Posts Tagged ‘L’intruso’

:: L’intruso, di Astrid Sodomka, Edizioni le Assassine (2024) a cura di Massimo Ricciuti

21 marzo 2025

Amir Moghaddam, giovane afghano che svolge attività di volontariato presso un prestigioso asilo di Vienna, viene ucciso durante la festa di compleanno di un bambino. Sebbene il suo corpo sia stato rinvenuto sul roof garden della struttura, nessuno ha idea di come la vittima sia arrivata lì. Trattandosi di un “semplice” volontario, per di più straniero, i responsabili dell’asilo decidono di mandare via i bambini, prima di chiamare la polizia. Sul posto giunge la squadra guidata dall’ispettore capo Giorgos Hansmann, cui viene immediatamente spiegato che quello è un asilo parentale, gestito direttamente dai genitori. La struttura si trova all’interno dell’altolocato quartiere di Josefstadt. L’ispettore incontra un po’ alla volta i genitori, ognuno dei quali si occupa di qualcosa all’interno dell’asilo. Emergono da subito i contrasti, le incomprensioni e le meschinità che caratterizzano un luogo tutt’altro che perfetto. Nel frattempo, una foto del cadavere viene caricata su Facebook. Chi è stato e con quale scopo? Sono solo due dei tanti interrogativi che dovrà risolvere la squadra guidata da Hansmann.

L’intruso è un romanzo particolare, a cominciare dalla sua struttura narrativa. I capitoli, infatti, sono costituiti da paragrafi, più o meno lunghi, che raccontano gli avvenimenti dalla prospettiva dei vari personaggi. Non mancano i flashback e i post presi direttamente da Facebook e Instagram, a sottolineare la grande importanza che da anni rivestono i social network. Siamo di fronte a un giallo di natura “sociale” in cui la ricerca del colpevole passa quasi in secondo piano. Emergono varie tematiche, soprattutto l’accoglienza riservata agli stranieri. Si avverte, infatti, un razzismo, neppure troppo latente, da parte di alcuni genitori che esprimono il proprio dissenso nei confronti di Amir e dei rifugiati in genere. La patina di perbenismo che circonda l’asilo è destinata a sgretolarsi ben presto e le indagini s’indirizzano verso gli ambienti dell’estrema destra austriaca. Per quanto riguarda un giudizio globale sul romanzo, all’inizio il lettore potrebbe trovarsi spiazzato di fronte alla particolare struttura narrativa. Una volta entrati in sintonia con l’autrice e il suo modo di esporre gli avvenimenti, la lettura procede spedita verso un finale sorprendente che non può lasciare indifferenti.

Astrid Sodomka è nata nel 1982 a Vienna, dove tuttora vive. Ha studiato Arti Applicate e dal 2009 lavora come artista freelance: ha esposto le sue opere in più di trenta mostre. Inoltre tiene workshop di introduzione alle arti visive per bambini e insegna in un ginnasio viennese. Nel 2021 pubblica il suo primo romanzo, Josefstadt, di cui sta curando la trasposizione televisiva.

:: L’intruso di Luigi Bernardi (DeA Planeta 2018) a cura di Nicola Vacca

5 novembre 2018

coplbLuigi Bernardi è stato molte cose: scrittore, editor, editore, traduttore, talent scout. Ma soprattutto è stato un uomo libero e un intellettuale con la spada sguainata. Nel mondo marcio della letteratura nostrana ha lavorato e vissuto a testa alta senza mai scendere a compromessi e senza lasciarsi sedurre dal sempre in voga mercimonio.
Luigi, come accade ai coraggiosi uomini liberi, ha pagato in vita questa sua scelta corsara.
Nell’ ottobre 2013 un cancro ai polmoni se lo è portato via.
Da De Agostini esce postumo L’intruso, un libro toccante e denso di grande letteratura in cui lo scrittore e l’uomo si raccontano con la consapevolezza che la luce sta per spegnersi.
Luigi ha lasciato in bella vista un file, incluso in una cartella dal titolo Andandomene, sul desktop del suo Mac.
Poi tutto è diventato L’intruso, il libro che a leggerlo fa molto male e in cui Bernardi incontra il male che lo sta consumando e lo guarda in faccia chiamandolo con il suo nome.
In questo diario lungo un anno, lo scrittore e l’uomo sono lucidi e spietati nei confronti dell’intruso malefico, come lo sono stati occupandosi nella vita delle questioni letterarie e culturali.
Luigi si mette a nudo e mette a nudo tutte le sue fragilità e sa che ogni cosa, persino un mostro antico ha bisogno di un nome. Dare un nome a una malattia significa descrivere un certo tipo di sofferenza, è un gesto letterario prima ancora che una questione medica.
Il cancro è indicibile per questo Luigi lo affronta e ne scrive, sentendosi come Lovercraft uno scrittore infetto senza possibilità di guarigione. «Scrittore indicibile morto di cancro all’intestino, proprio lì, vicino al pancreas».
L’intruso come tutti i libri di Luigi Bernardi è un libro controverso, forse il più controverso dei suoi libri.
In queste istantanee di malessere l’autore fa della sua vita letteratura nella consapevolezza che la letteratura non serve a niente e non salva nessuno.
Bernardi, affrontando l’intruso di petto, è entrato nella sua morte a occhi aperti. Ha voluto lasciare sul suo computer l’ultimo messaggio senza tradire il suo stile schietto e sincero, quindi scrivendo sempre quello che gli passava per la testa:

«Cosa vuoi da me cancro di merda? Perché devi distruggermi, oltre ad ammazzarmi? Non ti basta fare un lavoro pulito, così come fai sempre? Evidentemente no, ci dev’essere qualcosa che mi sfugge, qualcosa che devo capire prima di prendermi l’ultima parola».

Luigi se n’è andato senza lasciare conti in sospeso e ci ha lasciato in eredità questa lucida presa di coscienza. Di fronte al cancro, che consuma e fa sparire gli esseri umani, lo scrittore non rinuncia a trovare le parole per raccontare come il dolore scompiglia le carte, rovescia gli assiomi, capovolge la verità.
«Il cancro sarebbe potuto nascere in un mondo sano?». Questa è una delle ultime domande che Luigi si pone prima dell’attacco finale e definitivo dell’intruso. È vero, non è mai troppo tardi per scoprire un grande scrittore.
Vi invito alla lettura di Luigi Bernardi. Magari partendo da questa ultima preziosa testimonianza.
Soltanto da morto Luigi ha avuto l’onore di essere pubblicato da un editore grande. Questo mi fa davvero incazzare.

Luigi Bernardi (Ozzano dell’ Emilia, 1953; Bologna, 16 ottobre 2013) ha creato e diretto case editrici, riviste e collane di libri e fumetti. Come narratore ha pubblicato: i romanzi Tutta quell’acqua (Dario Flaccovio, 2004) Senza luce (Perdisa Pop, 2008) la trilogia Atlante freddo (Zona, 2006) e alcune raccolte di racconti. È stato autore di libri sui rapporti tra crimine e contemporaneità tra cui A sangue caldo (DeriveApprodi, 2002). Ha scritto per il teatro e per il fumetto. Il suo sito: www.luigibernardi.com

Source: libro inviato al recensore dall’ ufficio stampa.