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:: Essere leader di Daniel Goleman, Richard E. Boyatzis, Annie McKee (Rizzoli 2022) a cura di Valeria Gatti

17 marzo 2023

“Il successo di un leader dipende da come egli agisce”.

Vi sarà capitato, qualche volta, di focalizzare l’attenzione sui vostri punti deboli, piuttosto che sui punti di forza che vi caratterizzano. Capita a tutti, a volte, senza neppure esserne consapevoli. Fate attenzione, però, perché se dovesse diventare un’abitudine consolidata, un’area del vostro cervello si attiverebbe e causerebbe una serie di condizioni non proprio favorevoli alla vostra crescita professionale.

Questo è soltanto uno dei tanti insegnamenti che si possono trarre dalla lettura di “Essere leader – Guidare gli altri grazie all’intelligenza emotiva”, edito da Rizzoli. Il manuale è un’opera firmata da Daniel Goleman che in questa indagine-studio ha scelto di essere affiancato da Richard E. Boyatzis e Annie McKee.

Daniel Goleman è uno psicologo di fama mondiale che ha al suo attivo numerosi studi – e pubblicazioni – circa un tema che continua a essere uno dei più interessanti, nel settore: l’intelligenza emotiva. L’IE – “la capacità di essere intelligenti nella sfera delle emozioni” – è, secondo Goleman e i suoi colleghi, una skills indispensabile se si vuole diventare persone di successo, capaci di ispirare e di trainare un gruppo verso uno stile di lavoro – e di vita – più che soddisfacente.

“Essere leader – Guidare gli altri grazie all’intelligenza emotiva” è dunque centrato sul tema della crescita professionale e personale. Una crescita che leggiamo sotto forma di analisi, consigli, stili e testimonianze atte a intraprendere un viaggio dentro noi stessi. La buona notizia che si apprende, durante la lettura, è che le abilità a cui il testo fa riferimento non sono innate, ma possono essere acquisite durante tutto l’arco della nostra vita.

Le esperienze di vita a cui fanno riferimento gli studiosi sono legate alle relazioni interpersonali, ai fattori motivanti, ai valori e ai sogni, alle regole e alla cultura aziendale – strettamente legata all’uomo che vive al suo interno -, ai programmi di formazione, ai cambiamenti, all’ascolto attivo, al concetto di risonanza e primal leadership, al sequestro emozionale e all’importanza dello humor… giusto per citarne alcune.

Non mancano, nel testo, citazioni e riferimenti bibliografici a piè pagina, e, naturalmente, alcune spiegazioni scientifiche relative alla funzionalità cognitiva ma gli autori, in queste sezioni, hanno semplificato la narrazione affinché sia facilmente comprensibile anche per chi non conosce la materia in maniera approfondita.

In conclusione, “Essere leader – Guidare gli altri grazie all’intelligenza emotiva” potrebbe sembrare una lettura dedicata solo a chi ricopre posizioni lavorative di responsabilità: il leader, appunto. Colui che costruisce, che si mette in gioco e che rischia; che deve ascoltare, che non dà nulla per scontato, che è obbligato a imparare dai suoi errori e che maneggia l’empatia per stabilire connessioni profonde e cambiamenti radicali.

In verità, è una lettura che istruisce tutti noi perché, anche se non ricopriamo posizioni manageriali, siamo costruttori attivi della nostra vita. O meglio, leader della nostra vita.

Daniel Goleman ha insegnato psicologia ad Harvard, collaboratore scientifico del “New York Times” è uno dei più apprezzati consulenti e conferenzieri a livello mondiale. Oltre al bestseller Intelligenza emotiva, in BUR sono disponibili: Menzogna, autoinganno, illusione, Lavorare con intelligenza emotiva, Lo spirito creativo (con Paul Kaufman e Michael Ray), La forza della meditazione, Intelligenza sociale, Intelligenza ecologica, Leadership emotiva, Focus, La forza del bene e Trasparenza (con Warren Bennis e James O’ Toole).

Richard E. Boyatzis è professore e direttore del Dipartimento di Comportamento organizzativo alla Scuola di Management della Case Western Reserve University.

