Archive for the ‘Anniversari’ Category

:: Tanti auguri Santo Padre!

11 settembre 2025

Domenica, 14 settembre, Robert Francis Prevost festeggerà il suo compleanno. Compirà 70 anni, è infatti nato a Chicago, Illinois, nel 1955. Questo è il suo primo compleanno come vescovo di Roma e Papa Leone XIV. Per festeggiare questa fausta ricorrenza, augurandogli ogni bene per il suo gravoso incarico in un periodo storico estremamente difficile, segnaliamo questo bel libro per bambini a lui dedicato.

Un libretto per bambini su Papa Leone XIV scritto da Sabrina Penteriani, giornalista de L’Eco di Bergamo e direttrice di Santalessandro.org, settimanale online della Diocesi di Bergamo, e magnificamente illustrato da Matteo Merli. È raccontata la sua elezione a Papa, gli episodi più significativi e curiosi della sua vita raccontati a misura di bambino. Un libretto per fare conoscere il nuovo Papa ai bambini: il Papa della pace, dei poveri, del popolo. Un libro per bambini della scuola primaria (dai 6 anni).

Sabrina Penteriani, autrice di fiabe e racconti, è redattrice de «L’Eco di Bergamo» e direttrice di Santalessandro. org, settimanale online della Diocesi di Bergamo. È delegato vescovile per la cultura e la comunicazione della Diocesi di Bergamo.

Matteo Merli è illustratore, fumettista e cantante. Ha lavorato come illustratore e fumettista con diverse case editrici importanti.

Consiglio di acquisto: https://amzn.to/3I4RMG3 se comprerai il libro a questo link guadagnerò una piccola commissione. Grazie!

:: Grazie ai lettori di Liberi di Scrivere!

14 ottobre 2024

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:: Giornata Della Memoria: due consigli di lettura/2

16 gennaio 2024

In occasione del 27 Gennaio, in cui ricorre la “Giornata della Memoria”, in ricordo delle vittime della Shoah queste sono le due proposte di La Nave di Teseo: I frutti della memoria – La mia testimonianza nelle scuole di Edith Bruck e Il cabaret dei ricordi di Joachim Schnerf. In uscita rispettivamente il 23 e il 30 gennaio.

In occasione del Giorno della Memoria, la testimonianza del dialogo continuo di Edith Bruck con ragazzi e studenti di ogni età sugli orrori del nazifascismo e dell’Olocausto, per tramandare alle generazioni future, ancora e ancora, il capitolo più buio della storia dell’uomo.

“Cari studenti, dopo tantissimi anni che mi mandate lettere, versi, disegni, sento il bisogno di rispondervi, di raccontare non il mio vissuto, che conoscete, e spero non dimenticherete mai, come me, ma la vostra promessa di portare avanti la testimonianza. 
Se l’uomo ancora non ha imparato dai propri misfatti, provate voi giovani a essere meglio dei vostri predecessori e cercate di creare una nuova convivenza pacifica, civile e rispetto reciproco con chiunque e ovunque. ‘Basta una goccia di bene,’ mi ha detto Papa Francesco, ‘per migliorare questo mare nero che è il mondo.’ Gli ho risposto che io ho fatto già una pozzanghera. E continuerò ancora, finché potrò, perché non è mai inutile. La memoria per tutti è fondamentale, vitale. Convinzione che devo a voi, alle vostre lettere. 
Vi consiglio di alimentare il bene dentro di voi, e lasciate morire di fame il male.”
– Edith Bruck 

Un volume prezioso che raccoglie le lettere e i testi degli studenti di tutte le età che Edith Bruck ha incontrato in questi anni, portando nelle scuole e ovunque la sua testimonianza ininterrotta per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto. 

Un romanzo sulla Shoah diverso, che intreccia la storia dell’ultima sopravvissuta di Auschwitz a quella di suo nipote di fronte alla paura di diventare padre, ai ricordi nostalgici di una infanzia perduta di avventure, e alla responsabilità di tramandare la memoria.

