Posts Tagged ‘Angela Marsons’

:: Review Party: Quelli che uccidono di Angela Marsons (Newton Compton, 2021) a cura di Giulietta Iannone

6 settembre 2021

Il calo improvviso delle temperature porta con sé la neve e un fagottino avvolto in uno scialle lasciato sulla soglia della stazione di polizia di Halesowen. Chi abbandonerebbe un bambino per strada con un freddo simile? È questa la domanda che tormenta la detective Kim Stone, formalmente incaricata di prendersi cura del neonato fino a che non verranno allertati i Servizi Sociali. E la notte è ancora lunga: una telefonata di emergenza richiama la detective in servizio. Kelly Rowe, una giovane prostituta, è stata assassinata nel quartiere di Hollytree. Le brutali ferite sul corpo sembrano suggerire che l’omicidio sia frutto di un raptus o di una rapina, ma Kim è sicura che quelle labbra livide, se potessero, racconterebbero un’altra storia. Quando altre prostitute vengono uccise in rapida successione, appare chiaro che i delitti sono collegati e nascondono qualcosa di inquietante. Nel frattempo prosegue la ricerca della donna che ha abbandonato il suo bambino, ma quello che all’inizio sembra un gesto disperato assume via via contorni sempre più sinistri. Per Kim Stone e la sua squadra comincia così una discesa negli abissi più oscuri dell’animo umano, che li porterà ad addentrarsi in una spirale di sangue e barbarie. Forse questa volta la verità è più spaventosa di ogni immaginazione…

Angela Marsons ha esordito nel thriller con Urla nel silenzio, bestseller internazionale ai primi posti delle classifiche anche in Italia. La serie di libri che vede protagonista la detective Kim Stone ha già venduto 4 milioni di copie, e comprende Il gioco del male, La ragazza scomparsa, Una morte perfetta, Linea di sangue, Le verità sepolte (Premio Bancarella 2020), Quelli che uccidono e il prequel Il primo cadavere. Angela vive nella Black Country, in Inghilterra, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller. Per saperne di più: www.angelamarsons-books.com

Urla nel silenzio (Silent Scream) segnò il debutto dell’autrice britannica Angela Marsons e della sua fortunata serie poliziesca dedicata alla detective Kim Stone, che consiglio senza remore a tutti gli amanti del giallo di ambientazione contemporanea inglese. Seguirono Il gioco del male (Evil Games, 2015) da me recensito su questo blog, La ragazza scomparsa (Lost Girls, 2015), Una morte perfetta (Play Dead, 2016), Linea di sangue (Blood Lines, 2016), Le verità sepolte (Dead Souls, 2017), e oggi 6 settembre 2021 esce in Italia sempre per Newton Compton il settimo della serie Quelli che uccidono (Broken Bones, 2017), tradotto dall’inglese da Erica Farsetti. Definita da Antonio D’Orrico la regina del giallo, con buona pace di Agatha Christie, Angela Marsons, che intervistammo nel 2016 quando uscì Il gioco del male, è senz’altro un’autrice da tenere d’occhio e non solo per le sue vendite da bestseller ma soprattutto per il suo sguardo attento alla società inglese, soprattutto verso le classi più disagiate che sopravvivono isolate in casermoni dormitorio tra assegni sociali e attività criminose, e la grande umanità che traspare dalle sue pagine, incarnata nel bel personaggio di Kim Stone, una poliziotta con l’anima si potrebbe definire. Quelli che uccidono è la sua nuova indagine, in cui alcune giovani prostitute vengono uccise, e Kim si trova anche costretta a prendersi cura di un neonato abbandonato sulla soglia della stazione di polizia di Halesowen. Come per ogni thriller è bene non svelare troppo della trama, ma rifacendomi a quello che ho detto all’inizio è la grande umanità della protagonista a guidare l’azione. E la curiuosità di scroprire la verità e cosa c’è dietro alla morte di queste ragazze dalla vita così tragica e disperata costringe il lettore a voltare le pagine aspettandosi il peggio, e quello che trova alla fine è ancora peggiore delle sue più fosche aspettative. Da sempre attenta alle condizioni della donna, anello più debole della società alla quale viene per la maggior parte dei casi fatto carico dei figli, Angela Marsons sa narrare una storia piena di buio ma ricca anche di spiragli di luce, che oltre a intrattenere fa riflettere sul difficile mondo che ci circonda, per alcuni senza via di scampo. Il mercato del sesso, il traffico di esseri umani su cui veri criminali ci lucrano impunemente, fanno da sfondo a una storia di indagine, nella quale spesso le vittime si confondono con i carnefici. Angela Marsons scava nelle ragioni che spingono le persone a deviare, ragioni quasi sempre rintracciabili nell’infanzia, per cui è così importante crescere in ambienti sani, affidati a genitori anche affidatari responsabili. Nell’infanzia si costruiscono quelle basi e quei legami che saranno così importanti nella vita adulta. Spesso abusi, violenze, ingiustizie corrompono la base stessa dei valori su cui si baseranno le fondamenta di una vita, come succede in questa storia, così ben narrata dall’autrice, capace di mantenere uno sguardo empatico anche su chi da vittima si trasforma in assassino.

