Posts Tagged ‘Grande Guerra’

::La spilla d’oro, Paolo Buchignani (Arcadia edizioni 2024) A cura di Viviana Filippini

27 febbraio 2024

“La spilla d’oro. Memorie da un secolo sterminato” è il romanzo storico di Paolo Buchignani, uscito per Arcadia editore. La cosa interessante della trama non è solo il mescolarsi del presente con il passato, ma il fatto che all’interno dell’impianto narrativo l’autore mette, da una parte le vicende personali, autobiografiche del protagonista Lapo e, dall’altra, i grandi fatti della Storia italiana nell’Italia prima e subito dopo la Grande Guerra. La vicenda comincia nel presente del 2020, quando l’arrivo del Covid 19 stravolse le vite di tutti, compresa quella del protagonista Lapo che pensa spesso al suo passato, al padre e a quelle che potrebbero essere le conseguenze di un contagio con il misterioso virus. In realtà Lapo fa i conti anche con tanti ricordi, compresi i racconti che lo portano indietro nel tempo nella sua famiglia e nella Lucca di inizio 1900. Dal presente si passa al passato, tra la Prima Guerra Mondiale e il successivo affermarsi del Fascismo in Toscana e in tutta Italia. Quello che Lapo, appassionato di ricerca storica fa,  è sì andare per archivi cercando documenti che certifichino quello che lui conosce e ricorda, ma, allo stesso tempo, il protagonista dà voce a uomini e donne della sua famiglia e non, per raccontare la storia dal loro punto di vista di gente comune. Accanto ai parenti di Lapo, compaiono politici, letterati, artisti, pittori, religiosi, socialisti, fascisti, giornali, fotografie, vittime e carnefici, in quella che è una vera e propria comunità umana intenta  fare i conti con la povertà dell’immediato dopo guerra del 1918 e il successivo radicarsi, anche con metodi violenti, del Fascismo. Da un lato la violenza di chi vuole imporsi a tutti i costi e, dall’altra, la volontà di resistere, di non soccombere al prepotente in nome della libertà. Accanto ai personaggi che agiscono avanti e indietro nella narrazione con le loro storie a confronto con la grande Storia, compare spesso anche lei: la spilla d’oro. Lapo la conoscere bene quella spilla dalla  testa rossa, perché sa che la nonna Esterina la  usava, alla vigilia della Grande Guerra, per difendersi dai molestatori nel loggione del Giglio di Lucca.  La spilla d’oro, oltre che essere il titolo del romanzo di Buchignani, diventa il legante, una sorta di lascia passare, che attraversa la Storia, i tanti frammenti di vita di provincia narrati e  che tiene unito il passato e il presente nell’esistenza di Lapo, permettendogli di scoprire e conoscere al meglio la sua famiglia e i fatti di cui essa fu testimone e protagonista nel corso della prima parte del Novecento. “La spilla d’oro. Memorie da un secolo sterminato” (Arcadia Edizioni), di Paolo Buchignani è stra i libri proposti per il Premio Strega 2024. A proporlo Silvana Cirillo.

Paolo Buchignani storico del ’900, docente di Storia contemporanea all’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria. Ha pubblicato numerosi saggi sul fascismo, sui totalitarismi e sul tema della rivoluzione declinato nelle diverse culture politiche del XX secolo. Come scrittore di romanzi e racconti storici, segnalato a suo tempo da Geno Pampaloni, Romano Bilenchi e Mario Tobino, Buchignani ha pubblicato cinque volumi: uno di questi, “Solleone di guerra”, reca la prefazione di Carlo Lizzani; un altro, “L’orma dei passi perduti”, è stato candidato al Premio Strega 2022.

Source: inviato dall’editore. Grazie all’ufficio stampa 1A Comunicazione.

:: Il collezionista di lettere, Jorge Dìaz, (Piemme, 2015) a cura di Elena Romanello

17 marzo 2015

5Quest’anno ricorre il centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, ed è dall’anno scorso, quando ricorreva invece il secolo dallo scoppio del primo conflitto mondiale, che escono romanzi, saggi, film. Tra i tanti spicca il romanzo di Jorge Dìaz, seicento pagine ambientate in Spagna, Paese che restò neutrale durante le due guerre mondiali del Novecento, sia pure per motivazioni diverse.
La collezionista di lettere, traduzione non letterale dell’originale Cartas a Palacio, racconta un fatto, pare realmente accaduto anche se ovviamente romanzato dall’autore, e cioè il ruolo di Alfonso XIII di Spagna nella guerra: commosso dalla lettera di una bambina francese che gli chiedeva notizie del fratello scomparso nelle trincee, il sovrano mise su un ufficio in cui si preoccupava di chiedere notizie di militari e altro personale disperso, ferito, fatto prigioniero per comunicarle alle famiglie, intercedendo a volte anche per la loro liberazione.
A questo sfondo storico interessante e poco noto, si aggiungono le storie di vari personaggi, tra cui spicca Blanca, la figlia ribelle di una famiglia aristocratica, che lascia il fidanzato fedifrago all’altare (e lui si rivelerà ben peggio di un traditore) e che si dedica a questo lavoro per conto del re, scoprendo storie di persone diverse da lei, innamorandosi dell’intellettuale e attivista Manuel e trovando nuovi scopi per la sua vita.
Un romanzo complesso e avvincente, con tante storie in parallelo, con la Storia reale che si mescola con quelle individuali di uomini e donne tra sogni spazzati via dalla guerra, amori, passioni, ritorni, perdite, morti, speranza, che riesce ad avvincere, scritto con l’immediatezza di un reportage giornalistico, usando il presente anziché il passato remoto letterario come si sta diffondendo sempre di più nella narrativa contemporanea.
Ancora una volta gli autori spagnoli o comunque ispanici dimostrano versatilità e capacità di arricchire i generi letterari già noti di vitalità e innovazione: hanno paragonato l’opera di Jorge Dìaz a Ken Follett, il paragone ci sta, con in più l’ambientazione meno nota della Spagna, Paese che ci ha messo decenni per tornare a ripensare sul suo passato e che sta producendo una generazione di abili narratori e narratrici di romanzi storici, come Ildefonso Falcones e Maria Duenas.
La collezionista di lettere, storia di speranza, d’amore e di riscatto contro convenzioni, miseria e oppressione, è un libro che a prima vista può sembrare rivolto ad un pubblico femminile, ma che in realtà sa essere interessante e convincente per chi vuole scoprire una pagina di Storia così lontana e così vicina.
Pare che tra l’altro La collezionista di lettere diventerà presto uno sceneggiato, del resto Jorge Dìaz nasce innanzitutto come sceneggiatore televisivo. In attesa, non resta che immergersi in questo affresco travolgente, capace di incollare alle sue pagine facendo scoprire un mondo e dei personaggi che riescono comunque ad entrare nel cuore.

Jorge Dìaz È nato ad Alicante nel 1962. È scrittore, giornalista e sceneggiatore per la TV. È uno dei creatori e autori della serie tv Hospital Central, un enorme successo in Spagna, vincitore di tutti i premi di settore. La collezionista di lettere è il suo terzo romanzo, un bestseller in Spagna, in corso di traduzione in tutta Europa, e presto diventerà una serie tv.