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:: Figlia di re – Un matrimonio per l’Italia di Patrizia Debicke Van der Noot (Ali Ribelli Edizioni 2024) a cura di Giulietta Iannone

5 Maggio 2024

La figura della principessa Maria Clotilde di Savoia è al centro del nuovo sontuoso romanzo storico di Patrizia Debicke Van der Noot Figlia di re – Un matrimonio per l’Italia, AliRibelli Edizioni, romanzo che tratteggia con grande padronanza storica e dovizia di particolari la storia franco-italiana che va dal luglio del 1858 al gennaio del 1861. Sposa giovanissima di Napoleon Joseph Bonaparte, nipote di Napoleole I e cugino di Napoleone III, Clotilde è appena una ragazzina, ha solo 15 anni, quando viene data in sposa, per ragioni di Stato, al principe francese che non potrebbe essere più diverso da lei: ateo, lei invece è religiosissima, più anziano di lei, ha solo due anni meno di suo padre Re Vittorio Emanuele II, con un’ingombrante fama da libertino.

Matrimonio fortemente voluto dal Cavour, abile stratega e intessitore di alleanze, per rinsaldare i legami tra Francia e Regno di Sardegna, in vista dei trattati di Plombières che posero i presupposti per lo scoppio della seconda guerra di indipendenza italiana, ma non certamente da Clotilde che strappa abilmente la concessione di poter decidere o meno di dare il suo assenso alle nozze solo dopo averlo visto. L’incontro avviene nel gennaio del 1859 a Torino e inaspettatamente Clotilde si innamora del francese catturata dai modi straordinariamente affascinanti del principe, poco avvezzo a trattare con le giovinette che già da subito la tratta da donna e l’ammalia con il racconto dei suoi viaggi, con l’amore per i cavalli e i complimenti galanti.

L’interesse che il principe le aveva dimostrato, la gentilezza, i complimenti ricevuti avevano fatto agevolmente breccia nelle sue difese.
Era la prima volta che qualcuno la trattava da donna e la corteggiava.
Si sentiva pronta al gran passo. Ufficialmente si “piegava alla ragion di stato”. In realtà voleva farlo.

Le nozze subito dopo, con grande sfarzo e forse precipitosamente come teme Napoleone III. Ma sono un successo diplomatico di Cavour e sembrano fermamente volute da entrambi gli sposi.

L’ambasciatore britannico Lord Cowley riferì in patria: «… Il matrimonio del principe Napoleon con la principessa Clotilde di Savoia è il più gran risultato di Cavour!».
Gli austriaci invece sostennero che Maria Clotilde di Savoia era la prima vittima della guerra.

Napoleon forse certo non la ama, ma è orgoglioso di poter sposare la figlia di un Re e godere dei vantaggi tra cui la cessione di Nizza e Savoia alla Francia in cambio dell’appoggio militare al Piemonte in caso di attacco. E arriverà ad ammirararla e rispettarla anche per le sue straordinarie doti di carattere, dandogli ben tre figli. La Debicke tratteggia, oltre alle vicende private e sentimentali dei personaggi, anche i cambiamenti politico sociali che coinvolsero la Francia, il Regno di Sardegna, la penisola italica tutta, e descrive, rivalutandone la figura, il personaggio di Napoleon Joseph meno vanesio e farfallone di quanto era stato dipinto ma anzi instacabile lavoratore e amico dei patrioti italiani di cui sostiene con passione la causa, offrendo pubblico sostegno ai Savoia per la conquista dell’Italia, anche nel lungo e tragico assedio di Gaeta.

Napoleon lavorava davvero. Con l’energia e i ritmi frenetici che lo distinguevano quando s’impegnava, mise a punto una serie di misure indispensabili per l’Algeria, che dovevano cambiare l’assetto legislativo e amministrativo del paese, si occupò del Senegal per contrastare la tratta dei neri nella regione, accordò il suo Patronato alla società creata da Lesseps per scavare il canale di Suez e provò a liberalizzare i mille laccioli burocratici che legavano alla patria la Reunion, l’isola francese a migliaia di miglia nel Pacifico.

Ma tornando a Clotilde sono soprattutto le sue doti di carattere, di buon garbo e di gentilezza che sapranno fare breccia nei cuori della corte francese e del marito che potrà confidare in lei come moglie devota e innamorata appoggiando le sue opere di beneficenza. Figlia di re – Un matrimonio per l’Italia è un romanzo storico straordinariamente emozionante che sa valorizzare una figura femminile poco nota come fu quella di Maria Clotilde di Savoia, ma straordinaria e ricca di inattese sfaccettature.

