Posts Tagged ‘Scienza e divulgazione’

::Enrico Fermi. Il genio atomico, Andrea Pau (Gallucci 2024) A cura di Viviana Filippini

25 febbraio 2025

Enrico Fermi, lo consociamo perché fu padre del primo reattore nucleare e protagonista del “Progetto Manhattan”, ossia  un piano di studio, ricerca e sviluppo in ambito militare dal quale presero forma le prime  bombe atomiche durante la Seconda guerra mondiale. A condurlo ci furono Stati Uniti d’America, Regno Unito e Canada. In realtà, Enrico Fermi lo conosciamo anche perché ricevette il Nobel per la fisica nel 1938 e il suo fare ebbe una forte influenza sul mondo e sulla sua storia, tanto è vero che grazie a Fermi, l’Italia provinciale dei primi anni del XX secolo si trovò ad essere nota a livello internazionale. A raccontarci la figura di Enrico Fermi ci pensa Andrea Pau con il libro “Enrico Fermi. Il genio atomico” edito da Gallucci con consulenza scientifica del professor Vincenzo Barone. Attraverso quattro punti di vista diversi, con un perfetto mix di realtà e fantasia, il lettore scopre al meglio la figura del grande fisico italiano, naturalizzato in America. Accanto ai grandi scienziati con i quali Fermi lavorò, l’autore decide di fare narrare lo scienziato a persone del tutto quotidiane che nella trama si incorciano le loro vite co quella di Fermi. Per esempio, nella prima parte il libro ha il punto di vista di Gertrude e va dal 1900 al 1922, anno della Marcia su Roma, che avrebbe cambiato la vita a molti italiani. In questa fase è grazie agli occhi della vicina di casa di Fermi, che lo vediamo crescere giorno dopo giorno, e così scopriamo come in casa il piccolo Fermi fosse soprannominato dalla madre “Piccolo fiammifero”, per quel suo stare zitto zitto per giorni interi ed esplodere poi all’improvviso. Il secondo periodo di vita di Fermi ha il punto di vista di Giuseppe, giovane inventore che dal 1923 al 1938 fu al  fianco di Fermi in via Panisperna  e i due si dividevano tra l’affermarsi sempre maggiore del del Fascismo e del Nazismo, gli studi universitari, i primi amori per qualcuno  e gli esperimenti per qualcun altro. Poi arriva Anthony, scienziato e soldato italoamericano ai tempi della Seconda guerra mondiale e della bomba atomica vicino a Fermi dal 1939 al 1946, che osservò lo stupore di coloro che ascoltavano Fermi e che venivano rapiti dalla passione che ci metteva nello spiegare i concetti della fisica, compresa la termodinamica. L’ultima che ci racconta un po’ lo scienziato ed è anche la più giovane, è la piccola Sarah (dal 1946 al 1954) che conosce Fermi perché giocava con Laura e Judd, i suoi figli. In “Enrico Fermi. Il genio atomico”, Andrea Pau riunisce quattro punti di vista diversi, grazie ai quali possiamo conoscere nel tempo la figura dei Enrico Fermi e quelle sue scoperte scientifiche che cambiarono per sempre il mondo del XX secolo.

Andrea Pau ingombra la Sardegna dal 1981. Dopo la laurea in Scienze politiche comincia, astutamente, a fare tutt’altro: scrive fumetti, romanzi per ragazzi, cartoni animati. Collabora con diversi editori e con la Fondazione Sardegna Film Commission. Appena ne ha la possibilità, passeggia per il mondo, ascolta concerti, assume carboidrati (dal sito di Gallucci).

Source: inviato dall’editore Gallucci.

:: Una candela nelle tenebre – Tutti i perché della scienza – Curiosità e misteri del mondo intorno a noi di Jay Ingram (Edizioni Dedalo 2017) a cura di Davide Mana

11 ottobre 2017

tutti i perchéSi discute spesso – o forse si discuteva spesso – di analfabetismo scientifico, un problema grave in un paese che legge poco come il nostro, e nel quale la cultura scientifica è stata troppo a lungo considerata “di serie B”.

Inutile qui andare a a cercare le radici del problema – meglio, molto meglio concentrarsi sulle possibili soluzioni. E la principale risposta all’analfabetismo scientifico è la divulgazione.

Ed è sorprendente come anche la divulgazione scientifica venga spesso guardata con una certa aria di superiorità  – non è “vera letteratura”, non è “vera scienza”, o così per lo meno dicono quelli che la sanno lunga.
Si tratta di sciocchezze.

E se la qualità  letteraria della divulgazione può essere discutibile – e tuttavia, Carl Sagan o Stephen Jay Gould furono grandi scrittori, e non solo grandi divulgatori – di sicuro la qualità dei contenuti, per la divulgazione, è l’elemento chiave.
Qualità di contenuti e felicità di presentazione caratterizzano l’ingannevolmente “facile” “Tutti i perché della scienza“, di Jay Ingram, pubblicato da Dedalo nella traduzione di Federica Lapenna.

Ingram, scrittore e giornalista con una bella infilata di titoli accademici (è microbiologo), è uno dei redattori di Discovery Channel Canada, e applica al suo saggio del 2016 lo stile di comunicazione tipico del giornalismo scientifico televisivo: i capitoli del libro sono brevi, chiari, e ricchi di informazioni, di spunti, di idee. Le illustrazioni, solo apparentemente “ingenue” completano e arricchiscono l’esposizione.
Sezioni differenti del volume vengono dedicate al mondo animale, al corpo umano, al cosmo.

In ciascuna sezione, i singoli capitoli si concentrano su domande apparentemente banali – è davvero il cane il miglior amico dell’uomo? Perché ci mettiamo a piangere quando tagliamo le cipolle? Che fine hanno fatto gli uomini di Neanderthal? Perché quando è bassa sull’orizzonte la luna sembra più grande?

Ma la vera meraviglia del saggio di Ingram risiede nella capacità  di risultare interessante -e accessibile – ad uno spettro molto ampio di età . Si tratta certamente del libro da regalare a un ragazzo o una ragazza che frequentino le medie, ma è comunque divertente e ricco di sorprese anche per un lettore adulto e curioso.
In questo, Ingram riesce ad andare oltre la dicotomia fra “divulgazione per ragazzi” e “divulgazione per adulti”, presentando un libro adatto a qualsiasi tipo di lettore.

La divulgazione scientifica deve per sua natura soddisfare due necessità: da una parte deve trasmettere informazioni e concetti, che possano andare ad arricchire la cultura del lettore, ma dall’altra deve stimolare la curiosità  del lettore, spingerlo a cercare ancora, a voler sapere di più.
In questo, “Tutti i perchè della scienza” funziona perfettamente, ed è un testo vivamente consigliato, per giovani e meno giovani.

Source: inviato dall’ editore al recensore, si ringrazia Micaela Ranieri dell’ Ufficio stampa.