Posts Tagged ‘Racconti’

:: A brulichio, Pasquale Vitagliano (Oligo editore, 2025) A cura di Viviana Filippini

24 aprile 2025

C’è la Puglia che già un po’ conosciamo e quella tutta ancora da scoprire. Questo è quello che troviamo in “A brulichio” il libro di Pasquale Vitagliano, edito da Oligo editore, con prefazione di Raffale Nigro. L’autore, che si è anche occupato della realizzazione delle immagini contenute all’interno del volume dove ci sono i racconti, ci prende per mano e ci porta alla scoperta della Puglia in ognuna delle sue sfaccettature, come per mostrarci tanto di quello che ancora noi lettori e, magari, futuri visitatori non conosciamo di essa. Pagina dopo pagina ci addentriamo in un mondo rapido, frenetico in continuo subbuglio e movimento dove c’è una sensazione di moto di grandi masse umane. Ecco tutto questo è l’a brulichio del titolo del libro di Vitagliano. Partendo dalla descrizione della conformazione geografica della Puglia (è lunga 400 km) che l’autore ci disegna pure per farci capire che questa regione è stretta e lunga come fosse una lingua bagnata dal mare Adriatico e dallo Ionio, comincia il viaggio.  L’autore ci racconta la  terra di Puglia attraverso luoghi, chiese, santi e non, mostrando al lettore una regione ricca di storia, fede e anche di qualche cosa che non va, come (per citarne una) l’incendio che nel 1991 devastò il Teatro Petruzzelli a Bari, poi rimesso a nuovo. Non manca una passaggio a Taranto, o per Soleto dove si venerano (come a Bari), San Giovanni Crisostomo e Santo Stefano. Poi ci sono i riferimenti ai fatti storici quali la fuga a Bari di Vittorio Emanuele III dopo la firma dell’Armistizio o l’8 agosto nel 1991, quando all’orizzonte del porto di Bari si vide arrivare la  nave “Vlora” carica di un numero indefinito di persone. Che dire poi della provincia del BAT nata dall’unione di Barletta, Andria e Trani o quando, facendo un salto nel passato, nel 1222, in Puglia giunse Francesco d’Assisi per la visita alla grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo e poi finì ospite di Federico II nel castello svevo a Bari. “A brulichio” è un libro dinamico, ricco di dettagli e curiosità che mostrano in modo insolito la Puglia dove il lettore si trova a Sud, in quello che è un vero e proprio pellegrinaggio in una terra affasciante, misteriosa, piena di Storia e storie,  nelle quali i destini delle persone più o meno note si sono intrecciati -e si intrecciano- in una terra tutta da scoprire e riscoprire.

Pasquale Vitagliano poeta e scrittore, è nato e vive in Puglia. Collabora con la “Gazzetta del Mezzogiorno”, “il Manifesto”, la rivista “Incroci” e con il blog La poesia e lo Spirito. Ha pubblicato numerose opere letterarie e saggi. Suoi racconti, articoli e poesie possono essere letti sul blog Nazione Indiana. (Fonte Oligo editore)

Source: editore. Grazie allo studio di Comunicazione 1A

::La Lunga notte di Emerio Medina, (Oligo editore 2025) A cura di Viviana Filippini 

