
Un protagonista stuzzicante per “Il canto degli innocenti” primo capitolo della serie dei Canti del male, : Vito Strega, un omone, quasi un colosso, (alto un metro e novantacinque), che gira in Mini Minor 1971, descritto come “forte, irascibile e sanguigno”, ma anche un colto laureato, con ben tre lauree: giurisprudenza, filosofia e psicologia, ma forse complessato da antiche e mai dimenticate storie familiari che gli rovinano la vita. Uomo tutto d’un pezzo, educazione militare, figlio d’un ammiraglio, ex combattente in Kosovo , con alcune storie alle spalle che vorrebbe dimenticare, e talvolta generoso al punto di farsi male.
Una storia ambientata in una città sconosciuta e che pare quasi avulsa dalla realtà, ma con tante cose che richiamano il presente, dove l’omicidio di una giovane studentessa getta la polizia nel caos. A uccidere è stata un’adolescente di appena tredici anni. E non sarà l’unico caso : una serie di efferati omicidi, di inesplicabili delitti con il perverso sapore di vendetta, ribellione o riscatto, commessi da adolescenti fra i dodici e i quindici anni, metterà in ginocchio chi dovrebbe garantire giustizia, portando alla disperazione e al lutto tante famiglie . Una parte dei superiori e dei colleghi ritengono il commissario Vito Strega, brillante investigatore, uomo geniale e tormentato, sospeso dal servizio per aver sparato a un collega in circostanze misteriose e in attesa di un agognato reintegro, dopo il parere positivo di una strizzacervelli, il solo in grado di fermare quella orrenda a catena mortale.
L’unico capace di risolvere quello spaventoso enigma e che, con l’ esperienza di chi ha studiato psicologia, filosofia e legge, e l’istinto di chi non accetta mai verità di comodo, dovrà indagare sottotraccia, sorretto solo dall’amica e collega ispettrice Teresa Brusca e l’acquiescenza del vice questore Palomara.
Ciò nondimeno ogni pista che imboccherà pare voler celare un intreccio più oscuro. E dovrà diffidare da indizi e particolari che potrebbero spingerlo fuori strada.
Ma poi chi mai avrebbe armato la testa e la mano di questi ragazzi? Cosa si nasconde dietro la loro furia? L’arduo percorso da affrontare per riuscire a tirare le fila e arrivare a una soluzione sarà tutto in salita perché, se in letteratura esiste il tabù per cui i bambini e i ragazzi dovrebbero essere sempre innocenti, stavolta questo tabù verrà sgretolato e spazzato via non solo dal fatto che i ragazzi di Il Canto degli innocenti commettano terribili delitti, ma anche per quanto il farlo dia loro tanta soddisfazione o almeno pare.
In questo suo primo episodio della Saga del Male, Pulixi tocca con mano un discorso e un problema strisciante : il Male attecchisce sotto i nostri occhi e trova terreno fertile nelle menti più fragili e suggestionabili, quelle dei giovanissimi in un mondo sempre più dominato dai video giochi e dai social network.
Ma perché poi questi ragazzi arrivano a uccidere con tanta rabbia? Cosa li spinge o chi? C’è una mente perversa dietro di loro? Un burattinaio che li plagia e coordina le loro mosse?
Molto intrigante la prima parte con il personaggio di Vito Strega, uomo intelligente e motivato benché si lasci coinvolgere troppo in una alcune drammatiche scenate e magari inutili scazzottate.
Ben calibrati nella narrazione i suoi principali comprimari, il vice questore, la sua gatta Sofia e la strizzacervelli psicologa, la ex moglie , la sua ispettrice, l’inquietante seduttrice ufficiale dei carabiniere, l’amica bambina vicina di casa con nonna saggia e molto simpatica, che ci incuriosiscono quanto basta .
Insomma fatti i debiti patti con una certa indispensabile esagerazione della fiction, la storia tiene e mette addosso il pizzicorino in attesa del seguito, pare affollato da molti futuri episodi (promessi) per raccontare le mille facce del male ai giorni nostri. L’aspettiamo.
Piergiorgio Pulixi nato a Cagliari nel 1982, vive a Milano. Ha pubblicato Perdas de Fogu (Edizioni E/O 2008), L’albero dei Microchip (Edizioni Ambiente 2009), Donne a perdere (Edizioni E/O 2010) e la serie poliziesca iniziata con Una brutta storia (Edizioni E/O 2012) e La notte delle pantere (Edizioni E/O ecc.ecc.
























