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:: Morte a doppio taglio di Anne Perry (Giallo Mondadori 2023) a cura di Patrizia Debicke

3 agosto 2023

Quarto legal thriller, della serie scritta da Anne Perry con Daniel Pitt come protagonista, ambientato nella Londra del 1911, con l’avvento dei mitici taxi neri londinesi.
I lettori di lunga data del lavoro di Anne Perry riconosceranno subito il suo giovane protagonista: Daniel infatti è il figlio di Thomas Pitt, attualmente a capo della sicurezza nazionale inglese, apparso con sua moglie Charlotte, in un’ altra lunga e intrigante serie scritta dalla Perry.
Arrivando sul posto di lavoro, il venticinquenne avvocato Daniel Pitt, laureato a Cambridge e ancora ai primi passi presso il Fford Croft&Gibson, prestigioso studio legale di Londra, nota seccato che il collega e amico , Toby Kitteridge, di solito puntualissìmo non è ancora arrivato.
Ragion per cui quando poco dopo, un agente di polizia si presenta chiedendogli di accompagnarlo all’obitorio per identificare un corpo di un uomo assassinato, ritrovato con uno dei suoi biglietti da visita in tasca, Daniel Pitt teme di dover andare a identificare il collega e amico.
Per di più, al suo ingresso nell’obitorio, Daniel riconosce, appeso all’attaccapanni , lo sgargiante soprabito a scacchi di Kitteridge ma, quando si avvicinerà alla vittima adagiata sul tavolo di marmo e il medico legale solleverà il lenzuolo per il riconoscimento, scoprirà che il corpo, atrocemente martoriato con una lama, appartiene invece a un altro collega, Jonah Drake, membro anziano del prestigioso studio legale in cui lavora.
La brutale aggressione parrebbe essere avvenuta verso le due del mattino nel Mile End, in un vicolo malfamato dell’East End londinese, (quelleo di Jack lo Squartatore), dove il corpo è stato rinvenuto. Fatto che suscita molte perplessità: perché mai la vittima si trovava a quell’ora in quella zona notoriamente equivoca? Per ragioni professionali? Seguiva forse un caso riservato, di nascosto ai colleghi, oppure indulgeva a squallide debolezze personali?
Naturalmente, l’ispettore Letterman al quale è stato affidato l’omicidio vorrebbe sapere dal giovane Pitt se ha sospetti su chi potrebbe aver avuto motivo di ucciderlo, ma lui non è in grado di rispondere o dare informazioni. Non aveva mai lavorato con Drake, non conosceva i suoi casi giudiziari … E non aveva alcun significato il fatto che il suo biglietto fosse in tasca del soprabito perché il capo apparteneva a Ketterige. Drake poteva averlo indossato per non farsi riconoscere?. Altrettanto la sua uccisione potrebbe nuocere al buon nome dello studio. Tanto che il vecchio titolare, Marcus Clifford Croft che sta iniziando a soffrire di perdita di memoria, gli chiederà di esaminare alcuni dei casi recenti e più controversi su cui Drake aveva lavorato.


Chi poteva volere la sua morte? Qualcuno di insoddisfatto tra i precedenti clienti di Drake? Difficile da trovate ,visto che l’anziano avvocato era talmente bravo da vincere praticamente tutti i casi a lui affidati.
Ciò nondimeno Daniel Pitt concentrerà la sua attenzione su due tra i più recenti dei quali Drake si era occupato: entrambi di grande rilevanza: quello di Lionel Peterson, accusato di omicidio, il cui processo finito in una nulla di fatto, con la giuria impossibilitata a formulare un’accusa, e quello di Evan Faber, unico figlio del magnate costruttore di navi, Erasmus Faber, dichiarato non colpevole dell’omicidio della sua amante, Marie Wesley, bella donna, una mantenuta molto chiacchierata, più vecchia di lui.
Scartato ragionevolmente Peterson, Daniel passerà a Evan Faber , da cui tuttavia suo padre lo esorta a stare alla larga per ragioni diplomatico/politico/sociali.
Il giovanotto però incuriosito si incaponisce, sfida i suggerimenti del padre e incontra Evan, che finisce per piacergli molto. Si rivedono, poi una sera fanno insieme un giro dei pub. Ma ci sarà un grosso ma … Perché se Daniel completa la nottata solo con i postumi di una sbornia, Evan finirà invece la sua morto, disteso all’obitorio. E il suo cadavere verrà ritrovato nella stessa area di Mile End e ucciso quasi nello stesso modo dell’avvocato Drake . Evidentemente i due delitti sono legati tra loro ma dove sta la connessione?
L’indagine tuttavia condurrà Daniel e suo padre sir Thomas Pitt, capo della Sicurezza nazionale, su una pista di omicidi che si estende dai bassifondi, ai più alti livelli della società. Così pericolosamente in alto che qualcuno pare disposto a tutto pur di fermarli. Con la storia che prenderà una svolta inaspettata. I Pitt infatti sono tutti in mortale pericolo..
In Morte a doppio taglio, Anne Perry ha creato un giallo storico molto particolare, ambientato a Londra, prima della prima guerra mondiale.
Ma ciò che forse rende questo libro speciale, insomma diverso, è che al di là di un semplice giallo storico, la Perry descrive una particolare condizione umana: ovverosia cosa comporti essere il figlio di un uomo di grande successo. Uno dei figli di padre di successo è, ovviamente, Daniel Pitt. Thomas Pitt è il capo di Special Branch, un uomo molto noto in tanti ambienti. Così quando, all’inizio del libro, l’ispettore Letterman chiede a Daniel se è imparentato con Thomas Pitt, si riesce quasi sentire la stanchezza nella voce di Daniel quando dice “mio padre”. Ma nel romanzo compare anche un altro figlio di un padre famoso: Evan Faber, che era stato difeso con successo da Drake in un processo per omicidio. Suo padre, Erasmus Faber, è un titano della cantieristica navale, che sta diventando sempre più importante man mano che le tensioni pre-prima guerra mondiale tra Gran Bretagna e Germania, si stanno accumulando, ed Evan, il figlio, arranca per restare alla sua altezza.

