivaluato. Si oppose al nazismo quando non conveniva, quando senza protezioni con le sue omelie rischiava letteralmente la vita. Ma si oppose perchè la vita è sacra, la vita di tutti è sacra anche quella degli improduttivi, dei disabili, degli anziani fragili, e da credente non poteva fare diversamente, i programmi di eugenetica nazista, erano, e sono tutt’ora, un barbaro crimine contro l’umanità e contro Dio. Dovremmo rileggere le sue omelie (alcune nel libro riportate) e subito se ne percepisce la forza, l’autenticità e l’attualità. Non si parla spesso dell’opposizione al nazismo di matrice cattolica, un po’ perchè ha agito spesso nell’ombra anche se c’è stata, diverso il caso di Clemens August von Galen che si è sempre esposto in pubblico dall’alto scranno nella sua chiesa. Andava per le spicce, era duro diretto e inflessibile, e forse si salvò perchè non fu abbandonato dai suoi parrocchiani che gli fecero scudo e uniti si frapposero tra lui e la barbarie nazista. Hitler probabilmente lo sottovalutò, o fu così sicuro di vincere da posticipare a dopo la sua vittoria la resa dei conti con questo sacerdote, prima vescovo, poi cardinale sicuramente atipico e determinato. Papa Giovanni Paolo II lo dichiarò venerabile il 20 dicembre 2003 e il 9 ottobre 2005 fu beatificato da papa Benedetto XVI. Ora questo libro ce l’avvicina e ce lo rende prezioso e inestimabile con la sua testimonianza di fede, di rigore morale, di adesione onesta al Vangelo. Papa Pio XII fu accusato di debolezza contro il nazismo, il leone di Muster al contrario non intraprese la strada diplomatica o conciliante, inchiodò tutti alle loro responabilità a rischio della vita in un contesto storico difficile, confuso e doloroso. Ne consiglio la lettura per conoscere meglio un periodo storico ancora controverso le cui diramazioni arrivano fino ad oggi.

Günter Beaugrand (1927) è un giornalista, storico e biografo tedesco. Ha studiato con particolare interesse il drammatico periodo della terribile dittatura nazista e della difficile ricostruzione nel periodo post-bellico della sua patria. Oltre all’opera sulla figura del cardinale von Galen, è di grande pregio la sua opera dedicata al primo cancelliere della Germania liberata, Konrad Adenauer.

Source: libro inviato dall’editore, ringraziamo Alessandro dell’Ufficio Stampa San Paolo.

:: L’ultima notte di Maria di Nazaret di Natale Benazzi (San Paolo Edizioni, 2020) a cura di Giulietta Iannone

20 dicembre 2020

È possibile dire qualcosa di nuovo su Maria di Nazaret, gettare nuova luce sulla sua vita terrena? Ci prova Natale Benazzi grazie alla consultazione di numerosi testi apocrifici non accolti dal canone ufficiale della Chiesa non tanto perché non filologicamente corretti, ma perché giudicati non essenziali. Natale Benazzi invece non si fa scoraggiare e li consulta arricchendo di particolari inediti una narrazione già abbondante. La figura di Maria ne acquista in profondità e si fa più vicina anche all’uomo di oggi, grazie a una maggiore attenzione per i particolari più minimi della vita quotidiana. Maria resta un mistero, una figura un po’ defilata nella storia della salvezza, pur considerando che è grazie al suo sì, che noi dobbiamo tutto. Senza il suo sì, la sua adesione ai progetti divini, dato in anticipo senza conoscerli, non avremmo avuto l’incarnazione, la rivelazione, la salvezza stessa. E pensare che Dio abbia dato così tanto peso alla volontà di una donna, nell’antichità il genere femminile era ancora più marginale di oggi, rende tutto ancora più straordinario. Si può dire che Maria fu la prima femminista della storia, per certi versi, la prima donna che con pudore, mitezza ma fede incrollabile impose la sua visione del mondo, riuscì a fare accettare al suo sposo il mistero dell’incarnazione, e per Giuseppe crederle divenne centrale e quasi un altro sì umano sulla storia della Liberazione umana dalla schiavitù della morte. Il libro di Benazzi ci parla dell’ultimo giorno sulla terra di Maria e di come ripercorra a ritroso tutta la sua vita narrandola a un gruppo ristretto di amici. Appassionante come un libro di avventura, L’ultima notte di Maria di Nazaret ci accompagna nei misteri della grazia non nascondendo tutte le difficoltà umane che questa donna ha affrontato assieme al suo sposo terreno. Il momento culminante della sua vita sicuramente è stato il momento in cui ha visto morire suo figlio in croce, per una madre la sofferenza peggiore che si possa immaginare, e in questo libro traspare anche questa consapevolezza, e il superamento del dolore tramite la certezza che tutto avveniva per un bene più grande. Buona lettura!  

Natale Benazzi lavora da anni nell’editoria. Responsabile del settore di spiritualità presso le Edizioni San Paolo, è scrittore e saggista. Tra le sue pubblicazioni più significative spiccano alcune ricostruzioni storiche dal tono rigoroso e narrativo, che contano anche varie traduzioni all’estero. Tra i suoi volumi ricordiamo: Il libro nero dell’inquisizione (Piemme, 1998), Il caso del monastero indemoniato (Piemme, 2000), Il Terzo Cantico (San Paolo, 2012), Storia della Chiesa in 100 vite (Newton&Compton, 2016), Maria Maddalena. Storia di un vero amore e di una straordinaria confusione (San Paolo, 2019).

