Dietro le sbarre (Slammer, 2009), edito in Italia da Revolver collana noir-crime diretta da Matteo Strukul delle Edizioni BD e tradotto da Marco Piva Dittrich, è l’ultimo romanzo dell’agente letterario e scrittore scozzese di romanzi crime Allan Guthrie, esponente del Tartan Noir. Ambientato nel carcere “Hotel” Hilton di Edimburgo, ha per protagonista Nick “Cristallo” Glass una giovane e inesperta guardia carceraria schiacciata da troppe responsabilità e da un lavoro per cui non è portata che la porteranno a perdere il suo equilibrio mentale e a distruggere la sua vita. Usato e abusato dai suoi stessi colleghi e dai detenuti Nick infatti perderà sempre più i contatti con la realtà sprofondando in un abisso di disperazione e violenza che l’autore descrive in maniera così accurata e minuziosa che più si avanza con la lettura e più ci si sente come se una mano ci afferrasse alla gola. Asfissiante, claustrofobico, delirante più che un dramma carcerario è una tragedia della follia che descrive gli stadi in cui la psiche si disgrega disintegrata da varie forze oltre le quali si raggiunge un punto di rottura. Nick in fondo è un bravo ragazzo, onesto, pulito che vive per la sua famiglia, per sua moglie e per sua figlia, il suo mondo è elementare, semplice non ha grandi ambizioni, non è eccessivamente coraggioso o altruista, non vuole cambiare il mondo, vuole solo sopravvivere tra delinquenti e guardie non meno feroci e corrotte, ma naturalmente non gli sarà concesso con esiti del tutto inarrestabili. Tutto inizia quando Nick subisce un vero e proprio ricatto da parte di Cesare un detenuto che controlla la circolazione della droga all’interno del penitenziario. Fare da mulo non è decisamente coerente con le sue aspettative ma quando Cesare tramite il fratello di Mafia minaccia la sua famiglia, Nick è costretto ad accettare. Naturalmente Cesare non vuole da lui solo questo, il suo obbiettivo è la fuga. Il piano è ben congegnato, ma un evento imprevisto farà precipitare tutti gli equilibri in un vortice di violenza che non risparmierà nessuno. Dietro le sbarre è un romanzo angosciante, in cui il grado di violenza, più psicologica che fisica, ma anche quella non manca, e i meccanismi che rendono il più debole schiavo del più forte hanno ripercussioni drammatiche e terribili. Nick sarebbe in fondo un debole, incapace in circostanze normali di atti veramente violenti e invece arriva a commettere i crimini più atroci senza rendersene quasi conto. Il finale è piuttosto aperto, la follia del protagonista si presta a diverse interpretazioni, lascio a voi lettori di trovare la giusta chiave di lettura. Se amate le atmosfere cupe e malate di Irvine Welsh non potrete non amare anche questo libro. Sconsigliato alle guardie carcerarie fresche di diploma e in attesa del primo incarico.
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:: Intervista ad Allan Guthrie a cura di Giulietta Iannone
27 gennaio 2010
Ciao Allan. Grazie per aver accettato la mia intervista e benvenuto su Liberi di Scrivere. Raccontaci qualcosa di te. Chi è Allan Guthrie?
Il piacere è tutto mio. Grazie per avermi invitato. Sono un romanziere e un agente letterario, con sede a Edimburgo, in Scozia. Ho scritto romanzi polizieschi molto noir e a volte divertenti.
Raccontaci qualcosa della tua città. Qual è il tuo background?
Edimburgo (pronunciato Embra) è la capitale della Scozia, anche se è solo la seconda città (Glasgow è molto più grande). La città è dominata da un castello che è arroccato sulla cima di un costone vulcanico. La maggior parte del tempo ad Edimburgo è sereno e bello, ma recentemente è stata lacerata dall’ installazione di una nuova rete di tram e gran parte della città si presenta come un sito dove è esplosa una bomba. Mi occupavo di informatica prima di iniziare ad essere coinvolto nel mondo del libro. Da allora, ho lavorato per una catena di librerie, sono stato editor per una casa editrice cult degli Stati Uniti che stampa crime fiction, e infine sono diventato uno scrittore e agente letterario.
Come è iniziato il tuo interesse per la scrittura? Quando hai iniziato a scrivere?
La mia prima storia è apparsa nel giornale della scuola, quando avevo cinque anni. Mi ricordo che si trattava di un pic-nic, ma non riesco a ricordare tutti i dettagli. Ho scritto il mio primo romanzo, quando avevo nove anni.
Come hai preso l’idea per il tuo primo libro?
Quello che ho scritto quando avevo nove o il primo che ho pubblicato? Ti risponderò il secondo perché non riesco a ricordare il primo. Ho un forte interesse per la narrativa noir, in particolare per il noir americano della prima metà del ventesimo secolo. E Two-Way Split è nato da questo. Ho scritto un paio di thriller comici che non hanno funzionato e ho deciso di scrivere qualcosa di un po’ più serio, più nello stile di David Goodis, per esempio. Io non riuscivo a eliminare il senso dell’umorismo però, quindi c’è un po’ di commedia nera nel libro.