Anne Perry è lo pseudonimo di Juliet Marion Hulme, scrittrice britannica, nata nel 1938. Figlia di Henry Hulme, rettore dell’Università di Canterbury, nell’infanzia si ammalò di tubercolosi. Doveva perciò soggiornate a lungo in Paesi caldi (Caraibi, Sudafrica…), ma a 13 anni si ricongiunse con il padre che si è trasferito all’Università di Cambridge in Nuova Zelanda. Durante il suo soggiorno si legò d’amicizia quasi morbosa con Pauline Parker. Quando i genitori decisero di divorziare Juliet pensava di poter tornare con l’amica in Inghilterra. Davanti però al deciso rifiuto della madre di Pauline, Honora Rieper, le due ragazze (quindici anni) nel 1954 l’uccisero. Arrestate furono condannate a cinque anni di carcere, vista la giovane età, e all’obbligo di non vedersi mai più. Scontata la pena, Anne si trasferì in Inghilterra, poi negli Stati Uniti e infine in Scozia.
Con lo pseudonimo di Anne Perry, pubblicò nel 1979 il suo primo romanzo e da quel momento cominciò la sua fortunata carriera di scrittrice di romanzi polizieschi storici, incentrati soprattutto sui personaggi di Thomas Pitt e William Monk.
Anne Perry si è spenta a Los Angeles il 10 aprile 2023. La sua storia è stata raccontata nel film del 1994 Heavenly Creatures (Creature del cielo) del regista Peter Jackson, in cui la scrittrice viene interpretata da Kate Winslet.

