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:: Un’intervista con Tessa Bernardi a cura di Giulietta Iannone

18 gennaio 2018

Caravaggio enigmaCiao Tessa, benvenuta su Liberi di scrivere e grazie per avere accettato questa mia intervista. Menzione speciale per la migliore traduzione all’ ottava edizione del Liberi di Scrivere Award per la traduzione di Caravaggio enigma (Without Hope or Fear, 2017) Newton Compton. E’ risultato il libro più votato, e come tradizione siamo felici intervistare il traduttore e conoscere qualcosa in più sul vostro lavoro, ancora per molti abbastanza misterioso.
Naturalmente è un semplice riconoscimento di un blog, ma appunto è stato dato dai lettori quindi è significativo dell’apprezzamento che la tua traduzione ha suscitato, oltre al valore del libro. Parlaci dei tuoi studi. Come sei diventata traduttrice? Che lingue hai studiato? Hai svolto tirocini all’estero, o hai studiato prevalentemente sui libri?

Ho sempre vissuto a stretto contatto con due lingue diverse, fin da bambina. Mia madre è cresciuta in Australia, e quando ero piccola mi parlava sempre in inglese, mentre mio padre mi parlava in italiano. La scelta del percorso di studi è stata quindi scontata: dai libriccini per l’infanzia in inglese alle pietre miliari della letteratura alla facoltà di Lingue all’Università di Pisa, e poi la specializzazione in Traduzione letteraria. Ho studiato inglese e spagnolo, un po’ di tedesco e portoghese, e ultimamente sto accarezzando l’idea di avvicinarmi al francese e allo swahili (galeotto fu un viaggio a Zanzibar!). Non ho mai fatto tirocini all’estero né l’Erasmus, ma ho sempre viaggiato molto in paesi anglofoni e attualmente vivo a Londra.

Qualche ricordo dei tuoi anni da studentessa?

Ricordo le montagne di libri! Montagne, dico sul serio. Ho sempre amato leggere, è ovvio, ma quelle pile di carta stampata con ambientazioni settecentesche popolate da fanciulle più o meno virtuose sembravano non finire mai. Scherzi a parte, ricordo con grandissimo affetto i docenti che ci spronavano a crederci: volete diventare traduttori? Rimboccatevi le mani, traducete, sfornate cartelle per il piacere di farlo e per la volontà di imparare, nel tempo libero, nelle vostre stanzette in condivisione, al parco. E ricordo anche chi invece diceva il contrario. Spesso sono quei “Non ce la farete mai” a non farti demordere, no?

Quali autori hai tradotto? Quali sono le tue traduzioni più importanti?

Proprio qualche mese fa è uscito un romanzo di Dean Koontz, un autore che amo particolarmente, spesso associato a Stephen King e considerato uno dei maestri del thriller contemporaneo. Tra gli altri autori potrei menzionare Emily Elgar, un’esordiente con una scrittura delicata e molto evocativa, Jeff Johnson, di cui ho tradotto un noir veramente bello, e ovviamente Alex Connor, che mi ha accompagnata alla scoperta della biografia di Caravaggio.

E per quanto riguarda la lettura nel tuo tempo libero. Quali sono i tuoi autori preferiti, quali libri ami leggere semplicemente come lettrice?

Leggo di tutto, quando e se trovo il tempo e le energie mentali per farlo. Questo, purtroppo, è il rovescio della medaglia. Lavorando tutto il giorno con testi e parole, nel tempo libero preferisco fare una passeggiata e svuotare la mente. In vacanza, però, ho letto un bellissimo libro di Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, e tra i miei autori preferiti potrei citare Henry James, J.M. Coetzee e Ian McEwan.

Come lavorano i traduttori letterari? Come si fa a entrare in contatto con un editore? Con l’invio di un curriculum vitae, iscrivendosi in una banca dati per traduttori? O sono gli editori che ricercano attivamente i liberi professionisti? Chi si occupa della selezione? La concorrenza è molto forte?