Annie McKee insegna presso l’Università della Pennsylvania e svolge un’intensa attività di consulenza nel campo organizzativo.

Source: libro inviato al recensore dall’editore. Ringraziamo l’Ufficio stampa Rizzoli nella persona di Giulia Magi.

:: Tutti i sì che aiutano a crescere di Sarah Cervi, (Newton Compton Editori 2022) a cura di Valeria Gatti

6 settembre 2022

La più grande sfida che ci lanciano, a mio avviso, è quella di amarli incondizionatamente.”

Madre Teresa sosteneva che “i genitori devono essere affidabili, non perfetti. I figli devono essere felici, non farci felici” e credo che questa citazione sia tanto potente quanto autentica. Nel ruolo di genitori, infatti, si è sempre più convinti che per rendere felici i figli si debba essere dei perfetti supereroi armati di poteri e armi magiche. Al contrario, gli umani che devono affrontare la crescita della loro prole affidandosi alla propria pelle risultano deficitari, quasi sbagliati.

Leggere il manuale dal titolo “Tutti i sì che aiutano a crescere” di Sarah Cervi, edito da Newton Compton, aiuta a comprendere un messaggio che, come dicevo pocanzi, il genitore deve rivalutare: essere veri, carichi di valori e di qualche sbaglio, pieni di consapevolezza circa noi stessi e le nostre emozioni, è il metodo per affrontare il percorso genitoriale. Non servono, per nostra fortuna, armi magiche, ma tanta conoscenza. Il sapere è la risposta alle tante sfide della vita e, a maggior ragione, resta la regola base per aiutare i figli ad affrontare le loro stesse sfide.

C’è qualcuno che si è sentito in imbarazzo e impotente davanti a un capriccio, magari in un negozio pieno di sguardi accusatori? Quante sono le mamme che hanno avvertito quel tossico senso di colpa per essersi concessa del tempo per sé? C’è qualche genitore che ha affrontato l’adolescenza del proprio figlio come uno scalatore senza protezioni? A voi: sappiate che tutto questo è normale, anzi normalissimo, secondo l’autrice. I consigli e le teorie che ha studiato e raccolto in quest’opera sono la prova che l’essere genitori è un compito a cui, spesso, non si è preparati e che, a volte e proprio per questo, rischia di diventare un macigno, un presunto fallimento. Alla base c’è sempre un principio che ricorre spesso, nell’opera: conoscere se stessi e avere quante più nozioni possibili circa la fase che si sta attraversando.

Il manuale ha una forma classica ma non aspettatevi una formalità inespressiva. Al contrario, infatti, l’autrice ha scelto una prosa autentica, leggera, chiara e comprensibile completa di aneddoti personali, prove e riflessioni. Il primo capitolo getta le basi del progetto: “Il difficile mestiere del genitore” è il titolo e il lettore si sente già a proprio agio, compreso, non giudicato. Il giudizio non fa parte dell’opera: l’autrice esplora il complesso mondo del rapporto con i figli senza mai dare per scontato o criticare scelte, e questo rende la lettura ancora più solidale. La narrazione, a partire dal primo capitolo, scava nelle pieghe dell’educazione, dei permessi, delle emozioni, della comunicazione, della sessualità, dell’affettività e, tra un passaggio teorico e un invito a prendersi del tempo per riflettere, si comprende l’importanza della conoscenza. Anche su questo approccio, l’autrice si destreggia tra consigli di lettura, strategie e riflessioni: conoscere per applicare, sapere per comunicare ed esplorare.

Sarah Cervi, in questo suo manuale, affronta il tema della crescita personale lasciando intendere che le fasi di crescita riguardano tutti e non solo i piccoli perché ogni evento – fase, incontro, circostanza – ha la possibilità di migliorarci e di trasmetterci un insegnamento prezioso.

Sarah Cervi È psicologa, psicoterapeuta e insegnante di meditazione mindfulness. Lavora in ambito clinico, si occupa anche di educazione e sviluppo psicologico dei bambini, di sostegno alla genitorialità e di counseling e coaching per la gestione delle emozioni con adulti, adolescenti e bambini. È mamma di due figli adolescenti.

