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:: L’ uomo è morto, Wole Soyinka (Calabuig, 2016), a cura di Micol Borzatta

27 ottobre 2016
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Nigeria. Wole Soyinka viene denunciato e arrestato nel 1967 a causa dei suoi articoli contro la guerra e per il suo reclutamento di intellettuali, interni ed esterni al paese, per bandire la fornitura delle armi a qualsiasi parte della Nigeria.
Ovviamente i capi d’accusa sono di ribellione al governo e oltre a essere incarcerato ingiustamente, viene anche interrogato con mezzi oppressivi, pesanti, vere e proprie violenze mentali, per ottenere i nomi di tutte le persone coinvolte, e siccome i nomi che lui fece erano tutti di persone esterne al paese, lo tartassarono e torturarono ancora di più.
Tutto perché in realtà avevano paura di lui, perché poteva denunciare apertamente a tutti la corruzione che esisteva in Nigeria.
Il racconto inizia proprio con il suo arrivo alla stazione di polizia e il primo colloquio con Mallam D., quando ancora i termini erano gentili e si credeva fosse solo un colloquio. Proseguendo poi narrando gli interrogativi sempre più pesanti, le torture psicologiche, le condizioni disumane in cui veniva tenuto in carcere e nelle quali venivano tenuti anche altri prigionieri che non avevano diritto a trattamenti speciali.
Un romanzo denuncia che tocca davvero il cuore e arriva nell’animo del lettore grazie alle sue descrizioni realistiche, anche se spesso molto secche, dure e crude, come quando inizia lo sciopero della fame o viene rinchiuso in cella d’isolamento.
Molto forte la scena in cui si mette a contare e ricontare le pillole, disponendole sulla cassa che usa come comodino formando dei disegni per poi rimetterle via, tutto per tenere la mente impegnata e non impazzire.
Tutto questo durerà per ben due anni, anni nei quali Wole non smetterà mai di combattere per far sì che tutte le torture rimanessero fisiche, anni in cui la sua lotta mentale sarà fondamentale per poter successivamente continuare a denunciare il marcio che esiste al mondo.
Un romanzo truce che può spaventare e sconvolgere, ma è un romanzo vero, viscerale che non può passare inosservato.

Wole Soyinka nasce nel 1934.
Attivista e scrittore nato in Nigeria e cresciuto in Inghilterra viene imprigionato negli anni ’60 in Nigeria.
Nel 1986 ottiene il premio Nobel per la letteratura.
Scrittore di testi teatrali, poesie, saggi è riconosciuto come uno dei massimi autori africani contemporanei.

Source: libro inviato dall’editore, ringraziamo Simona dell’ Ufficio Stampa Jaka Book.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

:: Giovani, carine e bugiarde – 4 libri in 1 di Sara Shepard, (Newton Compton, 2016) a cura di Micol Borzatta