Source: libro inviato dall’editore, ringraziamo Alessandro dell’Ufficio stampa San Paolo.

:: Io, cristiana di Monica Mondo (San Paolo Edizioni 2017) a cura di Daniela Distefano

6 novembre 2017

IO, CRISTIANA di Monica Mondo“Col tempo mi accorgo che l’unica cosa che vale e che fa pienamente uomini è la ricerca, che muove l’intelligenza e il cuore”.

Sull’intelligenza, di cui siamo più o meno dotati, pochi hanno dubbi, ma è il cuore la guida, e va seguito, però non prima di aver dato tutto perché la ragione ceda, intelligentemente – sostiene Monica Mondo, autrice di questo opuscolo che rischiara l’anima, lucida la fede, rinfranca lo spirito.
Mi accingo a parlarne con molto timore, non voglio sciupare il dono di pagine che sorprendono per chiarezza di idee e scrittura armoniosa.
Si respira una nuova religione, non quella degli anni in cui viviamo (senza fiducia, speranza, affidamento). Persino la più invocata delle parole che ci connotano, la libertà, ha un sapore divenuto senza sale, ed il Signore lo diceva: senza sale non c’è buon cibo.
Cos’è allora la libertà?

E’ una parola che ci esalta, ci commuove; una parola che ci definisce nel profondo. Così vorremmo essere: liberi. Il suo suono rimanda a pensieri e volti che fanno parte della storia e di noi. Dagli eroi di Maratona ai martiri del nostro tempo, che ancora lasciano madre, padre, sorelle, fratelli, figli per un ideale di libertà.
Rimanda a Dante:”Libertà vo cercando ch’è sì cara/ come sa chi per lei vita rifiuta”.
Graffiata sui muri delle celle dei condannati a morte.
Sospirata in lunghe prigionie, cercata attraversando il mare.
Si può morire, per la libertà, propria e altrui. Si può rinunciarvi, per donarla. Siamo figli di una cultura che ha posto la libertà a base del diritto..”.

Sono certa che da qualche parte nel mondo siamo già pronti per accogliere la liberazione del Signore, c’è un paradiso che per essere tale dev’essere condiviso da tutti, non solo da molti. Forse Gesù vuole solo che aspettiamo: alla fine ogni essere umano varcherà la soglia dell’Eden celeste partendo da un rivelato Eden terrestre. Vivo in un’isola che ha tutto per essere Cielo, ma sembra da sempre terra di diavoli. Rifletto leggendo questo libro ricco di spunti.
Un’idea affascinante?

“Perché non studiamo i santi insieme agli eroi? Perché conosciamo i nomi di Masaniello e Pietro Micca, di Garibaldi e Matteotti, e tocca entrare a catechismo per saperne di più di Filippo Neri e Faà di Bruno, di don Bosco e Massimiliano Kolbe. Hanno storie bellissime, i santi: scuotono, infiammano, incantano, muovono a sentimenti nobili, ci ricordano che non tutto è stato male. I santi entrano invece nei “librini” di catechismo, nella legenda del canone, non nella storia”.

Perché?
Penso a santi e sante sconosciuti, a Marthe Robin, a Natuzza Evolo, a tutte le figure che nel nostro tempo sono state dei fari nella notte dell’ateismo.
Perché oggi molti giovani non vogliono essere come loro e desiderano invece avere, possedere, comandare?
Mi piacerebbe che la scuola, gli insegnanti, facessero comprendere ai ragazzi – un moderno, tecnologico, gregge senza pastore – che la gioia della vita è anche sacrificio per Dio, lotta per se stessi, amore per gli altri.
Non solo volontariato, ma anche struttura del cervello, rivoluzione della prospettiva. Si crescerebbe con più consapevolezza, pronti ad affrontare il vero combattimento contro il Male e le sue propaggini.
Parole vuote, retorica, genericità? No, semplicemente Dio.
Se ami Gesù, ami anche l’essere vivente.
Lasciatemi sognare, perdermi tra un salmo, sostare sotto la quercia di un vangelo.
Non sono nulla, ma per Dio valgo tantissimo. Lasciatemi sognare. Un mondo senza più bullismo, senza insulti, senza complessi di inferiorità. Perché è questo che vivono molti ragazzi delle nuove generazioni che non hanno conosciuto la speranza, l’età dell’oro della fine delle sanguinarie guerre totalitarie.
Quello che stiamo facendo è incanalarci verso una spirale di odio e rancore. Non ne usciremo bene, meglio saperlo, meglio edificare sulla roccia, perché solo così non vedremo crollare i nostri riferimenti, le nostre fondamenta, la nostra storia unica di cristiani da oltre duemila anni.

Monica Mondo, torinese, laureata in Lettere Classiche, vive a Roma, dove lavora come autore e conduttore a TV 2000. Ha scritto per diverse testate giornalistiche, di cultura e politica; ha lavorato nell’editoria e per la radio. E’ mamma di tre figli.

Source: libro inviato dall’Editore al recensore. Si ringrazia Alessandro dell’ Ufficio Stampa San Paolo.