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:: Un’intervista con Alex Connor a cura di Giulietta Iannone

6 Maggio 2016

seBenvenuta Alex sul blog Liberi di Scrivere, e grazie per aver accettato questa mia intervista. Raccontaci qualcosa di te. Chi è Alex Connor? Punti di forza e di debolezza.

Grazie mille per questa intervista. È un grande onore vedere il mio libro su Caravaggio pubblicato in Italia.
Quindi per rispondere alla tua prima domanda. Il mio punto di forza? Sono una grande amante dell’arte e degli artisti. Sono affascinata dalla vita di queste persone, dotate di genio ma anche di tutte le fragilità umane. Direi che sono determinata a capire le persone e ho una curiosità senza fine verso il motivo per cui fanno quello che fanno.
I miei punti deboli: sono troppa passionale e testarda! Se credo in qualcosa, non mi arrendo fino a quando non l’ ho raggiunto.

Raccontaci qualcosa del tuo background, dei tuoi studi, della tua infanzia.

Sono stata educata in una scuola privata e ho trascinato i miei genitori in pazzi vagabondaggi per le gallerie di tutta Londra! Caravaggio e Artemisia Gentileschi sono stati i miei eroi fin dall’infanzia.

Vivi a Brighton, racconta ai tuoi lettori italiani qualcosa di questa città, le sue bellezze artistiche, i suoi parchi. Brighton è una città piena di idee, di eventi culturali, di ristoranti?

È una città meravigliosa affacciata sul mare, con grandi residenze georgiane dipinte di bianco che guardano oltre la Manica e la gloriosa campagna solo a un miglio nell’entroterra. A Brighton ci sono numerosi ristoranti, teatri e molte, molte persone coinvolte, o interessate, nei media e nelle arti.
Ho esposto i miei quadri a Brighton (così come molte volte a Londra) e ci sono sempre molti eventi culturali in corso – oltre al romantico, vagamente ridicolo, ma straordinario padiglione di Brighton! Se si desidera una città che abbia cultura, locali, architettura favolosa e affascinanti negozi nei The Lanes, allora questo è il posto che fa per voi.
Si tratta di una mix meraviglioso tra una granduchessa e una Drag Queen!

er2Sei un’ artista, una pittrice, quando ti sei resa conto che volevi essere anche una scrittrice?

Il mio apprendistato è stato unico. Sono stata vittima di uno stalker e sono stata aggredita a Londra e mentre mi stavo riprendendo da un’operazione ho letto un libro e ho pensato ‘posso farlo anche io’! Così ho scritto il mio primo romanzo e l’ho inviato a un editore.
Era terribile, ma per fortuna l’editore poté vedere qualcosa nella mia scrittura e mi commissionò di scrivere il mio primo romanzo. Poi il secondo, e il terzo …
La pittura è immediata; si possono vedere subito i risultati del vostro lavoro sulla tela, ma mi piace scrivere perché ci vuole tempo per crescere. L’arte è come incontrare qualcuno a una festa e diventare subito amici. La scrittura invece è come una storia d’amore lenta che richiede tempo per svilupparsi.

Quali sono le tipiche qualità di un buon scrittore?

Avere la pelle dura! È necessario essere in grado di accettare le critiche e soprattutto essere in grado di criticare se stessi. È necessario avere fiducia, disciplina e motivazione, perché devi essere professionale se vuoi avere successo. I giorni in cui la scrittura sembra difficile sono i giorni in cui devi tenere duro. I giorni in cui tutto quello che scrivi sembra banale, sono i giorni in cui devi insistere e credere in te stesso. Questo è ciò che costruisce il coraggio e la forza che nutre il vostro lavoro.
E soprattutto, ci si deve divertire. Perché se vi annoiate di quello che scrivete, immaginatevi il lettore. Bisogna scrivere come se si stesse raccontando a qualcuno un’esperienza incredibile e si desiderasse conoscere ogni parola. Se vi divertite, siete sicuri che sarà un successo.