25 ottobre 2016

12Alison, Aria, Spencer, Emily e Hannah sono cinque studentesse di seconda media che vivono a Rosewood. La loro vita passa tra banchi di scuola e riunioni pomeridiani a turno di una di loro a rotazione. Sembra una vita tranquilla da ragazze se non fosse che Alison ha un vizio: fare scherzi abbastanza pesanti a chi non le piace. Proprio a causa di uno dei suoi scherzi le ragazze rischiano di mettersi seriamente nei guai, infatti una sera Alison spara un petardo nella casetta sull’albero del suo vicino per punire il ragazzo, Toby, che continua a spiarle, ma purtroppo colpisce la sorella, Jenna, accecandola. Alison però ha subito un piano pronto per non finire nei guai, dice a Toby di prendersi la colpa altrimenti lei avrebbe detto a tutti il suo segreto.
Toby infatti si prende la colpa e Alison dice alle ragazze che ora che hanno un segreto in comune la loro amicizia sarebbe durata in eterno.
Purtroppo le cose non stanno così, infatti qualche settimana dopo, durante un pigiama party nella depandance di Spencer, Alison esce di corsa dopo una litigata con la padrona di casa e sparisce nel nulla.
Passano tre anni, le ragazze si sono perse di vista e la loro amicizia è scemata quando, ognuna per un motivo diverso, si rincontrano. Di Alison non c’è ancora nessuna notizia, ma ognuna di loro riceve un messaggio da una certa A che le minaccia di svelare segreti del passato e del presente.
Tutte pensano che sia l’ennesimo scherzo di cattivo gusto di Alison, tornata da chissà dove, ma quando viene rinvenuto il suo cadavere i messaggi non smettono di arrivare, anzi diventano sempre più pericolosi. Inizialmente minacciano, poi iniziano a mettere nei guai le ragazze con le famiglie tramite pubblicazione di foto o lettere, fino ad arrivare a investire Hannah.
Chi è questa A misteriosa e perché si sta accanendo su loro quattro? E cos’è successo ad Alison quella notte? Chi è il suo assassino?
Raccolta dei primi quattro volumi della serie, il romanzo risulta essere scorrevole e avvincente anche se molto lungo.
Rispetto alla serie TV, dove le ragazze vengono descritte come quattro viziate piene di soldi, teppiste, che passano la vita a ubriacarsi, fare sesso con i professori, fregandosene della legge, permettendosi di fare irruzione nelle proprietà private rubando documenti senza che nessuno si accorga mai di nulla, nel romanzo le cose sono completamente diverse.
Partiamo dall’argomento più forte di tutto il libro, l’omosessualità di Emily. Se nel telefilm lei si è già dichiarata gay davanti a tutti e vive la sua omosessualità tranquillamente alla luce del sole senza nessuna ripercussione, come se fosse normale che la società accetti la cosa, specialmente in un paesino piccolo come Rosewood. Nel romanzo, invece, l’argomento viene affrontato in modo più realistico e completo. Emily deve ancora accertarsi di essere gay, infatti lei sta frequentando un ragazzo quando si accorge che in realtà lui non le fa provare nulla, mentre si sente smuovere dentro tantissime emozioni diverse quando incontra Maya. Da quel momento inizia il vero travaglio sia psicologico, in cui lei prende consapevolezza della cosa, e la battaglia con la famiglia e la società, che appena saputa la sua diversità iniziano ad accanirsi contro di lei. A scuola infatti i compagni di scuola le parlano alle spalle, le fanno scherzi e la trattano come se fosse un fenomeno da baraccone, a casa invece la considerano addirittura malata e pretendono che lei guarisca da questa assurda malattia. Quando però Emily decide di seguire la sua natura i genitori la cacciano di casa, spedendola come un pacco postale a casa degli zii in Iowa, dove vivrà in una fattoria e verrà seguita da un docente a domicilio.
Il tema dell’omosessualità viene trattato approfonditamente, con uno stile narrativo leggero, adatto a degli adolescenti, ma realisticamente, dando modo a chi legge il romanzo, e dovesse trovarsi nella stessa situazione, di capire cosa dovrà affrontare realmente, ma nello stesso tempo realizzare quanto sia importante essere sempre se stessi e accettarsi per quello che si è.
Altro tema molto forte è legato ad Hannah. Ragazzina obesa che veniva sempre presa di mira, anche dopo essere entrata nel gruppo di Alison le cose non sono cambiate molto, anzi spesso era Alison stessa a darle del maialino o a prenderla in giro, decide così, dopo la sparizione della sua amica, di dimagrire e diventare come tutte le altre ragazze della scuola. Il problema è come avviene questa trasformazione. Hannah infatti inizia a vomitare tutto quello che mangia, fino a iniziare a soffrire di bulimia. Disturbo che purtroppo non supererà mai totalmente, infatti appena iniziano gli SMS di A ricade subito nel giro.
Anche questo argomento viene trattato dal lato psicologico della ragazza, dando molto peso a quello che pensa, a come si vede e alle emozioni che scatenato il tutto. Molte sono le descrizioni in cui lei, pur essendo magrissima, passando davanti a uno specchio si vede grassa, oppure le sembra di vedere che alcune parti del suo corpo si ingrossino, per poi tornare a vedersi com’è realmente. Giochi della mente che la riportano a capofitto nel tunnel della bulimia.
Poi c’è Aria, la ragazzina che non si trova a frequentare i suoi coetanei, a cui le piace la letteratura impegnata e che inconsapevolmente inizia una storia con il suo professore, e che decide di continuarla anche quando scopre che Ezra è il suo docente. Comportamento causato anche dal fatto che Aria è stata costretta a crescere troppo in fretta. Infatti dopo aver scoperto che suo padre tradiva la madre con una sua studentessa, le è stato imposto da padre stesso di stare zitta e non riferire nulla. Questa cosa l’ha fatta crescere molto, così se già di suo preferiva la compagnia di gente più grande e chiudersi nei romanzi classici, dopo quell’evento la sua voglia di essere adulta è cresciuta. Il peggioramento totale avviene quando la madre di Aria, scopre della tresca del padre grazie a una lettera di A e scopre anche che la figlia sapeva tutto da tre anni. La reazione è quella di cacciare il marito, dire alla figlia che non riesce più a guardarla in faccia e cacciare di casa anche lei che finirà per vivere prima a casa di un compagno di scuola che sta frequentando e poi del professore.
L’argomento del divorzio, della separazione e dei rapporti genitori e figli viene trattato in modo approfondito sia tramite i pensieri e i sentimenti di Aria che di quelli di suo fratello minore Mike. Trattati in maniera diversa dai genitori, hanno reazioni completamente diverse che creano anche problemi nel loro rapporto e di conseguenza quello con gli amici e la scuola.
L’ultimo argomento trattato, sempre molto importante per gli adolescenti, è legato a Spencer. Spencer vive in una famiglia dove la cosa più importante di tutto è apparire e portare a casa trofei di ogni genere. La competizione è continua per tutto, sia tra le due sorelle, Spencer e Melissa, che tra i genitori. Purtroppo Spencer è sempre seconda rispetto alla sorella maggiore, non riesce a raggiungere gli stessi traguardi che lei aveva raggiunto ai suoi tempi, e quelle poche volte che riesce a superarla non viene comunque considerata. Lo stress provato è enorme e tutto si ripercuote anche sul rapporto con la gente. Infatti Spencer darà l’unica del gruppo che litigherà sempre con Alison, come se fossero due galli nello stesso pollaio, e successivamente cercherà, inconsapevolmente, di prendere il suo posto come leader del gruppo quando lei sarà morta.
Tutti questi argomenti importanti sono alla base di tutta la storia e hanno ruoli fondamentali, e sono i motivi per cui la serie di romanzi risulta essere molto interessante, coinvolgente e psicologicamente stimolante, diventando così una lettura quasi didattica per certi versi, a differenza della serie TV che è totalmente diseducativa.

Sara Shepard nasce a Filadelfia nel 1978.
Diplomata alla Downingtown West High a Downingtown in Pennsylvania si è laureata alla New York University.
Ora vive a Filadelfia con il marito e il loro figlio.

Source: libro inviato dall’editore al recensore, ringraziamo Antonella dell’Ufficio Stampa Newton Compton.

