
Outsiders di Lyndall Gordon, pubblicato in Italia da Fazi Editore con la traduzione di Sabina Terziani, racconta le storie di cinque romanziere – Mary Shelley, Emily Brontë, George Eliot, Olive Schreiner, Virginia Woolf – e dei loro famosi romanzi, presentandosi come un vibrante coro di voci femminili che hanno saputo lasciare un segno indelebile nella storia della letteratura.
Il titolo del volume rimanda esplicitamente al pamphlet pacifista Le tre ghinee di Virginia Woolf – pubblicato nel 1938, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale – in cui l’autrice denunciava il nesso tra patriarcato, militarismo e regimi totalitari, invitando le donne – escluse dalle stanze del potere – a sfruttare la propria marginalità per ostacolare la guerra e immaginare nuove forme di azione politica. Le Outsiders di cui l’autrice di questo libro ci racconta, sono sì figure tenute al di fuori delle convenzioni sociali, dei gruppi e delle norme dominanti della società, emarginate, limitate, ma sono anche, e soprattutto, ribelli, geniali, fuori dagli schemi e dall’ordinario.
Lyndall Gordon sceglie di abbandonare il tradizionale modello biografico unico per abbracciare una narrazione a mosaico, in cui le cinque figure emergono con il proprio messaggio autentico, esemplare, chiaro. Ognuna delle autrici – ostacolata da leggi, convenzioni e pregiudizi – ha saputo trasformare l’esclusione in carburante creativo. Shelley incanala il lutto e l’angoscia gotica nella genesi di Frankenstein; Brontë trasforma la solitudine delle brughiere dello Yorkshire in un lirismo feroce; Eliot incrina le barriere vittoriane adottando uno pseudonimo maschile; Schreiner fonde romanzo e attivismo nell’Africa coloniale; Woolf sviluppa il flusso di coscienza e teorizza l’indipendenza femminile in Una stanza tutta per sé.
La struttura del libro alterna brevi capitoli monografici – ognuno dedicato a una singola protagonista – a sezioni tematiche trasversali che esplorano i fili comuni tra epoche e contesti diversi: l’assenza di un modello materno, la ricerca di una voce autonoma, il confronto con la cultura maschile dominante. Questo approccio frammentario rispecchia l’idea di fondo di Outsiders: l’estraneo non è chi siede semplicemente ai margini, ma chi decide di smontare le regole del gioco e di inventarne di nuove.
Il grande merito di Gordon sta nell’equilibrio fra il rigore del documentario e la leggerezza narrativa che invita a soffermarsi sui passaggi più significativi senza provare senso di smarrimento. È vero che chi cerca una narrazione lineare potrebbe sentirsi disorientato dai continui salti di tempo e di luogo, ma proprio questa scelta strutturale rafforza il messaggio dell’autrice: l’esperienza condivisa di marginalità, attraversando quasi due secoli di storia letteraria, ha generato un’inesauribile creatività, capace di ridefinire i confini del romanzo e di tracciare nuove strade per le generazioni successive.
Si tratta di un testo davvero prezioso, che conferma come quasi sempre la negazione di una voce possa risvegliare e accendere la scintilla creativa di una rivoluzione culturale, in ogni contesto e in ogni epoca. Questo saggio, accessibile e accuratamente documentato, non si limita a celebrare il passato, ma si pone come un invito attuale: riconoscere nella differenza – di genere, di cultura, di opinione – la risorsa più importante e innovativa per la società e l’arte.
Lyndall Gordon è nata nel 1941 a Città del Capo, è autrice di importanti biografie letterarie amate da pubblico e critica, come quelle di Charlotte Brontë (Charlotte Brontë. Una vita appassionata, Fazi Editore, 2016) ed Emily Dickinson (Come un fucile carico. La vita di Emily Dickinson, Fazi Editore, 2017). Ha inoltre scritto un’importantissima opera monografica su T.S. Eliot (T.S. Eliot: An Imperfect Life), risultato di vent’anni di ricerca. Gordon ha studiato Storia e Letteratura inglese nella sua città natale e Letteratura americana del XIX secolo alla Columbia University di New York. È membro della Royal Society of Literature e vive a Oxford, dove fa parte del corpo accademico del St Hilda’s College.
Source: libro inviato dall’editore, ringraziamo l’ufficio stampa Fazi Editore.
