Leggi altri scrittori contemporanei? Chi sono i tuoi scrittori preferiti? Da chi ti senti maggiormente influenzata?

Ho una confessione da farti – non leggo molti scrittori contemporanei (a parte Scott Turow e JW Hall) perché adoro gli scrittori più antichi come Dickens, Balzac, Dante, Zola, Tolstoj – tutti gli scrittori che hanno scavato in profondità nei personaggi. I lunghi, coinvolgenti romanzi che coprono lunghi periodi di tempo in cui seguo le vite dei protagonisti sono i miei preferiti e questi sono quelli che mi hanno influenzato.
Anche se sono scritti nel passato la gente non è cambiata, i valori umani – l’ amore, la rabbia, la rivalità e la perdita – sono gli stessi ora come lo sono sempre stati.
erHai iniziato a scrivere romanzi storici, e libri d’arte, poi nel 2011 Il segreto di Rembrandt, il tuo primo thriller, un grande successo. Come hai scelto questo genere particolare di giallo che unisce arte, cospirazioni, e vede sempre il passato e il presente strettamente correlati?

Ho voluto scrivere delle passioni della mia vita – l’arte, la storia dell’arte e il thriller. Perché io sono una storica dell’arte e mi è sembrato naturale usare i miei studi e perché io sono un’ artista che può analizzare i pittori e capire come hanno lavorato. Infatti, per ogni libro ho copiato i dipinti del Vecchio Maestro del quale stavo scrivendo. Come ho fatto per Caravaggio. (Vedi le fotografie allegate Davide con la testa di Golia e il mio dipinto di Luca Meriss (n.d.t. è un personaggio del romanzo, il blogger che dice di essere l’ultimo discendente di Caravaggio) in piedi di fronte alla Natività.)

The Caravaggio Cospiracy, è ora uscito in Italia per Newton Compton con il titolo Cospirazione Caravaggio. Qual è stato il punto di partenza nel processo di scrittura? Che tipo di ricerche sono state necessarie?

Caravaggio è stato la mia ossessione fin da quando ero bambina. Ha catturato la mia immaginazione con la sua passione e la storia della sua vita. Sono rimasta affascinata da un uomo che è stato capace di uccidere e nello stesso tempo di dipingere con così tanta tenerezza. La sua breve vita è stata piena di violenza, di piaceri illeciti, di scandalo, e di mistero – il personaggio storico ideale come base di un moderno giallo / thriller.
Allora, dove ho iniziato il libro? Alla fine della vita di Caravaggio, non all’inizio. Nella parte finale, quando abbiamo pietà per questo gigante caduto in disgrazia.
Inoltre – essendo una grande appassionata di cinema – le opere di Caravaggio si rivolgono a me perché sono così “cinematografiche” e la loro luce ha una qualità visiva che supera quella di qualsiasi altro pittore. Scegli qualsiasi quadro di Caravaggio e hai tutta una storia, una storia sulla tela.

Raccontaci qualcosa dei tuoi protagonisti.

I principali protagonisti sono i mercanti d’arte- non posso dire troppo o se no rovino il romanzo per i lettori! – Ma The Caravaggio Conspiracy è uno studio su come l’avidità e la rivalità facciano emergere la cattiveria da questi uomini. Coinvolto nel vortice c’è Luca Meriss, un presunto discendente innocente di Caravaggio.
Come il libro continua il lettore entra nella trama e scopre che ogni personaggio ha qualcosa da nascondere – o da guadagnare – nella ricerca dei dipinti mancanti. Solo Gil Eckhart – l’eroe – mantiene il suo codice morale per un rapporto di lealtà con un vecchio amico. Ma gli costerà caro.

Il libro parte dal periodo in cui visse Caravaggio, fino al presente mercato dell’arte contemporanea del 21 ° secolo, nei paesi di tutto il mondo. E ovunque ci sono omicidi, o la memoria della morte, e ognuno è commesso per amore dell’arte.

