
Fondata nel 1952 da Giorgio Monicelli – fratellastro del regista Mario e nipote di Arnoldo Mondadori, nonché ideatore della parola “fantascienza” (calco dall’inglese science fiction) –, Urania è la più longeva collana italiana di fantascienza. Per celebrare i suoi 70 anni di vita è stato annunciato l’arrivo nelle edicole di una nuova collana intitolata “Urania: 70 anni di futuro”, che verrà distribuita a cadenza settimanale dal Corriere della Sera e dalla Gazzetta dello Sport. Sono previste 25 uscite, a partire dal 2 febbraio, con le copertine illustrate da Franco Brambilla e contraddistinte dall’iconico cerchio rosso. L’intento, scrive l’editor Franco Forte sul blog di Urania, è quello di «uscire dai confini del genere per proporsi al pubblico più ampio che si interessa magari anche solo marginalmente alla fantascienza».
La prima uscita ricalca il primo volume de I Romanzi di Urania, perché si tratta de Le sabbie di Marte di Arthur C. Clarke, seguono opere di autori classici (Isaac Asimov, Ray Bradbury, William Gibson, Richard Matheson, Clifford D. Simak, Matthew P. Shiel, Robert Sheckley, per citarne alcuni) e contemporanei (come N.K. Jemisin, Nnedi Okorafor, Chen Qiufan, Ian McDonald e Neal Stephenson), tra cui anche due scrittori italiani (Valerio Evangelisti e Massimo Mongai).