Domani mattina Samuel andrà a prendere la moglie e il loro primogenito al reparto maternità. Così, in quest’ultima notte di solitudine, all’alba di una vita che non sarà più la stessa, Samuel è inquieto e non riesce a dormire. Diviso tra esaltazione e angoscia, ricordando il passato e pensando al futuro, la sua notte è infestata da molte storie che lo accompagnano da tutta la vita. Quella della sua famiglia prima di tutte, ma, ancor di più, quelle che narrava la prozia Rosa, che nel secondo dopoguerra si era stabilita in Texas dove aveva allestito uno straordinario e rinomato cabaret. Le storie che Samuel si raccontava da bambino, quando con i cugini si travestiva da cowboy e giocava a cercare la prozia nel deserto di un’America fantastica, affrontando nemici immaginari. Quelle che Rosa, ormai ultima sopravvissuta ad Auschwitz, ha raccontato ogni sera nei suoi spettacoli. Tutte storie che Samuel condividerà con suo figlio, il bambino nato mentre Rosa sta per dire addio al suo amato palcoscenico. Presto non ci saranno più testimoni da passare, ma resteranno il racconto e l’invenzione, capaci di svelare ciò che credevamo scomparso, di evocare l’indicibile ma soprattutto di impedire di stravolgere il passato. Perché, al cabaret dei ricordi, l’importante è non dimenticare mai. 

In questo romanzo intimo, commovente, delicato e ironico, Joachim Schnerf costruisce una narrazione che riesce con leggerezza ad affrontare temi profondi, umani e universali come il rapporto con il proprio passato, il senso di appartenenza, l’abbandono e la morte. 

:: Bicentenario della nascita di Wilkie Collins

13 gennaio 2024

Nel bicentenario della nascita di Wilkie Collins, che nacque a Londra l’8 gennaio 1824, Fazi Editore manda in stampa, in un’edizione di pregio, tre dei suoi capolavori: La donna in bianco, Senza nome e La pietra di Luna. Padre del poliziesco moderno e pioniere del genere fantastico, Wilkie Collins oltre a vantare l’amicizia con Charles Dickens, di cui fu anche stretto collaboratore, e l’apprezzamento di Dame Agatha Chiristie e G.K. Chesterton, è un autore che merita di essere riscoperto anche dai lettori di oggi. Vediamo insieme le trame di questi interessanti libri:

Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira di notte per le buie strade di Londra? Questo è solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama di La donna in bianco, tessuta con magistrale sapienza da Wilkie Collins. Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista «All the Year Round» suscitando uno straordinario interesse nel pubblico, che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi, descritti con impareggiabile abilità psicologica, come l’impavida Marian Halcombe, il coraggioso Walter Hartright e l’affascinante quanto ambiguo conte Fosco.
È passato oltre un secolo e mezzo e le cose non sono cambiate: anche il lettore moderno più smaliziato non può che rimanere piacevolmente intrappolato negli ingranaggi di questa straordinaria macchina narrativa, che ha segnato per sempre la tradizione del mistery facendo guadagnare al suo autore l’appellativo di “padre del poliziesco moderno”. Non c’è lunghezza che tenga: con un libro del genere si arriva sempre al fondo con rimpianto. La donna in bianco è anche un musical di grande successo realizzato da Andrew Lloyd Webber.

Quando le due sorelle Magdalen e Norah Vanston, alla morte improvvisa dei genitori, scoprono che questi non erano sposati, si trovano private di una cospicua eredità e costrette a guadagnarsi da vivere. Ognuna dovrà fare affidamento sulle proprie risorse: mentre Norah, dimessa e ligia al dovere, si rassegnerà a una vita da governante, l’irresistibile Magdalen sfrutterà il suo fascino per farsi strada, determinata a riconquistare l’eredità al punto da prendere in considerazione la mossa più pericolosa di tutte: sposare l’uomo che detesta. Sullo sfondo di questa contrastata vicenda, scandita da perizie legali e tradimenti, scambi di identità e giochi di coppia, emergono i personaggi, caratterizzati con maestria, di una storia intensamente drammatica, ma anche venata di umorismo. 
Capolavoro di minuziosa osservazione psicologica e allo stesso tempo critica decisa alle storture della società vittoriana, Senza nome occupa un posto di primo piano nella letteratura inglese dell’Ottocento: un romanzo che rimane ancora oggi un esempio miracoloso del talento di Wilkie Collins.