:: Assassinio sul molo di Anne Perry (Fanucci 2010) a cura di Giulietta Iannone

12 settembre 2010

asLondra, estate del 1864. William Monk, ispettore della polizia fluviale di Wapping, è impegnato in un rischioso inseguimento sul Tamigi per catturare Jericho Phillips, accusato dell’omicidio del piccolo Walter Figgis, detto Fig. Un monello, un ragazzino di strada, che si guadagnava da vivere recuperando sulle rive del fiume oggetti smarriti, viti, oggetti d’ottone, frammenti di porcellana, pezzi di carbone, tutto quello che poteva avere anche un minimo valore tanto da essere venduto. Il suo cadavere era stato recuperato nel fiume a Greenwich con la gola tagliata, segni di bruciatura sulle braccia e segni di abusi in altre parti del corpo.
Subito era parso chiaro dal modo in cui era stato trattato che era quasi certo che fosse finito nelle mani di quei delinquenti che vendevano i bambini ai bordelli o ai pornografi. I ragazzini servivano fino a quando non iniziavano a cambiare voce e a mostrare i segno della pubertà, allora gli uomini a cui piacevano i bambini non nutrivano più interesse per loro e solitamente venivano venduti come mozzi ai capitani di mercantile.
Forse Fig si era ribellato in qualche modo e questo ne aveva decretato la morte.
Durante le indagine tenute dal comandante Durban, prima della sua morte, un informatore gli riferì che Jericho Phillips teneva sulla sua barca una specie di via di mezzo tra un bordello e un locale di spogliarello e costringeva i bambini a pratiche contro natura, fotografandoli e vendendo le foto per guadagnare altri soldi oltre a quelli di chi assisteva di persona.
Dopo una serie di appostamenti e nuovi riscontri, alla fine dell’inseguimento, Monk finalmente riesce a catturare Phillips e a consegnarlo alla giustizia. Ma un nuovo colpo di scena si sta per verificare.
Durante il processo Phillips ha come avvocato difensore Oliver Rathbone, uno dei migliori avvocati di Londra, incaricato della difesa da un misterioso filantropo pronto a pagare tutte le spese in nome della giustizia. Grazie alla bravura di Rathbone che riesce a insinuare nella giuria una serie di dubbi sulla correttezza dell’operato della polizia, Phillips viene giudicato innocente e sfugge al capestro.
Monk non ostante lo sconcerto, in memoria del vecchio capitano Durban che era certo della colpevolezza di Phillips e della sua implicazione in un giro di prostituzione minorile, riprende le indagini e senza esitare è pronto ad addentrarsi negli squallidi e degradati vicoli dei bassifondi e a infiltrarsi nei pericoli della malavita di Londra pur di raccogliere prove e testimonianze che incastrino una volta per tutte Phillips.
Quello che scoprirà andrà ben oltre le peggiori aspettative fino a far luce, nel sorprendente finale, sui vizi e le perversioni inconfessabili di alcuni personaggi illustri e insospettabili della moralista e perbenista buona società londinese. Assassino sul molo,uscito in questi giorni per Fanucci, appartiene alla serie ambientata nella Londra del periodo vittoriano che la scrittrice inglese Anne Perry ha dedicato all’ispettore William Monk.
Anne Perry è una narratrice straordinaria, capace di trasportarti in un epoca lontana con una facilità e una naturalezza che evidenzia la sua profonda conoscenza del periodo. Oltre alla cura per le psicologie dei personaggi, l’accuratezza nella descrizione degli ambienti, dei costumi, della mentalità, la Perry non trascura l’analisi di questioni etiche e sociali, anche scabrose, come in questo caso trattando la prostituzione minorile.
Dosando sapientemente suspense e colpi di scena, la Perry, attraverso riflessioni e osservazioni dettagliate, ci porta a scoprire i lati più oscuri della luminosa e puritana società vittoriana che sotto una patina di progresso e ottimismo nascondeva sordidi crimini indegni di una società civile.
La scrittura è elegante, il linguaggio ricercato, per gli amanti del mystery di stampo classico una lettura da non perdere.
Assassinio sul molo di Anne Perry Traduzione Sara Brambilla, Fanucci Editore, collana Vintage, pagg. 371, 2010.

Anne Perry, pseudonimo di Juliet Marion Hulme (Londra, 28 ottobre 1938), è una scrittrice britannica, condannata in gioventù per omicidio.
Figlia del professor Henry Hulme, medico e rettore dell’Università di Canterbury in Christchurch, alla giovane Anne (all’epoca ancora Juliet) venne diagnosticata la tubercolosi, così che fin dalla tenera età viaggiò in molti posti caldi del mondo (Caraibi, Sud Africa, ecc.) nel tentativo di migliorare la sua salute. All’età di 13 anni si riunisce con il padre, che si trasferisce all’Università di Cambridge della Nuova Zelanda.
Qui diviene amica intima di Pauline Parker, un’amicizia in cui molti all’epoca vollero vedere connotazioni omosessuali. La famiglia Hulme, però, era vicino al divorzio, e così Juliet pensò che poteva tornare in Inghilterra con l’amica. La madre di quest’ultima, Honora Rieper, era decisamente contraria, così nel 1954 Juliet e Pauline la uccidono. Il processo per omicidio ha eco internazionale e solleva l’indignazione pubblica. Il 29 agosto 1954 Juliet e Pauline vengono condannate per omicidio, ma essendo appena sedicenni ottengono una pena inferiore: cinque anni di detenzione e il divieto assoluto di incontrarsi di nuovo.
Finita la detenzione, Juliet parte dalla Nuova Zelanda per l’Inghilterra, poi dopo un periodo negli Stati Uniti si trasferisce in Scozia, nel paese di Portmahomack, dove vive tuttora con la madre. Suo padre ha avuto una carriera da eminente scienziato, guidando il programma britannico della bomba all’idrogeno. Juliet si cimenta con la scrittura e nel 1979 dà alle stampe il suo primo romanzo: Il boia di Cater Street (The Cater Street Hangman). Per tagliare i ponti con il passato, prende lo pseudonimo di Anne Perry, dal cognome del suo patrigno. Inizia così una prolifica carriera letteraria, che affronta i vari generi della letteratura gialla.
Sia Anne Perry che l’amica di una volta, Pauline Parker, vivono in Gran Bretagna, ma dal giorno del processo non si sono più incontrate.