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:: Spaghetti. Le rockstar a tavola: dagli AC/DC a Zucchero, Luca Fassina(Oligo, 2023) A cura di Viviana Filippini

9 dicembre 2023

“Spaghetti pollo insalatina  e una tazzina di caffè…” così cantava  Fred Bongusto e nel libro “Spaghetti. Le rockstar a tavola: dagli AC/DC a Zucchero” di Luca Fassina,  edito da Oligo editore, cibo e musica vanno a spasso assieme. Lo scrittore ci porta in un viaggio tra musica e cibo,  facendoci scoprire cosa i grandi musicisti del rock amano cucinare (quando ne sono capaci) e mangiare. Un piccolo saggio che ci permette di addentrarci nell’amore per l’arte culinaria, in particolare quella italiana, da parte di molti artisti. Questo perché nel saggio di Fassina si scopre il fatto che c’è una forte attrazione verso il cibo italiano, questo perché parecchi dei cantanti e musicisti presenti hanno origini italiane e arrivano da famiglie dove ci sono ricette della tradizione che vengono tramandate di generazione in generazione, e  un po’ perché molti  dei protagonisti presenti nel testo hanno assaggiato il  vero cibo italiano, quello non rivisitato e ne sono rimasti conquistati dalla bontà e qualità del prodotto. Interessante è anche il fatto che, tra una pagina e l’altra, ci siano le ricette predilette degli artisti protagonisti con gli ingredienti e questo permette al lettore di sporcarsi le mani preparando il piatto della propria star preferita! Si va dalla storia degli spaghetti della copertina dell’album dei Guns N’ Roses, quel “The spaghetti incident?” uscito nel novembre del 1993, dove la pasta che ci ha reso così noti nel mondo, ma che ha origini nel VI secolo a.C. in Pakistan, e non ha a che vedere solo con la pasta al sugo; per passare alla passione per il burro d’arachidi di Elvis Presley e al Chocabeck di Zucchero, che già ha il dolce nel nome. E poi, che dire del pollo speziato che faceva impazzire Freddie Mercury, dei biscotti con gocce di cioccolato di Joy Romone e del latte e peperoni freddi di David Bowey, cibo principale durante la registrazione di un album o del risotto che ha conquistato i Måneskin? A voi indovinare e scovare quale. “Spaghetti. Le rockstar a tavola: dagli AC/DC a Zucchero” di Luca Fassina è un perfetto mix tra musica, note e cibo, anche odiato magari ma, soprattutto AMATO dagli artisti, che è vero, loro stessi lo ammettono, a volte non sanno cucinare, ma quando assaggiano i piatti amati o nuovi, preparati da mani sapienti, il cuore, il palato e la mente ne traggono beneficio.

Luca Fassina lavora con la parola scritta da oltre trent’anni: giornalista, scrittore, traduttore e storyteller, è stato corrispondente musicale da Londra e manager dell’entertainment a Parigi. Oggi scrive per Classic Rock e Sergio Bonelli Editore; ha collaborato, tra gli altri, con RollingStone.it, ha tenuto seminari per il CPM di Milano e per la Arizona State University. Per la “Piccola Biblio­teca” di Oligo Editore ha pubblicato “Cucina. Stephen King: ricetta per un disastro” (2022).

Source: richiesto dal recensore. Grazie all’uffcio stampa 1A.

Teoria e pratica di pane e pomodoro, Leopoldo Pomés (Graphe.it) A cura di Viviana Filippini

9 Maggio 2021

Una fetta di pane fragrante, con il succoso e rosso pomodoro e olio a condire il tutto. Tre semplici ingredienti che creano uno spuntino gustoso e sfizioso per bambini e adulti. Per qualcuno pane e pomodoro fu così importante da dedicargli addirittura un libro, come fece Leopoldo Pomés, in “Teoria e pratica di pane e pomodoro” edito in Italia da Graphe.it. Pomés fu un grande fotografo spagnolo scomparso a Girona nel 2019 che però, allo stesso tempo, amava molto la cucina, la buona tavola e la sua passione era così grande che lo portò ad aprire una serie di ristoranti a Barcellona. “Teoria e pratica del pomodoro” potrebbe far pensare a un libro di ricette, ma in realtà è un piccolo saggio, o forse, sarebbe meglio definirlo una lunga riflessione su uno dei piatti più amati dall’autore e diffusi e in Catalogna: pane e pomodoro. Il testo è caratterizzato da un tono ironico, grazie al quale Pomés cerca di ricostruire la nascita dell’abbinamento culinario tra pane, pomodoro e olio nel corso della storia e nel corso della sua vita. Tanto è vero che Pomés va a ripescare nei suoi ricordi quello che è stato pane e pomodoro per lui, compresi i momenti quando da bambino non aspettava altro che il momento della merenda per mangiare lo sfizioso pane e pomodoro e soddisfare il suo palato. In realtà nel libro l’autore descrive come il piatto sia diventato per lui e per la sua famiglia un qualcosa di irrinunciabile, che veniva e viene preparato secondo un preciso rituale, con un certo tipo di pane, tagliato in un certo modo, con olio e con i pomodori che vanno trattati con cura e amore, perché secondo Pomés, pane e pomodoro è un piatto del quale non si può più fare a meno, una volta che lo si è assaggiato. Inoltre è una pietanza economica, veloce da preparare e versatile, ottima da mangiare da sola, ma anche da abbinare ad altri piatti. Unico rammarico evidenziato da Pomés è il fatto che quel pane e pomodoro tanto amato in Catalogna, sia un piatto solo a diffusione locale, perché nessuno, fino ad ora, sembra essere riuscito ed essere stato in grado di renderlo famoso a livello mondiale, cosa che invece, secondo l‘autore forse sarebbe accaduta, se fosse capitato altrove. Certo è che “Teoria e pratica di pane e pomodoro” è un vero e proprio elogio, una lode al semplice, sano e sfizioso pane e pomodoro. Il libro ha la prefazione di Juliet Pomés Leiz, figlia di Leopoldo Pomés e testi di Nicola Santini, appassionato di cucina e esperto di bon ton. Traduzione di Roberto Russo.

Leopoldo Pomés (Barcellona 1931-Girona 2019) è stato fotografo e scrittore. Molto giovane scoprì la fotografia come mezzo di espressione. Nel 1961 fondò lo Studio Pomés insieme a Karin Leiz, madre dei suoi quattro figli, diventando fin da subito un punto di riferimento per il mondo della pubblicità. La sua dedizione alla gastronomia e la sua natura curiosa in molti campi lo portarono a fondare i ristoranti “Flash Flash” e “Il giardinetto”, ancora oggi in attività. Nell’ultimo decennio della vita si dedicò al proprio archivio fotografico ottenendo meritati riconoscimenti per la sua carriera con numerose mostre e premi. Nel giugno 2019 presentò le sue memorie, “No era pecado” (Tusquets Editores/Edicions 62).