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:: L’uccisore di seta di Lorenzo Beccati, Altre Voci Edizioni di Patrizia Debicke

2 luglio 2024

Genova, Anno del Signore 1590. Per la città è un momento duro e penoso, la peste ha nuovamente invaso strade e case, lo spaventoso e acre lezzo dei cadaveri fa da padrone ovunque mentre il terrore del morbo è palpabile.
La morte nera con il suo orrendo corteo di piaghe e bubboni è tornata a funestare città e dintorni . Anche il nostro Pimain guaritore di maiali, contagiato come gli altri, e stato rinchiuso nel lazzaretto, dove si aggirano i monatti raccogliendo i cadaveri e, circondato da corpi di moribondi, pareva condannato. Ma all’improvviso un qualcosa, forse un delirio, un’ allucinazione o altro si è frapposto tra lui e la morte, concedendogli miracolosamente scampo.
Finalmente dopo tanti giorni di indicibili sofferenze, guarito e tornato in sé, lacero e dimagrito lascerà il lazzaretto, accolto all’uscita dal cane Mat che pur dopo essere stato buttato fuori, fiducioso senza farsi scoraggiare, ha continuato ad attendere il suo padrone davanti alla porta .
E a piedi con lui, placata la fame di troppi giorni divorando una forma di pane, potrà far ritorno alla sua casetta sulle colline, dove vive con i suoi maiali.
Ma a Genova un mostro sta decimando senza pietà i tessitori della pregiata seta, famosa nell’Europa intera , riuniti a vivere e lavorare nell’ex convento del Belvedere.
Nel grande monastero infatti, dove il Doge ha ordinato di rinchiudere tutti i setaioli della città ammassandoli con i loro telai nelle celle dove hanno trovato rifugio con la speranza di preservarli dal contagio della peste che infuria, si è verificato un sanguinoso e mortale attacco notturno. Una giovane è stata aggredita improvvisamente, nel buio, da una mostruosa creatura che, dopo averla orribilmente dilaniata e uccisa, l’ha abbandonata cadavere a terra. Ma non basta, perché il crudele assassino, prima di allontanarsi, ha infierito anche su tutta la sua produzione, distruggendo rotoli su rotoli di pregiato materiale. Se accadesse ancora e ancora la città, già messa a terra dall’epidemia di peste che ha riempito il gigantesco lazzaretto, rischierebbe la rovina economica.
Nonostante le pattuglie di sorveglianza e gli immediati tentativi messi in atto per proteggere i setaioli, pare difficile riuscire a bloccare questo mostro, si teme che possa colpire ancora.
Il vecchio protettore e amico di Pimain, il medico Salvemini, gli chiede di indagare su chi e cosa attacca e uccide i setaioli. Insomma pare che la città di Genova abbia di nuovo bisogno di lui, della sua capacità di risolvere casi apparentemente impossibili.
Sarà il senso del dovere o anche l’amore per la bellissima figlia del dottore, Maddalena, ormai pronto a trasformarsi per sempre in una passione pienamente ricambiata, a spingere Pimain ad accettare l’incarico di fermare la violenza della Creatura Oscura? Certo Salvemini sa essere molto convincente ma ha anche dalla sua il fatto che Maddalena da alcuni anni gestisce da sola il negozio per il commercio delle pezze del velluto di Genova di proprietà della sua famiglia. Il dottore che grazie alla seta ha potuto studiare e diventare medico e chirurgo non ha mai voluto sbarazzarsene e quindi ora Maddalena, come tutti gli altri, è rinchiusa nel Monastero.
Ora perciò persino lei potrebbe essere in pericolo.
Nel frattempo tuttavia l’aiuto di Pimain è stato richiesto anche altrove. Dalla vedova di un suo vecchio commilitone e amico, Antonio Sale. La donna vuole che il guaritore di maiali scopra il colpevole di un misterioso furto con omicidio su una nave ancorata in porto che ha coinvolto e del quale, pur essendo stato la vittima, Antonio Dale è stato accusato. Il furto riguarda una cassa piena d’oro di proprietà del Doge trasportata a Genova sotto la sorveglianza dell’amico che la doveva consegnare solo a fedeli messi dogali. La cassa è scomparsa ma oltre a quella è scomparso anche qualcosa per il Doge di privato ma importante e molto più prezioso. Un cruciale bene segreto, da ricuperare assolutamente. E l’ormai anziano governante, sa bene che solo una persona può riuscire a ritrovare il suo tesoro, scoprendo e smontando gli artefici di un crudele piano che in qualche modo collega i due misteriosi casi. Ragion per cui ordinerà al guaritore di maiali di farlo, promettendo in cambio, se riuscirà a sventarlo, di cancellare per sempre l’onta della vecchia accusa per diserzione che pende ancora minacciosamente sulla sua testa e lo porta spesso a richiamare nella mente tanti episodi buoni e cattivi del passato.
Ma nel frattempo la mostruosa creatura uccide altri setaioli. E il Doge, riceve alcune onerose e minacciose richieste legate al suo segreto. Bisogna intervenire, valutare scrupolosamente ogni indizio scavando a fondo, fare qualcosa. Ciò nondimeno per intuire la verità e tutti i risvolti di sordide trame oscure ma e , soprattutto, per riuscire ad affrontarle e risolverle dovrà combattere la sua battaglia a prezzo della vita, praticamente da solo contro tutto e tutti.
In questo terzo e ultimo episodio della serie inaugurata dal “Guaritore di maiali” e proseguita con “II Mistero degli incurabili”, l’ingegno del protagonista Pimain torna a impegnarsi in due difficili e quasi diabolici enigmi sullo sfondo di una Genova, con un’atmosfera molto particolare. Una città in cui risaltano piccinerie e grandezze, caratteristiche della gente di allora, spesso indifferente o peggio crudele, se non sguaiata o addirittura disumana, sottolineando certi terribili aspetti dell’epoca : quali le spaventose condizioni dei lazzaretti, la fame minacciosa costante in agguato per la popolazione. Una Genova antica , minuziosamente descritta con stile raffinato, anche stavolta Lorenzo Beccati, ci pone di fronte a un’eccezionale ambientazione, inserendoci in un mondo medievale denso di ricchi e gustosi particolari in una città quale fu Genova, all’interno di una cornice appassionante e stimolante con tutti gli elementi del passato descritti alla perfezione e ben documentati.
Un altro medieval thriller, arricchito dalla presenza di Pimain, il guaritore di maiali, una figura speciale e molto intrigante che va a inserirsi a pieno diritto tra i più famosi “detective di carta”.

