:: Intervista Roberto Zacco. Uno sguardo sull’antico Egitto a cura di Giulietta Iannone

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ZaccoBenvenuto Professore su Liberidiscrivere e grazie per aver accettato la mia intervista, Medico, docente universitario, scrittore, cultore di archeologia. Si racconti ai nostri lettori. Chi è Roberto Zacco?

Io sono sostanzialmente un medico che da sempre ha avuto un grande interesse per la letteratura e per la civiltà egizia che ho studiato a fondo anche grazie ai miei viaggi in questo magnifico paese che è l’Egitto.

Appassionato di archeologia, membro di diverse società egittologiche in Italia e all’estero, collaboratore presso l’Istituto di Archeologia dell’Università di Pavia. Come è nata la sua passione per l’archeologia e in particolare per l’antica e affascinante civiltà egizia?

E’ nata in modo banale, con un’ esperienza turistica nel 1977. Dopo questo viaggio è nato l’amore per questa civiltà che mi ha spinto ad approfondire il suo studio.

Ha esordito come narratore nel 1986 con il romanzo Nudo di donna con cane. Tra i suoi vari interessi come è nato l’amore per la scrittura

E’ sempre esistito sin dal liceo. Mentre svolgevo la professione di medico non avevo nè il tempo e nè la forza per coltivarlo fino a che questa passione ha preso il sopravvento.

Nel 2002 ha pubblicato il saggio La cultura medica nell’Antico Egitto (Edizioni Martina Bologna). Un interessante saggio che tratta un argomento forse poco conosciuto ma sicuramente comprensibile anche per coloro che non sono specialisti della materia grazie al suo stile vivace e immediato. Lei professore di semeiotica medica all’Università di Milano e autore di numerosi articoli scientifici come ha mediato l’oggettività scientifica con la struttura prettamente narrativa?

Diciamo che sono due cose parallele. Poi dipende dai momenti, a volte prevale l’uno a volte l’altro.

Il suo ultimo libro Dove guarda la sfinge edito da Persiani Editore uscito il dicembre scorso, è il terzo libro ad ambientazione egizia e completa la trilogia iniziata con Le braccia del sole e Gli occhi della luna entrambi editi da Mondadori. Come si è documentato nella stesura di questi testi?

La documentazione risale prevalentemente al primo libro della trilogia, Le braccia del sole, che mi ha imposto un approfondito lavoro di ricerca e di analisi storica.

In Dove guarda la Sfinge il protagonista, Tutmhose, abile scultore e seguace della nuova religione introdotta da Amenophi IV, si interroga sul senso della vita, sul potere della bellezza, sull’arte. Ci può parlare più approfonditamente di questo personaggio?

Tutmhose è un personaggio storicamente esistito. E’ l’autore del ritratto di Nefertiti conservato al museo di Berlino, la cui bocca viene ripetuta nella copertina di Le braccia del sole. Sicuramente è caratterizzato da una grande sensibilità artistica.

Nel mondo antico, quasi completamente politeista, la rivoluzione religiosa promossa da Amenophi IV che proponeva Aton come Dio unico è sicuramente singolare. Lei che ha studiato attentamente questo periodo cruciale della storia antica che idea si è fatto? Era solo una rivoluzione religiosa o anche sociale e politica? 

Era indubbiamente anche una rivoluzione politica contro la strapotere del clero, che adorava il dio Amon. Era diciamo uno stato dentro lo stato e sicuramente questo non era ben accetto dal potere centrale.

Ha conosciuto Bruno Tacconi? E’ stato in qualche modo influenzato da questo autore?

No, purtroppo no.

Ci sono progetti cinematografici tratti dai suoi romanzi?

Promesse che si trascinano da anni e mi hanno reso piuttosto incredulo. Comunque c’è stato un interessamento anche da parte di Hollywood.

In questi giorni l’Egitto vive un momento molto drammatico, non solo politico. Ci sono stati numerosi saccheggi e distruzioni di reperti preziosissimi al Museo del Cairo? Cosa ne pensa? Cosa si può fare per preservare questi tesori inestimabili?

Questi tesori vanno difesi e preservati anche con la forza se è il caso. Comunque ritengo che quello che sta succedendo adesso in Egitto ha una valenza più mediatica. I danni sono modesti.

Per concludere può anticiparci qualcosa sui progetti ai quali sta lavorando in questo momento?

Ho cominciato a scrivere un libro ambientato nei nostri tempi. La parentesi egizia credo si sia conclusa con la trilogia. Non penso che scriverò più storie ambientate in Egitto.

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