2 aprile 2025

“La Lunga notte” di Emerio Medina, edito da Oligo editore, comprende due racconti: “La lunga notte” e  “La partenza”. In tutte e due le storie ci sono sì dei personaggi che impariamo a conoscere, ma accanto a loro, la principale protagonista è Cuba, con le sue atmosfere torbide cupe e capiamo che essa c’è,  sembra lei, ma non la percepiamo in modo netto e nitido. Nel primo racconto – “La lunga notte”-  quello che domina è l’oscurità che tutto avvolge, nasconde e rende irriconoscibili le cose e le persone per giorni. Ogni elemento che compare nella storia -dagli edifici, alla giovane coppia di sposi e al comitato di persone in cammino verso la luce- è velato dalle tenebre tanto che nulla si vede in modo netto, anche se ne deduciamo le forme e i rumori. Medina ci pone sullo stesso livello dei protagonisti che si muovono all’interno di questa oscurità senza poterla comprende e vanno avanti a tentoni tra luci che si accendono e spengono, nella speranza che il chiaro torni e renda più luminoso il presente, ma anche il futuro. Nel secondo racconto – “La partenza”- torna ancora quel senso di vago, indefinito, di un partire per allontanarsi  e di andare per arrivare nella località nota come Il Punto. I protagonisti sanno che attraversare la boscaglia non è facile, anzi sono consapevoli che ciò comporta difficoltà e imprevisti e a testimoniarlo ci sono i corpi ritrovati di chi purtroppo non è riuscito nell’impresa. Non importa però, perché per cambiare si deve partire. Andare, allontanarsi verso una meta che è la libertà, anche se del tutto sconosciuta e tutta da scoprire. Con un linguaggio avvolgente l’autore ci porta alla scoperta dei mondi esteriori e interiori dei diversi personaggi protagonisti di queste due storie, permettendoci così di entrare a fare parte delle loro vite, di muoverci al loro fianco e di scoprire cosa li tormenta  nell’animo, ma anche quello che loro desiderano. “La lunga notte” di Emerio Medina è un libro appassionante che ci porta dentro i meandri di un mondo lontano capace di conquistare con il suo misterioso fascino e con un’umanità pronta a rischiare per lasciare ciò che la opprime e dare il via ad un nuovo inizio, anche se non mancano dubbi e perplessità, in un mondo tutto nuovo e da scoprire. Traduzione di Davide Barilli.

Emerio Medina (Mayarí, Cuba, 1966) ha studiato ingegneria meccanica nell’ex URSS. Ha iniziato a scrivere tardi, nel 2003, ma ha ottenuto i più importanti premi letterari di Cuba, come il Casa de las Américas, nel 2011, con il libro di racconti La bota sobre el toro muerto. Tra i suoi libri ricordiamo “Sarubì; el preferido de la luna” (romanzo per bambini, 2009); “Café bajo sombrillas junto al Senna” (2010, Premio UNEAC per il racconto 2009); “La linea en al mitad del vaso” (2016, Premio Alejo Carpentier per il racconto); “Los fantasmas de hierro” (2015); e “Los Habaneros nunca invitan a comer” (2024). (Fonte bio Oligo Editore)

:: Afrodita di Isabel Allende (Universale Economica Feltrinelli, 1998) a cura di Elisa Napoli

25 marzo 2019

afrodita imageAfrodita, un viaggio tra i sensi, tra le fantasie più perverse e goderecce della tavola e della vita, un mémoire di ricordi e racconti personali condito da ricette succulente e gustose. L’amore e la cucina si uniscono in un mélange perfetto nel quale erotismo e cibo sono per la Allende un binomio prelibato ed irrinunciabile, il cui confine è talmente labile da confondersi. Afrodita vuole essere un viaggio guidato dal piacere del palato e dalle tre guide che hanno accompagnato la stesura dello stesso: Isabel, straordinaria e divertente nella sua inclinazione ciceronica, Panchita, fantasiosa ed intuitiva cuoca nonché madre dell’autrice, e Robert, amico e abile disegnatore di ninfe e satiri baccanti protagonisti del libro. Non è un ricettario ma un qualcosa di unico, di atipico, un testo nel quale la lussuria e l’erotismo accompagnano questa interessante lettura, sapientemente indirizzata dalla sensualità e dall’autoironia di una scrittrice che, per la prima volta, si mostra per come è. Non solo una delle autrici latinoamericane di maggior successo ma la regina della cucina che, rifuggendo dall’archetipo domestico, spazia nelle perversioni e nei piaceri risvegliando nella nostra mente desideri voluttuosi sapientemente accostati a succulenti piatti. Ciliegie civettuole, pere ubriache, sospiro di carciofi, mele stregate, salse ed entrées sono dei veri e propri inviti al peccato che noi tutti aneliamo volendone cibarci. Ma il vero piatto forte è l’amore, vissuto senza paracadute, senza freni, regole, con una buona dose di romanticismo e, perché no, di simpatia. Isabel Allende è estremamente esilarante, cinicamente divertente, capace di risvegliare primitivi istinti, ridestando ad uno ad uno i nostri sensi conducendoci verso il peccato originale che, a ben pensarci, altro non è che la disobbedienza di cui possiamo servirci in piccole dosi, in amore ed in cucina.

Isabel Allende è nata a Lima nel 1942, vivendo poi in Cile fino al 1973. Dopo il golpe di Pinochet si è stabilita in Venezuela e, successivamente, negli Stati Uniti. È una delle voci più importanti della narrativa contemporanea in lingua spagnola.

Source Acquisto personale.