Source: ricevuto dall’editore, grazie a Antonella ufficio stampa Newton Compton.

:: MAMMA, CUCINO DA SOLO! Preparare dolci deliziosi in autonomia secondo il metodo Montessori di Katia Casprini e Roberta Guidotti (RED Edizioni 2021) a cura di Giulietta Iannone

2 giugno 2021

Ci sono tanti manuali di cucina dedicati agli adulti, ma questo Mamma, cucino da solo! è forse il primo che leggo dedicato esclusivamente ai bambini, dai 3 anni in su. Katia Casprini e Roberta Guidotti, seguendo il metodo Montesori, hanno infatti scritto un libro la cui particolarità è seguire passo passo i più piccoli (anche quelli che non sanno ancora leggere, basta sapere contare fino a 5), attraverso immagini e disegni intuitivi e divertenti, nella preparazione di alcuni dolci facilissimi da fare e buonissimi da gustare (anche belli da un punto di vista estetico). Dolci che gli daranno la soddisfazione e l’automia di potere dire “li ho fatti da solo” tanto importante per potere crescere. Certo la supervisione di un adulto è indispensabile ma seguendo le istruzioni il bambino potrà davvero scegliere gli ingredienti, misurarli, e impastarli, tutto senza bisogno della bilancia, basta un vasetto di yogurth o un cucchiaio da minestra. Oltre ad avvicinarli al cibo in modo equlibrato questa attività aumenterà sia il controllo dei movimenti che la capacità di concentrazione. Seguendo il metodo Montessori infatti cucinare da soli genera numerosi effetti benefici sui bambini e tutto sotto forma di gioco. La cottura poi, sia al forno o sui fornelli, spetta sempre agli adulti! Simpatiche etichette serviranno per riconoscere gli ingredienti. Dai pancakes golosi, alla soffice torta allo yogurt, dai muffin al cioccolato alla simpaticissima torta zebra, non avranno che bizzarrirsi nella scelta del dolce, e potranno per esempio preparare il loro dolce di compleanno da dividere con gli amici. Davvero tanti sono gli utilizzi di queste sfiziose ricette dalla colazione alla mattina, ai dessert di fine pasto. Forse sporcheranno un po’ la cucina ma volete mettere il contributo anche da un punto di vista educativo. Ogni ricetta poi può essere personalizzata con fantasia una volta che saranno pratici. E poi soprattutto, buon divertimento e buon appetito!

Katia Casprini e Roberta Guidotti sono due graphic designer che vivono e lavorano in Toscana, appassionate da sempre di attività manuali e creative. Hanno coniugato la loro esperienza professionale con quella di mamme ideando un percorso visivo che fa tesoro dei momenti di gioco passati in cucina con i propri bambini.

Source: libro inviato dall’editore.

:: Felice e freelance – Manuale di sopravvivenza fuori dal posto fisso (Morellini Editore 2019) di Sara Pupillo a cura di Giulietta Iannone