:: La maledizione di casa Foskett – M.R.C. Kasasian (Newton Compton), a cura di Micol Borzatta

23 ottobre 2016
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Londra, 1882. March Middleton, dopo essere rimasta orfana e presa sotto l’ala protettiva del suo tutore Sidney Grice, collabora con lui per risolvere casi di omicidio, un po’ allo stile di Watson e Holmes.
Ed è proprio durante questa loro collaborazione che un giorno del 1882 arriva a casa loro un cliente che li vorrebbe ingaggiare per indagare sulle morti del gruppo di cui fa parte, la Last Death Society. Una società formata da sette membri che hanno deciso di donare la loro eredità all’ultimo di loro che sopravviverà, e per escludere che le morti possano essere tutt’altro che naturali vogliono il migliore detective. Specialmente visto che uno di loro è già morto.
Il caso vuole, però, che mentre il cliente rivela i vari dati a Grice, muore proprio nel suo studio, avvelenato. I due detective devono così risolvere un caso molto delicato, che si fa ancora più intricato quando si scopre che una componente della società è la baronessa Foskett, l’ultima erede di un casato definito maledetto a causa di morti inspiegabili che colpirono tutte le generazioni.
Ottimo romanzo giallo che nasce seguendo le tracce del grande scrittore Doyle e del mitico Sherlock Holmes.
Infatti ritroviamo anche qui una coppia di investigatori, di cui la spalla scrive e racconta le avventure del detective, sempre ambientato a Londra tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, e i casi vengono tutti risolti da intuizioni che nascono dall’utilizzo eccezionale di tutti e cinque i sensi.
Un altro legame con le opere di Doyle è la citazione del racconto La lega dei capelli rossi, quando viene accennato a un caso risolto dove i colpevoli erano una banda di ragazzi con i capelli rossi.
Le similitudini però non sono solo queste, anche lo stile di scrittura e di narrazione sono molto similari a quelli usati da Doyle, con trame intrecciate che se srotolate svelano che sono tutte legate fino a formare una sola storia continuativa.
Oltre alla storia viene data molta importanza anche al periodo storico. Infatti siamo nell’epoca vittoriana di una Londra che sta vivendo molti cambiamenti, ma che nello stesso tempo sta cercando di rimanere legata alle vecchie tradizioni e ai vecchi costumi. Ritroviamo così la dura battaglia di una donna che vuole dimostrare il suo valore in un mondo esclusivamente maschilista.
Un romanzo che sa unire il fantasioso e la storia con colpi di scena e un finale brillante.

R. C. Kasasian è cresciuto nel Lancashire, passa da un lavoro all’altro fino a diventare uno scrittore affermato. Passa l’estate nel Suffolk e l’inverno a Malta. Al suo attivo ha tre libri, tutti della saga dei due detective di Gower St.

Provenienza: dono dell’editore, si ringrazia l’ufficio stampa.

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:: L’imperfetta meraviglia, Andrea De Carlo (Giunti, 2016) a cura di Micol Borzatta

21 ottobre 2016
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Circoscrizione di Fayence, dipartimento del Var, regione Provence-Alpes-Cote D’Azur.
Mercoledì 18 novembre 2015. Un blackout colpisce tutta la circoscrizione creando gravi danni a tutti i negozianti. Una di loro è Milena Migliari, proprietaria di La Merveille Imparfaite in rue Saint-Clair.
Milena è di origine italiane, ma da quando ha conosciuto Viviane, la sua compagna, ha deciso subito di lasciare tutto per seguirla in Francia, dove lei fa la massaggiatrice e sta scrivendo un libro, e di aprire una gelateria. Viviane l’ha sempre supportata molto, ma ultimamente sembra non credere più alla passione di Milena, sminuendolo a un semplice hobby.
Milena infatti non è una semplice gelataia, la sua passione per la creazione dei gelati le arriva dall’anima, le piace creare nuovi gusti e sempre con prodotti di stagione e freschi e tutti i sui gusti sono artigianali, portandola a passare molto tempo fuori casa.
Milena è in ansia, questa mancanza di corrente porterà i suoi gelati a perdere la giusta consistenza, il giusto sapore, ma per fortuna le arriva un ordine improvviso di dieci chili.
L’ordine arriva dalla casa di Nick Cruickshank, un musicista famosissimo, ma per Milena è un semplice sconosciuto. È questo che lo colpisce subito, il fatto che lei non lo tratti come una star, non si mette a tremare o ballare sul posto per l’eccitazione, ma gli parla come a una persona normale.
Proprio dopo quell’incontro e aver assaggiato il suo gelato a Nick iniziano a sorgere moltissimi dubbi inerenti alla sua vita. Infatti ha due matrimoni falliti alle spalle e il terzo, che dovrebbe iniziare a breve, non sembra molto diverso dagli altri, infatti Aileen è identica alle sue ex mogli.
Anche Milena inizia a farsi delle domande. Il suo rapporto con Viviane si è raffreddato, e la sua imminente voglia di maternità le fa aumentare ancora di più i dubbi. E poi c’è quella cosa che sente quando parla con Nick, non ha mai provato quelle sensazioni, né quando frequentava i suoi ex ragazzi e nemmeno quando ha iniziato la sua storia con Viviane.
A complicare tutto c’è anche la passione di Nick per il lavoro di Milena, l’unico a capire realmente la passione che lei ci mette, a riconoscere tutti i gusti e a capire perfettamente l’amore che lei mette in ogni sua creazione.
Cosa stanno facendo delle loro vite? Davvero stanno realizzando i loro sogni costruendo qualcosa nella loro vita?
Un romanzo introspettivo e profondo che sonda a fondo i sentimenti più puri e veri dei protagonisti. Pensieri sulle loro relazioni e sulle loro vite. Valutazioni sulle proprie realizzazioni e sui propri fallimenti.
Un romanzo romantico, riflessivo e stravolgente che porta il lettore a pensare seriamente alla propria vita facendogli fare un approfondito esame di coscienza.
Il tutto condito da descrizioni minuziose di ambienti spettacolari e poetici che fanno da sfondo alla storia più incredibile che si sia mai raccontata.

Andrea De Carlo nasce a Milano nel 1952.
Laureatosi in storia contemporanea decide di iniziare a viaggiare per l’Europa, finendo poi a vivere per lunghi periodi negli Stati Uniti e successivamente in Australia.
Il suo primo romanzo, Treno di panna è stato pubblicato con un’introduzione di Italo Calvino.
Scrittore e musicista ha pubblicato sia vari romanzi che inciso cd di successo.
I suoi romanzi sono tradotti in ventisei paesi.

Source: ebook inviato al recensore dall’editore, ringraziamo Marilou dell’Ufficio Stampa Giunti.