Patrizia Debicke Van der Noot, è scrittrice e critica letteraria. Tra i suoi libri: “L’oro dei Medici “(TEA, 2009); “L’uomo dagli occhi glauchi” (Corbaccio, 2010); “La Sentinella del Papa” (Todaro, 2013); “La congiura di San Domenico” (Todaro, 2016); “La gemma del cardinale” (TEA, 2017); “L’eredità medicea” (Parallelo45 Edizioni, 2015; TEA, 2022); “L’enigma del fante di cuori” (Delos Digital, 2020), “Il Menestrello di Notre-Dame” (2021) a doppia firma con sua figlia Alessandra Ruspoli, e “Il segreto del calice fiammingo” (AliRibelli, 2022).
È relatrice di conferenze storiche per il FAI, per gli Istituti Italiani di Cultura di Francia e Lussemburgo, l’Università del Lussemburgo e per circoli letterari. Ha coordinato e condotto la decima e la dodicesima edizione del Festival del Giallo di Pistoia. www.patriziadebicke.com.

:: Figlia di re – Un matrimonio per l’Italia di Patrizia Debicke Van der Noot

2 aprile 2024

Oggi 2 aprile esce in libreria con Ali Ribelli Edizioni il nuovo atteso romanzo storico di Patrizia Debicke Van der Noot incentrato sulla figura enigmatica di Maria Clotilde di Savoia, figlia primogenita di Vittorio Emanuele II e moglie del principe francese Napoleon Joseph, nipote di Napoleone I. Niente giallo questa volta ma un’attenta ricostruzione storica di una delle più importanti autrici italiane di romanzi storici che ci presenta questa volta una figura femminile di grandissimo fascino e spiritualità. Il 10 luglio 1942 fu infatti iniziata la causa di beatificazione di Maria Clotilde da parte di Papa Pio XII, il quale la dichiarò Serva di Dio. La causa di beatificazione della principessa è tutt’ora in corso.

Il matrimonio di una principessa, Maria Clotilde di Savoia trasformato in fil-rouge per raccontare la storia franco-italiana dal luglio 1858 al gennaio 1861 e i cambiamenti politico epocali per la Francia, il Regno di Sardegna, la penisola italica, l’Europa, l’Africa e l’America, con i Nordisti e i Sudisti, impegnati nella Guerra di secessione. Un matrimonio che spinse il marito, il principe francese Napoleon Joseph, già attento alla causa italiana e amico di patrioti, a offrire pubblico sostegno ai Savoia per la conquista dell’Italia, anche nel lungo e tragico assedio di Gaeta.

Il domestico gli riempì la tazza e si ritirò con discrezione lasciando i due commensali sotto la vigile protezione degli aiutanti di campo, che si tenevano a debita distanza. Dal giardino sottostante risaliva un brusio di voci femminili, dominato dal gridio festoso di un bambino che giocava.
Il principe bevve lentamente. Napoleone III s’imburrò con cura un panino, lo ricoprì di marmellata e, prima di addentarlo, dichiarò: «Il 21 luglio, a Plombières, ho incontrato il conte di Cavour per mettere a punto un trattato che prevede l’alleanza franco piemontese. I nostri desideri convergono, ma come clausole irrinunciabili ho chiesto la cessione alla Francia di Nizza e Savoia e la mano della principessa Maria Clotilde a tuo nome.

Patrizia Debicke Van der Noot, è scrittrice e critica letteraria. Tra i suoi libri: “L’oro dei Medici “(TEA, 2009); “L’uomo dagli occhi glauchi” (Corbaccio, 2010); “La Sentinella del Papa” (Todaro, 2013); “La congiura di San Domenico” (Todaro, 2016); “La gemma del cardinale” (TEA, 2017); “L’eredità medicea” (Parallelo45 Edizioni, 2015; TEA, 2022); “L’enigma del fante di cuori” (Delos Digital, 2020), “Il Menestrello di Notre-Dame” (2021) a doppia firma con sua figlia Alessandra Ruspoli, e “Il segreto del calice fiammingo” (AliRibelli, 2022).
È relatrice di conferenze storiche per il FAI, per gli Istituti Italiani di Cultura di Francia e Lussemburgo, l’Università del Lussemburgo e per circoli letterari. Ha coordinato e condotto la decima e la dodicesima edizione del Festival del Giallo di Pistoia. www.patriziadebicke.com.