29 marzo 2019

Felice e freelance

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Il mondo del lavoro sta cambiando, stati e governi faticano a capirlo e a creare leggi e regolamenti ad hoc, ma i giovani (e anche i meno giovani anagraficamente, ma giovani in spirito) sanno che le nuove tecnologie, la diffusione di internet, la crisi economica globale e tutte le problematiche che la società di oggi deve affrontare hanno modificato non solo la vita quotidiana delle persone ma anche la dimensione lavorativa e produttiva. Se una volta il mito del posto fisso resisteva, oggi è tutto più fluido, più settoriale. Il segreto è specializzarsi, fare qualcosa meglio e più professionalmente degli altri, questo ti dicono gli esperti motivatori dei centri per l’impiego. Quindi studiare, leggere, osare. Buttarsi in campi insoliti, creare professioni che un tempo non c’erano, seguire i propri sogni per quanto folli. E l’esercito dei freelance ha preso questi consigli alla lettera. Sempre più giovani aprono Partita Iva e diventano datori di lavoro di sé stessi. Imprenditori, artisti, creatori, esperti di marketing, web writer pubblicitari, fotografi, l’esercito dei freelance è variegato e agguerrito. Tutti possiamo diventare freelance? Forse no, ci vogliono alcune doti e caratteristiche caratteriali che rendono possibile sopravvivere in un mondo molto competitivo, e privo di grandi certezze. Ogni mese si costruisce qualcosa che per quanto lo si pianifichi non è mai scontato. Un mondo difficile, dove è molto raro trovare bussole affidabili, stelle polari che ci guidino verso l’agognata indipendenza economica. Ben vengano dunque i manuali che ci danno qualche lume, e ci raccontano la vita e le problematiche di chi ce l’ha fatta. Di chi è diventato freelance, magari lasciando il celebre posto fisso, e ora non tornerebbe più indietro. Manuali come Felice e freelance – Manuale di sopravvivenza fuori dal posto fisso di Sara Pupillo edito nella collana Pinkgeneration di Morellini editore. Un prezioso vademecum che leggendolo magari ci darà il coraggio di spiccare il volo, motivandoci come è meglio di molti corsi disponibili oggi. Sara Pupillo trova parole molto efficaci, innanzitutto partendo con il piede giusto e dicendoci molto chiaramente che lavorare in autonomia sì è un lavoro vero, possiamo rassicurare babbi e mamme preoccupati per il nostro futuro. I freelance sono seri professionisti, con problematiche diverse da quelle degli impiegati che possono contare su un fisso al mese ma hanno meno benefit legati all’autonomia, alla creatività, al potere decidere del proprio tempo, al potere lavorare in casa, in pigiama se se ne sia ha voglia (anche se è sconsigliabile, è sempre meglio avere una tenuta da lavoro, influisce anche sul nostro abito mentale). Sarà poi difficile dividere riposo e lavoro, perché la vita del freelance è fatta di aggiornamento continuo, di specializzazioni sempre più raffinate, di caccia ai clienti praticamente ininterrotta. Ma si può fare cosa si ama fare, viaggiare, fotografare, scrivere, cose che i nostri genitori ci hanno involontariamente dipinto come hobby. E invece possono diventare fonti di reddito e di indipendenza. Basta crederci, credere in sé stessi, nelle proprie capacità di adattamento, nella propria unicità. Sara Pupillo ci parla della sua esperienza, del tipo di percorso che ha iniziato, dell’utilità di una stanza tutta per sé quando si vuole creare il proprio ufficio in casa, introduce il termine co-working, ci parla dei benefici della libertà di essere soli, del come si trova lavoro e degli strumenti della promozione. Nel settimo capitolo poi affronta il tema più delicato, i soldi, e lo fa in modo informale e non paludato. Poi la formazione che non finisce mai, quindi studiare, leggere riviste specialistiche interviste ai guru del settore, libri, opuscoli, tutte occasioni di crescita. L’importanza di un lavoro extra come ammortizzatore e paracadute per i tempi bui, e soprattutto ci dà una lezione davvero preziosa, gli ostacoli che ci sono adesso è probabile che non ci saranno in futuro, noi stiamo costruendo il mondo del lavoro di domani. Tante storie vere, reali, esperienze di vita vissuta concludono i capitoli, e danno tanta fiducia. Loro ce l’hanno fatta, noi perché no? Tanti consigli di gente che crede davvero in quello che fa ed è felice di avvicinare a questo mondo chi ancora tentenna, o aspetta solo una piccola spinta. Dunque se state meditando anche voi di diventare freelance magari questo volumetto vi potrà essere di aiuto, o alla peggio dissuadervi per sempre. Il gioco vale sempre la candela. Se avete esperienze in merito, sono curiosa di conoscerle, scrivetele nei commenti. E se lo leggete e vi cambia la vita, venite a raccontarmelo 🙂 .

Sara Pupillo (Roma, 1972), è una lavoratrice dipendente pentita. Dopo aver lavorato nel mondo della musica per molti anni, dal 2011 ha iniziato a dedicarsi a tempo pieno all’attività di autrice freelance, specializzata in turismo. Milanese, tutte le settimane scrive anche sui suoi blog Un cicinin de Milan e PupiAdvisor e nel tempo libero insegna lingua italiana come volontaria in una scuola per stranieri. Tra i suoi libri, i più recenti sono: “Chic Low Cost” (2012, Aliberti) e “FICO!” (2016, Effequ), scritti con l’amica stylist/costumista Sabrina Beretta.

