Posts Tagged ‘Tersite Rossi’

:: Il predatore di Marco Niro (Bottega Errante Edizioni 2024) a cura di Giulietta Iannone

9 aprile 2024

Da pochi mesi è uscito in libreria il romanzo d’esordio, come voce solista, di Marco Niro, fondatore assieme a Mattia Maistri del collettivo di scrittura Tersite Rossi, che ha all’attivo una ricca produzione letteraria composta da quattro romanzi e due raccolte di racconti. Il romanzo si intitola Il predatore ed è edito da Bottega Errante Edizioni. Definire il genere di questo romanzo è alquanto complicato, forse lo si può definire un noir con venature gialle e thriller, ma per altri versi non perde la connotazione di romanzo letterario sia per l’ottima e sensibile scrittura dell’autore che per i temi trattati, anche poeticamente (specie quando dà voce all’interiorità degli orsi e alle leggende popolari che li riguardano). Il tema centrale del romanzo verte sul rapporto tra l’uomo e la natura, o meglio indaga sulla difficile relazione tra l’uomo e gli animali selvatici, gli orsi in questo caso che popolano una foresta ancora sacra e misteriosa e che rappresentarono in passato una fonte di cibo per i cacciatori, e ora rappresentano una specie protetta e monitorata. Romanzo ambientalista dunque anche nella misura in cui rivela l’importanza di rispettare e valorizzare gli ecosistemi pericolosamente compromessi sia dai vistosi cambiamenti climatici, conseguenza diretta dell’avidità e sconsideratezza umana, ma anche dalla semplice ignoranza e dal pressapochismo con cui gli uomini considerano la natura, non come habitat comune con specie animali e vegetali, ma unicamente al loro egoistico servizio. Ambientato a Cimalta, isolato borgo di montagna, ci presenta i principali personaggi: don Ruggero, un prete ribelle alla ricerca della fede perduta, un medico che sogna di diventare primario e per questo trascura moglie e figlio, il sindaco per cui la carriera politica è tutto, e un commissario che sogna un caso importante che gli permetta finalmente di essere promosso a questore. Già nel prologo assistiamo all’aggressione di un orso a un turista che sconsideratamente si era avvicinato troppo per scattare una fotografia. Ma nel proseguo del romanzo accade un fatto ben più grave: alcuni ragazzi organizzano una gita sull’Ertissimo, la montagna che torreggia Cimalta e scompaiono. Il padre di uno di loro preoccupato li va a cercare e trova la tenda dove si erano accampati e i corpi dei ragazzi aggrediti apparentemente da un orso. Ma erano partiti in tre i corpi ritrovati nella tenda sono solo due. Il corpo del terzo ragazzo viene infatti ritrovato solo dopo mezzo chilometro da lì. Inizia così la caccia all’orso che ci porterà a indagare anche nell’animo dei protagonisti fino all’adrenalinico finale.

Marco Niro (1978), fondatore insieme a Mattia Maistri del collettivo di scrittura Tersite Rossi, è giornalista e scrittore. Laureato in Scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), un libro per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022) e, con Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, tutto è finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I Signori della Cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma. Storie degeneri, Les Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023). Il predatore (Bottega Errante 2024) è il suo romanzo d’esordio.

:: Gleba di Tersite Rossi (Pendragon 2019) a cura di Massimo Ricciuti

21 ottobre 2019

GlebaIn una grande città italiana s’intersecano le vicende di vari personaggi, destinati a incontrarsi in un unico e terribile disegno. Paolo, un diciassettenne insicuro, frequenta una scuola particolare, che spinge i frequentanti a una competizione senza scrupoli e ad annullare le proprie emozioni, controllate dall’amigdala. Amina, una ragazza marocchina, per un periodo è compagna di studi del coetaneo Paolo, ma poi prende una brutta strada e deve rivolgersi al fratello, fanatico religioso che ha scelto il Jihad. Adriana, impiegata modello, è, in realtà, un’aspirante brigatista che medita vendetta contro i “padroni”. Poi ci sono Valeria ed Enrico, moglie e marito, che portano avanti un rapporto precario tanto quanto le rispettive occupazioni lavorative. Queste sono le principali figure di Gleba, alle quali se ne affiancano tante altre, per comporre quello che è un vero e proprio romanzo corale. Numerose sono le tematiche affrontate dall’opera: su tutte spicca il lavoro, che è quasi sempre precario, insoddisfacente e alienante. Il termine “gleba” assume così un duplice significato: come terra che dà origine alla vita e come terra a cui essere asserviti. Altro argomento portante del romanzo è il terrorismo, nella doppia accezione di islamico e brigatista. Del primo è protagonista Kemal, il fanatico fratello di Amina, del secondo Adriana, entrambi guidati da figure superiori che hanno come obiettivo due attentati. Passando all’autore del romanzo, va detto che, in realtà, si tratta di un collettivo di scrittura. Il nome è un omaggio a Tersite, l’antieroe per antonomasia della mitologia greca, qui incarnato da Paolo. Gleba è la quarta opera di Tersite Rossi ed è di difficile classificazione: questo perché tratta parecchie tematiche, utilizzando generi letterari diversi. Fondamentali sono, comunque, i significati politici e sociali che caratterizzano anche i tre precedenti romanzi. Tutti si possono ascrivere alla cosiddetta letteratura impegnata: di volta in volta gli autori si sono occupati di mafia, politica, economia e tanto altro. Anche in Gleba s’intuisce la notevole opera di documentazione, così come l’indagine sulla realtà, da cui tutto prende avvio. Quanto al finale, lascia aperto uno spiraglio di speranza almeno per due dei protagonisti. A dominare resta, però, la paura di un futuro dominato sempre più dalle tecnologie, in grado di rendere schiavi gli uomini e annullarne i sentimenti e la volontà.

Tersite Rossi è un collettivo di scrittura.
Esordisce nel 2010 con il romanzo “È già sera, tutto è finito” (Pendragon), appartenente al genere della Narrativa d’Inchiesta e centrato sul tema della cosiddetta trattativa fra Stato e mafia d’inizio anni Novanta (finalista al Premio Alessandro Tassoni 2011 e al premio Penna d’Autore 2011).
Nel 2012 esce il suo secondo romanzo con le “edizioni e/o”, il noir distopico “Sinistri”, all’interno della collana “SabotAge” curata da Massimo Carlotto, ambientato in un futuro fin troppo prossimo, intriso di tecnocrazia liberticida e folli tentativi di ribellione.
Nel 2016 esce il suo terzo romanzo, il thriller economico-antropologico “I Signori della Cenere” (Pendragon), a chiudere la “trilogia dell’antieroe” avviata con i precedenti due, sullo sfondo della crisi finanziaria d’inizio millennio e delle sue ragioni più profonde, ancestrali.
Nel 2019 esce il suo quarto romanzo, “Gleba” (Pendragon), appartenente al filone della new italian epic e centrato sulla tematica del lavoro, sfruttato e vendicato, che segna l’ingresso nell’era del post-eroe.

Source: libro inviato dall’editore al recensore. Ringraziamo l’ufficio stampa.