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:: Il vecchio incendio di Élisa Shua Dusapin (Elliot Edizioni 2025) a cura di Valentina Demelas

10 ottobre 2025

Il vecchio incendio di Élisa Shua Dusapin, pubblicato in Italia da Elliot con la traduzione di Massimo Ferraris, è un breve romanzo dalla voce sottile, profonda e molto poetica, capace di evocare un mondo interiore fatto di silenzi, ricordi e sospensioni. In poco più di centotrenta pagine, l’autrice costruisce un racconto intimo che parla di legami familiari, perdita e memoria, con una scrittura limpida e pudica, mai ridondante.

Dopo anni trascorsi a New York, Agathe torna nella quiete del Périgord per aiutare la sorella minore, Véra, a svuotare la casa di famiglia dopo la morte del padre. L’abitazione, immersa tra boschi fitti e profumati di resina, sembra trattenere i fantasmi del passato. Ogni stanza conserva tracce di un tempo rarefatto, ogni oggetto diventa eco di ciò che è stato. Véra, muta dall’infanzia, comunica solo attraverso messaggi sul cellulare: un silenzio concreto che amplifica quello emotivo fra le due sorelle, rendendo ogni gesto e ogni sguardo una fragile forma di linguaggio.

Nel corso dei giorni trascorsi insieme, Agathe e Véra si muovono tra ricordi e omissioni, tentando di riannodare i fili di un legame mai davvero sciolto, ma da sempre incrinato. La madre, fuggita anni prima, e il padre appena scomparso gravano come presenze assenti. Il vuoto lasciato dai genitori si riflette nel vuoto della casa da liberare, in un continuo gioco di specchi tra materia e sentimento. Lo svuotamento delle stanze si trasforma così in un atto simbolico: liberare la casa significa anche confrontarsi con ciò che è stato, accettare ciò che non può essere cambiato, lasciare andare.

La scrittura di Dusapin è di una sobrietà disarmante. In poche pagine accadono pochi fatti, ma ogni dettaglio vibra di significato. Le frasi brevi, essenziali, disegnano immagini nitide, quasi cinematografiche, che restano impresse nella mente. Il non detto diventa il vero motore della narrazione: ciò che non viene espresso a parole si insinua tra le righe, costruendo un tessuto emotivo di grande intensità, che stimola il lettore. A dominare è l’atmosfera, in cui la natura – con i suoi suoni ovattati, le luci filtrate tra gli alberi, il respiro del bosco – assume un ruolo quasi spirituale.

In questo paesaggio sospeso, Il vecchio incendio esplora temi universali: la solitudine che può esistere anche dentro la famiglia, il peso dei ricordi dell’infanzia, la difficoltà di esprimere l’amore quando è troppo tardi. Il silenzio, soprattutto, diventa protagonista: quello fisico di Véra e quello invisibile che separa le due sorelle. È uno spazio carico di significati, dove ancora ardono – come braci sotto la cenere – le emozioni che non trovano voce. L’“incendio” evocato dal titolo non è un evento, ma una metafora: è il fuoco antico delle passioni e dei dolori che continuano a bruciare dentro, anche quando sembrano spenti.

La forza del romanzo risiede nella sua capacità di commuovere profondamente, ma senza enfasi. Dusapin racconta il dolore e l’affetto con una grazia rara, evitando il melodramma e affidandosi a una scrittura di sottrazione. È un libro breve ma persistente, che lascia dietro di sé una scia di malinconia e di dolcezza. Alcuni passaggi restano volutamente in ombra, come ferite non completamente guarite; eppure è proprio in quelle zone d’ombra che il testo trova la sua verità più profonda.

Élisa Shua Dusapin si conferma come una delle voci più raffinate della narrativa contemporanea: la sua è una letteratura che non urla, ma sussurra. E proprio per questo riesce a farsi ascoltare.

Élisa Shua Dusapin è nata nel 1992 à Sarlat-la-Canéda in Dordogna da padre francese e madre sudcoreana, Elisa Shua Dusapin è cresciuta tra Parigi, Seul e Porrentruy (Svizzera). I suoi precedenti romanzi sono editi in Italia da Ibis Edizioni. Con il primo romanzo Inverno a Sokcho (2016) ha vinto i premi Robert Walser, Alpha, Régine-Desforges e Révélation SGDL e la sua traduzione inglese ha vinto il National Book Award. Con il secondo romanzo Le biglie del Pachinko (2018) ha vinto il Prix suisse de littérature e l’Alpes-Jura e il terzo, Vladivostok circus (2020) è stato selezionato al Premio Fémina. Il vecchio incendio è in corso di traduzione in oltre dieci paesi.

Source: libro gentilmente donato dall’editore, ringraziamo Giulia Olga Fasoli, responsabile dell’ufficio stampa Elliot Edizioni.