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Il mio nome è Mostro, Katie Hale, (Liberilibri 2020) a cura di Viviana Filippini

12 luglio 2020

Katie Hale ha pubblicato questo suo romanzo d’esordio “Il mio nome è mostro”, nel 2019. Il libro è arrivato da noi in Italia nel 2020, grazie all’editore Liberilibri, e quello che stupisce è che la trama rientra a pieno nella tipologia del romanzo distopico nel quale la protagonista è, almeno così sembra, l’unica sopravvissuta di una pandemia. Già, di una “Malattia”, perché è così che viene chiamato l’antagonista nella trama della Hale. Un invisibile nemico che ha sterminato il genere umano. Pandemia, malattia, virus, sono termini diventati per noi oggi, ai tempi del Covid-19, vera e propria quotidinità nella quale il mondo è stato catapultato a inizio anno, ma la britannica Hale, già li aveva messi nel suo testo un anno fa, anticipando quella che sarebbe stata l’atmosfera dei nostri giorni. La protagonista è sola in un mondo reso deserto dalla malattia che ha seminato panico e morte. Il luogo dove lei si aggira non ha un’identità precisa, ci sono elementi che fanno pensare alle terre nordiche, ma potrebbe essere ovunque, come qualunque potrebbe essere il tempo nel quale la narrazione si svolge. Chi ci racconta, lo fa dal suo punto di vista, non solo portando a noi lettori la desolazione, solitudine, stato di abbandono di un pianeta che sembra essere uscito da un devastante conflitto bellico. La narratrice-protagonista espone i suoi sentimenti, la sofferenza per avere perso la sua famiglia, il dolore fisico delle ferite infette, la stanchezza del viaggio di ritorno a casa controbilanciati dalla forza, dal coraggio, dalla volontà di farcela a tutti i costi. Elementi che le permettono di procedere in quella che è la sua impresa: tornare alla vita in un mondo tutto da ricostruire. Durante la lettura si intuisce come la giovane stia facendo una lunga traversata dal suo rifugio nelle Svalbard, dove aveva trovato riparo, fino alla casa natia, ma tutto attorno a lei è morte, desolazione e distruzione. Certo è che per la protagonista c’è una inaspettata sorpresa quando trova una ragazzina sola, abbandonata e tremendamente impaurita che lei decide di soprannominare “Mostro”, lo stesso nomignolo che il padre le aveva dato da piccola. Il romanzo dalla Hale è diviso in due sezioni, ed è proprio nella seconda parte che si innesta la narrazione dal punto di vita della seconda sopravvissuta, anche lei alla ricerca di una nuova speranza in un mondo a tratti primordiale, dove i saccheggi hanno svuotato le case dei tanti umani uccisi dalla “Malattia” e lasciato una sensazione di decomposizione costante. Il romanzo di Katie Hale è potente per la sua capacità di aver raccontato una stato di panico, di terrore e di messa in crisi di ogni certezza che noi abbiamo incontrato in modo reale in questo 2020 con lo scoppio del Coronavirus. Il lavoro letterario della Hale è ancora una volta la dimostrazione di quanto il confine tra letteratura, finzione e realtà sia sottile, anzi, a volte la narrativa riesce ad anticipare quello che accade nella vera esistenza del mondo. Quello che mi ha colpito di più è la convinzione della prima sopravvissuta che la solitudine nella quale si trova sia l’unica via di salvezza da ciò che potrebbe annientarla. Una certezza che comincia a traballare un po’ con la scoperta che esiste qualcun altro. Le due ragazze, così diverse per carattere e atteggiamento nei confronti della vita, si rimboccheranno le maniche per un nuovo domani tutto da costruire, anche se non hanno ben chiaro come. Certo è che quelle giovani e la nuova vita che sta crescendo in una di loro, dal mio punto di vista, potrebbe essere vista come la rappresentazione dei due progenitori/progenitrici di una nuova umanità. Traduzione di Carla Maggiori.

Katie Hale (1990), britannica, si è laureata in Letteratura inglese alla University of London nel 2012 e in Scrittura creativa nel 2013 alla University of St Andrews. Nel 2019 ha ricevuto la prestigiosa MacDowell Fellowship.

Source: richiesto dal recensore all’editore. Grazie a Maria Stefania Gelsomini dell’uffcio stampa Liberilibri.