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:: Bracconieri di Reinhard Kaiser-Mühlecker (Carbonio Editore 2025) a cura di Giulietta Iannone

19 luglio 2025

Bracconieri di Reinhard Kaiser-Mühlecker, tradotto da Alessandra Iadicicco, e ora edito in Italia da Carbonio Editore, è un romanzo notevole, molto potente, che ho apprezzato davvero molto per l’abilità dell’autore sia di scandagliare l’animo umano sia di raccontare l’ambiente rurale dove il protagonista Jakob Fischer e la sua famiglia vivono. Con uno stile tagliente e puntuale, mai banale, Kaiser-Mühlecker racconta una storia tesa, corposa in cui si parla di amore, incomunicabilità e redenzione, senza scadere mai nel prosaico e nel didascalico, ma attraverso l’analisi dei moti più segreti dell’animo umano e di conseguenza dei suoi riflessi nella natura. Jakob è un ragazzo comune, ancora molto giovane ma già gravato dalle responsabilità della gestione di una fattoria al confine tra l’Alta Austria e la Baviera, vicino a un’autostrada. Vive ancora coi genitori ma è efficiente, economo, gran lavoratore e apprezza il suo mondo, ama forse più gli animali che le persone, perché meglio li comprende, ama il lavoro, ama l’odore e il calore della sua terra, e quando incontra Katja, si mettono insieme e hanno un figlio si illude che la sua incapacità di comunicare e di gestire alcuni lati del suo carattere sia come dire guarita ma altre difficoltà si presentano all’orizzonte. L’incapacità di aprirsi all’altro, frutto anche forse di un’educazione anaffettiva, lo tormenta e gli rende difficile anche solo fare chiarezza in sé stesso. Kaiser-Mühlecker gestisce tutto questo magma con piglio sicuro, senza sbavature e cedimenti, padroneggiando una prosa sobria e antica, con le difficoltà della modernità, telefonini, computer, Tinder, macchinari agricoli, escavatrici. Jakob ha un ricco mondo interiore che non riesce a far emergere in superficie, e questa difficoltà esistenziale si riflette nelle difficoltà che affrontano molti giovani, acquistando un valore universale.

Reinhard Kaiser-Mühlecker (1982), nato e cresciuto in Alta Austria, ha studiato Agricoltura, Storia e Sviluppo internazionale a Vienna. Dopo lunghi soggiorni in Argentina, Bolivia, Svezia e Germania, è tornato a vivere nel piccolo comune di Eberstalzell, dove tuttora gestisce l’azienda agricola di famiglia, affiancando l’attività di scrittore.  

Ha vinto numerosi premi tra cui spiccano, nel 2022, il rinomato Bayerischer Buchpreis con Bracconieri e, nel 2024, l’Österreichischer Buchpreis, il maggiore riconoscimento letterario austriaco, con Campi ardenti di prossima pubblicazione per i tipi di Carbonio Editore.

È autore di dieci romanzi e di una raccolta di tre racconti lunghi.

Source: libro inviato dall’editore. Ringraziamo Costanza dell’Ufficio Stampa Carbonio Editore.

:: Un’intervista con Reinhard Kaiser-Mühlecker a cura di Giulietta Iannone (trad. a cura di Simona Castagnoli).

2 luglio 2025
© Matthias Ziegler

Benvenuto sig. Reinhard su Liberi di scrivere e grazie di avere accettato questa intervista. Mi ha davvero incuriosito leggere il suo breve profilo biografico. Lei è nato e cresciuto in Alta Austria, ha studiato Agricoltura, Storia e Sviluppo internazionale a Vienna. Ha vissuto all’estero, e ora tornato in Austria gestisce l’azienda agricola di famiglia.

Oltre a questo, che immagino impegni molte delle sue energie, è riuscito a scrivere dieci romanzi e una raccolta di tre racconti lunghi. Lei è ancora giovane ma è come se avesse vissuto molte vite. Ci parli di sé, si racconti ai suoi lettori italiani.

Dopo il periodo scolastico ho vissuto alcuni anni in Sudamerica (Bolivia) dove ho scoperto il mio amore per la letteratura, per la lettura e quasi subito anche per la scrittura. E come spesso succede, se si ama qualcosa, si investe con piacere energia in tale attività, oppure non ci si accorge che tale attività allo stesso tempo comporta dei sacrifici. Riguardo all’agricoltura, è sempre stata presente nel mio ambiente, e ogni volta che ero via per un lungo periodo ne sentivo la mancanza. Tuttavia, il mio essere via, la mia distanza, il maggiore tempo libero nella mia vita, sono state le condizioni necessarie per il mio rientro, dopo sei anni, nei luoghi in cui sono cresciuto. Ciò nonostante, continuo a viaggiare molto per via dei miei libri.

Si definisce un agricoltore scrittore, o uno scrittore agricoltore?

A me piace la parola ‘e’. Sono un agricoltore e uno scrittore. E in molti aspetti la trovo una relazione quasi ideale.