Source: epub inviato dall’editore scopo Review Party.

:: Linea di sangue di Angela Marsons (Newton Compton 2019) a cura di Federica Belleri

19 giugno 2019

Linea di sangueTorna Angela Marsons con la sua detective di spicco Kim Stone. Impegnata in un susseguirsi di omicidi in apparenza scollegati fra loro ma studiati in modo preciso e pulito. Perché?
Perché Kim è in grado di trovare il responsabile, perché è capace di affrontare l’angoscia che le leva il respiro, perché sa cosa significa tornare sui propri passi anche se può farsi molto male. Kim ha una scorza dura ma i colleghi attorno a lei sanno come prenderla e quando è il momento di preoccuparsi per lei. Hanno il dubbio che qualcuno la stia riportando indietro nel tempo per manipolarla e renderla fragile e ossessiva. Ma Kim cerca di non farli preoccupare. Riuscirà a risolvere questa indagine?
Ancora una volta l’autrice ci parla di donne, perché loro sono le vere protagoniste insieme alla paura che le perseguita. Insieme al dolore che non si alleggerisce mai, alla voglia di dominare cercando un riscatto, una vendetta.
Ancora una volta, scava nella mente del più forte ma anche del più fragile, per farci scoprire che a volte i ruoli si possono stravolgere. Basta saper osservare i dettagli, le piccole cose che in apparenza scivolano davanti agli occhi.
Ottimo thriller volta pagina, ben strutturato. Un complimento alla scrittrice.

Angela Marsons ha esordito nel thriller con Urla nel silenzio, bestseller internazionale ai primi posti delle classifiche anche in Italia. La serie di libri che vede protagonista la detective Kim Stone prosegue con Il gioco del male, La ragazza scomparsa, Una morte perfetta e Linea di sangue. Vive nella Black Country, in Inghilterra, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller. I suoi libri hanno già venduto più di 3 milioni di copie. Per saperne di più: www.angelamarsons-books.com

Source: libro inviato dall’editore al recensore.

:: La ragazza scomparsa di Angela Marsons (Newton Compton 2017) a cura di Federica Belleri