Due dipinti, Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi e il Ritratto di Fillide Melandroni, sono importanti nel corso della storia. Due dipinti perduti. Raccontaci la loro storia.

L’eroe, Gil Eckhart, si impegna a risolvere un orribile duplice omicidio, un paio di omicidi del passato, ed il mistero di due capolavori di Caravaggio perduti – uno rubato negli anni ‘60 e l’altro scomparso nella Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il primo, La Natività di San Lorenzo e di San Francesco, è stato un lavoro notevole appeso per più di trecentocinquanta anni sopra l’altare nell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, in Sicilia. Ma una notte, nel 1969, è stato tagliato dalla sua cornice e rubato. Nessuno sa con certezza che cosa ne sia stato – è stato rubato su ordinazione? distrutto? E’ stato – come si mormora – rubato e successivamente distrutto dai maiali?
O esiste ancora? Se è così, Gil Eckhart deve trovarlo. Proprio come ha fatto per trovare il Ritratto di Fillide Melandroni – la più bella e amorale puttana di Roma.
The Caravaggio Conspiracy si sposta in tutto il mondo – da Londra, a New York, da Berlino a Nuova Delhi – sulle tracce dei dipinti scomparsi. E più vicino si arriva al loro ritrovamento, e più gli omicidi aumentano.

Quanto tempo hai messo a scrivere Cospirazione Caravaggio?

Di solito a scrivere un libro ci impiego nove mesi, tre per la ricerca e la pianificazione, sei per la scrittura, ma poiché sapevo già molto di Caravaggio questo romanzo è stato completato in sette mesi.

Il mondo artistico, con galleristi, antiquari, collezionisti, è davvero così? Fa davvero paura!

I cattivi ci sono ovunque! Naturalmente la maggior parte dei commercianti d’arte sono rispettabili e conducono una vita ammirevole, ma dove ci sono i soldi – un sacco di soldi – e molte reputazioni da proteggere, c’è a volte il crimine. Fino a 3 miliardi di dollari di oggetti artistici e manufatti vengono rubati ogni anno in tutto il mondo. Alcuni dipinti vengono rubati su ordinazione, da collezionisti senza scrupoli, altri contraffatti e spacciati per autentici. C’è un detto: ‘Corot dipinse 400 quadri. 1000 sono in America ‘.
Naturalmente ciò che scrivo è finzione, così alcuni dei personaggi presentano il lato peggiore della natura umana. Ma c’è sempre un eroe che bilancia!

Ti capita mai di usare le tue paure personali o le tue esperienze nelle tue storie?

No. Voglio esplorare l’ignoto, non ciò che mi è noto.

Cosa ti è piaciuto di più nello scrivere il libro?

Una scusa per scrivere su Caravaggio! Per trasmettere, spero, parte della mia ammirazione e del mio entusiasmo al lettore. Ci sono state molte brillanti biografie scritte su di lui, ma mi piace pensare che lui si sarebbe divertito moltissimo ad essere riportato in vita in un thriller!

Progetti di film dal tuo libro?

Non ancora…

Cosa stai leggendo al momento? Può dirci il nome di qualche thriller di esordio britannico, davvero brillante e interessante?

Al momento sto facendo ricerche sul mio nuovo libro e ho di che tenermi occupata, così purtroppo devo ancora recuperare il ritardo sugli ultimi thriller d’esordio! Ma mi sento di raccomandare lo scrittore britannico Nicci French (n. d. t. pseudonimo di due giornalisti londinesi, Nicci Gerrard e Sean French), e anche un libro intitolato Alex: Book Two of the Brigade Criminelle Trilogy di Pierre Lemaitre e Frank Wynne

Com’è il tuo rapporto con i lettori? Come possono mettersi in contatto con te?