Bracconieri (in italiano nel testo, tradotto da Alessandra Iadicicco), il suo romanzo ora edito con Carbonio Editore, è un romanzo molto particolare, con cui lei ha vinto il rinomato Bayerischer Buchpreis, ce ne vuole parlare?

Bracconieri è la storia di Jakob, un giovane uomo responsabile di una fattoria e molto introverso. Non ha mai imparato a esprimere con parole ciò che vive nel suo mondo interiore e quindi ha delle difficoltà in questo ambito. Quando conosce un’artista e con lei crea una famiglia, la sua vita sembra all’inizio diventare più luminosa, ma successivamente le difficoltà che si porta dietro, l’assenza di parole, l’incapacità di tendere un ponte verso l’altro, si ingrandiscono sempre più.  

Naturalmente siamo molto curiosi anche di Campi ardenti (in italiano nel testo, anche questo tradotto da Alessandra Iadicicco), il suo romanzo di prossima pubblicazione.

Campi ardenti è la storia di Luisa, la sorella di Jakob, la quale a suo modo è altrettanto carente nell’esprimere parole, nonostante faccia tutt’altra impressione e non ne sia consapevole. Addirittura vorrebbe diventare scrittrice. Mentre Jakob non riesce a esprimersi, ma possiede un ricco mondo interiore, Luisa parla molto, ma ha difficoltà per via del suo vuoto interiore. Entrambi i libri possono essere letti indipendentemente l’uno dall’altro, ma gli aspetti dell’uno si rispecchiano in quelli dell’altro.  

Immagino che ci siano anche molti elementi autobiografici nel suo romanzo, quanto c’è di lei, del suo carattere, in Jakob il protagonista? Immagino che sia una domanda che le hanno già fatto molte volte ma a me incuriosisce la parte legata alla gestione di un’azienda agricolo biologica. Ci sono delle somiglianze con la sua esperienza nella realtà?

Certamente nel mio romanzo sono contenute molte delle mie esperienze dirette, anzi in tutti i miei libri direi. Il personaggio di Jakob mi assomiglia ma pur essendomi spesso ritrovato senza parole da bambino o da ragazzo, Jakob non è un alter ego. A volte Jacob non riesce a controllare le sue emozioni, e questo per esempio non mi capita. Per quanto riguarda la rappresentazione dell’impresa agricola, tali aspetti sono più o meno realistici. Le condizioni metereologiche hanno un ruolo principale nel libro, e naturalmente anche nella mia vita.

Jakob è un solitario, nella solitudine esorcizza i suoi demoni interiori. Poi incontra una donna Katja, e cosa succede? Che peso ha l’amore nella sua vita?

Direi che il mio è anche un libro sulla domanda ‘che cos’è l’amore’. C’è una definizione dell’amore? Ad un certo punto Katja dice a Jakob: ‘Tu non sai cos’è l’amore!’ Ed è come se lui ricevesse un colpo in testa per via di questa affermazione. Perché lui comunque sente di sapere cos’è l’amore. Fondamentalmente è molto difficile per Jakob far entrare qualcuno nella sua vita. Quando ci riesce però non lascia alcuna porta posteriore aperta.

Senza svelare troppo della trama, in che misura Jakob cerca di fare chiarezza in sé stesso? Chi è davvero Jakob?

Jakob è un personaggio contraddittorio, ma probabilmente non lo è più di ognuno di noi. E non assume alcun ruolo, è sempre senza maschera, direi quasi come un bambino. Un’altra cosa in comune con un bambino è che non pensa a se stesso.

Lei è soddisfatto del romanzo o ci sono parti che una volta ultimato ora vorrebbe revisionare e cambiare?

Ho scritto il libro in un periodo molto difficile dal punto di vista personale, e sono ancora molto soddisfatto che sia diventato ciò che è diventato. Una storia compatta e impenetrabile che tuttavia lascia abbastanza spazio alla fantasia del lettore. No, non riscriverei niente, non cambierei neanche una riga.

Come è stato accolto dai lettori in Austria, al netto dei premi vinti, riceve lettere, mail, messaggi sui social di lettori che le parlano del libro?

Il libro ha attirato l’attenzione di molti lettori. Molti sono entrati in contatto con il mio lavoro attraverso questo libro. Ho ricevuto numerose lettere e e-mail. Molti agricoltori, uomini e donne, hanno letto il libro e hanno apprezzato che ‘uno di loro’, per lo meno come mi percepiscono loro, ha raccontato del loro mondo. Ma il libro contiene anche una scena pesante, che ha allontanato alcuni lettori. Su quella scena mi sono state spesso rivolte delle domande/ critiche, spesso da persone molto irritate. 

Grazie della sua disponibilità e gentilezza. Come ultima domanda le chiederei di dirci qualcosa sui suoi progetti futuri.    

Qualche mese fa ho iniziato una storia più ampia, che vorrei completare la prossima primavera. E in ogni caso il mio motto è: ‘andare sempre avanti’.