Source: libro inviato dall’editore. Ringraziamo Francesca dell’Ufficio stampa Morellini Editore by Enzimi srls.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

:: Professione Food Writer: Ricettario di scrittura con esercizi sodi strapazzati e a la coque di Mariagrazia Villa (Dario Flaccovio Editore, 2018) a cura di Giulietta Iannone

1 dicembre 2018

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Primo manuale in lingua italiana dedicato al food writing nella sua più ampia e completa accezione del termine, Professione Food Writer: Ricettario di scrittura con esercizi sodi, strapazzati e a la coque è un’utile guida pratica per tutti coloro che si avvicinano con curiosità alle professioni, (a volte nuove, grazie al digitale) collegate a quella frangia di mercato piuttosto magmatica e variegata che si occupa di cultura enogastronomica.
Ma non è solo questo, nello stesso tempo è anche un agile e vero e proprio manuale di scrittura, con al termine di ogni capitolo esercizi atti a risvegliare la nostra creatività e fantasia, oltre alle competenze necessarie per scrivere in modo professionale.
L’autrice, Mariagrazia Villa, con un curriculum di tutto rispetto (vi rimando al profilo bio) e più di trent’anni di esperienza, utilizza un approccio informale e anche divertente, se pur tuttavia rigoroso, e ci accompagna passo passo in un mondo non privo di incognite se non di veri e propri rischi, (tra cui il peggiore di tutti è quello di perdere la nostra credibilità) che brillantemente ci consiglia come evitare.
La prefazione è affidata a Maria Pia Favaretto, pubblicitaria e docente e direttore didattico del Master Food & Wine 4,0 – Web Marketing & Digital Communication dello IUSVE, l’Istituto Salesiano Universitario di Venezia. Vi consiglio di non saltarla e di leggerla, perché è molto interessante, parte da un approccio storico, per trattare anche se non approfonditamente la dimensione biologica, filosofica, culturale ed etica di un fenomeno ormai diventato mediatico, con vere e proprie icone del food system.
Insomma c’è materiale per tanti e tanti libri, e Mariagrazia Villa ha il dono della sintesi e della essenzialità, insomma racchiude tutto in relativamente poche pagine: il libro si compone di sei capitoli e trecento pagine, e può essere studiato, e io vi consiglio di farlo, scorrendole e trovando i temi di vostro maggiore interesse.
Molte cose le sapevo, in linea teorica, e anche se io non mi occupo di food & beverage, ma di libri, sono una book blogger, ho trovato il libro molto interessante, segno che la trasversalità è davvero utile nel nostro mestiere, che occupa in gran parte donne, favorendo così l’imprenditoria femminile.
Il capitolo in assoluto più interessante, per me almeno, è stato l’ultimo Tiramisù perbene con peccato di gola, che dà voce alla dimensione etica di questo affascinante mestiere, solo apparentemente frivolo, ma in realtà capace davvero di toccare campi fondamentali come la salute, la qualità della vita, il rispetto per se stessi e gli altri. La nutrizione insomma ha dimensioni, non vi spaventi il termine, spirituali che in molti sottovalutano e può davvero diventare un campo di studio e approfondimento del comportamento umano.
I mestieri legati al food writing sono molti e tutti appassionanti, dal blogger al critico, dall’addetto stampa allo scrittore, e sebbene c’è tantissima concorrenza, le armi per distinguersi sono numerose e non vanno spuntate con il pressappochismo, la povertà narrativa o la meschinità morale.
Ringrazio Barbara Valla dell’ ufficio stampa Artisenzanome di avermi preso in considerazione e contattata per propormelo in lettura, in realtà ho esitato un po’, poi la curiosità è stata prevalente, e la gallina in copertina determinante.
Spero in futuro di potere intervistare l’autrice, ora vi rimando alla lettura del libro, sono certa che ne saprete fare tesoro, magari vi aiuterà davvero a diventare una food writer di successo.

