Posts Tagged ‘Lady Oscar’

Se fossi Lady Oscar, uscito per Odoya edizioni a cura di Elena Romanello

29 dicembre 2024

4f090aa2-4856-4194-a422-567dcc17a123Mi avessero detto da ragazzina che un giorno mi sarei occupata di un personaggio dei manga e degli anime che adoravo già allora come Lady Oscar, non ci avrei forse creduto, anche se va detto che da un certo punto in poi, una volta passate le paturnie adolescenziali che mi avevano allontanata da queste mie passioni, mi sono molto impegnata in tal senso collaborando con fanzine e giornali, realizzando pagine web e scrivendo saggi e racconti.
Conoscevo da tempo la casa editrice Odoya di Bologna, che ha fatto uscire vari libri interessanti sulla cultura del fantastico e nerd, gli avevo sottoposto alcuni miei progetti e si è concretizzato quello su Oscar, partendo da una collana loro varata da non molto tempo, nata come Agire e pensare su ispirazione di un’iniziativa analoga francese e poi diventata Se fossi… un determinato personaggio.
Ho scelto Lady Oscar, che ho trattato innanzitutto dando informazioni su di lei, la sua storia e la sua importanza non solo tra i manga e gli anime, perché è stata un’opera che ha fatto davvero epoca, in Giappone e nel resto del mondo, Italia in testa, basti pensare che oggi non si può più pensare alla corte di Versailles, alla presa della Bastiglia e alla Rivoluzione francese senza associarci l’intrepida eroina creata da Riyoko Ikeda.
Lo scopo del libro e della collana di Odoya è anche quello di raccontare i singoli personaggi attraverso le loro caratteristiche psicologiche e di comportamento anche pratico, in modo da indicarli come modello di vita: certo, Oscar resta una figura abbastanza irraggiungibile, ma che comunque dà spunti per uno stile di vita romantico, coraggioso e culturalmente interessante.
La storia della Rosa di Versailles, titolo originale del manga e poi dell’anime, si collega a tanti argomenti e tematiche coinvolgenti e appassionanti, dallo sfondo storico alle figure iconiche delle donne guerriere, dal protagonismo femminile nelle opere di finzione ma anche tra artiste e autrici al rutilante mondo di manga ed anime.
Il libro è corredato da una copertina con un’immagine originale rielaborata scelta dall’editore e da un apparato di illustrazioni aggiunte in fase di impaginazione e pubblicazione non da me che raccontano comunque bene questo unico personaggio, che continua ad ispirare racconti di finzione (le famose fanfiction), illustrazioni e opere grafiche, cosplayer, eventi, come la conferenza ai Japan Days di Roma a cui ho partecipato anch’io lo scorso 20 ottobre, mostre, tra cui quella al WOW di Milano di quest’anno, e l’appuntamento ormai fisso ogni luglio qui sotto la Mole del tributo artistico Una Rosa a Torino a cui collaboro anch’io, presso l’hotel Adalesia organizzata dalla BM.
Un successo e una passione che hanno coinvolto tutte le persone coinvolte, dalla sensei Riyoko Ikeda allo staff che realizzò l’anime per la TMS, dai Cavalieri del Re, che fecero la sigla italiana cantata dall’artista Clara Serina, ai doppiatori italiani, considerati divi a tutti gli effetti dai fan, accolti sempre con grande affetto, che loro apprezzano molto, come hanno ricordato appunto Cinzia de Carolis, Massimo Rossi e Luciano Roffi all’evento di Roma.
Un sodalizio che continua nelle nostre vite e che ormai coinvolge più generazioni e a fine gennaio uscirà in Giappone un nuovo film ispirato ad Oscar, che ha già diviso il fandom ma che comunque porterà nuova visibilità e interesse intorno a questa figura unica di eroina, non solo all’interno di manga ed anime.
Il saggio Se fossi Lady Oscar rappresenta un punto di arrivo e di ripartenza per me: non è il primo che realizzo in tema e non sarà certo l’ultimo: qualcuno ha insinuato che ormai ho esaurito gli argomenti, ma non è così, io continuo e continuerò a scrivere cose in tema, perché sui classici, come diceva Italo Calvino ci sarà sempre qualcosa da dire. E certe storie sono parte di noi per sempre, perché siamo anche e soprattutto le storie che amiamo, come dicevano sia Cesare Pavese che Tiziano Terzani.
Ci saranno quindi altre mie cose su Oscar, ma intanto c’è questa proposta, per scoprire o riscoprire un personaggio e quanta affinità che ha con noi, al di là delle facili battute che sono venute da fare anche alla sottoscritta, tipo che se fossi lady Oscar non avrei lasciato il povero André, prototipo dell’uomo ideale da oltre quattro decenni per più di una generazione, a languire da solo per tutto quel tempo…

