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:: Vita di Milarepa di Tsang nyön Heruka a cura di Carla Gianotti (Carocci editore 2025) a cura di Valentina Demelas

14 novembre 2025

L’edizione di Vita di Milarepa di Tsang nyön Heruka curata da Carla Gianotti per Carocci editore, è un’opera che segna una svolta nel panorama editoriale italiano. Per la prima volta viene proposta una traduzione integrale, condotta direttamente dal tibetano, di uno dei testi più importanti della spiritualità buddhista: la straordinaria biografia del grande yogi tibetano, figura leggendaria vissuta tra il XI e il XII secolo, celebrato per aver raggiunto l’illuminazione in un’unica vita.

Siamo davanti a un namthar, genere letterario tipico della tradizione tibetana che fonde narrazione biografica e insegnamento spirituale. La storia di Milarepa è un viaggio di caduta e riscatto: da giovane pastore colpito da ingiustizie familiari, si abbandona alla vendetta e impara le arti magiche oscure, provocando morte e dolore. Ma il rimorso lo spinge a cercare la redenzione sotto la guida severa del maestro Marpa, attraverso prove durissime che lo conducono a una radicale trasformazione interiore. Ritiratosi tra i ghiacci dell’Himalaya, Milarepa vive in meditazione e solitudine, componendo canti spirituali di folgorante potenza poetica. È la storia di un uomo che, nel trasformare il proprio veleno in medicina, ci ricorda che la salvezza non è mai fuori portata.

La potenza di questa narrazione non è solo storica o religiosa, ma anche letteraria. Tsang nyön Heruka, autore del XV secolo, costruisce un racconto avvincente, ricco di dialoghi e visioni, ma soprattutto pieno di umanità. Milarepa non è un santo inaccessibile: è fragile, determinato, poetico. Parla un linguaggio schietto, libero dai formalismi monastici, che ancora oggi sa toccare corde profonde. Il suo esempio, più che teorico, è esistenziale: una spiritualità vissuta, incarnata, che passa attraverso il dolore e la solitudine per approdare alla compassione.

La traduzione integrale in lingua italiana direttamente dal tibetano curata da Carla Gianotti, rappresenta il vero valore aggiunto di questa edizione. Esperta di lingua e cultura tibetana, la prolifica autrice ha già firmato in passato una prima traduzione del testo, ma qui ci restituisce un lavoro interamente rinnovato: più ampio, filologicamente accurato e arricchito da un apparato critico di rara chiarezza. L’introduzione, le note e il glossario rendono accessibile anche ai non specialisti un testo altrimenti difficile, fornendo al lettore strumenti preziosi per orientarsi nel pensiero buddhista. E se alcuni passaggi – soprattutto quelli più densi di dottrina o simbolismo – possono inizialmente spaesare, le spiegazioni puntuali e l’architettura limpida dell’edizione permettono di superare agilmente ogni ostacolo.

Particolarmente stimolante è l’accostamento tra Milarepa e figure della spiritualità occidentale come San Francesco d’Assisi, proposto dalla stessa Gianotti: entrambi vissuti ai margini delle istituzioni religiose, accomunati da un linguaggio poetico, da una radicale libertà spirituale e da un amore assoluto per ogni essere vivente. In un’epoca come la nostra, così affamata di autenticità, questa voce antica arriva a ricordarci che la vera trasformazione nasce dal coraggio di guardarsi dentro, di spezzare le catene dell’ego e ascoltare il battito profondo del reale.

Raro è trovare in Italia un editore disposto a investire in un testo tibetano classico con tanta attenzione. L’operazione di Carocci è coraggiosa e meritoria: il libro, già accolto con entusiasmo dalla stampa specializzata, rappresenta un ponte fra culture, tempi e visioni del mondo.

Vita di Milarepa non è solo la storia di un uomo straordinario, ma un invito a riflettere sulla possibilità – per ciascuno di noi – di cambiare rotta, trasformare il dolore in consapevolezza e trovare, nella pratica spirituale, una via di libertà. Una lettura che arricchisce e accompagna, per chi vuole andare oltre gli stereotipi sulla spiritualità orientale e confrontarsi con una saggezza millenaria, ancora pienamente viva.