Mariagrazia Villa ha lavorato per vent’anni, come giornalista culturale, per “Gazzetta di Parma” e altre testate locali e nazionali. Come copywriter e food writer, ha collaborato per quindici anni con il Gruppo Barilla, per il quale ha diretto il magazine online Italian Food Lovers. Ha scritto 38 libri di cucina per Accademia Barilla e le sette Guide dei Musei del Cibo della provincia di Parma. Insegna Etica e deontologia ed Etica e media nei corsi di laurea triennale e magistrale dello IUSVE ed è docente di Sostenibilità agroalimentare e conscious eating e di Food Writing e Web Content Management presso il Master Food & Wine 4.0 – Web Marketing & Digital Communication di IUSVE.

Source: libro inviato da Barbara Valla dell’ Ufficio Stampa dedicato, che ringraziamo.

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:: Book blogger. Scrivere di libri in rete: come, dove, perché di Giulia Ciarapica (Franco Cesati Editore 2018)

22 febbraio 2018

scrivere di libri in rete

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È appena uscito in libreria Book blogger. Scrivere di libri in rete: come, dove, perché di Giulia Ciarapica ed è un po’ difficile che una book blogger (come io mi reputo infondo) non sia incuriosita e se lo lasci scappare. Giulia non posso definirla a tutti gli effetti un’ amica (non ci siamo mai incontrate di persona, ne abbiamo preso mai un caffè insieme) ma grazie al suo carattere estroverso e al suo sincero entusiasmo sembra davvero di conoscerla da sempre e perlomeno online, grazie ai social, si può facilmente chiacchierare con lei.
Innanzitutto non è una che se la tira, ha una parola gentile per tutti, e una grande pazienza quando si confronta anche con i commentatori un po’ critici se non ostili. E questo non può che renderla simpatica e familiare, nel grande mare del web. Tra le book blogger è una Blogstar, lei non lo ammetterà mai ma è così, forse non avrà milioni di follower ma ha creato il suo status grazie alla credibilità e alla competenza, e ditemi se è poco.
Sfatando il mito (che diciamolo ormai sta svanendo) che una book blogger sia una ragazzina con tanto tempo da perdere, anche un po’ sciocchina che scrive di libri senza competenza né passione. Giulia è una persona seria, e lo si capisce ancora di più leggendo il suo breve saggio di cui voglio parlarvi oggi.
Innanzitutto scrive bene, ha uno stile molto limpido, immediato e empatico. Non solo quando scrive recensioni, ma anche qui quando si confronta con un testo più complesso e articolato, che attenzione è molto diverso dai diversi manuali che ho letto ultimamente sul blogging, che alla fine ben che vada ti sembra solo abbiano ribadito l’ovvio.
Molti consigli che dispensa sono utili e pratici, e se seguiti aiutano davvero a migliorare il proprio stile di recensore o critico letterario 2.0 che dir si voglia. Si può anche non essere d’accordo su alcuni punti, instaurare un dibattito, confrontare i punti di vista e gli stili. C’è chi propende per la semplicità e l’immediatezza, chi scrive per lettori più preparati e smaliziati, ma le semplici regole che stila per le recensioni online (ma anche su giornale o rivista culturale, con ampi accenni) sono valide e funzionano. Ce lo dimostra il suo successo.
Io per esempio adoro le recensioni lunghe, complesse e articolate, e cosa mi fa andare a vanti a leggerle è lo stile del recensore, l’intelligenza che traspare dal suo scritto, la sua abilità nell’argomentare, nel concatenare le osservazioni, ma il web ha altre regole, scrivere su un blog ha un proprio codice, prevede delle specifiche competenze, e con diversi esempi molto puntuali e tanta pazienza ce le spiega, (come passare dal blocco di testo, a un testo velocemente comprensibile e fruibile per il lettore). La parte degli esempi l’ho per esempio molto apprezzata, e non usa solo sue recensioni, ma anche testi di altri blogger o giornalisti.
Ho apprezzato anche i titoli di critica letteraria che cita, (perché ricordiamolo il lavoro di blook blogger prevede competenze raggiungibili con lo studio e la lettura, naturalmente se lo si vuole fare seriamente e distinguersi). I classici di cui consiglia la lettura, testi formativi indispensabili per conquistare un proprio stile e una propria originalità.
Seppure breve, ha 144 pagine, tocca un po’ tutti gli ambiti, da come scegliere i libri da recensire, a come leggere un testo per svolgere poi un’ analisi critica, a come scrivere a tutti gli effetti una recensione e come revisionarla (tasto dolente che spesso e volentieri si salta anche per mancanza di tempo). Non disdegna consigli sull’uso dei social, indispensabili per far circolare in rete il proprio lavoro, come il consiglio di due testi SEO, più specialistici.
Capitolo a parte quello sulle video recensioni. Per blogger poco timidi, almeno.
E tanti i siti e i blog citati, dagli albori del book blogging perlomeno in Italia, a quelli più recenti.
Che dire ancora, correte in libreria!

