
Cara sorella tra non molto, grandi foreste ricresceranno in noi, fitte e nere di nutrimento. Pensa a questo. Pensa che saremo l’unico suono al mondo.
L’acqua è la culla della vita, liquido amniotico, pioggia che disseta la terra, mare che sfocia nell’oceano. L’acqua è madre, principio femminile, fonte e custode di energia. L’acqua è la protagonista dei cambiamenti climatici in corso sulla terra. I ghiacci si sciolgono, il livello dei mari si innalza, fino a ricoprere tutto il globo terrestre d’acqua?
È questo il nostro destino ultimo? rifondare il mito della Grande Madre?
La scrittrice danese Siri Ranva Hjelm Jacobsen ha scritto un delizioso piccolo libro dal titolo Lettere tra due mari in cui ipotizza un carteggio epistolare intimo, tenero e un po’ selvaggio tra Atlantica e Mediterranea, due sorelle, due mari vittime di inquinamento, che rimpiangono un passato lontano, che desiderano ricongiungersi.
Con penna delicata e lieve, e grande sensibilità l’autrice dà voce all’acqua con voce ambientalista e poetica, capace di far riflettere e toccare le coscienze, grazie alla sua bellezza. Da custodire e regalare a persone preziose. Traduzione di Maria Valeria D’Avino. Illustrazioni di Dorte Naomi.
Siri Ranva Hjelm Jacobsen (1980) Cresciuta in Danimarca da una famiglia originaria delle isole Faroe, dopo gli studi umanistici si dedica alla scrittura e collabora con diversi quotidiani e riviste. Con il suo primo romanzo, Isola (vincitore del Premio MARetica 2019), ispirato alla sua storia personale, si impone subito all’attenzione di pubblico e critica per l’originalità della sua voce poetica, tanto da essere affiancata ai grandi cantori del Nord, William Heinesen, Einar Már Guðmundsson, Jon Fosse e Jón Kalman Stefánsson.
Dorte Naomi (1975) è un’artista figurativa e illustratrice danese. I suoi disegni, opere grafiche e dipinti, che sono stati esposti presso musei e gallerie danesi e internazionali, trattano spesso della fusione tra l’essere umano e la natura in uno spazio tra simmetria e caos.
Maria Valeria D’Avino è nata a Roma, ha studiato letteratura Scandinava in Italia, dove si è laureata presso l’Università La Sapienza, e a Copenaghen. Dopo molti anni alla Rai (Radio, Multimedia) si è dedicata esclusivamente alla traduzione, soprattutto di narrativa danese e norvegese. Collabora con diverse case editrici italiane (Iperborea, Marsilio, Feltrinelli, Orecchio Acerbo). Tra gli autori tradotti per Iperborea: Knut Hamsun, Jørn Riel, Dag Solstad, Johan Harstad, Monica Kristensen, Gunnar Gunnarsson.
T. Singer, protagonista del romanzo di Dag Solstad, edito da Iperborea è un aspirante scrittore e tale rimane. Singer ad un certo punto si rende conto che i suoi sogni, le sue aspirazioni resteranno nella sua fantasia. Il suo romanzo, letto, riletto, scritto, riscritto, corretto e non corretto, rimarrà lì, incompleto, come molto altro nella vita del protagonista. Per questo motivo T. Singer decide di dare un senso all’indefinito del suo vivere e si pone l’obiettivo di diventare bibliotecario a Telemark, un piccolo paesino sperduto in mezzo alle montagne. Singer, 34 anni, ha una casa, va a lavorare, torna a casa e torna dai libri. Una vita monotona poi, un giorno, come in un fiaba, incontra Merete, una bella ragazza con la quale inizia una relazione. Ad un certo punto T. Singer e Merete, più Isabella (la figlia dei lei), andranno a vivere assieme formando quella che per il protagonista è una famiglia. Singer comincia a fare delle cose che mai aveva fatto prima: lava, stira, cucina, e lo fa con impegno e diligenza. Il suo unico problema, che lo caratterizzerà per tutto il romanzo, è quella totale incapacità di esprimere in modo netto e chiaro ciò che pensa, i sentimenti che prova e, a tratti, anche ad assumersi responsabilità. Un atteggiamento che porterà Merete a prendere le distanze e a volersi allontanare in modo definitivo da Singer, ma il destino beffardo interverrà a complicare le cose. T. Singer si troverà a fare il padre single di una “figlia” (Isabella) che nemmeno è la sua. Quello che emerge dal vivere (se così lo si può definire) dell’uomo qualunque di Solstad è un’esistenza fatta di ossessiva ripetitività, tale da rasentare un alto grado di disperazione, affrontato però con pacata ironia dal protagonista. Non è una cosa da poco, perché proprio T. Singer di Solstad ha un qualcosa che richiama da vicino lo Stoner del romanzo di John Williams, sì perché proprio come il professore creato dallo scrittore americano, il bibliotecario di Solstad è un uomo tranquillo (troppo), che vive la sua vita di ogni giorno, senza manifestare mai fino in fondo e a chi lo circonda, i suoi sentimenti. Ci sono alcuni momenti nei quali T. Singer fa percepire le sue paure, le sue insicurezze, le sue ossessioni per il fallimento, ma non sono mai momenti condivisi con gli altri. Quello che tormenta Singer, lui se lo racconta in uno o più monologhi personali e in completa solitudine, perché è solo parlando con se stesso che Singer tira fuori ogni suo tormento e preoccupazione. Altro tratto comune del bibliotecario con Stoner di Williams, è l’immensa solitudine, sempre presente, prima, durante e dopo la relazione con la moglie Merete. Il suo essere animo solitario è qualcosa di straziante e allo stesso tempo comico, nel senso che in certi momenti si ride e si partecipa alla goffaggine del protagonista, che in improvvisi slanci di entusiasmo prende l’iniziativa per fare, ma non sempre i risultati sono quelli sperati. In altri frangenti letterari si percepiscono il tormento e la disperazione nell’animo di Singer. Dag Solstad ha una scrittura travolgente, ipnotica, che ti porta dentro alla vita di T. Singer, un uomo che sta con gli altri, me che è – o forse vuole essere- profondamente solitario e, in quella ripetitiva solitudine esistenziale, dove per certi momenti anche il lettore rivede se stesso, il bibliotecario ci sguazza a meraviglia. Traduzione Maria Valeria D’Avino.
La donna in gabbia edito da Marsilio con traduzione di Maria Valeria D’Avino è il primo romanzo di una serie crime-thriller di uno scrittore danese che vanta singolari record, innanzitutto è il giallista danese più venduto in assoluto capace per intenderci di avere al suo attivo ben 5 milioni di copie vendute, una distribuzione in 30 paesi, e i diritti cinematografici e televisivi acquistati da Network Movie, ZDF Enterprises, ZDF e Nordisk Film, che i più attenti non potranno non ricordare come gli stessi produttori dei film tratti dalla Millennium Trilogy di Stieg Larsson.