Carla Gianotti insegna Buddhismo indo-tibetano e conduce da anni incontri di meditazione buddhista di consapevolezza e seminari sulle dimensioni simboliche femminile e materna. Oltre alla Vita di Milarepa, ha tradotto numerosi testi dall’originale tibetano. Tra le sue pubblicazioni: Cenerentola nel Paese delle Nevi. Fiaba tibetana (UTET, 2002), Milarepa, Il Grande Sigillo (Mimesis, 2004), In forma materna (Ibiskos, 2009), Donne di Illuminazione. Dakin e demonesse, Madri Divine e maestre di Dharma (Ubaldini, 2012), Il respiro della fiducia. Pratica di consapevolezza e visione materna (Mimesis, 2015), JO MO. Donne e realizzazione spirituale in Tibet (Ubaldini, 2020) e Custodire, concepire. Il tempo e l’eccedenza (delle cose) (Mimesis, 2021).

Source: libro gentilmente donato dall’editore, ringraziamo Giancarlo dell’Ufficio stampa di Carocci.

:: La guerra e il mondo di Luigi Bonanate (Carocci Editore 2023) a cura di Giulietta Iannone

1 marzo 2024

Esisterà mai un mondo nuovo senza più guerre? A questa domanda sembra non ci sia risposta certa sebbene tra il 1985 e il 2005, ovvero tra la caduta del Muro di Berlino e l’attacco alle Torri Gemelle e l’inizio della grande crisi finanziaria questa speranza c’è stata, concreta, la creazione di un mondo nuovo, l’era della pax democratica che avrebbe abolito per sempre le guerre e le risoluzione delle crisi internazionali con l’uso della forza e delle armi. Ma così non fu: di guerre nel mondo ce ne sono numerose e di nuove continuano a scoppiare quasi ininterrottamente dalla recente guerra in Ucraina, scoppiata due anni fa, alla ancora più recente guerra di Gaza in Medio Oriente, che tra guerra, fame e malattie potrebbe uccidere oltre 85 mila palestinesi. La guerra è morte, orrore, distruzione, uccisione indiscriminata di civili, e più contenutamente di militari, non ci sono altre definizioni per definirla ed è un atto barbaro ma razionale e ponderato, una continuazione della politica con altri mezzi, e in questo sta tutto il suo potere deflagrante e non onostante tutto razionale. Che la guerra sia un atto politico, decisa dalla politica, è il fulcro del saggio La guerra e il mondo di Luigi Bonanate, Carocci Editore 2023. Chi pondera un atto di guerra si pone degli obbiettivi da raggiungere, che siano conquiste territoriali o il mero indebolimento del nemico, e li persegue ostinatamente finchè non li ottiene e può dirsi soddisfatto proclamando la sua vittoria. Così era nel passato, così è oggi con armi sempre più tecnologiche fino all’ultima incognita di un conflitto nucleare globale che non porrebbe ne sopravvissuti nè vincitori ma la semplice e definitiva estinzione del genere umano. Dopo due guerre mondiali sanguinose con i suoi milioni di morti la guerra moderna ha raggiunto stadi di evoluzione impensati e sembra non passare mai di moda. Perchè le guerre scoppiano, perchè si combattono, quando si raggiunge lo stato di sospensione del conflitto chiamato proditoriamente pace? Su queste domande si interroga il professore emerito Luigi Bonanate con la saggezza raggiunta dopo una vita impegnata a studiare e analizzare le Relazioni Internazionali nel suo svolgersi e nel suo esplicitarsi. La guerra sembra illuminare il mondo, ovvero sembra delineare i suoi processi di sviluppo a un prezzo altissimo e apparentemente anti economico. La guerra non brucia solo vite umane ma infrastrutture, armi costosissime, impedisce l’accumulo e la produzione di ricchezze e di beni, è insomma fatta per essere breve e risolutiva e invece contrariamente quando una guerra scoppia non si sa mai quando la diplomazia riprenderà il sopravvento e si tornerà a un tavolo delle trattative per la stila del trattato di pace. Le guerre si trascinano per anni, e sia vinti che vincitori alla fine sono più poveri di prima. E allora perchè continua ad essere uno strumento politico utilizzato nel mondo moderno? Non dovremmo aver raggiunto uno stadio di evoluzione, come specie umana, in cui questo mezzo antieconomico e intrinsecatamente immorale fosse definitivamente bandito? Il professore Bonanate studia la guerra e i motivi che la determinano per comprendere se mai questo sarà possibile e pur con tutta la buona volontà e il buon senso conclude che la guerra è politica, anzi è il fallimento della lotta politica. Perchè una sola cosa non è cambiata mai: la morte. La guerra è prova di debolezza, se non addirittura di incapacità e inferiorità. Ultimo progresso del genere umano sarà abolire la guerra, ma finora non c’è ancora stato.

Luigi Bonanate è professore emerito di Relazioni internazionali all’Università di Torino e socio dell’Accademia delle Scienze di Torino. Tra i suoi scritti, Etica e politica internazionale (Einaudi, 1992); I doveri degli stati (Laterza, 1994); Il terrorismo come prospettiva simbolica (Aragno, 2006).