Dopo secoli di avventure e vicissitudini, la pietra di Luna, prezioso e antico diamante giallo originario dell’India, giunge in Inghilterra e viene donata a una giovane nobildonna di nome Rachel Verinder nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Il gioiello, di valore inestimabile, scompare in circostanze misteriose quella notte stessa e un famoso investigatore, il sergente Cuff, viene incaricato di ritrovarlo. L’indagine, per quanto accurata, non porta ad alcun risultato e causa, anzi, sgomento e confusione sia tra i membri della famiglia Verinder che nella servitù. La narrazione, in cui tutti i personaggi sono apparentemente innocenti ma allo stesso tempo possibili colpevoli, si sviluppa seguendo le sorti della pietra di Luna, in un groviglio di eventi drammatici raccontati, di volta in volta, dai diversi protagonisti. A fare da sfondo a questo giallo così magistralmente costruito c’è una romantica storia d’amore che, insieme alla suspense e alla curiosità, tiene il lettore inchiodato al libro dalla prima all’ultima pagina.
Riconosciuto come uno dei più grandi capolavori di Wilkie Collins, La pietra di Luna, alla sua uscita nel 1868, consacrò il clamoroso successo dell’autore e riuscì addirittura a destare l’invidia di Charles Dickens, suo grande amico e maestro.

:: Giornata Della Memoria: due consigli di lettura

12 gennaio 2024

In occasione del 27 Gennaio, in cui ricorre la “Giornata della Memoria”, in ricordo delle vittime della Shoah tra i tanti libri consigliati vi segnalo i due che propone Morellini Editore: Ultimo domicilio conosciuto Tredici storie sulle Pietre d’inciampo  a cura di Andrea Tarabbia e Non si muore in un giorno di festa di Andrea Balzani.

Sono oltre 56.000 le vittime del nazismo che l’opera dell’artista Gunter Demnig ha riportato alla memoria. Oltre 56.000 Pietre d’inciampo, incastonate in tutta Europa, lì nei posti dove quelle vittime hanno abitato, dove avevano costruito a poco a poco la loro vita che hanno dovuto lasciare, per la brutalità della guerra, per ordine di quelle leggi razziali nel cui nome sono state commesse le peggiori nefandezze dell’umanità.Tredici autori, in collaborazione con la scuola di scrittura Bottega Finzioni di Bologna, donano una voce a chi da tempo l’ha perduta, a chi se l’è vista soffocare molti anni fa.

Jonathan, chiamato da tutti Jonni, è un educatore che vive una profonda crisi personale e lavora presso una grande cooperativa sociale affiliata all’Opera religiosa di Santa Giustina, guidata da un vescovo potente e ambizioso. Dopo un evento traumatico, l’uomo viene retrocesso in una fantomatica squadra traslochi. Durante uno sgombero la sua squadra ritrova alcuni diari appartenuti a una donna: Sofia. Quelle pagine celano un terribile segreto. Spetterà allora a Jonni e all’amico Berto salvare i diari e, con essi, la memoria di Sofia, donna di origine ebraica la cui vita è stata segnata per sempre dalla guerra e da un evento drammatico perpetrato dall’odio fascista.

:: Buona Festa della Donna a tutte le lettrici di Liberi di scrivere!

8 marzo 2023

:: Nasceva oggi: Guido Gozzano

19 dicembre 2022
ITALY – CIRCA 2016: Italian poet Guido Gozzano (1883-1916) along with his mother in front of Villa Il Meleto, Aglie Canavese, Italy. (Photo by DeAgostini/Getty Images)

Nasceva oggi 19 dicembre 1883 a Torino Guido Gozzano, qui ritratto con sua madre Diodata Mautino.

:: Mi manca il Novecento – Ennio Flaiano e l’azzardo attraverso gli occhiali indiscreti – a cura di Nicola Vacca

22 novembre 2022

Quello che ci manca di Ennio Flaiano a 50 anni dalla sua scomparsa è l’azzardo di osare con le parole.

