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:: I dettagli, Ia Genberg, (Iperborea, 2024)A cura di Viviana Filippini

9 aprile 2024

“I dettagli” è il romanzo di Ia Genberg, edito da Iperborea, dove la protagonista è un’ anziana donna a letto afflitta dalla febbre che ripensa la suo passato. Questo le permette di concentrarsi su alcune persone che hanno avuto un ruolo cardine nella sua esistenza. Dalle amanti famose presentatrici tv, a uomini con i quali si sono vissute intense passioni, ad amicizie vere e profonde, fino a quella donna che le ha dato al vita e con la quale il rapporto è sempre stato parecchio complicato. Il libro di Ia Genberg è un vero e proprio viaggio  dentro il vissuto personale della protagonista, dove il lettore, grazie alla narrazione/rievocazione di momenti che hanno lasciato in lei e  nella sua esistenza segni profondi. Il lettore compie un vero e proprio viaggio nel tempo, nello spazio e nelle vite più o meno fragili della voce narrante e dei suoi comprimari, in una Stoccolma dei primi anni Novanta. Non mancano poi riferimenti all’importanza dello scrivere e del leggere, con la citazione di libri che poi ritroviamo alla fine del romanzo nella sezione creata dalla traduttrice dove vengono inseriti i libri inediti in Italia, ma nominati tra un pezzo di vita e un altro. Oltre a questo ci si domanda però cosa hanno di così importante i comprimari della protagonista? Lo si comprende leggendo le relazioni d’amore, i rapporti d’amicizia e familiari narrati, scorgendo i dettagli che li caratterizzano e sono piccoli tasselli che magari non tutti notano ma che, per un’attenta osservatrice quale è  la voce narrante, sono fondamentali per assimilare le esistenze di certe persone che ha conosciuto e con le quali ha vissuto. Tra di loro ci sono Johanna, una ex fidanzata della protagonista diventata molto nota e  con la quale, nonostante le promesse non è stato amore eterno. Ad un certo punto irrompe Niki, con la quale da subito risulta difficile costruire un rapporto di amicizia stabile e duraturo vista la sua versatilità nel cambio degli stati d’animo. Nel cuore della protagonista c’è spazio anche per Alejandro, con lui ci sarà una relazione sì travolgente, ma problematica vista quella sua peculiarità caratteriale di stare sempre in bilico tra atteggiamenti opposti. L’ultima parte ha al centro Birgitte, una figura femminile molto importante per la protagonista, ma per la quale forse è più doloroso attuare il ricordo. Sì perché la donna è la madre della narratrice. Un figura femminile piena di problemi e fragilità che, nonostante tutto, è comunque sempre rimasta presente nella vita della donna. Con “I dettagli”, la giornalista e scrittrice svedese Ia Genberg, porta noi lettori in un mondo narrativo di una donna che ripensa e riflette sui tempi passati e dove alcuni dettagli che restano nella sua memoria, sono la prova concrete del fatto che certe persone anche se escono dal nostro vissuto lasciano, in qualche modo, un segno perenne. Traduzione Alessandra Scali.

Ia Genberg è Nata a Stoccolma nel 1967. Giornalista e scrittrice svedese ha esordito nel 2012 come autrice di romanzi. Il romanzo, tradotto in più di trenta paesi, ha ricevuto l’ambito Premio August nel 2022 e il Premio Aftonbladet nel 2023, ed è stato finalista al Premio Svenska Dagbladet e al Premio Adlibris.

Source: richiesto dal recensore.

Massimo Comella racconta il suo romanzo “Come nuvole sotto l’ombrello” (Scatole Parlanti, 2023)

28 dicembre 2023

“Come nuvole sotto l’ombrello” è il nuovo romanzo dello psicoterapeuta Massimo Comella edito da Scatole Parlanti, nel quale ogni storia narrata è un viaggio nella mente e nell’animo dei protagonisti. Per saperne di più su come è nato il libro, ne abbiamo parlato con l’autore.

Come è nata l’idea di questa raccolta di racconti dove la fragilità è un po’ il filo conduttore? L’idea è nata proprio dal desiderio di parlare delle fragilità. In un modo nuovo, che solo un romanzo come quello che ho scritto poteva permettere. Nel mio libro il lettore ha la possibilità di scoprire le fragilità di chi chiede aiuto e quelle di chi aiuta: un tema impossibile da affrontare in un libro di saggistica ed ancor più in un mondo reale.


