Posts Tagged ‘Antico Egitto’

Tutankhamon, Philippe Nessmann (Gallucci 2021) A cura di Viviana Filippini

23 agosto 2021

Carter mise la candela davanti all’apertura e guardò dall’altra parte. Lord Carnarvon chiese: «Vede qualcosa?». L’archeologo dapprima restò in silenzio, poi con un groppo in gola e la voce tremante non trovò nulla di meglio da dire che: «Sì… una meraviglia».

Quante volte è capitato sentire del mistero attorno alla figura del faraone Tutankhamon, alla sua morte e sepoltura? Spesso se ne è parlato, ma ora per i piccoli lettori è in libreria il romanzo “Tutankhamon” di Philippe Nessmann che racconta in modo avventuroso il percorso che portò alla scoperta della tomba del faraone scomparso in modo misterioso. Da una parte, la storia si sviluppa nell’Egitto nel 1922, dove da cinque anni Howard Carter sta cercando la tomba di Tutankhamon. La vita dell’archeologo si intreccia con quella di Lord Carnarvon, committente che vorrebbe terminare quanto prima gli scavi e Carter farà il possibile per trovare la tomba del regnante morto a 18 anni, perché è convinto che essa sia presente, nascosta da qualche parte nella Valle dei Re, ma c’è. Accanto ai fatti del XX secolo, i piccoli lettori faranno un salto indietro nel tempo alla corte di Tutankhamon stesso dove conosceranno lui, il mondo dove nacque e visse, ma anche gli intrighi di corte che cercarono di cancellare per sempre la sua presenza e il suo ricordo nel corso dei secoli di storia. Poi, il 4 novembre del 1922, Carter fece un ritrovamento importante, eccezionale per la Storia. Il romanzo di Nessmann ricostruisce con un ritmo incalzante quella che fu la campagna di scavi messa a punto dall’archeologo Carter e finanziata da Lord Carnarvon per trovare la tomba di Tutankhamon, ma accanto a questo aspetto l’autore si occupa di altri interessanti temi come la possibile maledizione che colpì quelli che parteciparono agli scavi, ma anche il grande interesse- anzi una ossessione- dei media di allora (carta stampata) che fecero il possibile per avere l’esclusiva sulla scoperta che porterà poi ad un rinnovato interesse per l’antico Egitto. Non solo, perché in “Tutankhamon” di Philippe Nessmann c’è la sensazione che la scoperta compiuta dall’archeologo Carter, non si stata importante solo per lui, per la sua squadra e per il mondo di allora e di oggi. La scoperta fatta da Carter fu davvero fondamentale anche per Tutankhamon, per il quale ci fu di nuovo un posto nel corso della Storia antica e nel mondo. Traduzione di Roberta Schiavo.

Philippe Nessmann (Saint-Dié-des-Vosges, 1967) ha sempre coltivato tre passioni: la scienza, la storia e la scrittura. Dopo una laurea in ingegneria e un master in storia dell’arte, si è dedicato interamente alla divulgazione, in particolare come autore di libri per ragazzi. 

Source: inviato dall’editore. Grazie all’ufficio stampa di Gallicci (Marina Fanasca).

:: Cleopatra – L’ultima regina d’Egitto – Christian Jacq (tre60 2017) a cura di Daniela Distefano

5 settembre 2017

cleopatraDiciamolo pure: gli adolescenti di oggi sono depotenziati rispetto ai teenager dell’antichità che potevano ereditare regni, imperi, principati anche in tenera età e li sapevano amministrare sotto la supervisione di un tutore non sempre in odor di saggezza.
Cleopatra era una girl che a diciotto anni ha ereditato da Tolomeo XII il regno d’Egitto.
Non era un regalo della Fortuna. Allora l’Egitto attraversava un passaggio critico del suo sistema politico.
Cleopatra doveva risollevare le sorti non solo economiche del proprio Paese. Sul suo cammino poi mille nemici (funzionari corrotti, ufficiali spietati, consiglieri sleali, e un ragazzino, suo fratello Tolomeo, che le voleva strappare il trono); l’eunuco Fotino, il precettore Teodoto e il generale Achilla, rappresentavano un consiglio di reggenza per spezzare il potere di Cleopatra. Dopo averla indotta all’esilio, volevano eliminarla.
Ma il pericolo incombente era un altro, era Roma.
Ecco allora il simulacro dell’Amore a trasfigurarle il destino.
Giulio Cesare, il padrone del mondo, divenne il suo amante.