Giulia Ciarapica, classe 1989, è un’appassionata bibliofila marchigiana. Oltre a gestire il suo blog (Chez Giulia), collabora con Il Messaggero e Il Foglio; da un anno cura la rubrica Food&Book su Huffington Post Italia, in cui abbina libri e ricette. Si occupa di libri e promozione culturale anche nelle scuole superiori di Primo e Secondo grado di molte città italiane, portando avanti il progetto “Surfing on books”.

Source: libro inviato dall’editore. Ringraziamo Giulia e Silvio dell’ Ufficio stampa Franco Cesati Editore.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

:: Bolle in libertà – Le tue personali ricette fai- da – te per la bellezza e la cura della casa. 50 cosmetici e detersivi eco e biologici di Elisa Nicoli (Altraeconomia Edizioni 2018)

21 febbraio 2018

Bolle in libertàIl dubbio che l’uso continuativo di detergenti chimici per la pulizia della casa possa procurare danni alla salute ce l’avevamo più o meno tutti. Per cui non stupisce che l’Università di Bergen in Norvegia abbia commissionato una ricerca, ora pubblicata su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, che monitora la capacità polmonare di un campione di persone che per lavoro o per necessità familiari si occupano di questo compito. Lo studio è durato 20 anni, e all’inizio della ricerca le persone coinvolte avevano circa 34 anni. Lo studio ha rilevato inoltre che: confrontando le donne che non si dedicavano alle pulizie con coloro che invece le facevano con regolarità, il volume espiratorio forzato a un secondo (Fev1), cioè la quantità di aria che si può espirare forzatamente in un secondo, risultava ridotto di 3,6 millilitri (ml)/anno più velocemente nelle donne che si dedicavano alle pulizie di casa e di 3,9 ml/anno più velocemente nelle addette alle pulizie. (fonte Ansa)

La lettura di questo articolo mi ha ricordato che volevo parlarvi di un libro di cui Altraeconomia Edizioni mi ha mandato il Comunicato stampa: Bolle in libertà” Ricette fai-da-te per la bellezza e la cura di casa. 50 cosmetici e detersivi eco e biologici alla portata di tutti. Il nuovo libro di Elisa Nicoli. Premetto che non ho potuto visionare l’intero volume, ma solo il PressKit con l’indice dell’opera e alcune ricette. Diciamo il volume è diviso in due parti, una dedicata alla cura della persona, con ricette specifiche, e una alla cura della casa con ricette basi per tutti i tipi di pulizia, dai panni, ai pavimenti, ai casi disperati: frigo, forno, scarichi intasati, muffa. In conclusione una bibliografia e web, siti e applicazioni, elenco dove trovare le materie prime e rivenditori.

L’uso di questi detergenti eco e biologici oltre al vantaggio per la salute personale, comporta anche un bene per le acque e il Pianeta, contribuendo a accrescere il nostro spirito ecologico.