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:: Il rumore della pioggia, Gigi Paoli (Giunti, 2016) a cura di Micol Borzatta

20 ottobre 2016
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Firenze, giorni nostri. Via Maggio. In un negozio di antiquariato di proprietà dell’economato della Curia viene trovato il cadavere del commesso, Vittorio Stefani anni 68, da Padre bruno Martelli, capo economato.
Il generale Nigro chiama subito il migliore a indagare, così anche se normalmente il colonnello Lion non si occupa di omicidi, deve fare uno strappo alla regola e ubbidire agli ordini.
Anche un’altra persona si troverà a fare un’eccezione ai suoi normali incarichi, il giornalista Carlo marchi, incaricato normalmente della cronaca giudiziaria, che dovrà seguire da molto vicino tutte le indagini.
Iniziano così le investigazioni a 360°, arrivando ai massoni, antiche sette sataniche, gruppi omosessuali e Curia compresa, ma i misteri e i segreti sono più torbidi di quanto Lion e Marchi possano mai immaginare. E molto più pericolosi di quello che sembrano.
Un romanzo tutto all’italiana, coinvolgente, che sa far ambientare il lettore, anche non conoscendo la città grazie alle descrizioni ben fatte e molto minuziose, sempre dal punto di vista della voce narrante, che è in prima persona, così che il lettore abbia l’impressione di vedere lui direttamente la scena che ha davanti.
La storia sa perfettamente tenere l’adrenalina sempre al culmine e l’attenzione sempre attiva, con una narrazione piena di effetti e colpi di scena che non calano nemmeno alla fine del romanzo dove l’ultimo colpo di scena sarà quello che stordirà il lettore completamente.
Il personaggio principale, Carlo Marchi, sembra molto la impersonificazione dell’autore, infatti per tutto il romanzo si ha la certezza che chi scrive lo faccia perfettamente con cognizione di causa, maturata non solo grazie a ricerche e studi sul campo, ma proprio da anni di servizio.
Grande spazio lo trovano anche i sentimenti, specialmente quando si parla del rapporto padre-figlia, molto travagliato a causa degli orari di lavoro di lui e delle classiche crisi adolescenziali causate dalla giovane età di lei.
Un romanzo che sa come conquistare e un nuovo personaggio di cui innamorarsi e di cui seguire gli sviluppi nelle prossime narrazioni.

Gigi Paoli nasce a Firenze nel 1971, giornalista.
Dal 2001, per 15 anni, ha ricoperto il ruolo di responsabile della cronaca giudiziaria della redazione fiorentina del giornale La Nazione.
Da marzo 2016 è diventato caposervizio della redazione di Empoli.
Vive a Prato con la figlia e una gatta e Il rumore della pioggia è il suo primo romanzo.

Source: ebook inviato al recensore dall’editore, ringraziamo Marilou dell’Ufficio Stampa Giunti.

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:: Il vento delle ore, Ángeles Mastretta (Giunti, 2016) a cura di Micol Borzatta

17 ottobre 2016
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Siamo a Puebla. Àngeles è ritornata nel paesino in cui è cresciuta e molti ricordi le risalgono alla mente.
Rivive molti momenti della sua infanzia. Partendo da quando sua madre litiga con la sorella, Zia Catita, per il suo lavoro. Catita infatti è una medium e prevede il futuro. Inizialmente lo faceva quasi per gioco per i vicini, poi piano piano ha iniziato a diventare sempre più famosa e farlo sempre più seriamente, fino a ricevere fra la sua clientela persone ricche e iniziare a ricevere dei compensi. La lite tra la madre e Zia Catita è causata dal fatto che la madre di Àngeles non crede affatto nel paranormale e quindi nelle capacità della sorella. Una lite fortissima che sconvolgerà molto Àngeles, e sarà uno degli eventi che marcheranno la sua crescita.
Un altro ricordo molto forte è la volontà di essere magra per poter essere normale, magra come le ragazze dei Beatles, questo è il suo continuo pensiero che per realizzarlo passava intere settimane senza mangiare assolutamente nulla, però poi cedeva e si riabbuffava di nuovo, per poi rincominciare tutto dall’inizio.
Il ricordo molto più doloroso però è quello della lite avuta con la madre a causa della sua scelta di andare a convivere invece di sposarsi. Sua madre, molto religiosa e tradizionalista, pretendeva che anche la figlia seguisse il volere del Supremo, e quindi rispettare i comandamenti e i sacramenti, e il fatto che la figlia non seguisse i suoi voleri non lo accettava.
Un romanzo particolarmente profondo che sviscera attraverso i ricordi i sentimenti e i dolori della Mastretta.
Con uno stile molto semplice e di facile lettura l’autrice si apre completamente con il lettore, toccando temi molto importanti per la crescita di una bambina, come l’amore, la perdita, l’odio, i primi disagi adolescenziali e il distacco dalla famiglia, pur mantenendo sempre vivi i valori insegnatole.
Argomenti che sono sempre molto odierni, perché come la Mastretta, anche oggi i bambini e le bambine vivono le stesse identiche situazioni, anzi oggi ancor più che allora, perché la società impone certe regole d’immagine ancora più esagerate.
Un romanzo che ha molto da insegnare e fa riflettere, arrivando subito al cuore del lettore che non deve necessariamente essere di un target adulto, ma sarebbe ideale anche per un target più giovane.

Àngeles Mastretta nasce a Puebla nel 1949. Dopo essersi laureata in Comunicazione presso la facoltà di Scienze Politiche e Sociali all’università Nazionale Autonoma del Messico, ha iniziato a alvorare come giornalista.
Nel 1974, grazie a una borsa di studio, frequenta il Centro Messicano Scrittori, dopo il quale pubblicherà una raccolta di poesie. Dopo la quale iniziò la sua carriera di scrittrice.
Nel 1977 vince il Premio Ròmulo Gallegos.