I miei lettori sono una gioia e accolgo ogni richiesta di contatto. Gli scrittori lavorano in solitudine. Scriviamo, finiamo il libro, che poi va fuori nel mondo. Non siamo attori che possono vedere il pubblico applaudire o sbadigliare! Per questo un feedback è così importante per noi.
Chiunque è il benvenuto, può raggiungermi su Facebook – http://www.facebook.com/alexconnorwriter. O tramite i miei siti web – http://www.alexandra-connor.com o http://www.alexconnorthrillers.com. Oppure mi può seguire su Twitter – @alexconnorwrite. Io sinceramente amo moltissimo che i miei lettori si mettano in contatto con me.
Continuerò a scrivere finchè loro continueranno a leggermi.

Infine, per concludere l’ultima domanda: ora a cosa stai lavorando?

Sto lavorando a un libro sul pittore francese, Gericault. E – sono molto entusiasta di questo progetto – un romanzo su Artemisia Gentileschi e il circolo in cui è nata. Suo padre era il famoso Orazio Gentileschi e il suo migliore amico? Caravaggio.
Vedete, tutte le strade portano al re dei pittori.

Liberi di scrivere recensisce Cospirazione Carvaggio: qui

[Ringraziamo l’autrice per le immagini dei suoi due quadri].

:: Cospirazione Caravaggio, Alex Connor (Newton Compton, 2016)

30 aprile 2016
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Se amate i thriller ambientati nel mondo dell’arte internazionale certo conoscerete il nome di Alex Connor, artista di Brighton specializzata in romanzi storici, classe (beh questo è un mistero, ma si sa a certe signore non si chiede l’età, piccola vanità). Nel 2011 la Connor esordì con il thriller Il segreto di Rembrandt, (che uscì in Italia con Mondadori per la traduzione di Teresa Albanese) un notevole successo (c’era ancora l’eco del successo de Il Codice da Vinci a fare da traino), e da quel momento non ha più smesso a scrivere thriller in cui una cospirazione del passato continua nel presente con i quadri e il mondo degli antiquari come protagonisti. Da allora infatti ha scritto The Other Rembrandt, Legacy of Blood, The Hogarth Cospiracy, Memory of Bones, Isle of the Dead, e nel 2014 finalmente Caravaggio Cospiracy, il libro che oggi pubblica in Italia Newton Compton e io ho avuto modo di leggere. Segue un altro titolo, l’ultimo, The Bosch Deception, ancora inedito da noi.
Cospirazione Caravaggio (The Caravaggio Cospiracy, 2014) pubblicato in Gran Bretagna da Quercus Editions,  arriva da noi nella traduzione di Marta Lanfranco e non ci vuole un profeta dell’Antico Testamento per supporre che sarà uno dei titoli di punta di questa tarda primavera della Newton. Se amate il genere, se vi appassionano gli intrighi all’ombra di blindatissime gallerie d’arte, se vi piace vagabondare tra New York, Londra e Berlino per poi finire nelle Catacombe di Palermo in cerca di quadri scomparsi, trafugati, dati per distrutti, dal valore inestimabile, è il libro che fa per voi. Avrete modo leggendolo di respirare l’aria del mondo che ruota intorno all’arte internazionale, tra casseforti e caveau, collezionisti, galleristi, e i loro assistenti, autisti, segretari. Un mondo dove il delitto sembra frequente, o almeno lo è qui estremizzato per esigenze narrative. Ma anche nella realtà non penso si scherzi.

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Natività – Caravaggio, 1600? 1609?