Ecco un esempio di una ricetta. Buona lettura!

ricetta

Elisa Nicoli (Bolzano, 1980) è regista di documentari e scrittrice, oltre che appassionata di cammino e viaggio. Autrice di numerosi libri quali “L’erba del vicino” (Altreconomia), “100 cult in padella” (Altreconomia), “Questo libro è un abat jour” (Ponte alle Grazie-Altreconomia) e della guida “L’Italia selvaggia (Altreconomia), oltre che del grande successo “Pulizie creative”, da cui prende le mosse questo libro. Per Ediciclo ha scritto “Senza pesare sulla terra” (Ediciclo). Ha all’attivo 10 anni di esperienza reale in autoproduzione di cosmetici e detersivi. I suoi siti di riferimento sono elisanicoli.it e autoproduco.it

:: Detective in poltrona – Come si diventa Sherlock Holmes di Ransom Riggs (Rizzoli 2017)

20 dicembre 2017

detective in poltrona

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Con un certo ritardo, uscì in America nel 2009, stesso anno dell’uscita di Sherlock Holmes di Guy Ritchie, film tratto dai fumetti di Lionel Wigram con Robert Downey Jr. nel ruolo del celebre investigatore Sherlock Holmes e Jude Law nella parte del dottor Watson, a novembre finalmente Rizzoli ha pubblicato in Italia Detective in poltrona – Come si diventa Sherlock Holmes (The Sherlock Holmes Handbook: Methods and Mysteries of the World’s Greatest Detective, 2009) di Ransom Riggs.
E se collezionate tutte le “memorabilia” legate a Sherlock Holmes, un testo che non dovrebbe mancare nelle vostra libreria del mistero.
Ultimamente sto guardando molti film con Basil Rathbone nel ruolo di Sherlock Holmes, e alcune sono chicche che proprio mi mancavano, per cui sono nello spirito giusto per affrontare questo testo che non è un testo apocrifo con nuove avventure del detective consulente di Baker Street, ma un vero e proprio manuale che ha l’ambizione di soddisfare molte curiosità che nel tempo sono venute un po’ a tutti i fan di sir Arthur Conan Doyle e del suo personaggio: dalle tecniche investigative, (come interrogare un sospettato, come decifrare i messaggi in codice, come analizzare le orme, come individuare una stanza segreta, etc…) alle strategie di sopravvivenza (come camuffarsi, come difendersi, come inscenare la propria morte, etc…), alle strategie di vita (come fiutare un imbroglio, come comportarsi con amici e parenti, come comportasi con le donne, come allevare le api, etc…).
Ransom Riggs, divenuto poi famoso con la trilogia fantasy per ragazzi di Miss Peregrine, al tempo era un blogger e collaborava con mental_floss magazine, decise così di raccogliere gli articoli scritti sui vari blog dedicati a Sherlock in un unico volume e da qui nacque Detective in poltrona – Come si diventa Sherlock Holmes.
L’ ho scoperto leggendo un articolo del Guardian, ciò non toglie che ho trovato il testo godibile e ricco di cose che in tutta sincerità non sapevo, a volte anche solo per pigrizia non collegandole le une alle altre.
Riggs ha uno stile ingegnoso e divertente, e dispensa informazioni senza darti l’idea di farlo, anche con una certa eleganza, facendoti insomma passare ore piacevoli in compagnia di uno dei personaggi più singolari della letteratura del mistero, di cui è difficile non ammirare l’ingegno e la versatilità.
E’ senzaltro rilevabile una certa organicità e coerenza narrativa ammirevole data la vastità degli argomenti trattati, se contenga errori non sono in grado di dirlo, ma sfido gli esperti più ferrati di me di trovarli.
Il testo tradotto da Enrica Budetta è impreziosito dalle illustrazioni di Eugene Smith (sono numerose e molto belle, quasi ne fanno un libro illustrato) e in appendice contiene un breve profilo di sir Arthur Conan Doyle e del suo tempo, un’ antologia di citazioni, e il canone completo di tutte le sue opere.

Ransom Riggs è cresciuto in Florida e oggi vive a Los Angeles con un gatto e la moglie Tahereh Mafi, anche lei scrittrice. È l’autore della trilogia di Miss Peregrine (La casa dei ragazzi speciali, Hollow City, La biblioteca delle anime), bestseller internazionale il cui primo volume ha ispirato Tim Burton per l’omonimo film del 2016. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Rizzoli.

Source: libro inviato dall’editore. Ringraziamo Giulia dell’ Ufficio Stampa Rizzoli.

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