Source: ebook inviato al recensore dall’editore, ringraziamo Marilou dell’Ufficio Stampa Giunti.

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:: Il regalo, Eloy Moreno (Corbaccio, 2016) a cura di Micol Borzatta

29 settembre 2016
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Lui ha tutto, ha un lavoro che gli rende bene, una moglie che ama e che a sua volta ha un lavoro che rende bene, una figlia bellissima che adora, una casa grande e da quella mattina anche una macchina nuova. Già il suo desiderio si è avverato, tutti i risparmi che ha messo da parte sono serviti per comprare quella macchina, con la quale quel giorno sarebbe partito per lavoro, una delle sue solite settimane fuori casa che spesso capitano. Solo che quella settimana anche sua moglie deve partire una settimana per lavoro e la bambina starà con i nonni, ma lei sa che le vogliono bene.
Appena arriva al solito autogrill a cui si ferma quando è in viaggio scende per andare a fare colazione, dà qualche monetina al barbone che suona la chitarra fuori dall’ingresso ed entra.
Poco dopo, appena sta iniziando a bere la sua tazza di caffè sente il rombo di un motore conosciuto, si gira e vede la sua macchina uscire dal parcheggio, uscire dall’area di sosta e prendere l’autostrada fino a scomparire.
A nulla serve correrle dietro, gli tocca tornare all’autogrill bagnato fradicio a causa della pioggia con il morale distrutto.
Per fortuna il direttore dell’autogrill, gentilmente, si prende cura di lui e gli procura un passaggio per arrivare all’Isola, un paesino lì vicino per fare la denuncia del furto.
Il passaggio glielo dà proprio il barbone seduto fuori, un musicista che in realtà recapita pacchi all’Isola ma che il suo vero lavoro è suonare ovunque.
L’uomo è disperato, ha paura, non si fida, ma intraprende comunque quest’ultima parte di viaggio per poter far denuncia e così tornare nel mondo normale, ma quello che lo aspetta è completamente diverso.
Un romanzo molto carismatico e profondo che si rivela essere totalmente diverso da quello che il lettore si aspetterebbe a primo impatto.
Infatti se a prima vista, dopo aver letto la quarta di copertina, ci si aspetta il classico romanzo di viaggi, stile on the road, dove il protagonista deve affrontare disavventure per conoscere se stesso e tornare migliorato, qui il viaggio è solo in un unico paesino. Il vero viaggio però è dentro alle persone che incontra in questo paese. Pur avendo tutte un segreto alle spalle, e pur essendo tutte in combutta contro l’uomo, lui le conoscerà solo nella versione migliore, quella rinata, quella che hanno ora, non conoscerà mai a fondo la loro parte nera e segreta, ma nonostante questo le loro spiegazioni, i loro insegnamenti, la loro dimostrazione pratica di vita lo porteranno a farsi un esame di coscienza per capire meglio cosa realmente vuole lui dalla vita e cosa invece sta facendo solo perché crede di volerlo a causa degli insegnamenti inculcatici dalla società fin da piccoli.
La trama di sottofondo è molto elaborata ma resa comunque semplice e di facile comprensione grazie allo stile narrativo semplice scelto dall’autore.
Molto ben sviluppati sono i pensieri del protagonista, la sua confusione, i suoi timori, i suoi sogni e le sue rassegnazioni, specialmente a fine romanzo quando dentro di lui inizia la lotta tra il voler provare a realizzare i suoi sogni e la parte più concreta che gli impone di lasciare i sogni chiusi in un cassetto perché la società è quello che richiede.
Il musicista, invece, è realizzato bene da un lato, ma dall’altro a volte forse è stato reso un po’ troppo pedante, con quel suo modo di fare da so tutto io che indispone, ma anche questo comunque dimostra la capacità dell’autore di realizzare personaggi molto realistici sia nel bene che nel male.

Eloy Moreno nasce a Castellon de la Plana nel 1976.
Laureato in Ingegneria Tecnica Informatica di Gestione all’Università Jaume I, ha iniziato a lavorare in un’impresa informatica per poi vincere il concorso di informatica al Municipio di Castellon de la Plana.
Il regalo è il suo secondo romanzo pubblicato, il primo è Ricomincio da te.
Nel 2008 ha vinto il concorso di Racconto Breve con La cama Creciente.

Source: ebook inviato al recensore dall’ editore, ringraziamo Valentina dell’Ufficio Stampa Corbaccio.

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:: La luce dei giorni, Jay McInerney (Bompiani, 2016) a cura di Micol Borzatta

21 settembre 2016
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Russel e Corinne Calloway. Coppia cinquantenne che vive a New York, in un loft a TriBeCa, lo stesso loft di quando erano ragazzi.
Lui editore di successo e lei impegnata nel sociale.
Entrambi vivono ancora i loro sogni e le loro ambizioni lavorative, ma il loro matrimonio ne risente.
A iniziare proprio dal loft, amato da lui ma odiato da lei che vorrebbe trasferirsi, anche per dare più spazio ai due gemelli undicenni, fino ad arrivare alla riapparizione di Luke, vecchio amante di Corinne, tutto sembra volerli mettere costantemente alla prova.
Russel infatti deve vedersela con gli alti e bassi editoriali che gli daranno sempre più pensieri, Corinne invece sentirà rispuntare nuovamente lo stesso sentimento che nacque fra lei e Luke quando lo vide la prima volta, quel famoso 11 settembre che riempì l’America di terrore, ma loro due scoprirono una forte passione.
Romanzo molto particolare con un inizio molto lento che non cattura il lettore, portandolo nella vita dei personaggi come un semplice spettatore esterno, senza nessun coinvolgimento.
Lo stile narrativo usato dall’autore è molto dispersivo, rendendo la lettura difficile e pesante.
I personaggi, come i luoghi, sono carenti di caratterizzazione e le descrizioni praticamente nulle, mancanza che trasmette una sensazione di sterilità al lettore che non riesce a immaginare l’atmosfera di sfondo.
La trama poi è completamente latitante, che non motiva per nulla la lunghezza di oltre 500 pagine.
Un titolo molto atteso che dovrebbe concludere, a dieci anni di distanza, la trilogia iniziata con Si spengono le luci e continuato con Good Life, ma che è stato strutturato male, deludendo un po’ il lettore.