Lorenzo Beccati è autore e scrittore. Ha collaborato a programmi che hanno fatto la storia della tv italiana, tra cui Drive In, Paperissima, Lupo Solitario e tuttora Striscia la Notizia. Ha scritto numerosi libri, soprattutto romanzi grotteschi e thrilller storici. Per quanto sembri strano è anche un doppiatore. Sua infatti è la voce del Gabibbo. Con AltreVoci ridà alle stampe la trilogia con protagonista Pimain, il guaritore di maiali.

:: Manimàn. Storie insolite su Genova e paraggi, Lorenzo Beccati, (Oligo editore 2023) A cura di Viviana Filippini

30 marzo 2023

Un libro che è un condensato di aneddoti, personaggi e curiosità su Genova. Pagine dove durante le lettura ci si imbatte Buffalo Bill, Jean- Michel Basquiat, i Beatles o qualche loro reliquia, il primo Maciste (Bartolomeo Pagano), Carlo Goldoni, Winston Churchill, vari personaggi vissuti in momenti diversi e tutti accomunati da una cosa: Genova. Ognuno di questi nomi e tanti altri sono i protagonisti di “Manimàn. Storie insolite su Genova e paraggi” di Lorenzo Beccati, edito da Oligo editore di Mantova. La città portuale e capoluogo della regione Liguria è stata nel corso dei secoli un importante punto di riferimento per  il commercio marittimo, ma qui è la protagonista unica e indiscussa di un viaggio non solo nella storia, ma anche nel cuore di un luogo affacciato sul mare dove personaggi illustri, e non solo, hanno fatto una piccola tappa nella loro vita. Lo scrittore e autore televisivo è andato a ripescare nella memoria e nei suoi ricordi di una vita, tante storie e aneddoti sentiti nel corso degli anni e ha deciso di metterli nero su bianco per lasciare ai lettori di oggi una testimonianza di persone, eventi, e situazioni curiose accadute tutte a Genova. Nelle pagine si scopre che Genova non si è fatta mancare nulla, e non a caso ci si imbatte nella peste, ma anche nel primo clown della storia e ancora nell’antica Barberia Giacalone, in Albert Einstein, Frankenstein, Stanlio e Ollio, tal lady Parker (la principessa Sissi) e pure Evita Peron. Sembra che nessuno sia escluso e che tutti siano quindi passati, almeno una volta nella vita (me che scrivo compresa, se ci penso bene) a Zena! Ed ecco che allora viene spontaneo chiedersi che sarà mai quel  “Manimàn” del titolo. È un  modo di dire dei genovesi, quel “non si sa mai” o “non sia mai”, nel quale si intravede un pizzico della classica circospezione, prudenza e diffidenza genovese. Lorenzo Beccati, noto anche per essere autore televisivo, ha un linguaggio fluido, trascinante, tanto è vero che leggendo il suo libro colmo di particolarità tratti davvero impensabili come la storia della nave Garaventa o del cane di San Lorenzo, sembra di avere Beccati al fianco che accompagna il lettore nelle viuzze della città alla scoperta di un mondo, di personaggi e di situazioni a volte così surreali e insolite che, manimàn, anche se non si è genovesi è impossibile resistere alle travolgenti e sorprendenti sfaccettature che Genova dona a chi la incontra.

Lorenzo Beccati (Genova, 1955) è scrittore e autore televisivo. Ha collaborato a Drive in, Lupo Solitario, Paperissima e tuttora a Striscia la notizia. Ha all’attivo molti libri, soprattutto romanzi e thriller storici. Per Oligo ha pubblicato Il pescatore di Lenin (2021) e Uno di Meno (2022) (www.lorenzobeccati.com)

Source: richiesto dal recensore. Grazie all’ufficio stampa 1A Comunicazione.