3 ottobre 2017

la-ragazza-scomparsaKim Stone è ispettore di polizia a Black Country. È tenace, efficente, preparata. Ha sofferto una determinante mancanza d’affetto in gioventù, ma è decisa a portare avanti il suo lavoro con passione. Quando Amy e Charlie di nove anni scompaiono, Kim rivive in pochi attimi un caso di qualche tempo prima, difficile e drammatico. Si ritrova ad assistere alle stesse scene: due bambine rapite, felici e molto unite. Due coppie di genitori disperati che vivono nell’angoscia, con effetto immediato. La richiesta urgente del silenzio stampa, per evitare i giornalisti sciacalli. La riunione della sua squadra e la necessità di una base operativa sicura. La Stone inizia a scavare nella vita personale e lavorativa delle due famiglie coinvolte, ed è inevitabile il flusso dei ricordi che comincia a serrarle il respiro. Fino a che punto si sente parte di questa vicenda? Ha il coraggio di affrontare la rabbia e la frustrazione di genitori sofferenti? È in grado di proteggersi e di proteggere le due bambine, evitando loro inutili crudeltà? Con che genere di delinquenti si deve rapportare?
Con La ragazza scomparsa prosegue la vita di Kim Stone, già protagonista dei precedenti romanzi di Angela Marsons. Ancora una volta questa scrittrice inglese si dimostra in grado di costruire una trama agghiacciante, dove i vuoti dell’anima distorcono ogni tipo di sentimento, e lo rendono malato, terribile. Il ritmo è scandito da una sorta di gioco, di sfida tra i rapitori e le famiglie, obbligate a fronteggiarsi e a scontrarsi in modo pesante. Un allucinante scambio di sms sconvolge qualsiasi equilibrio con prepotenza, ma dettando regole precise. Grida di aiuto arrivano dal passato e segreti inconfessabili vengono urlati con rabbia. Una lotta contro il tempo, una trattativa che lascia il lettore in apnea e chiude lo stomaco.
Quanto vale la vita di Amy e Charlie? Chi delle due sarà l’agnello da sacrificare?
Lettura assolutamente consigliata.

Angela Marsons ha esordito nel thriller con Urla nel silenzio, bestseller internazionale ai primi posti delle classifiche anche in Italia. La serie di libri che vede protagonista la detective Kim Stone prosegue con Il gioco del male e La ragazza scomparsa. Angela vive nella Black Country, in Inghilterra, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller. I suoi libri hanno già venduto più di 2 milioni di copie. Per informazioni, visitate il sito: http://www.angelamarsons-books.com.

Source: inviato dall’ editore al recensore, si ringrazia l’ Ufficio stampa.

:: Il gioco del male, Angela Marsons (Newton Compton, 2016)

22 ottobre 2016

il

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Prima di parlare della trama e dei personaggi di Il gioco del male (Evil Games, 2015), secondo romanzo, dopo Urla nel silenzio, di Angela Marsons, (tradotto dall’ inglese da Erica Farsetti e Angela Ricci), con estimatori entusiasti e vagamente insospettabili, come Antonio D’Orrico che dalle pagine della Lettura arriva a definire la Marsons diretta erede di Patricia Cornwell (di cui comunque continua a rimpiangere i tailleur), volevo spendere qualche parola sull’ambientazione, e su quanto incide sul mood di tutto il romanzo. La Black Country, area delle Midlands Occidentali, (che per intenderci va da Birmingham a Wolverhampton) merita qualche riflessione. Innanzitutto partiamo dal nome, erede e vestigia di un tempo in cui la zona era davvero la culla della Rivoluzione industriale, (c’erano concentrate così tante fabbriche, che l’aria aveva una consistenza quasi solida, per i vapori esalati dalle ciminiere, tra il nerofumo e la polvere di carbone). La ricchezza del periodo d’oro finì di colpo alla fine degli anni 70, quando iniziò l’era postindustriale,  e gli scontri vivacissimi (a base di scioperi e rappresaglie) tra Margaret Thatcher (fu leader del Partito conservatore britannico, dal 1975 al 1990) e i sindacati affatto entusiasti della riforma del diritto del lavoro da lei voluta (drammatici gli scontri tra la polizia a cavallo britannica e i minatori). Di queste lotte sociali, danni ambientali e povertà ormai diffusa, la Marsons fa trasparire le conseguenze.