Jay McInerney nasce nel 1955 ad Hartford.
Vive a New York dove è considerato il miglior autore del Brat Pack.
Autore di racconti e sceneggiature, tra cui un film interpretato da Angelina Jolie, è passato successivamente ai romanzi, dichiarando che, nonostante le apparenze, non sono autobiografici.

Source: ebook inviato dall’editore, ringraziamo Frida dell’ Ufficio Stampa Bompiani.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

:: La bambina col falcone, Bianca Pitzorno, (Salani, 2016) a cura di Micol Borzatta

16 settembre 2016
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Minervino Murge, paesino pugliese vicino ad Altamura. Siamo negli anni che vanno dal 1215 al 1230. Messer Rinaldo Rufo è il falconiere imperiale del re di Sicilia, Re Federico, e lo sta seguendo in Germania per essere incoronato Imperatore dall’Arcivescovo di Magonza. Con Messer Rufo c’è al seguito anche la figlia Costanza, nata durante il viaggio, e la moglie, Madonna Yvette, che però non potrà assistere all’incoronazione perché proprio quel giorno, il 25 luglio 1215, partorirà Melisenda.
Ritornati alla loro terra natia, la famiglia Rufo passa il tempo a gestire le proprie terre e allevare falconi mentre le bambine crescono e la famiglia si allarga, infatti presto arriverà anche Sibilla e in seguito Alice e Violante.
Costanza e Melisenda però hanno due sogni molto importanti, per Costanza è un sogno nato il giorno dell’incoronazione di Re Federico, mente per Melisenda è nato e cresciuto seguendo il padre nel suo compito di falconiere: vogliono partecipare alla crociata, la prima per liberare il Santo Sepolcro dagli infedeli e la seconda per imparare nuove tecniche di falconeria per poter seguire le orme del padre.
Purtroppo gli anni passano e la crociata è sempre più lontana, ogni volta che arriva il momento della partenza Re Federico ha un nuovo motivo per rimandarla, fino a quando nel 1227 finalmente si parte. Costanza e Melisenda si travestono da ragazzi e si dirigono a Brindisi per partire, ma un’epidemia le ferma e ferma tutte le partenze. Anche l’Imperatore si è ammalato e non può partire.
Viene quindi nuovamente rimandato tutto e le due ragazze sono deluse e amareggiate e ritornano a casa con Costanza gravemente malata.
Riescono a curarla, ma il suo umore rimarrà nero per la delusione, ma non sa che molti altri avvenimenti dovranno accadere e cambieranno per sempre la loro vita.
Un romanzo davvero spettacolare, uno dei migliori letti quest’anno che sa unire storia e fantasia in una narrazione leggera e avvincente, senza appesantimenti creati da descrizioni troppo lente o da parti storiche troppo saggistiche.
L’autrice descrive la vita della famiglia Rufo vista dal punto di vista di ogni membro della famiglia dando così al lettore una visuale completa e la possibilità di affezionarsi al personaggio con cui ha più empatia.
I personaggi sono molto diversi tra loro ma tutti mossi da una grande passione e da una grande forza di volontà che è un ottimo esempio per i ragazzi, infatti questo romanzo oltre a far sognare gli adulti è adatto anche per un target molto più giovane, dove il lettore giovane può trovare insegnamenti importanti, come l’amore per la famiglia, la forza di volontà nel voler realizzare i propri sogni e il buon senso di portare sempre a termine i propri compiti anche quando non corrispondono alle proprie volontà, ma quando si ha un dovere da compiere va compiuto.
La storia è avvincente e il fatto che ripercorra svariati anni permette al lettore di capire perfettamente la motivazione che spinge ogni singolo personaggio a fare determinate scelte.
Una saga familiare davvero tenera e intensa scritta con maestria che alla fine del libro ti lascia quel senso di malinconia che solo i grandi libri sanno fare.

Bianca Pitzorno nasce a Sassari nel 1942.
Dopo essersi laureata in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Cagliari si trasferisce a Milano dove studia alla Scuola Superiore delle Comunicazioni specializzandosi in cinema e televisione.
Finiti gli studi ha lavorato presso la RAI di Milano seguendo programmi culturali e programmi per ragazzi. Ha anche lavorato come archeologa presso il Museo Nazionale G. A. Sanna a Sassari.
Autrice di testi teatrali, sceneggiature cinematografiche e televisive, dal 1970 al 2011 ha pubblicato circa cinquanta opere di saggistica e narrativa, sia per bambini che per adulti.
Traduttrice di molte opere straniere, tra cui anche Tolkien, ha permesso la diffusione in Italia di autori spagnoli e inglesi.
Nel 1998 ha ricevuto il premio dell’Unione Scrittori e Artisti Cubani La Rosa Bianca per la sua collaborazione con la Biblioteca Ruben Martinez Villena dell’Avana a Cuba.
Nel 1996 le viene conferita la laurea honoris causa dall’Università di Bologna in Scienze della Formazione e nel 2012 è stata fnalista al premio internazionale Hans Christian Andersen Award conferito dall’International Board on Books for Young People e considerato il premio nobel per la letteratura dell’infanzia.