Un romanzo e una collana su Lady Oscar a cura di Elena Romanello

26 ottobre 2023

A volte, per reinventarsi, non è male ripartire da passioni che ti accompagnano da una vita, che magari nel corso degli anni si sono un po’ sopite o meglio sono state affiancate da altre, ma che puoi riprendere in mano con tutto il fervore di quando eri giovanissimo, ma con in più l’esperienza acquisita con gli anni.
È quello che è successo alla sottoscritta, da tantissimi anni appassionata di cultura nerd e otaku, fumetti, narrativa di genere, film, serial TV e anime, che, da un po’ di tempo, capendo che è impossibile seguire tutto, ha deciso di focalizzarsi su una delle storie fondanti della sua vita, che da oltre quarant’anni la appassiona e la fa struggere: quella di Lady Oscar, nota anche come Versailles no BaraLa Rosa di Versailles, manga ideato da Riyoko Ikeda nel 1972 e anime del 1979 giunto da noi nel 1982.
Scrivo e creo da decenni contributi e contenuti su Oscar, articoli, pagine web, saggi, racconti, ma diciamo che da due anni a questa parte ho dato a questa mia passione un’organizzazione diversa e prioritaria, partendo dai due anniversari dell’anno scorso, cinquant’anni del manga in Giappone e quaranta dell’anime in Italia, e continuando a fare cose, anche perché le soddisfazioni che mi ha dato questo personaggio senza tempo in termini di visibilità e considerazioni non sono paragonabili a quelle di nessun altro argomento di cui mi sono occupata.
Per cui ecco un sito aggiornato quotidianamente, il saggio La Leggenda di Lady Oscar uscito per Anguana edizioni che va ad aggiornare e ampliare miei lavori precedenti (e altri ne verranno), le fanfiction o racconti in tema, una fanzine, l’organizzazione della mostra Una rosa a Torino, la partecipazione a eventi on line e reali e altro ancora.


Tra le tante cose che ho fatto, sto facendo e farò ce ne sono un paio legate ai miei sogni di ragazzina che si sono realizzati in età adulta.
A marzo del 2022, durante una diretta con gli amici del podcast Comics Gear dedicato appunto ai fumetti, un’ascoltatrice ha detto che sarebbe stato bello scrivere un romanzo tratto da Lady Oscar, su modello di quello uscito nel 1982 per il Gruppo editoriale Fabbri, curato allora dalla brava Marina Migliavacca Marazza, oggi apprezzata autrice di romanzi storici, ma con toni un po’ più adulti, che non vuol dire certo snaturare una vicenda già dai toni non certo infantili.
Ho raccolto la sfida ed ho scritto Il romanzo di Lady Oscar La Rosa di Versailles, uscito per Anguana, in cui ricostruisco l’epopea trascinante e tragica di quella che per me è l’eroina per antonomasia, con in copertina una bellissima foto di Rosi Dotti Lady Kurimi a Versailles rielaborata da me, perché sono anche grafica.


La cosa è piaciuta ed ha incuriosito, ma il mio legame con Oscar e i libri non finisce qui. 
Da tempo, ho notato che escono vari libri in cui si omaggiano i classici, da Jane Austen alle sorelle Bronte, senza contare l’interesse crescente che c’è per manga e anime. Lady Oscar offre tantissimi spunti culturali da approfondire, sia dal punto di vista narrativo che saggistico: a lei si legano tante possibilità, saggi, biografie e romanzi storici sul Settecento e dintorni, approfondimenti sulle sue varie incarnazioni e su tutto quello che è connesso, fumetti, poesie, racconti, romanzi e memoir di appassionati.
Per questo motivo è nata la collana La Corte della Rosa, per Anguana edizioni, dedicata appunto ad Oscar e a tutto quello che può essere legato a lei: si parte con quattro titoli, il romanzo De Jarjayes di Paola Elena Ferri, la mia novellizzazione e i miei due saggi Il mondo di Lady Oscar La leggenda di Lady Oscar, e altre cose verranno, guardando anche a traduzioni possibili da altre lingue e raccolta di materiale. Del resto, per pensare a questo progetto, sono partita da quello che piacerebbe leggere a me legato a questo personaggio senza tempo, tenendo conto che c’è molto interesse e molto da costruire, non è un qualcosa di inflazionato, come ad esempio il fantasy, mia passione dove però ci sono non poche difficoltà.
A volte mi guardo indietro, pensando agli anni passati, come è successo a San Donà Fumetto dove ho tenuto una conferenza con mostri sacri come l’impersonator di Oscar Rosi Dotti e la mitica doppiatrice Cinzia de Carolis, e penso a quanto è bello che questa passione sia diventata la mia attività principale e mi abbia permesso di realizzare tanti bei progetti e il sogno di una vita, scrivere. Poi però abbasso la cresta e mi metto all’opera, c’è proprio tanto da fare e meno male.