“Una guerra civile è sempre un’impresa disastrosa” ammette Cesare.
“Se riesco a favorire una riconciliazione tra voi rinuncerai a combattere?”
“Lo prometto. E tu, rinuncerai a impossessarti del mio paese?”
“Roma ha bisogno delle ricchezze dell’Egitto, in particolare dei suoi cereali, e intendo promuovere stabili relazioni commerciali con un potere forte e duraturo.”
“Con me e Tolomeo, in altre parole.”
“Queste erano le esigenze del tuo defunto padre, e tale è la vostra legge; dal suo rispetto dipenderà una pace dalla quale trarremo tutti profitto.”
“Queste parole sagge mi soddisfano. Celebriamo il nostro patto.”

Cleopatra voleva avere un figlio da lui però, dopo la nascita di Cesarione, Cesare fu ucciso, il resto è storia nella Storia.
“Cleopatra. L’ultima regina d’Egitto” (tre60), romanzo di Christian Jacq, è una cavalcata narrativa che toglie il respiro, si lascia sfogliare con accanimento e avidamente. Un trucco da prestigiatore per far dimenticare le ore al lettore.
Ottimo compagno per chi rimane ancora in spiaggia a settembre nonostante qualche nuvola e qualche brivido non solo causato dal tempo.
Non mancano gli ingredienti genuini del racconto d’avventura, forse un po’ annacquata l’introspezione psicologica dei personaggi, forse qualche concessione furba alla verve dell’immaginazione, ma l’impalcatura letteraria regge, la sostanza è dipinta con i colori della perizia artigianale creativa di cui Jacq è maestro. Traduzione: Maddalena Togliani.

Christian Jacq ha raggiunto il successo mondiale con Il Romanzo di Ramses, una saga pubblicata in 29 Paesi che ha battuto ogni record di vendita. Un caso editoriale eclatante, nato dalla sua passione per l’antico Egitto, dai suoi studi di archeologia e dalla sua ispirata forza narrativa.

Source: Libro inviato dall’Editore al recensore, ringraziamo Barbara Trianni.

:: Il figlio di Ramses – Il ladro di anime, Christian Jacq (Tre60, 2016) a cura di Laura M.

31 Maggio 2016

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Mentre si sta preparando un’ altra invasione dell’ Egitto il generale Ramesse figlio di Ramses torna a Melfi nella speranza di potere evitare al regno un nuovo massacro. Il principe Setna, il figlio minore viene gettato nelle acque del Nilo durante una tempesta, ma non affoga, lo salva Fiore una bellissima fanciulla, che non è assolutamente quello che sembra e dopo tutto lui ha sempre nel cuore Sekhet. A corte però la notizia della sua morte si diffonde come una macchia nera, mentre lui invece si dirige verso Bastet alla ricerca del vaso sigillato che contiene il segreto di Osiride, l’unica arma per fermare il Mago Nero.
Il ladro di anime è il terzo capitolo della serie dedicata alla saga di Setna, l’ultimo capitolo, La città sacra, (in cui scopriremo finalmente se il Mago Nero sarà sconfitto) sarà pubblicato a luglio sempre da Tre60. Tradotto da Maddalena Togliani, il libro ci riporta nell’antico Egitto tra maledizioni e incantesimi, testi sacri e creature demoniache, in uno slancio sempre più fantasy che vede contrapposte le forze del male e del bene in una lotta senza esclusione di colpi. E c’è anche spazio per l’amore, la storia d’amore tra Setna e Sekhet, infatti continua, sebbene anche Ramesse sia innamorato della ragazza.
Insomma Christian Jacq forse rivolgendosi a un pubblico più giovane, confeziona una storia capace di portarci in un tempo lontano, sempre all’altezza di evocare mistero e avventura. Una lettura consigliata comunque a tutte le età, e soprattutto agli appassionati di Egitto e antichità. Non proprio un romanzo storico, ma sicuramente impreziosito da accurati dettagli storici che ne fanno un capolavoro del genere.

Christian Jacq, nato a Parigi nel 1947, scopre il fascino dell’Antico Egitto a tredici anni, attraverso alcuni libri della biblioteca di famiglia. Quattro anni dopo riesce a coronare il sogno di visitare la terra dei Faraoni e in quel momento il suo destino gli è chiaro: dedicherà la propria vita a quel Paese, a quella Storia, a quel mondo. Dopo aver studiato Lettere e Filosofia, il giovane Jacq si dedica allo studio dell’Archeologia e dell’Egittologia, conseguendo prima la laurea e successivamente un dottorato presso la Sorbona. Dopo aver pubblicato diversi saggi ed essersi guadagnato gli elogi del mondo accademico francese, Jacq decide di cimentarsi nella narrativa. Il successo arriva nel 1995 con la saga di Ramses: pubblicata in 29 Paesi, raggiunge ogni record di vendita.Oggi Christian Jacq torna con una nuova saga dedicata all’Antico Egitto che, grazie alla sua passione per quella civiltà ancora ricca di misteri, ai suoi numerosi studi e alla sua strepitosa vena narrativa, sta nuovamente scalando le classifiche internazionali.