La Black Country era la terza zona del paese con la concentrazione più alta di disoccupazione, non si era mai veramente ripresa dal declino dell’industria del carbone e dell’acciaio che aveva attraversato il suo momento di gloria nel periodo vittoriano. Le fonderie e le acciaierie erano state demolite per fare spazio a grandi complessi industriali e residenziali.

Conseguenze che si riflettono sugli umori della gente, gente dura, povera, abituata a vivere con gli assegni sociali, a entrare e uscire di galera, ad essere assistita da assistenti sociali e poliziotti sottopagati, sempre più oberati di lavoro tra violenze domestiche, violenze sui minori, e veri casi di omicidio. Disoccupazione, povertà, violenza, malattie mentali, sembrano lo scenario perfetto per un thriller e infatti da questo contesto sociale esce il personaggio della detective ispettore Kim Stone, anche lei entrata negli ingranaggi del sistema fin da piccola, separata dalla madre schizofrenica e data in custodia a una serie di famiglie affidatarie, che in fin dei conti non hanno fatto un cattivo lavoro crescendola così com’è. Se il passato e i traumi infantili sono un pesante bagaglio per le spalle della Stone, (anaffettiva, introversa, quasi asociale), non da meno lo sono per il suo esatto opposto la psichiatra Alex Thorne, ricca, bella, affermata, inserita nel contesto sociale come un membro autorevole e rispettato. Angela Marsons rende chiaro fin da subito che lo scontro tra le due sarà il filo conduttore del romanzo. E qui entrano in gioco le sfumature, le sottotracce, la capacità dell’autrice di giocare sull’ambiguità e l’oscurità che entrambi i personaggi si portano dentro. Uno scontro impari, venato di attrazione e di odio, tra un ligio tutore dell’ordine e una sociopatica (del tutto priva di coscienza e di sensi di colpa), di cui la Marsons declina tutte le fasi della sua sociopatologia. Non c’è redenzione per la psichiatra Alex Thorne, che fino all’ultimo userà la sua abilità per manipolare, ferire, distruggere tutte le persone che il suo capriccio le pone davanti. Due casi paralleli percorrono la trama. Il caso di un pedofilo, Leonard Dunn, che abusava delle sue figlie, senza che la moglie si fosse accorta di niente, e il caso di una ragazza, vittima di stupro, che accoltella a morte il suo stupratore. Due casi diversi, separati, che non porteranno a sovrapposizioni come molto spesso accade nei thriller, ma non privi entrambi di colpi di scena e effetti imprevedibili. Il libro inizia infatti con l’irruzione in casa di Leonard Dunn (da parte di Kim Stone della sua squadra) e il suo conseguente arresto. Ma soprattutto una seconda persona sembra essere stata presente agli abusi. Trovarla sarà compito della squadra (e dell’intuizione di Kim Stone). Il secondo caso è invece più corposo, e ricco di implicazioni. E non sarà il primo, ma tutta rientrerà nel piano di una mente manipolativa che vuole dimostrare che la mancanza di coscienza e sensi di colpa è una dimensione naturale dell’essere umano. La Marsons si è ben documentata da un punto di vista psichiatrico, tra sociopatologia, sindromi post-parto e schizofrenia, il tutto venato da una sottile diffidenza verso la reale possibilità di effettuare diagnosi e dispensare cure, quando anche coloro che sono preposti a farlo sono spesso vittime di traumi e debolezze psicologiche. Bello il personaggio di Dougie, l’ospite autistico di Hardwick House, che intuisce quanto Alex Thorne sia pericolosa, prima di tutti gli altri. Buona lettura.

Angela Marsons ha debuttato nel thriller con Urla nel silenzio arrivando a vendere un milione e mezzo di copie nel mondo. In Italia è arrivato ai primi posti delle classifiche. Urla nel silenzio è il primo, fortunato capitolo della serie che vede protagonista la detective Kim Stone, che prosegue con Il gioco del male. Angela vive nella Black Country, in Inghilterra, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller. Per maggiori informazioni, visitate il suo sito: www.angelamarsons-books.com.

