
Il tè di cui vi parlerò oggi, che ho avuto modo di degustare grazie a PETER’S TeaHouse, è un tè che ho particolarmente apprezzato per due motivi: per il sapore forte e deciso e per il fatto che è un tè Bio.
Pesticidi, antiparassitari, veleni di ogni tipo che inquinano la terra delle coltivazioni o l’acqua per le irrigazioni, sono nemici insidiosi che danneggiano la nostra salute, per cui dobbiamo fare molta attenzione alla qualità del tè che consumiamo. Tè di scarsa qualità, di poco prezzo, difficilmente rispettano gli standard necessari perché per i coltivatori prendere i dovuti accorgimenti ha un costo, che se non riversano sul consumatore difficilmente mettono di tasca propria. Piuttosto che consumare tè di scarsa qualità di cui non consociamo l’origine è meglio non berlo.
Il tè Bio dà delle garanzie in più, è una garanzia in più per la nostra salute. E’ insomma preferibile tra gli altri tè. Magari almeno alternandolo.
Lemongrass Tè Nero Bio dà queste garanzie, certificate dal marchio da Coltivazione Biologica IT BIO 013. E’ un tè nero, con lemongrass (detta anche Citronella), aroma naturale e scorza di limone essiccata. E’ un tè intensamente profumato, di gusto agrumato, piuttosto amarognolo, ma gradevole, se non gradite i te amari è consigliabile zuccherarlo con zucchero di canna o miele.
E’ un tè che ho molto apprezzato perché amo i gusti decisi, e intesi, piuttosto semplici. Non è un tè speziato e si abbina sia con dessert dolci che con tartine salate. Adatto per la prima colazione, è un tè maschile molto gradito da chi non ama i sapori poco decisi. Il colore è intenso e brillante rosso scuro, il profumo agrumato sia fresco che in tazza.
Costa € 6,90 all’etto. Potete acquistarlo qui.
Preparazione:
Portate l’acqua a una temperatura di 95°C.
Tempi di infusione: 3-5 minuti.
Dosi: un cucchiaino per persona
Per la preparazione di un’ ottimo tè e la conservazione del tè rimando al post precedente: qui
Consiglio goloso
Non essendo aromatizzato, è consigliabile sia con gusti salati che dolci. Io lo trovo ottimo con i biscottini alla violetta. Sono così deliziosi che una volta assaggiati difficilmente ne farete a meno.
Biscottini alla violetta
- 250 gr di farina 00
- 150 gr di burro
- 150 gr di zucchero bianco
- 1 tuorlo + 1 uovo intero
- 1 pizzico di sale
- 1 pizzico di bicarbonato
- scorza grattugiata di 1 limone bio
- Essenza alla violetta uso alimentare 1-2 cucchiaini per 1 kg. di impasto
Fare la classica pasta frolla per i biscotti.
Versare la farina sulla spianata, al centro mettere burro fuso, uova, un pizzico si sale e bicarbonato zucchero e scorra grattugiata di limone + essenza di violetta sciolta in poca acqua.
Lavorare la pasta finché non diventa un panetto elastico.
Stendere la pasta col matterello, con le formine piccole fare diverse sagome di forma diversa (cuore, stelle, rotondo, etc…)
Cuocere in forno caldo a 180 °C per 10-12 minuti, lasciate raffreddare.
- Preparate la glassa di zucchero aromatizzato alla violetta
- Decorate con perline di zucchero color Lilla
A freddo
- 200 gr di zucchero a velo
- albume di un uovo
- 1 limone
- Essenza di violetta
Montate a neve l’albume dell’uovo, incorporate il succo del limone, lo zucchero a velo setacciato e una goccia di essenza di violetta. Mescolate fino a ottenere una crema densa con cui guarnire i biscotti. Decorare con le perline di zucchero e aspettare che la glassa si addensi.
Oltre a essere biscottini buonissimi sono anche coreografici, gradevoli da vedere e profumatissimi.
Curiosità letteraria:
Si beve tè anche nei libri, molti scrittori sono insospettabili cultori di questo piccolo rito, oggi vi parlo di una scrittrice che amo molto era neozelandese e si chiamava Katherine Mansfield (1888- 1923).
Nella raccolta Il nido delle colombe che contiene sei racconti, scritti al termine della sua vita tra la fine del 1921 e l’estate del 1922 e pubblicati postumi nel 1923, c’è un racconto delizioso che si intitola Una tazza di tè, dal retrogusto amaro proprio come Lemongrass Tè Nero Bio.
Una ricca e viziata signora in giro per shopping incontra una povera ragazza di strada mezza morta di fame e invece si darle qualche monetina in uno slancio di generosità la invita a casa per un tè. Come prosegue lo scoprirete leggendolo anche se un po’ triste e paradossale, è davvero efficace e inatteso. Certi slanci di generosità cozzano con il conformismo e il proprio personale quieto vivere e egoismo. Vi resterà impresso per molto.
Rosmary sentì una strana fitta. Si strinse al petto il manicotto; avrebbe voluto avere anche la scatolina a cui aggrapparsi. Certo, lì c’era l’auto. Non aveva che da trattenersi su marciapiede. Ma indugiò. Nella vita ci sono momenti, momenti orribili, in cui si emerge da un riparo e si guarda fuori, ed è tremendo. Bisognerebbe resistere. Bisognerebbe andare a casa e farsi un bel tè speciale.
Tè del mondo: tè alla menta dal Marocco
Un tè molto rinfrescante e dissetante, adatto al periodo estivo, arriva dal Marocco ed è tipico di tutto il nord Africa, con alcune varianti regionali. È il tè verde cinese in cui vengono messe in infusione foglioline di menta in arabo chiamato shāy bil n’anā.
Si serve molto zuccherato e rientra nelle buone pratiche di ospitalità e accoglienza diffuse nel Maghreb. E’ un tè molto nutriente e profumato, servito in tradizionali teiere d’argento cesellato dal beccuccio allungato e bicchierini di vetro decorati.
Viene versato da una certa altezza che permette il raffreddamento e l’ossigenazione. Si consuma per tutta la giornata specialmente durante i pasti o viene servito assieme a dolci al miele molto speziati, ripieni di frutta e noci seguendo un preciso cerimoniale che si è evoluto nel tempo e ha precise caratteristiche sociali e conviviali. Il capofamiglia lo offre ai suoi ospiti (maschili) in segno di amicizia e comunanza.
Come si è diffuso il tè dalla Cina al nord Africa è interessante, pressappoco questa diffusione risale alla metà dell’ Ottocento durante la guerra di Crimea quando la chiusura dei porti baltici fece sì che i mercanti britannici cercassero nuovi mercati per il tè cinese che commerciavano, raggiungendo i porti di Tangeri ed Essaouira.
E ora veniamo al mio consiglio di lettura:
Consiglio di sorseggiare Lemongrass Tè Nero Bio leggendo I bastardi dovranno morire di Emmanuel Grand edito da Neri Pozza e tradotto dal francese da Alberto Folin.
Source libro: libro inviato dall’editore, si ringrazia Martina dell’ Ufficio Stampa Neri Pozza.
Source tè: campione omaggio gentilmente inviato da PETER’S TeaHouse, ringraziamo Mattia dell’ ufficio marketing.