Oggi abbiamo il piacere di intervistare Laura Costantini e Loredana Falcone meglio conosciute come Laura et Lory. Benvenute su Liberidiscrivere. Inizierei con le presentazioni. Ognuna descriva l’altra: pregi, difetti. Raccontatevi come se foste personaggi dei vostri libri.
Lory su Laura:
Non poté fare a meno di notarla. Più alta della media, una massa di riccioli scuri sulle spalle, gli occhiali scivolati sulla punta del naso e lo sguardo, che ancora non sapeva di un nocciola intenso, perso tra le righe del libro. Il suo libro. Rimase ad aspettare che si voltasse e quando, con la grazia di un felino, lei gli offrì il viso, si sentì investito di un’energia che infondeva sicurezza, capacità, voglia di vincere…
Laura su Lory:
La vide apparire nello specchietto retrovisore. L’incedere deciso nonostante la stanchezza, la mano a frugare distratta nella capiente borsa. Non si chiese cosa cercasse. Il pacchetto delle sigarette le si materializzò in mano, insieme all’accendino. Una brevissima sosta contro il vento estivo, poi la prima, rilassante tirata. Aprì lo sportello, salì con il consueto movimento fluido e prima ancora di essersi seduta chiese: “Giornata dura?” La sua lo era stata, lo disse chiaramente la mano dalle unghie laccate di scuro che passava tra i capelli castani, come ad allontanare i pensieri.
Quando avete capito che diventare scrittrici era la vostra strada?
Quando hanno cominciato a far scrivere a noi le dediche sui bigliettini d’auguri per tutta la famiglia.
Amiche inseparabili fin dai banchi di scuola. Ditemi il primo ricordo che avete l’una dell’altra.
Due ragazze spaurite che il primo giorno di ginnasio siedono nello stesso banco ignare che quello sarebbe stato l’inizio di un percorso che dura da trent’anni.
Due amiche, due scrittrici con percorsi di vita differenti. Oltre a scrivere di cosa vi occupate?
Loredana si occupa della propria famiglia e fa la segretaria in una ditta. Laura è giornalista televisiva.
Raccontemi la vostra città. I luoghi che più amate, l’ora del giorno in cui preferite, passeggiare, prendere un gelato, incontrare gli amici.
Per raccontare una città come Roma non basterebbe un intero romanzo. La amiamo talmente tanto che qualsiasi luogo le appartenga ci è caro. In quanto all’ora del giorno… Loredana ama il tardo pomeriggio, il momento di sospensione, di pace tra il concludersi della giornata e l’arrivo dell’ora di cena, quando si tirano le somme. Laura ama le ore notturne, quando le capita di rientrare tardi e di percorrere le strade sonnacchiose del centro, con le luci che dipingono una città diversa.
L’aneddoto più curioso della vostra carriera, il più insolito, imbarazzante o divertente?
L’aneddoto in questione risponde a tutti e tre i requisiti. Eravamo nelle Scuderie di Villa Aldobrandini a Frascati per presentare il nostro “New York 1920 – il primo attentato a Wall Street”, alla presenza del sindaco e dell’assessore alla cultura della ridente cittadina laziale. Avevamo chiamato a leggere alcuni brani l’attrice Elena Russo. La sala era gremita da persone di tutte le età, bambini compresi. Nonostante avessimo specificato da che punto doveva partire la lettura, Elena fece di testa sua e sparò nella calma di un tardo pomeriggio invernale, una delle scene più erotiche contenute nel romanzo. Rapido gioco di sguardi tra noi due, ma era impossibile intervenire. Figuratevi le domande a fine presentazione.
Siete grandi lettrici? Quali autori vi hanno più influenzato e affascinato? Che libro state leggendo in questo momento?
Uno scrittore non può non essere un grande lettore. Le nostre letture si sono diversificate nel tempo, ma dobbiamo ammettere che una grande influenza l’ha avuta la letteratura nord-americana del Novecento. Attualmente Laura sta leggendo “Italian Sharia” di Paolo Grugni, pubblicato da Perdisa. Loredana sta leggendo “Reperita” di Marilù Oliva, sempre Perdisa.
Raccontateci il vostro metodo di scrittura. Scrivete un capitolo a testa o collaborate strettamente per ogni singola frase?
La seconda che hai detto. E non aggiungiamo altro visto che è praticamente impossibile spiegare qualcosa che non ci spieghiamo neanche noi.
Descrivetemi brevemente Fiume pagano edito da Historica Edizioni e ditemi almeno due buoni motivi per convincere un ipotetico lettore che non l’avesse fatto a leggerlo.
“Fiume pagano” è un omaggio alla nostra città. E come Roma è un luogo di intrecci, di misteri, di storie. Non c’è un singolo protagonista, è un romanzo corale. Tutto parte da un senzatetto che per puro caso si trova ad assistere ad un misterioso suicidio. L’ipotetico lettore potrebbe essere attratto dai rimandi alla Roma delle origini e a Vesta la sua dea primigenia. Oppure potrebbe appassionarsi alle indagini condotte in tandem dal luogotenente dei Carabinieri Vergassola e dal cinico e trasandato cronista Nemo Rossini.
