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:: Viaggio nel Giappone Sconosciuto di Massimo Soumaré (Edizioni Lindau 2021) a cura di Davide Mana

19 giugno 2021

La passione per l’Oriente è qualcosa che da sempre solletica la cultura Europea, stimolata da resoconti di viaggiatori, storie e leggende trasportate sulla Via della Seta, fantasie e pregiudizi costruiti sull’effetto che il passaparola ha di distorcere parole, idee e concetti, come in un lungo gioco di telefono senza fili, lungo i secoli ed i chilometri. E poi certo, romanzi, film, fumetti, cartoni animati.

Di questa disorganizzata immaginazione dell’Oriente, e di questa curiosità che non accenna a placarsi, si nutre una ricca letteratura di divulgazione, ma è raro imbattersi in un lavoro che riesce a coniugare erudizione e divertimento, e che anziché limitarsi a raccontare le stesse storie da capo, riesce davvero a sorprendere anche i vecchi “addetti ai lavori”.

Viaggio nel Giappone Sconosciuto, di Massimo Soumaré (Lindau, 2021) è un esattamente questo – è accessibile ma non semplicistico, colto ma non serioso, approfondito ma non inutilmente nozionistico, e ci presenta davvero aspetti sconosciuti del Giappone.

È una lettura piacevole che potrebbe sorprendere chi si considera già un esperto sulla cultura del Sol Levante – e potrebbe risvegliare l’interesse di coloro che si sono visti ri-presentare le solite quattro idee (di solito “soffiate” a Lafcadio Hearn) negli ultimi trent’anni, e cominciano a provare una certa stanchezza. È al contempo anche un libro eccellente per chi volesse avvicinarsi alla cultura giapponese essendone completamente a digiuno – e costituisce un ottimo punto di partenza per future esplorazioni. Il volume di Soumaré (che è un apprezzato traduttore e divulgatore con una conoscenza di prima mano del Giappone) tocca la cultura giapponese tradizionale e le tendenze del Giappone contemporaneo, la storia e la letteratura, l’archeologia ed il folklore, fino ad arrivare a quella cosa che i pedanti chiamano “cultura pop”. Lo fa con leggerezza, restando in poco più di 250 pagine, e con un ricco apparato iconografico – e questo significa che non ci offre solo un bel libro, ma anche un libro bello. Una piacevole aggiunta per lo scaffale di orientalistica, e consigliato a chiunque abbia un interesse per la cultura giapponese, e sia stanco delle solite storie.

Massimo Soumaré è traduttore, scrittore, curatore editoriale, saggista e ricercatore indipendente. Ha collaborato con riviste specializzate sulle culture orientali e con riviste di cultura letteraria americane, giapponesi, irlandesi e italiane. Ha inoltre tradotto numerose opere di romanzieri giapponesi. Come autore, suoi racconti sono stati pubblicati in diverse antologie e riviste, e tradotti e pubblicati in Cina, Giappone, Scozia, Spagna e USA. Suoi scritti e traduzioni sono stati pubblicati da Asahi Shinbun Shuppan, Atmosphere Libri, Bietti, De Agostini, Kadokawa, Kōbunsha, Kurodahan Press, Mimesis, Mondadori, Tōkyō Sōgensha, Utet. Per le edizioni Lindau ha tradotto Storie del negozio di bambole di Tsuhara Yasumi e due manga.

Source: libro inviato dall’editore al recensore. Ringraziamo Francesca dell’Ufficio Stampa Lindau.