Ieri ho sentito parlare del web, della blogosfera tutta, come di un’ immane discarica, e la cosa mi ha spinto a scrivere questo articolo e a riflettere su alcune cose che forse io davo per scontate, ma tanto scontate non sono.
In senso lato il web siamo noi: ci sono persone più o meno corrette, altruiste, generose, che seguono un’ etica, una morale, un’ ideologia, un credo politico, sociale, religioso, che dir si voglia. Alcuni vedono nel web solo una fonte di guadagno (più o meno lecito) altri magari qualche fonte di guadagno non la disdegnano, ma vedono più in là, vedono oltre, vedono il futuro.
Tuttavia comunicare credo sia l’esigenza primaria di chi opera nel web, diffondere informazioni, preservare il nostro sapere, la nostra cultura, la nostra società. Siamo esseri sociali, se non socievoli, siamo fatti per vivere in comunità più o meno grandi, per aiutarci, per sostenerci.
E voi non sapete quanti white hat ci sono, che hanno permesso negli anni che il sistema non collassasse. C’è gente che opera nell’ ombra, di cui non conoscerete mai nome e cognome, che agisce per il bene, per diffondere energia positiva e per arginare le derive a volte pericolose di questo sistema-mondo.
Se siamo una comunità, dovremmo anche darci regole condivise che migliorino l’ambiente in cui viviamo. E lo so non sempre e facile. Anche i migliori di noi commettono errori, derogano dai propri principi, magari non hanno il coraggio di fare la cosa giusta pur vedendola.
Noi blogger siamo in questo sistema-mondo gli operatori più esposti, più in chiaro per intenderci. Molti guardano a noi come un esempio da seguire, e questo implica responsabilità. Verso i più giovani, verso tutti.
Il blogging etico non credo sia una moda, passeggera e superflua, ma un’ esigenza di sopravvivenza, la condivisione del sapere, il no profit, la alleanza e l’essere un gruppo coeso, sono cose importanti come quei microrganismi dell’oceano che ripristinano l’eco sistema.
Riflettevo su questo ieri quando sentivo definire il web una discarica. Certo ci sono i piranha, ma questo non deve impedirci di credere che tutte le potenzialità di questo sistema, tutte le cose meravigliose che ha reso possibile, siano inutili, o destinate alla fine.
Chi opera per il bene insomma non deve sentirsi un ingenuo o uno sprovveduto, spesso ha capacità anche maggiori degli altri, che mette a servizio di tutti, in un clima di gratuità, che non implica sfruttamento o abusi. Rubare il lavoro altrui, non rispettando le sue intenzioni di uso, non è blogging etico. Mentire, calunniare, raggirare, derubare gli altri non sono pratiche che a lungo termine giovano, ma inquinano, tanto quanto i veleni che respiriamo nell’aria, o quelli che esistono nell’acqua.
Portiamo valore, insomma col nostro operato, creiamo ricchezza, diamo un senso agli sforzi di tutti verso un obbiettivo condiviso. E non facciamoci abbattere dalla tristezza e dal pessimismo. Molto spesso i buoni sono silenziosi, ma sono tanti, operano senza volere riconoscimenti, ti aiutano senza neanche che tu lo sappia.
E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con quanto ho scritto? Cosa fate concretamente per dare un apporto costruttivo alla blogosfera? Scrivetelo nei commenti, sarà interessante discuterne.
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