
Pubblicato per la prima volta nel 1975 su Epoca in forma di duplice articolo, più tardi confluito nella raccolta Cruciverba edita da Adelphi, il breve saggio riproposto in questo volume consente una preziosa visuale su come apparisse il cosiddetto “giallo” all’interpretazione di uno straordinario scrittore come Leonardo Sciascia. Non che quest’ultimo si riconoscesse come appartenente a tale genere letterario, per alcuni aspetti del quale non risparmia anzi le critiche; eppure i lettori appassionati della sua opera si rendono certo conto di come Sciascia abbia sfiorato e talvolta percorso – a suo modo – le strutture del noir e del poliziesco, e troveranno estremamente interessanti le parole che egli spende sul tema.
La presente edizione è arricchita dalla curatela di Eleonora Carta, che firma la corposa prefazione.
Breve saggio, ma denso di riflessioni, sul romanzo poliziesco di un maestro della letteratura del Novecento, che nonstante ritenesse il giallo (noir alla francese dal colore delle copertine dedicate a questo genere letterario) letteratura di consumo, ne ha comunque capito le potenzialità tanto da far risalire addirittura alla Bibbia la prima storia di detection (Daniele che smaschera i falsi testimoni contro Susanna) o da fare annoverare Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij nel genere.
Ne consiglio la lettura soprattutto a chi vuole dare uno sguardo disincantato e serio al genere poliziesco, ormai forse anche sdoganato a livello di critica, e soprattutto a Leonardo Sciascia, che nonostante non si ritenesse un “autore di gialli”, nei suoi romanzi spesso ne ha ricalcato le dinamiche.
Molto breve, si legge in una mezz’ora, ma forte sarà la tentazione di sottolineare alcuni passi e scrivere note a margine. Da segnalare la corposa prefazione (un saggio nel saggio) di Eleonora Carta, che cura la pubblicazione. Buona lettura!
Leonardo Sciascia (1921-1989), maestro di scuola, giornalista e politico, è considerato uno dei migliori scrittori del Novecento.
Source: libro inviato dall’editore, ringraziamo Roberto Russo e Anna Ardissone.