Lo scrittore pescarese come pochi del suo tempo ha impugnato la penna come un bisturi tagliente per ferire e denunciare. Con i suoi aforismi satirici e i suoi articoli ha raccontato l’Italia e i propri connazionali, la corruzione morale e l’ipocrisia di una Nazione e tutta la retorica di un conformismo divenuto abito mentale.

Anna Longoni scrive che non si stupisca il lettore di oggi se, nel ripercorrere il racconto di un’Italia che appartiene ormai al passato, verrà colto di sorpresa da alcuni dettagli che lo costringeranno a riconoscere, non senza preoccupazione, riflessi inaspettati della nostra contemporaneità.

Nei suoi scritti Flaiano ci ha lasciato il ritratto di un paese incapace di reggere la sfida della libertà e della democrazia, perché il fascismo è il diabete degli italiani, una malattia del sangue, sottile, antica, che colpisce anche le migliori famiglie, destinata a riaffiorare nel tempo.

Flaiano, spinto dalla satira e dall’indignazione, con la sua irriverente inattualità parla ancora ai nostri giorni e le sue analisi calzano a pennello alla palude di oggi in cui il paese è ancora incapace di reggere la sfida della libertà e il fascismo continua a essere il diabete degli italiani.

Flaiano, cronista cinico della società, aforista spietato e pungente che non concede nulla al proprio tempo, satiro annoiato che divaga controcorrente con il suo personale frasario essenziale, mostrandosi senza maschera attraverso le parole come uni intellettuale senza illusioni. Soprattutto nella sua attività giornalistica (da rileggere i suoi articoli su Il Mondo, L’Espresso, Il Corriere della Sera, L’Europeo) la sua penna acuta e intelligente, onesta ha sconfessato i vizi dell’Italietta, scagliandosi contro la cultura del mercimonio, gli interessi e i compromessi degli amici degli amici, la corruzione dei costumi e la malafede del potere.

«Io forse non ero di questa epoca, non sono di questa epoca, forse appartengo a un altro mondo; io mi sento più in armonia quando leggo Giovenale, Marziale, Catullo».

Così si descrive Ennio Flaiano nella pagine finali de La solitudine del satiro, il suo libro più personale e più intimo a cui lo scrittore aveva cominciato a lavorare pochi mesi prima della morte.

Giornalismo, cinema, letteratura, teatro. In tutte queste discipline Flaiano è stato sempre un intellettuale fuori dagli schemi. Con le sue stilettate e invettive ha massacrato e castigato senza alcuna riserva il proprio tempo. Il risultato di questo andare in direzione ostinata e contraria è il disagio di una solitudine senza via di scampo alla quale lui non si è sottratto per non rinunciare a una irregolarità corsara in cui non ha mai smesso di credere fino alla fine.

Ennio Flaiano è stato prima di tutto un libero pensatore, una delle poche coscienze critiche che sopportava male la mediocrità e l’assenza di un’etica in un’Italia che già allora si candidava a diventare un paese di porci e mascalzoni.

Ennio Flaiano disilluso e malinconico con le sue riflessioni profetiche che non hanno perso attualità ancora oggi ci legge dentro.

:: Nasceva oggi: Raymond Chandler

23 luglio 2022

Nasceva oggi 23 luglio 1888 a Chicago, Raymond Chandler, qui ritratto con la sua gatta nera di nome Taki.

:: Happy Bloomsday!