Source: inviato al recensore dall’editore, ringraziamo Simona dell’Ufficio Stampa Vallardi.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

:: Come lui nessuno mai, Bethany Chase (Bookme, De Agostini Libri, 2016) a cura di Micol Borzatta

5 settembre 2016
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Sarina è una architetto di 31 anni, divide un appartamento con il suo amico Danny e da quattro anni è fidanzata con Noah, ma Sarina ha un grande segreto dentro di sé: non ha ancora dimenticato Eamon Roy, un ragazzo di 28 anni, ex campione di nuoto andato a riposo che ha deciso di tornare a vivere nel paese in cui aveva vissuto ai tempi dell’università, quando divideva un piccolo appartamentino con Danny, all’epoca suo compagno di scuola e collega sportivo nella stessa squadra di nuoto.
Sette anni prima, infatti, Eamon e Sarina avevano avuto una breve storia, durata pochissimo e finita la notte in cui per la prima volta hanno fatto sesso. Eamon, infatti, quella notte alle 22:00 saluta Sarina per tornare a casa sua con la scusa di dover finire una relazione per le lezioni del giorno dopo, e da quel momento è sparito. Non ha più chiamato, non ha più risposto ai messaggi, non l’ha più cercata.
Sarina ha sofferto molto e le ci è voluto parecchio tempo per riprendersi e ricostruirsi una vita, ma ora che finalmente è convinta di avercela fatta ecco che Eamon ricompare.
Il gioco del destino vorrà che Danny proponga proprio Sarina come miglior architetto della zona così che si ritrova a dover lavorare a stretto contatto con lui per ristrutturare la nuova casa.
Lei ovviamente è combattuta, perché se da un lato il lavoro sarebbe un ottimo trampolino di lancio per nuovi orizzonti lavorativi, dall’altro si ritroverebbe a dover frequentare assiduamente una persona che credeva di aver dimenticato e che vuole finisca nel dimenticatoio.
Tuttavia siccome il destino si diverte a giocare con le nostre vite, ecco che Sarina accetta il lavoro e nella sua vita iniziano a esserci molteplici cambiamenti… continuerà a stare con Noah, il fidanzato che la vuole sposare o ritornerà fra le braccia del suo ex che nel frattempo continua a frequentare altre ragazze?
Come lui nessuno mai è totalmente e completamente il classico romanzo young adult, un po’ romance, che serve per far sognare le ragazzine e per permettere una lettura leggera e dissociativa a chi vuole fare una pausa da letture più seriose quotidiane.
Uno dei grandissimi problemi riscontrati è l’incapacità dell’autrice di creare un legame empatico tra lettore e personaggi, infatti si vive tutta la storia come spettatore, senza nessun tipo di immedesimazione.
La trama di per sé non è male, perfettamente congruente con il genere a cui vuole appartenere, ha uno svolgimento molto lineare, a volte molto prevedibile, ma, ribadisco, perfettamente in tono con il genere letterario.
Si nota una conoscenza da parte della Chase di conoscenze edili e architettoniche, un po’ derivate dal suo lavoro e un po’ sicuramente da studi e ricerche fatte, fattore questo molto positivo che oltre a dare corpo al libro lo rende anche molto interessante, come interessante e profondo è il significato che Bethany, attraverso Sarina, dà al significato di casa, rendendola in tal modo non solo una costruzione amorfa in cui passare il minor tempo possibile, ma una propria trasposizione dell’animo umano, una sorta di esteriorizzazione del proprio io che oltre a far sentire protetti e al sicuro come un rifugio, ha anche il compito di trasmettere le qualità di una persona.
Un romanzo carino, adatto come lettura leggera e spensierata da fare sotto l’ombrellone o anche durante l’anno magari mentre si è in viaggio per recarsi sul posto di lavoro.

Bethany Chase è nata in Virginia, interior design vive attualmente a Brooklyn.
Come lui nessuno mai è la sua prima opera.

Source: ebook inviato dall’editore, ringraziamo Riccardo dell’ Ufficio Stampa De Agostini.

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:: Torna da me di Mila Gray, (Bookme, De Agostini Libri, 2016) a cura di Micol Borzatta

3 settembre 2016
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Jessa è figlia di un Marine, abituata a vivere con il pensiero del padre in missione. Quando il padre va in pensione, dopo una missione in Iraq, inizia a soffrire di un disturbo post traumatico che però non si fa curare perché si rifiuta di vedere qualsiasi medico.
Arrivata ai diciassette anni Jessa si innamora di un amico di suo fratello Riley, Kit, un teppista mal visto dal padre per degli avvenimenti avvenuti ai tempi in cui era nei Marine con il padre di Kit.
La tragedia per Jessa arriva quando sia Kit che Riley decidono di entrare nei Marine insieme. Le sembra di rivivere ogni volta la stessa storia vissuta in precedenza, ogni volta rimane in ansia pregando per il ritorno sia del fratello che del fidanzato, cacciando ogni giorno la paura provocata dall’incubo di vedere arrivare una macchina dell’esercito a darle la Notizia.
Purtroppo un giorno, quando ha solo diciotto anni, quell’incubo si avvera. Fuori dalla porta di casa c’è il padre di Kit con la terribile notizia, ma chi riguarderà? Riley o Kit?
Dopo un inizio molto profondo, dove troviamo descritto tutto il panico provato da chi ha un parente militare in missione, raccontato dalla protagonista, usata come voce narrante, veniamo catapultati indietro nel tempo, in una narrazione molto leggera, spensierata, quasi frivola, classica di un young adult.
Ritroviamo sempre la nostra protagonista, Jessa, che sarà una delle voci narranti, intervallata da Kit, l’altro protagonista e voce narrante.
I personaggi sono abbastanza stereotipati, lei ragazzina per bene, succube del padre che non la lascia nemmeno scegliere l’università, si innamora dell’amico del fratello maggiore, ex ribelle che ha messo la testa a posto entrando nei Marine, ma che viene comunque mal visto da padre di lei.
Come in ogni young adult troviamo lo svolgersi della storia d’amore, ma qui iniziano le differenze, ovvero la parte più importante.
Se per tutta la prima parte sembra di leggere un classico romanzo da adolescenti, dove l’unica spinta per andare avanti è scoprire la risposta lasciata in sospeso all’inizio, ovvero chi è morto Riley o Kit, ora Mila Grey approfondisce il tema, dal punto di vista psicologico, di cosa voglia dire amare un militare.
Come si sviluppa la vita di una donna che ha un marito, un figlio, un fratello o un fidanzato in missione per molti mesi all’anno e che attende il suo ritorno? Cosa significa aver paura di trovarsi davanti casa un militare che deve comunicare che la persona cara non tornerà mai più?
È proprio questo il tema centrale del romanzo, non tanto la nascita della storia che è solo per dare un po’ di background, ma il presente. Capire e toccare con mano cosa voglia dire aprire quella porta e trovarsi ad affrontare una perdita così importante.
Un romanzo che va letto molto a fondo e senza pregiudizi, che sa dare tanto.

