Il dubbio che l’uso continuativo di detergenti chimici per la pulizia della casa possa procurare danni alla salute ce l’avevamo più o meno tutti. Per cui non stupisce che l’Università di Bergen in Norvegia abbia commissionato una ricerca, ora pubblicata su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, che monitora la capacità polmonare di un campione di persone che per lavoro o per necessità familiari si occupano di questo compito. Lo studio è durato 20 anni, e all’inizio della ricerca le persone coinvolte avevano circa 34 anni. Lo studio ha rilevato inoltre che: confrontando le donne che non si dedicavano alle pulizie con coloro che invece le facevano con regolarità, il volume espiratorio forzato a un secondo (Fev1), cioè la quantità di aria che si può espirare forzatamente in un secondo, risultava ridotto di 3,6 millilitri (ml)/anno più velocemente nelle donne che si dedicavano alle pulizie di casa e di 3,9 ml/anno più velocemente nelle addette alle pulizie. (fonte Ansa)
La lettura di questo articolo mi ha ricordato che volevo parlarvi di un libro di cui Altraeconomia Edizioni mi ha mandato il Comunicato stampa: “Bolle in libertà” Ricette fai-da-te per la bellezza e la cura di casa. 50 cosmetici e detersivi eco e biologici alla portata di tutti. Il nuovo libro di Elisa Nicoli. Premetto che non ho potuto visionare l’intero volume, ma solo il PressKit con l’indice dell’opera e alcune ricette. Diciamo il volume è diviso in due parti, una dedicata alla cura della persona, con ricette specifiche, e una alla cura della casa con ricette basi per tutti i tipi di pulizia, dai panni, ai pavimenti, ai casi disperati: frigo, forno, scarichi intasati, muffa. In conclusione una bibliografia e web, siti e applicazioni, elenco dove trovare le materie prime e rivenditori.
L’uso di questi detergenti eco e biologici oltre al vantaggio per la salute personale, comporta anche un bene per le acque e il Pianeta, contribuendo a accrescere il nostro spirito ecologico.
Ecco un esempio di una ricetta. Buona lettura!

Elisa Nicoli (Bolzano, 1980) è regista di documentari e scrittrice, oltre che appassionata di cammino e viaggio. Autrice di numerosi libri quali “L’erba del vicino” (Altreconomia), “100 cult in padella” (Altreconomia), “Questo libro è un abat jour” (Ponte alle Grazie-Altreconomia) e della guida “L’Italia selvaggia (Altreconomia), oltre che del grande successo “Pulizie creative”, da cui prende le mosse questo libro. Per Ediciclo ha scritto “Senza pesare sulla terra” (Ediciclo). Ha all’attivo 10 anni di esperienza reale in autoproduzione di cosmetici e detersivi. I suoi siti di riferimento sono elisanicoli.it e autoproduco.it
Cosa successe il 19 luglio del 1985? Ad alcuni questa data non dirà niente, forse troppo giovani, forse troppo distratti o peggio impegnati a nascondere i fatti, a diluire la memoria collettiva perché tanto dagli errori del passato non si impara mai niente. Ma c’è qualcuno che non ci sta perché il 19 luglio del 1985 fu una giornata nerissima nella storia del Trentino e dell’Italia intera, una giornata in cui un mare di fango si riversò dalla miniera di Prestevel sulla frazione di Stava e si portò via 268 persone. Sarebbe bastato poco ad impedirlo, veramente poco ma ciò che avrebbe dovuto essere fatto, non fu fatto, passò in secondo piano per disattenzione, incuria, silenzio colpevole, oscure corruzioni, già perché conviene piangere le vittime piuttosto che muovere un dito per evitare che una tragedia simile accada, una tragedia tanto più annunciata quanto più ingiustificabile. La miniera di Prestavel estraeva fluorite e gli scarti della lavorazione, sotto forma di fango, venivano depositati nei bacini di decantazione. Il 19 luglio del 1985 gli argini di quei bacini cedettero e il fango, a una velocità di 90 km all’ora, travolse tutto. Questi sono i fatti reali da cui Giancarlo Narciso è partito per raccontarci una storia, sotto forma di noir, perché al giorno d’oggi non c’è niente di meglio del noir per raccontare il presente. Una storia scomoda, una storia di rabbia e di dolore, una storia in cui l’avidità umana è la vera protagonista, perché cosa amano gli individui peggiori, i delinquenti senza scrupoli, i bastardi della peggior specie se non i soldi e quando questi soldi sono tanti, ma davvero tanti, anche uccidere diventa ovvio, quasi banale. “Solo fango” leggetelo dopo non potrete più dire di non sapere cosa successe il 19 luglio del 1985.