Source: libro inviato dall’ editore, ringraziamo Antonella dell’Ufficio Stampa Newton Compton.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

:: Un’ intervista con Angela Marsons, autrice di Il gioco del male

22 settembre 2016

indexCiao Angela. Grazie per aver accettato questa mia intervista e benvenuta su Liberi di scrivere. Raccontaci qualcosa di te. Punti di forza e di debolezza.

Grazie mille per avermi invitato. Sono sempre felice di qualsiasi opportunità mi permetta di entrare in contatto con i fantastici lettori che ho in Italia, tutti mi sono stati davvero di supporto per i libri di Kim Stone. Io vivo nella Black Country nelle West Midlands con la mia compagna, il nostro vivace Labrador e un pappagallo che dice le parolacce – non ho la minima idea di come sia potuto succedere! Credo che la mia più grande forza sia la mia attenzione al dettaglio. Devo essere certa di aver studiato tutto nel miglior modo possibile, prima di andare avanti. In un certo senso questa può anche essere la mia più grande debolezza, poiché tendo a farmi assorbire dai dettagli piuttosto che andare avanti.

Raccontaci qualcosa del tuo background, dei tuoi studi, della tua infanzia.

Sono cresciuta in una piccola casa a schiera con due sorelle e un fratello. Mio padre era un autista di camion di lunga distanza e non c’era per la maggior parte della settimana. A scuola mi piaceva qualsiasi materia che comprendesse le parole. Nella mia comunità la gente non aspirava ad essere uno scrittore o un artista poiché questo è sempre stato ritenuto semplicemente irrealizzabile. A scuola mi sono concentrata sulle competenze di base dell’ ufficio come scrivere a macchina, le pratiche d’ ufficio, il commercio siccome queste competenze erano le sole che mi avrebbero aiutato a trovare un lavoro, quando avessi lasciato la scuola. E infatti finii per lavorare in un ufficio, quando lasciai la scuola e, successivamente mi occupai della gestione della sicurezza.

Quando hai capito che avresti voluto fare la scrittrice?

Avevo sempre amato il potere delle parole e leggevo qualsiasi cosa su cui potevo mettere le mani. Quando avevo circa dodici anni il mio insegnante di inglese mi chiese se poteva portare in classe alcuni libri sopra la mia età di lettura poiché pensava li avrei apprezzati. Erano libri centrati sulla complessità delle relazioni umane. Li ho divorati ed è stato allora che ho capito che volevo raccontare storie che potessero catturare le persone come quei libri avevano affascinato me.

Il tuo primo romanzo, Urla nel silenzio, è stato definito un miracolo del web, puoi raccontarci come è andata, come è stato essere un’ autrice esordiente così di successo?

Questa è una bellissima domanda. Avevo sottoposto il mio lavoro agli editori tradizionali per 25 anni, sempre affrontando rifiuti. Quando Bookouture mi fece firmare per quattro libri nessuno di noi sapeva come Urla nel silenzio sarebbe stato accolto. Ha conquistato subito il 1° posto su Amazon due giorni dopo la pubblicazione e ci ha colpito tutti. L’esperienza è stata completamente travolgente. Non avrei mai sognato tale risposta per Kim Stone e le sue storie. Questa stessa risposta ora sta avendo un eco anche in altri paesi siccome ora le sue storie continuano a viaggiare per il mondo. I messaggi che ricevo dai lettori italiani sono veramente bellissimi e ho apprezzato ognuno di loro.

Puoi raccontarci un po’ il tuo ultimo romanzo, Il gioco del male?

Ho sempre voluto scrivere una storia che rappresentasse con precisione un sociopatico. Ho letto alcuni libri e guardato programmi televisivi in cui vengono raffigurati come deboli e questo semplicemente non è vero. Un sociopatico non ha alcun legame emotivo con qualcuno o qualcosa e questo era quello che volevo ritrarre. Alex è un personaggio su cui avrei potuto scrivere di nuovo e di nuovo.

