Posts Tagged ‘L'oste dell'ultima ora’

:: L’oste dell’ultima ora, Valerio Massimo Manfredi (Wingsbert House, 2013) a cura di Giulietta Iannone

31 gennaio 2014

LOSTE DELLULTIMA ORAL’oste dell’ultima ora, edito da Wingsbert House  nella collana Wine-book, (è acquistabile sia come un normale volume che insieme a dello Chardonnay in una apposita confezione) e pubblicato in accordo con Grandi & Associati, è un libretto a dire il vero assai sottile, che contiene un racconto lungo, di uno dei più celebri autori italiani di romanzi storici, Valerio Massimo Manfredi, e ci porta per mano nella Palestina dei tempi di Gesù di Nazareth, facendoci conoscere un personaggio piuttosto defilato della Storia, che la fantasia di Manfredi trasfigura, arrivando a dargli un nome, Baruch ben Gad, e connotazioni precise, quasi uscisse da un aneddoto contenuto in uno dei tanti Vangeli Apocrifi, ai quali non so in quale misura l’autore si sia ispirato.
La brevità del testo, accompagnata dallo stile semplice e essenziale, ci riporta proprio allo stile delle parabole evangeliche, e per quanto ho potuto capire io, non sono una teologa, non ci sono parti che possano provocare discussioni dottrinali. La figura di Gesù è quasi sullo sfondo, (i personaggi si rivolgono a lui con il termine predicatore, tutt’al più Maestro), come la figura di Maria, sua madre, che appare brevemente durante le nozze di Cana e annuncia sottovoce al figlio che il vino è finito.
Figure discrete, quella di Gesù velata di una bonaria ironia, che lasciano al centro della scena appunto, Baruch ben Gad, l’oste delle nozze di Cana, l’oste dell’ultima ora, come appunto viene chiamato dagli apostoli e da Gesù, (a cui offre del vino e del cibo, durante il loro primo incontro), lo stesso che consegnerà anche il vino per l’ultima cena a Gerusalemme.
Cuore di questo racconto è che i giusti compiono azioni generose e spontanee senza volere niente in cambio, Gesù stesso nel compiere il suo primo miracolo trasformando l’ acqua in vino, sembra ricordarsi e ricompensare il gesto di generosità dell’oste, che appunto aveva donato vino e cibo a lui e agli apostoli, rendendo in un certo modo giustizia ad una buona azione. Una storia semplice, con sullo sfondo la Storia, l’occupazione romana della Palestina, la povertà diffusa, un cenno di critica sociale fa dire a Baruch che la colpa della povertà non è tanto dei romani, quanto degli stessi locali, che accaparrano e non dividono ricchezze e proprietà.
Poi altro tema è il vino, che farà da tema conduttore a tutta la collana Wine-book, che appunto L’oste dell’ultima ora inaugura. Baruch, contadino senza terra, marinaio di ventura, imparerà i segreti della coltivazione dei vigneti, da un samaritano, (celebre il disprezzo dei giudei nei confronti degli abitanti della Samaria) che diventerà suo amico, socio d’affari, figura paterna di riferimento, suo erede. Originale senz’altro unire letteratura e prodotti eno-gastronomici, la Wingsbert House è una celebre azienda agricola emiliana che produce vini e aceti balsamici,  portando avanti un discorso di eco-sostenibilità, e coniando il termine di bioeditoria. In un periodo di crisi, forse questo è il futuro.

Valerio Massimo Manfredi inaugura la collana di Wingsbert House dedicata ai grandi narratori di ieri e di oggi che raccontano il vino, le sue storie, la sua filosofia. Archeologo di formazione, Manfredi è uno degli scrittori italiani più letti e amati nel mondo. È anche sceneggiatore per il cinema e conduttore televisivo. Il suo ultimo romanzo, Il mio nome è Nessuno. Il ritorno (Mondadori) è uscito nel settembre 2013.