Mila Grey è lo pseudonimo di Sarah Alderson.
Al suo attivo ha già ben cinque pubblicazioni.
Originaria di Londra ha vissuto per gli ultimi quattro anni a Bali con il marito e la figlia.
I suoi scritti sono firmati con lo pseudonimo che con il suo nome vero.
Nella sua carriera di scrittrice ha scritto anche delle sceneggiature.

Source: ebook inviato dall’editore, ringraziamo Riccardo dell’ Ufficio Stampa De Agostini.

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:: L’ invito, Ruth Ware (Corbaccio, 2015) a cura di Micol Borzatta

2 settembre 2016
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Sono passati dieci anni da quando Leonora Shaw ha visto Clare e James. Dieci anni dalla fine del liceo e dalla sua storia con James. Dieci anni in cui si è ricostruita una vita e ha realizzato il suo sogno: diventare una scrittrice.
La vita di Nora è scandita da ritmi ben precisi: corse nel parco e lavoro alla sua scrivania nel monolocale dell’East End di Londra.
Un giorno mentre sta lavorando riceve una mail da una certa Flo che la invita all’addio al nubilato di Clare. Nora non sa se partecipare oppure no, ha troncato con il suo passato e con che ne faceva parte in maniera molta brusca, e proprio seguendo questo pensiero è convinta che l’invito sia un errore, fino a quando non riceve una mail da Nina, sua amica e unica ex compagna del liceo con cui ha tenuto dei legami, che le chiede se andranno insieme alla festa.
Nora alla fine decide di andare e accettare l’invito, spinta anche dal fatto che Flo ha precisato che Clare ci tiene davvero tanto, così da far rinascere in Nora un senso di riconoscenza nei confronti di Clare, sentimento che provava anche in gioventù e che è stato sempre alla base della loro amicizia.
Una volta arrivata alla villa nei boschi di Northumberland dove si svolgerà il weekend dedicato all’addio al celibato, Nora, capirà immediatamente di aver fatto un errore madornale, in primis perché scopre che il futuro marito di Clare è James, che fino a quel momento non sapeva, e poi perché gli eventi non vanno proprio come erano stati programmati. Spinti dall’isterismo di Flo accadranno avvenimenti che stravolgeranno tutti cambiando le loro vite per sempre.
Romanzo con una struttura molto particolare consistente in un inizio molto pacato, dove si fa subito la conoscenza della protagonista, Nora, e pian piano delle persone che saranno protagoniste degli avvenimenti con una vera e propria presentazione stile mi chiamo tizio e faccio il tal lavoro, vivo nel tal posto e i miei hobby sono… oltre che tramite i pensieri di Nora che sarà la voce narrante di tutto il romanzo.
Appena crediamo di aver capito come sarà l’andamento del libro, il suo ritmo e le tempistiche in cui si svolgeranno le situazioni, ecco che la Ware decide di dare una scarica di adrenalina al lettore buttandolo in uno stato confusionale e di angoscia pura inserendo un capitolo ambientato in un futuro vicino, che poi si scoprirà essere il presente mentre la festa è un leggero passato prossimo, dove Nora si sveglia in un ospedale con pochissimi ricordi degli avvenimenti accaduti, se non qualche immagine della festa, della casa e di un fucile sopra un camino.
Solo un capitolo prima di ritornare alla narrazione normale che riesce a stravolgere talmente tanto il lettore da portarlo a farsi ancora più domande, a cui non saprà rispondere se non alla fine del romanzo.
Già, perché se fino a quel momento l’unica domanda che mandava avanti nella lettura il lettore era cercare di scoprire qual era il segreto terribile che aveva portato Nora a sparire per dieci anni dalla vita di James e Clare, ora vuole assolutamente sapere come fa Nora da una semplice festa di addio al nubilato a ritrovarsi piena di sangue in ospedale con un’amnesia pesante.
Un ottimo colpo di scena che spezza la regolarità della narrazione e che non viene usato una sola volta, pur senza mai eccederne nell’uso.
Molto ben fatte sono le descrizioni. Poco accentuate quelle delle ambientazioni, ma abbastanza perché il lettore possa figurarsele, quanto invece molto dettagliate e complesse quelle relative ai sentimenti di Nora, che coprono tutta la gamma delle emozioni, dei pensieri, dei dolori e delle paure da lei provate, nelle minime sfumature possibili, tanto da creare un legame a doppio filo con il lettore.
La trama è davvero avvincente, un continuo mix di fatti più o meno tranquilli e avvenimenti adrenalinici che portano il lettore su un’altalena che va sempre più forte e sempre più in alto, con colpi di scena e momenti quasi psicotici che danno delle vere e proprie scariche elettriche.
Che altro dire, un romanzo straordinario con un finale stravolgente da lasciar increduli, quasi con la voglia di rileggerlo per cercare dei piccoli indizi che possano anticipare un colpo di scena così magistrale.

Rhth Ware è il soprannome di una scrittrice inglese. Nata nel 1977 a Lewes, nel Sussex, dopo la laurea all’Università di Manchester si è trasferita prima a Parigi e poi a Londra.
Ha lavorato come cameriera, libraia, insegnate di Inglese per poi approdare nell’ufficio stampa della Vintage Publishing.
L’invito è la sua prima opera.

Source: ebook inviato al recensore dall’ editore, ringraziamo Giulia dell’Ufficio Stampa Corbaccio.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.