Che cos’è l’itanglese? Una moda? Un segno di provincialismo? Un fatto di pigrizia? Di superficialità? Un espediente per pavoneggiarsi davanti agli interlocutori? Per intimidirli? Per ingannarli? È il latinorum contemporaneo? Un effetto collaterale dell’importare pratiche, discipline e tecnologie nate e sviluppate altrove, senza riuscire a farle davvero nostre? O si tratta del segno che l’italiano di molti italiani è, come afferma in questo libro Antonio Zoppetti, fragile?
[dalla prefazione di Annamaria Testa]
Un interessante e approfondito studio del destino della nostra lingua, partendo dall’ingresso nel nostro vocabolario dei termini inglesi affiancati a quelli francesi nell’ Ottocento, fino ad arrivare alla brusca accelerazione quasi incontrollata degli ultimi decenni.
Il come è avvenuto, il perché ha avuto questo terreno così fertile in Italia, le differenze con gli altri paesi – soprattutto Francia e Spagna dove si sono posti dei limiti più rigidi a questa invasione tanto repentina quanto inarrestabile – sono solo alcuni degli spunti che vengono affrontati durante la lettura di quest’opera che, fatta salva forse un’eccessiva ridondanza di numeri e dati statistici (chiaramente anche necessari a definire la portata di tale evento), contribuisce ad approfondire un fenomeno che è sempre più pervasivo e al tempo stesso anche fastidioso, forse perché indicatore di un senso di inferiorità verso una lingua che appare più avanzata, più prestigiosa e più calzante con la realtà di oggigiorno.
Va tutto bene? Ci sono dei pericoli? L’italiano è destinato a diventare un dialetto d’Europa? Si può ancora intervenire in qualche maniera? Questi ed altri interrogativi sono approfonditi dall’ autore ed alcune possibili soluzioni vengono suggerite in modo che ognuno di noi possa fare una riflessione obiettiva e razionale sul come comunichiamo e su come potremo farlo in futuro senza snaturare la nostra preziosa lingua che dovrebbe essere vista come un punto di forza e un marchio di qualità anziché un idioma in fase di obsolescenza.
Antonio Zoppetti si occupa di lingua italiana come redattore, autore e insegnante. Nel 1993 ha curato il riversamento digitale del Devoto-Oli, il primo dizionario elettronico italiano. Nel 2004 ha vinto il Premio “Alberto Manzi” per la comunicazione educativa. Ha scritto vari libri di linguistica e alcuni manuali di italiano pubblicati da Hoepli.
Source: libro inviato dall’ autore al recensore. Si ringrazia l’ Ufficio Stampa Hoepli.