Al centro del romanzo due quadri del Caravaggio Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi e il Ritratto di Fillide Melandroni, amante e musa del pittore. Il primo, il più prezioso, fu rubato nel 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, presumibilmente dalla Mafia, un pentito si dichiarò artefice del furto e del fatto che si rovinò irreparabilmente tanto da far piangere il mandante. Comunque continua a essere nella lista dei capolavori più ricercati dalle polizie di tutto il mondo. Il secondo, meglio noto col nome di Ritratto di Cortigiana, anche lui perduto, ha una storia forse più certa, risulta andato distrutto, con altre opere del Caravaggio, a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale nell’incendio della Flakturm Friedrichshain.
Il romanzo parte dal presupposto che le cose non siano andate proprio così, e che i quadri esistano ancora e in tutto il romanzo si assisterà ai maneggi, ai veri e propri raggiri, per riuscire a ritrovarli e impossessarsene. Tra false autenticazioni, persone che si dichiarano discendenti di Caravaggio, galleristi uniti in associazioni dedite a traffici illeciti simili a sette, e naturalmente la strada sarà costellata di morti, uccisi nei modi più efferati.

fillide

Ritratto di Cortigiana – Caravaggio, 1597

Il romanzo inizia con il ritrovamento dei cadaveri di due galleristi londinesi, i gemelli Sebastian e Benjamin Weir, strangolati e legati nudi, con i genitali martoriati da una sparachiodi, con colla di coniglio in bocca, e gli scalpi scambiati. A ritrovarli il gallerista e collega Jacob Levens, che subito chiama ad indagare un vecchio amico, Gil Eckhart, fisico da pugile e una laurea in Beni culturali, protagonista se vogliamo del romanzo.
Eckhart, un passato da investigatore, esita a farsi coinvolgere. Ha cambiato del tutto vita, ora ha un famiglia, una moglie, Bette, prossima al parto, un lavoro tranquillo, aiuta nelle ricerche gli scrittori di romanzi. Ma l’amicizia e la riconoscenza sono importanti, per cui accetta di tornare in pista. Anche se vogliamo c’è un’altra ragione ha farlo tentennare. Diversi anni prima a Berlino, il suo ultimo caso era per certi versi identico a quello, due galleristi, questa volta marito e moglie, uccisi allo stesso modo. E la donna di quel duplice delitto era proprio la sorella di Jacob Levens. Coincidenze? Gil Eckhart non crede, anzi vede la stessa mano e un legame molto stretto con Jacob Levens. Poi perché i due gemelli non hanno segni di aver lottato o cercato di difendersi? A questa domanda darà una risposta il medico che effettuerà l’autopsia. Fatto che ancora di più collega con il duplice omicidio di sette anni prima, periodo nefasto per Eckhart che coincise con la morte di sua moglie, in un apparente incidente.
Poi un blogger annuncia sul suo sito di essere l’ultimo discendente di Caravaggio e della sua amante Fillide Melandroni di avere le prove e di sapere dove sono i due quadri scomparsi. E’ l’inizio di una caccia spietata, con nuovi morti, tutti collegati a una diabolica cospirazione, che solo Gil Eckhart può sventare, fino a rischiare anche lui la vita in un doppio finale che lascia sconcertati, per quanto sia ampiamente credibile e coerente con la storia.
Oltre al presente, corre parallelo anche il passato, con un’altra cospirazione che vede coinvolto Caravaggio stesso, con brevi capitoli che inframmezzano la narrazione, e hanno proprio lui come protagonista. Come finì per Caravaggio si sa, mori di febbre il 18 luglio del 1610, a Porto Empedocle in Toscana. La grazia da Roma, insomma arrivò troppo tardi, come l’ordine di uccidere Caravaggio non fu portato a termine.
Insomma fuoco alle polveri, come dicevano i bucanieri. Buona lettura.

Liberi di scrivere intervista Alex Connor: qui

Alex Connor è autrice di molti thriller e romanzi storici, perlopiù ambientati nel mondo dell’arte, tutti bestseller e in cima alle classifiche di vendita. Lei stessa è un’artista e vive a Brighton. Per saperne di più: www.alexconnorthrillers.com

Source: libro inviato dall’ editore, ringraziamo Antonella dell’Ufficio Stampa Newton Compton.

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