Il rapporto tra Kim e Alex è una sorta di duello. Cosa ti ha ispirato a creare questi due personaggi?

Sì, il loro rapporto è assolutamente una sorta di duello. Ho voluto mettere insieme due donne forti in modo diverso e vedere cosa sarebbe successo. Volevo scrivere una battaglia psicologica tra il bene e il male. Le scene tra Kim e Alex sono le mie scene preferite da scrivere.

Che tipo di ricerche sui disturbi mentali hai fatto?

Ho fatto una gran quantità di ricerche per Il gioco del male. Ho letto molto sulla condizione chiamata Sociopatia e sugli effetti che i sociopatici hanno sulle persone che gli vivono accanto come familiari, amici e colleghi. Ho passato molte ore a leggere racconti di prima mano di persone che erano venute a contatto con veri sociopatici e come questo avesse influenzato la loro vita.

Ti capita mai di usare le tue paure o esperienze personali nelle tue storie?

Credo che in una certa misura lo faccio. In Urla nel silenzio e nel creare il personaggio di Kim ho voluto mostrare che le persone non devono essere sconfitte dal loro passato e che la forza la troveranno in un modo o nell’altro. Io credo fermamente che una disabilità non definisca una persona per cui ho scelto di ritrarre Lucy in Urla nel silenzio come una ragazza vivace, allegra nonostante i suoi problemi fisici. Ancora una volta, ho incluso Dougie in Il gioco del male per dimostrare che un’ intelligenza acuta può non essere del tutto evidente nelle persone con disabilità.

Il tuo libro è caratterizzato da un crudo realismo, e da una grande violenza psicologica. E’ di questi giorni la notizia del suicidio di una ragazza italiana perseguitata per i suoi video erotici condivisi sul web. L’abuso emotivo è per te peggiore dell’abuso fisico?

Penso che qualsiasi tipo di abuso è ugualmente dannoso. Ritengo particolarmente pericoloso il bullismo – in qualsiasi sua forma. Una delle storie più tristi che io abbia mai letto è stata quella di una ragazza di 14 anni che si è suicidata in conseguenza del bullismo scolastico. Non c’era reale violenza, ma la fecero stare così male che non trovò alcuna soluzione che porre fine alla sua vita. Credo che l’unica possibilità che abbiamo di superare questi problemi sia quella di parlarne sempre più diffusamente.

Qual è la tua parte preferita nel processo di scrittura?

La mia parte preferita del processo di scrittura è quella che io chiamo ‘The Bite’. Dopo la ricerca su argomenti specifici e dopo aver steso le note dei personaggi mi siedo con nuovi quaderni e nuove matite pronta per iniziare il processo di scrittura. Ad un certo punto l’idea nella mia testa prende il volo e inizia a salire. Io chiamo questo momento ‘The Bite’ e quando succede il mondo potrebbe anche finire che non lo noterei nemmeno.

Come lettrice cosa preferisci del genere crime? E quali libri consiglieresti assolutamente di leggere?

Quello che personalmente amo nella letteratura crime è quando lo sviluppo del personaggio è parallelo allo sviluppo della trama. Voglio leggere di personaggi reali con difetti e caratteristiche uniche che li distinguano e rimangano nella mia mente per molto tempo dopo che ho finito di leggere i libri. I libri che sono rimasti con me sono la serie dei libri di Tony Hill di Val McDermid e i libri di Kathy Mallory di Carol O’Connell.

Infine, che cosa avrà in serbo per te il resto del 2016?

Ho appena finito di lavorare al 5° libro di Kim Stone per il mercato del Regno Unito che si intitolerà Blood Lines. Il mio contratto prevede che scriva 2 romanzi di Kim all’anno. Ora sto lavorando al 6° libro in scadenza alla fine dell’anno.