16 giugno 2022

50 anni con La Rosa di Versailles, a cura di Elena Romanello

20 Maggio 2022

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Il 21 maggio del 1972 le giovanissime lettrici giapponesi del settimanale di shojo manga, fumetti per ragazze, Margaret Comics della Shueisha, possono leggere il primo episodio di una nuova storia, di un’autrice di 24 anni, Riyoko Ikeda, dal titolo Versailles no Bara, letteralmente La rosa di Versailles Le rose di Versailles.
L’autrice, attivista femminista e grande amante della cultura europea, si è già fatta conoscere con alcune storie brevi di ambientazione scolastica, abbastanza controcorrente e con questo nuovo fumetto lancia una sfida, in un mondo molto maschilista e dove come donna è pagata la metà di un uomo perché si pensa che lascerà presto la carriera per sposarsi.
Riyoko Ikeda è rimasta affascinata alcuni anni prima, da adolescente, dalla lettura della biografia di Maria Antonietta scritta da Stefan Zweig e propone alla Shueisha un adattamento  manga di questa storia. L’editore accetta, ma con alcune condizioni, prima se le vendite non vanno bene si chiude, seconda di inserire un personaggio romanzesco per alleggerire la vicenda. La giovane mangaka è appassionata, come quasi tutte le coetanee, della principessa Sapphire di Osamu Tezuka, ragazza che si veste da maschio, trova molto interessante la vicenda storica di Pierre Augustin Hulin, guardia reale che si schierò con i rivoluzionari e partecipò alla presa della Bastiglia e le tante storie di donne guerriere in panni maschili del Settecento e non solo.
Da tutte queste suggestioni nasce il personaggio della protagonista di questa epopea, Oscar François de Jarjayes, sesta figlia di un conte e generale cresciuta dal padre come un uomo, diventata guardia personale di Maria Antonietta, da cui si allontanerà per una presa di coscienza sociale ma anche per amore del suo inseparabile amico e commilitone André, abbracciando la causa rivoluzionaria per cui morirà.
Le lettrici sanciscono il successo di questo manga così diverso da quelli visti fino a quel momento, dove si parla di Storia, politica, problemi sociali, femminismo, amore con la A maiuscola, dove realtà e finzione si intrecciano strettamente come in poche altre storie, dove i protagonisti sono adulti e non ragazzini, dove i genitori rimangono sconvolti perché per la prima volta i due protagonisti esprimono il loro sentimento non solo guardandosi negli occhi luccicanti mano nella mano e dove manca il lieto fine.
Riyoko Ikeda inizia così una brillantissima carriera di autrice di manga, a cui affianca presto anche attività come saggista, opinionista e soprano lirico. Tornerà nel mondo di Oscar alcuni anni dopo, con le Storie gotiche, in cui resuscita la sua protagonista e l’amato André, e con Gli Episodi, approfondimenti sui singoli personaggi, mentre la sua opera più celebre diventa ancora più famosa grazie alle varie edizioni dello spettacolo del Takarazuka, ad un film dimenticabile ma che gli dona il titolo con cui diventa famosa nel resto del mondo, Lady Oscar, ad un anime realizzato come un kolossal popolarissimo sotto tutte le latitudini, in Italia in testa dove ha festeggiato recentemente i suoi quarant’anni dalla prima messa in onda.
Nel nostro Paese il manga Le rose di Versailles Lady Oscar è lo shojo più volte riproposto, negli ultimi quarant’anni, prima per il Gruppo editoriale Fabbri, poi a seguire per Granata Press, Planet Manga, D-Books, Goen e per finire J-POP.
Una storia che ha cambiato gli shojo, i manga, la percezione delle donne nell’immaginario come autrici e personaggi, e che ancora oggi ha uno zoccolo duro di appassionate e appassionati, cresciuto nel corso degli anni con nuove edizioni e repliche, che si incontrano sui social, creano, leggono, guardano, si appassionano e commuovono. Come con tutte le grandi storie.

:: Happy birthday to me!

24 marzo 2022

Cari lettori, cari amici e così sono arrivata a 53 anni, non l’avrei mai detto, me ne stupisco io per prima. Sono morti i miei nonni, sono morti i miei genitori, della famiglia originaria restiamo solo io e mio fratello. Più tutti gli zii e i cugini sparsi nel mondo con cui ho rapporti meno stretti. Oggi mi ero ripromessa di non festeggiare per il momento storico che stiamo vivendo ma sebbene non farò feste nè tanto meno ricevimenti, sento il vostro affetto e la vostra stima per il lavoro fatto in questi anni e questo mi rende molto felice. Grazie al coraggio di mio fratello che è andato in auto in Polonia prenderle ospitiamo due signore ucraine, madre e figlia, se volete darmi un aiuto concreto come regalo di compleanno potete fare una piccola donazione al blog, sono soldi che useremo per le nostre ospiti, o per altri amici in difficoltà, secondo le necessità. Credo sia tutto, grazie!