Nelle storie presenti in “Come nuvole sotto l’ombrello”, quanto c’è di reale (casi che lei ha conosciuto davvero) e quanto di finzione? Come ho specificato nell’introduzione fatti e personaggi sono immaginari. Ho attinto emozioni e vissuti dal calderone della mia esperienza clinica; li ho poi rimescolati in alcuni casi ed in altri, come nel caso del racconto di “Idriss”, ho dovuto studiare luoghi e tappe ove è ambientato il racconto ed il viaggio del protagonista.


Quanto c’è di lei in Dimitri? Suppongo la sensibilità del personaggio e l’analisi personale/introspettiva ch’egli fa di continuo siano due caratteristiche che mi appartengono e che ho voluto vestissero il personaggio da me creato.

Dimitri mette scritte queste storie umane che ha conosciuto, potrebbe essere vista come una scelta compiuta per “liberarsi” dalle troppe emozioni che lo hanno coinvolto e toccato da vicino? Dimitri nel romanzo si è lasciato coinvolgere in almeno due casi anche oltre il dovuto ma non potevo fare altrimenti. Bisognava raccontare dei retroscena di alcuni accadimenti, andare ancora più in profondità nelle sue ferite e nelle ferite dei personaggi che lui incontra. L’unico modo che avevo era quello di farlo cadere … come non dovrebbe cadere nessun terapeuta.


Per lei, Massimo, cosa rappresenta la scrittura? Per me la scrittura è tante cose: è catarsi, è un modo di contattare emozioni, è un modo di avvicinarmi alle persone ed a me stesso ed è, soprattutto, un piacere, una passione grandissima.


Quale è il racconto al quale è più affezionato (se c’è) e perché? Io amo tutti i personaggi del libro. Mi chiedono spesso di scegliere un racconto da leggere ma, fosse per me li leggerei tutti. Ognuno è stato scritto in un periodo diverso e di ognuno ho riversato emozioni diverse.


E il racconto che le ha dato maggiori difficoltà (a livello emotivo) nella stesura? Sicuramente “Idriss”, perché raccontare quella storia ed il suo finale è stato molto molto difficile. Ho dovuto immaginarmi spesso accanto a lui proprio come, nel testo, ho fatto fare al dott Vaslav.

Da dove arriva il titolo “Come nuvole sotto l’ombrello”?Esse di solito stanno sopra e il titolo fa molto
Magritte
. Magritte in un suo famoso quadro mise un bicchiere sopra l’ombrello e non sotto, ecco io ho fatto qualcosa di simile non piegandomi alla ragione. L’ombrello è per definizione il luogo dove ci si
ripara dalla pioggia ed io ho immaginato la terapia come un ombrello. La terapia è, tuttavia, un luogo in cui ognuno porta le proprie nuvole, un luogo in cui nessuno è impermeabile alla pioggia che bagna indifferentemente tutti i protagonisti: curatore e curato. Molti di noi, un ombrello, nella vita, non lo hanno mai trovato e mi piacerebbe pensare che si possa trovarne uno e che da lì sotto, dalla nuvole e dalla pioggia, si possa tornare alla vita. Quanto a Magritte, pittore surrealista, credo ci siano diversi collegamenti con il mio lavoro. Il surrealismo esprime l’anima dell’analisi quella cioè di “andare oltre” per rivelare la nostra più recondita realtà … molto spesso ignota a noi stessi.


Se dovessero fare un film tratto dal suo libro, che attore vedrebbe nei panni di Dimitri? Da diverse parti mi accendono l’ idea di un film o di una serie tv. Io sono uno scrittore esordiente e anche se l’idea, non nego, mi stuzzica, devo rimanere con i piedi per terra – aperto a tutte le cose belle che questo libro porterà – ma con i piedi per terra . Se dovessi immaginare un attore e questi fosse vivo, avrei fatto il nome di Peter O’ Toole (l’attore di “Lawrence d’Arabia”, di “Dott Creator specialista in miracoli”, e di Priamo in “Troy”) mi piacevano tanto i giochi e l’umanità che sapeva far trasparire. Non riesco ad immaginare il dott. Dimitri privo di uno sguardo profondo che ti entra dentro. Oggi, per bravura e sguardo direi Michael Fassbender ma è un po troppo grande per interpretarne il ruolo considerando che il dott Dimitri lo collocherei anagraficamente tra i 35 e i 42 anni. Ho fatto nomi importanti ma se uno deve sognare deve sognare in grande, per ora rimaniamo almeno per il libro ancorati alla realtà.