I primi tempi sono stati durissimi. Decine e decine di mail, neanche uno straccio di risposta. Benissimo, cambiamo strategia. Fiere del libro. Tutte. A tappeto. Roma, Bologna, Torino. Conoscere gli editori, cosa pubblicano, cosa cercano, vedere e farsi vedere, farsi conoscere. Dopo la laurea ho seguito brevi corsi e seminari di traduzione letteraria dal taglio veramente pratico. Un trauma. Della serie: Fitzgerald come prima prova di traduzione. E lì capisci che di strada da fare ce n’è ancora tantissima. Ma ho avuto la fortuna di conoscere grandi traduttrici, che mi hanno aiutata e corretta senza pietà. Voglio fare qualche nome perché le stimo moltissimo: Giuseppina Oneto, Gina Maneri, Anna Rusconi. Grazie a uno di questi corsi ho tradotto il mio primo racconto, poi sono venute le altre case editrici, alle quali avevo mandato un curriculum abbastanza mirato, e le prime prove di traduzione, che hanno portato a collaborazioni durature. E sì, la concorrenza c’è, come in tutte le professioni, ma se sei bravo e hai voglia di crescere (quella non deve mai mancare) uno spazietto si trova.

Come organizzi il tuo lavoro? Programmi una scaletta, dividi il testo rientrando immagino entro una data di consegna concordata? Ti è mai capitato di sforare questi limiti?

In teoria, sì. In pratica… A volte (di rado, per fortuna) si può incappare in un vero e proprio blocco, dove anche la resa delle frasi più semplici diventa complicata, e tanti saluti alla scaletta, ma in genere tendo a farmi un’idea del numero di cartelle che dovrei tradurre quotidianamente (i fine settimana sono sacri, però!) in funzione della deadline, della complessità del testo, dell’affinità con lo stile dell’autore e via dicendo, e riesco ad attenermici senza grandi problemi.

Parliamo ora di Caravaggio enigma. Come sei venuta a conoscenza di questo libro, conoscevi già la sua autrice Alex Connor? Ti ha contattato direttamente l’editore, o sei stata scelta tramite un’agenzia di traduzione? Hai dovuto superare prove selettive?

Un libro al quale ho lavorato con enorme piacere. Non conoscevo l’autrice, ma, quando mi è stato proposto l’incarico da un’agenzia di traduzione con cui collaboro da tempo, mi sono documentata e sono subito rimasta colpita dalla passione della scrittrice per l’arte italiana.

Cosa ti è piaciuto di più di questo libro? Quale è stata la parte della traduzione più difficile?

È una perfetta via di mezzo tra la biografia storica e il thriller. Il personaggio di Caravaggio emerge con forza incredibile dalle pagine del libro. È un uomo cupo, tormentato, pieno di vizi e debolezze, ma è anche un genio assoluto che crede nella propria idea di arte e non accetta alcun compromesso. Ho fatto molte ricerche su di lui e sui personaggi storici descritti e menzionati nel romanzo, e posso assicurare che l’autrice non si è inventata niente, anzi! In fase di traduzione, ho dovuto prestare grande attenzione ai dettagli, come alla precisione dei dati storici e alle scelte lessicali, senza però tradire il ritmo serrato e adrenalinico che è tipico del thriller.

Tu avendolo tradotto conosci approfonditamente lo stile dell’autrice, puoi parlarcene? Puoi dirci secondo te quelli sono i suoi punti di forza che favoriscono tanto l’apprezzamento dei lettori?

Come in parte ho già anticipato, l’autrice ha dosato sapientemente gli elementi a sua disposizione. La figura di Caravaggio è di per sé un ottimo punto di partenza, tanto per il lascito artistico quanto per le travagliate vicende personali che lo hanno reso un personaggio davvero controverso. Alex Connor le ripercorre in chiave romanzata, con un ritmo avvincente e una buona dose di suspense che tiene incollati alle pagine: cosa succederà adesso? Caravaggio conduce una vita spregiudicata, combatte con chiunque incroci il suo cammino, non riesce mai a tenere la bocca chiusa. E le sue opere? Dipingeva con totale sprezzo dei canoni imposti dalla Chiesa, rischiava di perdere gli incarichi, sfidava costantemente la sorte. Caravaggio enigma è una biografia che non annoia mai, perché scava nella personalità del celebre pittore e offre un vivido spaccato della vita dell’epoca. Credo sia proprio questo il segreto dell’apprezzamento che ha riscosso.

Puoi dirci a cosa stai lavorando in questo momento?

Ora come ora… sono appena rientrata dalle ferie! No, be’, sto lavorando alla traduzione di un bel thriller di un’autrice abbastanza famosa e ad alcune revisioni.

Grazie per il tuo tempo e la tua pazienza, e auguri per il futuro.

Grazie a voi e ai lettori del blog!