:: Storia e geopolitica della crisi ucraina. Dalla Rus’ di Kiev a oggi di Giorgio Cella (Carocci 2022) a cura di Giulietta Iannone

9 ottobre 2022

Il volume, in un costante rimando tra dinamiche storiche e attualità geopolitica, si rivela uno strumento utile per l’analisi dei complessi fenomeni che hanno condotto, nei secoli, all’odierno conflitto in Ucraina, ad oggi la più importante crisi politico-militare su suolo europeo del XXI secolo. Una lunga traiettoria che dai tempi di Erodoto giunge sino ad Euromajdan, dove l’attenta ricostruzione storica si interseca con efficaci chiavi interpretative. L’autore fa inoltre emergere un mosaico culturale di grande interesse, spaziando in modo erudito lungo i secoli, gli eventi e i popoli di questo crocevia di religioni, imperi e identità: dalla Rus’ di Kiev ai cosacchi ucraini, dalle contese tra russi, polacchi e turchi sino all’era postsovietica e al processo di allargamento ad est della NATO. Un testo che costituisce un unicum negli studi di storia delle relazioni internazionali, cruciale per addentrarsi non solo nelle vicende dell’Ucraina e della sua crisi con Mosca, ma anche per una più generale comprensione degli avvenimenti di quella periferia centro-orientale d’Europa che, come Giorgio Cella sottolinea, è stata nel corso della storia del Vecchio Continente troppe volte gravemente trascurata.

Partendo dall’assunto che per conoscere il presente bisogna conoscere la Storia è indispensabile informarsi e avvalersi di strumenti validi, scientifici, obiettivi e scevri da mere influenze propagandistiche. L’attualità è di difficilissima analisi, ma il progresso ci ha dotati di strumenti che ci rendono sempre più possibile farlo, anzi ci consentono proiezioni (forse ancora parziali, ma tuttavia attendibili) per analizzare anche il futuro. Serve però conoscere la Storia, conoscere le premesse per cui si è giunti in determinate circostanze, per cui mi sento in piena coscienza di consigliarvi la lettura e lo “studio” (lo studio reale, con carta, matita e righello) di Storia e geopolitica della crisi ucraina. Dalla Rus’ di Kiev a oggi di Giorgio Cella, forse uno dei testi più completi e documentati (ottima la ricca bibliografia) attualmente disponibili. Nasce come una tesi di laurea, e sicuramente la parte storica è il fulcro e cuore dell’opera, non comprende i recentissimi sviluppi della crisi russo-ucraina ma è tuttavia un testo indispensabile per chiunque voglia cercare di farsi un’idea il più possibile informata dei fatti. Ricco di rimandi, osservazioni, valutazioni e comparazioni è un testo non noioso che si legge con curiosità e interesse. Chi ha una formazione storica lo troverà di più agevole lettura, ma anche il lettore meno specialistico avrà modo di approfondire temi e dinamiche che sono essenziali per capire il presente, da un punto di vista culturale, sociale, non solo politico (o geopolitico) ed economico. C’è tanta confusione, questo testo aiuta a fare chiarezza e mette a disposizione fatti storici reali e documentati, frutto di una ricerca scientifica storica piuttosto estesa. Dalle origini, all’Ucraina sovietica, al post Guerra fredda, molti nodi si dirimono, molti lati oscuri sono giustamente illuminati, molte questioni anche complesse e articolate trovano una più semplice analisi. Importante il capitolo “Il Mar Nero conteso nell’era postbipolare” che se vogliamo racchiude il fulcro di tutta la contesa russo-ucraina in atto. Capire questo può aiutare anche a capire il presente. Come da leggere attentamente il capitolo finale e le conclusioni. Come punto di partenza, per approfondire lo studio anche su altri testi, mantenendolo come linea guida, è sicuramente importante, come il paragrafo 5. del Capitolo 9. che tratta la cessione della Crimea da parte di Chruscev (rex in regno suo est imperatur).

Prof. Giorgio Cella È dottore di ricerca in Istituzioni e Politiche all’Università Cattolica di Milano, dove svolge attività di docenza nell’ambito del corso Storia e politiche: Russia ed Europa orientale. Come analista geopolitico ha all’attivo decine di articoli, saggi e pubblicazioni scientifiche di politica internazionale, ed è stato osservatore elettorale per l’OSCE nelle elezioni in Ucraina del 2019.

Source: volume inviato dall’editore. Ringraziamo Giancarlo dell’Ufficio stampa Carocci.