C’è un esordiente che vi ha particolarmente colpite?
Laura: Mi ha colpita la fantasia e la padronanza di scrittura di Lara Manni e del suo “Esbat” pubblicato da Feltrinelli. E anche la prima prova di Simonetta Santamaria, “Dove il silenzio muore”, pubblicato da Centoautori.
Lory: “Esbat” non l’ho ancora letto, la Oliva la sto leggendo ora e ha buone possibilità. Insomma, prima o poi troverò l’esordiente che mi lascerà il segno.
Vi piace la poesia? Quale è il vostro poeta preferito? Citatemi un verso.
Lory: E’ un genere che ho cominciato a frequentare da poco, se escludiamo i banchi di scuola. Al momento la mia poetessa preferita è Cristina Bove. Da “Il respiro della luna”, edito da Il Foglio:
Ho un pianto di piccoli rintocchi/ spettinati/ e sfilacci di ciglia intorno agli occhi/ ma non ti mostrerò questo dolore.
Laura: Cristina Bove è una scoperta continua per noi. Ma il mio poeta preferito resta Leopardi del quale trovo particolarmente adatto a questi tempi il verso:
Dipinte in queste rive son le magnifiche sorti, e progressive.
Il vostro rapporto con la critica. Quale è stata la recensione che vi ha fatto più felici leggere?
Diciamo che la critica autorevole non si è ancora accorta della nostra esistenza. Fatta eccezione per Severino Colombo che, sulle pagine culturali del Corriere della Sera, scrisse molto bene di noi.
Che rapporto avete con la televisione?
Laura: io ci lavoro e mi faccio un dovere ben preciso di essere al corrente di cosa propone ai telespettatori. Un dovere che non è un piacere.
Lory: seguo solo film e telefilm rigorosamente americani e di genere poliziesco.
Definitemi il concetto di libertà.
Laura: la libertà personale finisce lì dove inizia quella degli altri. E non esiste
libertà senza doveri da rispettare.
Lory: la libertà è una condizione mentale, può esistere anche lì dove ci sono coercizione, violenza e sopruso. Come tale non è un traguardo per tutti.
Ditevi una cosa che non vi siete mai dette prima.
Ci siamo dette di tutto e di più, però se proprio insistete:
Laura a Lory: e piantala di cadere nella trappola dei tre per due al supermercato, che poi ti riempi casa di cera per il parquet. Non l’hai mai avuto.
Lory a Laura: solo se tu la pianti con le diete, il fitness e le creme anticellulite. E’ una battaglia persa.
Internet e letteratura. E’ cambiato il rapporto tra scrittori e lettori nell’era dei blogs, dei social network ?
Il rapporto è cambiato, è diventato più diretto. Il problema è che i lettori puri sono pochissimi, per lo più ci si legge tra scrittori e quindi le lodi sperticate a questo o quel racconto pretendono quasi sempre una reciprocità che non giova al senso critico. Posto che esista.
La cosa più difficile che vi è toccata fare durante le vostre carriere.
Laura: entrare nella camera ardente dove venivano custoditi i cadaveri dei bambini rimasti vittime del crollo della scuola di San Giuliano dopo il terremoto. E poi scriverne un articolo.
Lory: non definirei quella di segretaria una carriera. Sicuramente la cosa più difficile che ho fatto è stato allevare due figli nel mondo di oggi.
Vi è mai capitato di litigare? Cosa avete fatto per fare pace?
Abbiamo litigato seriamente solo un paio di volte, il resto sono state scaramucce. Abbiamo alle spalle trent’anni di amicizia, capirete che ci basta guardarci negli occhi e chiederci scusa. Non c’è nulla che valga un’amicizia come la nostra.
Raccontateci, in esclusiva per Liberidiscrivere, i vostri progetti futuri?
Vogliamo andare contro le tendenze editoriali del momento. Vogliamo voltare le spalle alle mode. Vogliamo raccontare una bella storia, con personaggi narrati a tutto tondo e vogliamo ambientarla in un’altra epoca storica e in un altro paese, sobbarcandoci di ricerche storiografiche e documentazione. Vogliamo lasciare spazio alla fantasia fregandocene di quanto dicono le classifiche dei più venduti. E, non se ne abbiano a male gli alberi, vogliamo scrivere una storia corposa, di quelle che piacciono ai lettori voraci come siamo noi. Se poi questa storia resterà nei nostri cassetti non sarà un problema. Noi non abbiamo mai scritto con lo scopo di pubblicare. Abbiamo scritto e scriviamo perché la nostra fantasia ci detta storie, vite e sentimenti da condividere.
Grazie a Liberidiscrivere e a chi avrà la pazienza di leggere questa intervista fino alla fine.