
Un anno fa, oggi, il 12 gennaio 2023 moriva serenamente, dopo lunga malattia, fr. Biagio Conte, missionario laico, fondatore della “Missione di Speranza e Carità”. Il saggio “Ti posso chiamare fratello?” scritto da Alessandra Turrisi e Roberto Puglisi, ed edito da Gruppo editoriale San Paolo, ne narra la storia appassionante e coraggiosa sulle orme di San Francesco d’Assisi. Giovane del nostro tempo, figlio di una famiglia agiata palermitana, si interroga molto presto sui dilemmi della vita, soffre per le ingiustizie sociali, per la povertà diffusa, la guerra, la violenza, la mafia, la droga che funestano il mondo e poi incontra Gesù e il grande vuoto che sentiva nell’animo si colma e si accorge che l’attenzione verso gli ultimi, i più disagiati, gli scartati della società è la sua missione. Le sue armi le pacifiche armi del digiuno e della preghiera, la sua grande forza la presenza vivida di Cristo sul suo cammino. “Ti posso chiamare fratello?” si legge come un romanzo e ci si stupisce della grande fede di questo umile frate sorridente e dal fisico debilitato dalla fatica e dal digiuno che ha attraversato la Sicilia e l’Europa in pellegrinaggio vivendo di preghiera e di elemosina. Prefazione di mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo.
Alessandra Turrisi, giornalista palermitana, lavora nell’ufficio stampa della Regione Siciliana, dopo venticinque anni di impegno nel mondo della carta stampata (quotidiani Avvenire e Giornale di Sicilia e periodici). Sin dalla metà degli anni Novanta ha seguito le cronache siciliane, con particolare attenzione agli aspetti sociali e al percorso di cambiamento di quest’isola. Tra i suoi libri più recenti: L’uomo giusto (2017); Dalle mafie ai cittadini (2019); La scelta volontaria (2019); Paolo Borsellino. Parole di prossimità (2021).
Roberto Puglisi, giornalista palermitano, lavora per il quotidiano online LiveSicilia.it e collabora con il quotidiano Avvenire. Ha lavorato per anni al Giornale di Sicilia. Ha scritto per Il Foglio. È autore di 25 novembre 1985 (2005), la storia di due studenti palermitani, Biagio Siciliano e Maria Giuditta Milella, uccisi da un’auto di scorta ai giudici, alla fermata dell’autobus, e coautore di Era d’estate (2010), un libro di memoria sulle stragi di mafia, scritto con Alessandra Turrisi.






“Col tempo mi accorgo che l’unica cosa che vale e che fa pienamente uomini è la ricerca, che muove l’intelligenza e il cuore”.