:: Lady dal fiocco blu? Cinquant’anni con Oscar, Silvia Stucchi (Graphe.it, 2022)A cura di Viviana Filippini

14 luglio 2022

C’è una figura indimenticabile nella mia mente di bambina. Quella figura della quale ho il mio primo ricordo televisivo nel 1982, è quella ragazza coraggiosa dai lunghi capelli biondi, occhi azzurri, una bellezza unica tanto leale e coraggiosa. Lei è Oscar, o meglio Lady Oscar per tutti coloro che sono nati e cresciuti negli anni’80. Oggi, a 40 anni dalla serie tv e 50 dal manga, è uscito il libro “Lady dal fiocco blu? Cinquant’anni con Oscar” di Silvia Stucchi per Grpahe.it. L’autrice ha messo nel volume tutto quello che ha raccolto e scritto su Oscar nel corso degli anni, restituendo al lettore un saggio dettagliato e accurato che indaga a fondo la vicenda e la persona di Oscar. La cosa interessante che la Stucchi fa è il porre attenzione sulle differenze tra il manga e la serie televisiva, per la quale sono state create anche delle situazioni ad hoc, non presenti nel fumetto. Per esempio, se nel manga l’adolescente madamigella Oscar ama indossare la divisa per difendere la regina, nell’anime tv, Oscar non è convinta di seguire l’imposizione del padre che la cresce come se fosse un maschio. Altra differenza tra il manga e l’anime è che il secondo, adattato alla tv in 40 puntate, ha un tasso di drammaticità molto più elevato. “Lady dal fiocco blu? Cinquant’anni con Oscar” è un cammino profondo che dimostra non solo quanto sia stata accurata la ricostruzione storica messa in atto dalla Ikeda per i fatti storici e i personaggi, ma ha in sé la volontà di narrare il lato umano di Oscar, di Andrè e di alcuni loro comprimari. Interessante è pure la parte finale del volume nella quale si trova un approfondimento su due delle figure reali presenti che vengono raccontate dalla Stucchi per come erano veramente: la contessa du Barry, ultima favorita di Luigi XV di Francia, e Jeanne de-Saint-Rémy-de Luz de Valois, contessa de La Motte, nota come Jean Baleau per il cartone animato e sorellastra di Rosalie. Quello che mi piace però del libro di Silvia Stucchi è l’analisi psicologica svolta nei confronti di Oscar e André che dona loro una profonda umanità, rendendoli persone reali con tutte le loro paure, dubbi, emozioni e tormenti del cuore. Vero è pure il fatto che Oscar nasconde il suo corpo sotto abiti maschili – e notate che le tre divise che indossa: bianca, rossa e blu, richiamano i colori della bandiera francese- ma, nonostante questo, Oscar è consapevole del suo essere donna, del suo sentire e vivere con un cuore di donna. Si guardi per esempio il rapporto tra Oscar e Rosalie, per la quale madamigella Oscar è una sorella maggiore, un’amica, un àncora di salvezza e una sorta di madre che la accudisce, la alleva e, a modo suo, le dona affetto. Stessa cosa è forte il legame di amicizia e stima tra Oscar e Maria Antonietta, messo in crisi solo alla fine dalla loro visione diversa dell’imminente Rivoluzione Francese. Certo è che nel saggio di Silvia Stucchi, Oscar, la cui lealtà e coraggio fanno pensare ad una versione femminile del cavaliere, è sempre donna, dalla prima all’ultima puntata e dalla prima all’ ultima pagina. Un donna che ha sempre amato André (come ha fatto lui con lei), ma che ha compreso il suo sentimento forse un po’ troppo tardi. Oscar e André sono giovani, belli e anche un po’ ribelli se vogliamo per i loro tempi, visto che ad un certo punto decidono di fare di testa loro andando oltre gli schemi sociali del tempo e stabilendo da soli della propria vita. Sono i due eroi, un po’ come quelli della mitologia antica, che muoiono giovani sacrificando la loro vita e trovando la consacrazione eterna che, ancora oggi, ogni 14 luglio fa ricordare Oscar.

Silvia Stucchi, bergamasca, laureata in Letteratura Latina, insegna latino nei licei e presso l’Università Cattolica di Milano. Autrice di monografie e saggi scientifici su Petronio, Seneca tragico, Ovidio, Cassio Emina e la cucina dell’antica Roma, collabora con riviste e testate giornalistiche, e nel tempo libero coltiva l’interesse per la letteratura poliziesca, la storia e la letteratura francese, i fumetti, e, naturalmente, per «Le Rose di Versailles».

Source: richiesto dal recensore. Grazie all’ufficio stampa 1A.