Quali sono stati gli scrittori che ti hanno influenzato per primi?
Ho iniziato a leggere letteratura poliziesca dopo la lettura di Un’ indagine filosofica di Philip Kerr. E da li ho iniziato a leggere i noir di Andrew Vachss. Ma mentre sicuramente questi scrittori hanno influenzato le mie letture, non sono proprio sicuro se abbiano influenzato anche la mia scrittura. La verità è che la maggior parte delle mie influenze letterarie proveniene dal palcoscenico e dello schermo. Da drammaturghi come Andrew Kevin Walker (celebre sceneggiatore).
Raccontaci qualcosa del suo esordio. La tua strada verso la pubblicazione.
TWO-WAY SPLIT ha per protagonista un pianista clinicamente psicotico diventato rapinatore che scopre la moglie a letto con un collega membro della gang. Il libro si svolge il giorno di una rapina in ufficio postale, pochi mesi dopo che l’eroe ha smesso di prendere le sue medicine. La mia strada verso la pubblicazione è stata lunga. TWO-WAY SPLIT ha vinto in Gran Bretagna il premio Dagger per le opere prime nel 2001 – un premio dato dal CWA per romanzi inediti. Ma non sono riuscito a farlo pubblicare fino al 2004 negli Stati Uniti, (2005 in Gran Bretagna). Ho ricevuto centinaia di lettere di rifiuto da agenti ed editori. Per fortuna io sono molto ostinato.
Puoi dirci qualcosa sui tuoi libri? Quale è il tuo preferito?
I miei libri esplorano il ventre di Edimburgo. I miei libri tendono a concentrarsi sui criminali e le vittime. La polizia non mi interessa molto sono più preso dalla psicologia anormale o dal modo di reagire della gente comune quando si trova coinvolta in eventi straordinari. Il mio preferito è sempre il più recente, quindi al momento, è Slammer.
Quali sono i tuoi autori preferiti?
Ce ne sono troppi per parlarne. Non credo che ci sia stato un momento in cui ci sono stati tanti gli scrittori in circolazione come ora. Trovo che fare paragoni tra scrittori sia impossibile. Soprattutto quando sono amici e / o clienti. Così se me lo permetti non rispondo.
I tuoi personaggi di fantasia, spesso ti somigliano? Ci sono pezzi autobiografici?
No, semmai il contrario. Cerco di tenermi fuori dalla mia scrittura, per quanto possibile. Sono estremamente noioso, inserire me nella prosa sarebbe fatale. Ho utilizzato parte del mio background personale per il protagonista, Robin, in due-WAY SPLIT. Ha frequentato una scuola di musica e così ho fatto io. Ma a differenza di Robin, non ho mai voluto essere un pianista.
Raccontami qualcosa sul tuo prossimo romanzo.
Il più recente è SLAMMER, un romanzo ambientato in un carcere ed ha per protagonista una guardia carceraria molto giovane e inesperta che è mal equipaggiata per il suo lavoro. E ‘ la storia di come è usato e abusato dai suoi colleghi e dai prigionieri, e racconta l’effetto che questo stress ha sulla sua vita.
Stai scrivendo adesso un nuovo romanzo?
Ho appena finito un romanzo chiamato Bye Bye Baby, che dovrebbe uscire il prossimo anno. Ora sto lavorando ad un romanzo che è più un thriller tradizionale e si intitola Blood Will OUT.
Sei un autore acclamato dalla critica. Avete ricevuto recensioni negative?
Oh, yeah. Molte, molte recensioni negative. Io non conosco nessuno scrittore che riceva solo buone recensioni. I critici hanno aspettative diverse, opinioni diverse. E’ impossibile accontentare tutti.
Cosa stai leggendo in questo momento?
Ho letto un sacco di manoscritti dei miei clienti in questi giorni. Più di recente, Choke Hold della straordinaria Christa Faust, un sequel di Money Shot che Newton Compton pubblicherà in Italia. La mia più recente lettura di un libro non di un mio cliente è stata della scrittrice brasiliana Patricia Melo The Killer – il miglior libro su un sicario che abbia mai letto.
Hai una base di fan molto grande. Qual è il tuo rapporto con i lettori?
Davvero? Sono felice di sentirlo. Credo che i miei lettori devono essere timidi. Ho sentito un sacco di complimenti da scrittori (che sono anche lettori, ovviamente), ma molto di rado da parte di lettori che non sono scrittori.
Qualche consiglio per gli aspiranti scrittori?
Imparare il mestiere. Essere testardi. Fortunati.
Che cosa è la libertà per te?
Mel Gibson in Braveheart, naturalmente!
