Source: acquisto del recensore.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

:: Intervista Roberto Zacco. Uno sguardo sull’antico Egitto a cura di Giulietta Iannone

2 febbraio 2011

ZaccoBenvenuto Professore su Liberidiscrivere e grazie per aver accettato la mia intervista, Medico, docente universitario, scrittore, cultore di archeologia. Si racconti ai nostri lettori. Chi è Roberto Zacco?

Io sono sostanzialmente un medico che da sempre ha avuto un grande interesse per la letteratura e per la civiltà egizia che ho studiato a fondo anche grazie ai miei viaggi in questo magnifico paese che è l’Egitto.

Appassionato di archeologia, membro di diverse società egittologiche in Italia e all’estero, collaboratore presso l’Istituto di Archeologia dell’Università di Pavia. Come è nata la sua passione per l’archeologia e in particolare per l’antica e affascinante civiltà egizia?

E’ nata in modo banale, con un’ esperienza turistica nel 1977. Dopo questo viaggio è nato l’amore per questa civiltà che mi ha spinto ad approfondire il suo studio.

Ha esordito come narratore nel 1986 con il romanzo Nudo di donna con cane. Tra i suoi vari interessi come è nato l’amore per la scrittura

E’ sempre esistito sin dal liceo. Mentre svolgevo la professione di medico non avevo nè il tempo e nè la forza per coltivarlo fino a che questa passione ha preso il sopravvento.

Nel 2002 ha pubblicato il saggio La cultura medica nell’Antico Egitto (Edizioni Martina Bologna). Un interessante saggio che tratta un argomento forse poco conosciuto ma sicuramente comprensibile anche per coloro che non sono specialisti della materia grazie al suo stile vivace e immediato. Lei professore di semeiotica medica all’Università di Milano e autore di numerosi articoli scientifici come ha mediato l’oggettività scientifica con la struttura prettamente narrativa?

Diciamo che sono due cose parallele. Poi dipende dai momenti, a volte prevale l’uno a volte l’altro.

Il suo ultimo libro Dove guarda la sfinge edito da Persiani Editore uscito il dicembre scorso, è il terzo libro ad ambientazione egizia e completa la trilogia iniziata con Le braccia del sole e Gli occhi della luna entrambi editi da Mondadori. Come si è documentato nella stesura di questi testi?

La documentazione risale prevalentemente al primo libro della trilogia, Le braccia del sole, che mi ha imposto un approfondito lavoro di ricerca e di analisi storica.

In Dove guarda la Sfinge il protagonista, Tutmhose, abile scultore e seguace della nuova religione introdotta da Amenophi IV, si interroga sul senso della vita, sul potere della bellezza, sull’arte. Ci può parlare più approfonditamente di questo personaggio?

Tutmhose è un personaggio storicamente esistito. E’ l’autore del ritratto di Nefertiti conservato al museo di Berlino, la cui bocca viene ripetuta nella copertina di Le braccia del sole. Sicuramente è caratterizzato da una grande sensibilità artistica.

Nel mondo antico, quasi completamente politeista, la rivoluzione religiosa promossa da Amenophi IV che proponeva Aton come Dio unico è sicuramente singolare. Lei che ha studiato attentamente questo periodo cruciale della storia antica che idea si è fatto? Era solo una rivoluzione religiosa o anche sociale e politica? 

Era indubbiamente anche una rivoluzione politica contro la strapotere del clero, che adorava il dio Amon. Era diciamo uno stato dentro lo stato e sicuramente questo non era ben accetto dal potere centrale.

Ha conosciuto Bruno Tacconi? E’ stato in qualche modo influenzato da questo autore?

No, purtroppo no.

Ci sono progetti cinematografici tratti dai suoi romanzi?

Promesse che si trascinano da anni e mi hanno reso piuttosto incredulo. Comunque c’è stato un interessamento anche da parte di Hollywood.

In questi giorni l’Egitto vive un momento molto drammatico, non solo politico. Ci sono stati numerosi saccheggi e distruzioni di reperti preziosissimi al Museo del Cairo? Cosa ne pensa? Cosa si può fare per preservare questi tesori inestimabili?

Questi tesori vanno difesi e preservati anche con la forza se è il caso. Comunque ritengo che quello che sta succedendo adesso in Egitto ha una valenza più mediatica. I danni sono modesti.

Per concludere può anticiparci qualcosa sui progetti ai quali sta lavorando in questo momento?

Ho cominciato a scrivere un libro ambientato nei nostri tempi. La parentesi egizia credo si sia conclusa con la trilogia. Non penso che scriverò più storie ambientate in Egitto.